ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01871

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 152 del 15/01/2014
Firmatari
Primo firmatario: CIMBRO ELEONORA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 15/01/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CHAOUKI KHALID PARTITO DEMOCRATICO 15/01/2014


Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
  • MINISTERO PER GLI AFFARI EUROPEI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 15/01/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 15/01/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01871
presentato da
CIMBRO Eleonora
testo di
Mercoledì 15 gennaio 2014, seduta n. 152

   CIMBRO e CHAOUKI. — Al Ministro dell'interno, al Ministro degli affari esteri, al Ministro per gli affari europei . — Per sapere – premesso che:
   negli ultimi cinque anni l'Unione europea ha stanziato più di 500 milioni di euro per migliorare il nostro sistema nazionale di controllo e di assistenza ai profughi; e che dei 122 milioni del «Piano nazionale sicurezza» sono stati finora utilizzati solo 30 milioni, e che entro il 2015 dovremo investire i 90 restanti;
   nonostante l'entità dei capitali a disposizione l'Italia o, se si vuole, il sistema-Paese va perseverando in una mala, e in molti casi truffaldina amministrazione dei fondi, la quale è responsabile delle disumane condizioni dei nostri centri di accoglienza, e in generale della nostra farraginosa, mal coordinata e inadempiente politica di assistenza;
   causa prima di ciò, oltre che la labirintica e pesante macchina burocratica e amministrativa dello Stato, la mancanza di una normativa chiara e l'assenza di parametri oggettivi che regolamentino la creazione, le spese, le finalità e modalità delle strutture di accoglienza sul nostro territorio, e in generale tutto il sistema di assistenza; scarso è anche il controllo sui destinatari dei finanziamenti, oltre che sul lavoro in corso e a fine d'opera;
   tra i casi più marchiani di mal affidamento di fondi figura quello di Connecting People, cooperativa indagata per associazione a delinquere e truffa ai danni dello Stato, che tutt'ora gestisce diciannove Centri per immigrati in Italia; o quello del «Valico di frontiera» dell'aeroporto di Fiumicino, gestito dall'Arciconfraternita del Santissimo Sacramento e di San Trifone, cooperativa denunciata da Save the Children per falsi rimborsi. E per quel che riguarda i ritardi nella realizzazione dei centri: il cantiere di quello di Marineo (Palermo), a tre anni dal via definitivo all'opera, è tutt'ora chiuso, abbandonato al degrado; e dei cinquantasei ambigui «Centri polifunzionali» (poco chiare le loro finalità) che dovranno sorgere fra Campania, Calabria, Puglia e Sicilia, non ne è stato fin ora completato, dal 2007, nemmeno uno;
   è di invece ben 300 milioni di euro il finanziamento comunitario devoluto al programma pluriennale di vigilanza dei confini, «Frontex»; spiace rilevare a proposito che di questi trecento milioni: quattordici siano stati utilizzati per I-Vis, negli intenti avanzatissima piattaforma telematica di controllo dei visti degli extracomunitari, colpita, appena avviata, da un incursione di hacker; novantasei per l'acquisto di tre aerei Piaggio P180, cinque elicotteri Aw 139, due elicotteri Agusta Westland, che però, anziché essere utilizzati per le finalità proprie di Frontex, giacciono a Pratica di Mare, sorvegliando al più le manifestazioni romane. Medesimo destino è toccato a utilitarie, fuoristrada, pullman e minibus che, acquistati con ventisette milioni del programma di vigilanza, sono stati dirottati ad altri compiti –:
   quali misure intendano applicare per utilizzare al meglio i fondi messi a disposizione dall'Unione europea, per creare centri di accoglienza che siano degni di tale nome, abbandonando la logica di una politica di accoglienza di fatto, com’è oggi, securitaria, e indifferente al rispetto dei più elementari diritti dell'uomo. (5-01871)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

aiuto sociale

diritti umani

finanziamento comunitario

utilizzazione degli aiuti

migrante

ammissione di stranieri

rimborso