ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01732

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 139 del 17/12/2013
Firmatari
Primo firmatario: RICCIATTI LARA
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 17/12/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LACQUANITI LUIGI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 12/02/2014


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 17/12/2013
Stato iter:
12/02/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 12/02/2014
Resoconto DE VINCENTI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 12/02/2014
Resoconto LACQUANITI LUIGI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 17/12/2013

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 12/02/2014

DISCUSSIONE IL 12/02/2014

SVOLTO IL 12/02/2014

CONCLUSO IL 12/02/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01732
presentato da
RICCIATTI Lara
testo presentato
Martedì 17 dicembre 2013
modificato
Mercoledì 12 febbraio 2014, seduta n. 172

   RICCIATTI, LACQUANITI. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
con la legge 11 giugno 2004, n. 147, veniva istituita la provincia di Fermo;
l'articolo 1, comma 2, della legge 29 dicembre 1993, n. 580, stabilisce che «le camere di commercio hanno sede in ogni capoluogo di provincia e la loro circoscrizione territoriale coincide, di regola, con quella della provincia o dell'area metropolitana di cui all'articolo 17 della legge 8 giugno 1990, n. 142»;
ai sensi di tale norma il Ministero dello sviluppo economico, ha considerato istituita de iure la camera di commercio di Fermo, nominando con decreto ministeriale 1o marzo 2006 il commissario straordinario per l'istituzione e l'organizzazione della CCIAA di Fermo;
con successive disposizioni interne, il Ministero dello sviluppo economico ha chiarito che al commissario era preclusa ogni attività relativa al riparto di patrimonio e di personale tra l'amministrazione scorporante CCIAA di Ascoli Piceno e l'amministrazione scorporata CCIAA di Fermo;
la regione Marche, con DPGR n. 123 del 14 luglio 2008, ha nominato il primo consiglio della CCIAA di Fermo;
rispondendo a specifico quesito congiunto sui rapporti tra i due enti camerali, il Ministero dello sviluppo economico ha impartito apposite istruzioni con nota prot. 13343 del 7 aprile 2009;
asse portante della normativa in materia, così come illustrata e chiarita dal Ministero vigilante, è la definizione concordata di un «progetto per la separazione patrimoniale e per il riparto delle attività e delle passività tra le Camere interessate» ex articolo 69 del regio decreto 20 settembre 1934, n. 2011;
ai sensi del citato articolo 69 del regio decreto n. 2011 del 1934 «in caso di modificazioni delle circoscrizioni provinciali, il Ministro per le corporazioni provvede con suoi decreti alla approvazione dei progetti, da stabilirsi d'accordo fra i Consigli interessati, o d'ufficio, in caso di dissenso, per la separazione patrimoniale e pel riparto delle attività e delle passività, anche di carattere continuativo, dei Consigli stessi. Contro tali decreti non è ammesso ricorso né in sede amministrativa, né in sede giurisdizionale»;
il relativo procedimento è stato tempestivamente avviato;
ad oggi, nonostante il tempo trascorso, l’iter non è ancora terminato;
sulla materia il Ministero dello sviluppo economico si è più volte pronunciato, in particolare con la nota prot. 102128 del 30 aprile 2012, con la nota prot. 190326 del 13 settembre 2012 e da ultimo con nota prot. 172847 del 22 ottobre 2013;
con nota prot. 172847 del 22 ottobre 2013 ha confermato definitivamente la necessità di definire l’iter di separazione patrimoniale tra le due CCIAA di Ascoli Piceno e di Fermo;
i servizi ispettivi del Ministero dell'economia e delle finanze, con lettera del 18 ottobre 2013, hanno rilevato la mancata adozione di un atto formale congiunto tra le CCIAA di Ascoli Piceno e Fermo, per la definizione delle operazioni previste per completare la separazione dei loro patrimoni, evidenziando, la necessità di procedere, in tempi rapidi, alla definitiva chiusura delle operazioni;
nel 2013 la CCIAA di Fermo ha preceduto al primo rinnovo dei propri organi direttivi, con votazione unanime da parte degli operatori economici della provincia;
la mancata conclusione del procedimento di separazione patrimoniale comporta per le CCIAA di Ascoli Piceno e di Fermo grande incertezza in merito alle rispettive disponibilità finanziarie e non consente un'adeguata programmazione delle attività di sviluppo e rilancio dell'economia del territorio, nonché delle attività volte ad incrementare i processi di internazionalizzazione delle aziende associate –:
quali iniziative di competenza intenda intraprendere il Ministro interrogato al fine di ultimare l’iter di separazione patrimoniale e di riparto delle attività e delle passività tra le camere interessate, così come previsto dal richiamato articolo 69 del regio decreto n. 2011 del 1934;
se non ritenga opportuno, al fine di garantire agli operatori economici dei territori interessati certezza e stabilità nelle procedure amministrative, indicare tempi celeri e certi per l'ultimazione di tale iter. (5-01732)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 12 febbraio 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-01732

  A seguito della costituzione della nuova provincia di Fermo con la legge 11 giugno 2004, n. 147, il Ministero dello sviluppo economico ha, a suo tempo, ritenuto costituita de iure la Camera di Commercio di Fermo e ha nominato con decreto del 1o marzo 2006 un commissario straordinario con il compito di «curare ogni adempimento necessario connesso all'istituzione ed all'organizzazione della camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Fermo, sino all'insediamento degli organi amministrativi camerali e, fermo restando il temporaneo esercizio delle altre finzioni istituzionali da parte dell'ente camerale di Ascoli Piceno».
  Il Commissario ha portato la Camera di Commercio di Fermo alla costituzione degli organi camerali, nello specifico il Consiglio è stato nominato con decreto del Presidente della Regione Marche n. 123 del 14.07.2008, il Presidente è stato eletto in data 24 luglio 2008 ed in data 8 agosto 2008 è stata eletta la Giunta.
  Successivamente con nota del 26 gennaio 2009 le due Camere di Commercio interessate hanno chiesto al MiSE indicazioni in merito alla procedura di suddivisione del patrimonio tra le stesse, ed hanno allegato alla medesima nota la convenzione con la quale veniva disciplinata la fase di avvio dell'attività istituzionale del nuovo ente camerale.
  Con nota del 7.04.2009 il Ministero ha fornito le richieste indicazioni, e ha trasmesso agli enti interessati le circolari emanate con le quali sono stati individuati criteri ed indirizzi di carattere generale da tenere in considerazione per la stima del patrimonio netto della scorporante e per l'individuazione delle sue componenti passive e attive, ritenendo le stesse un utile punto di riferimento al fine di provvedere, d'accordo tra i due Consigli, alla ripartizione del patrimonio, in base al dettato del disposto dell'articolo 69 del R.D. 20 settembre 1934, n. 2011.
  Successivamente, con nota del 16.03.2012, il Presidente della Camera di Commercio di Ascoli Piceno rappresentava al Presidente del Consiglio pro tempore, le proprie perplessità in merito al procedimento di separazione patrimoniale tra le due Camere di Commercio interessate, alla luce delle ipotesi di riordino e riduzione delle Province ed alle possibili implicazioni per gli uffici delle pubbliche amministrazioni e per gli enti pubblici che fanno riferimento alle medesime circoscrizioni territoriali.
  In proposito con nota del 13.09.2012 il MiSE ha rappresentato che, nonostante il lungo tempo trascorso e le indicazioni ottenute, le Camere di Commercio interessate non avevano fornito alcun elemento di informazione relativamente all'andamento della procedura in esame e che le criticità legate a tale procedimento ed evidenziate dal Presidente della Camera di Commercio di Ascoli ,peraltro, non potevano certamente essere ricondotte unicamente alle più recenti ipotesi di riordino e riduzione delle Province richiamate dal Presidente dell'ente camerale ascolano.
  Il MiSE, ritenendo comunque che le perplessità tardivamente emerse non potevano essere, solo per tale circostanza, ritenute di per sé infondate, al fine di esprimere una propria compiuta valutazione, ha richiesto alle Camere di Commercio interessate ogni utile elemento di informazione relativamente allo stato della predetta procedura, alle motivazioni che avrebbero indotto a non dare corso a tutt'oggi al procedimento di separazione patrimoniale e, infine, alle specifiche criticità emerse nel corso della attuazione di tale separazione ed alle soluzioni di fatto adottate ed adottabili per consentire comunque l'adeguato svolgimento delle rispettive attività istituzionali in attesa di tale adempimento.
  La Camera di Commercio di Ascoli con nota del 19.06.2012, ha fornito gli elementi richiesti; il MiSE, con nota del 13.09.2012 ha, nuovamente, rappresentato, da un lato, che il procedimento di separazione patrimoniale costituisce un adempimento dovuto, ai sensi della normativa vigente e, dall'altro, la necessità di una gestione accorta e prudente di tale procedimento per evitare inutili costi nell'eventualità che innovazioni normative circa l'esistenza e l'articolazione delle circoscrizioni provinciali, rendessero non più possibile o opportuno tale processo di separazione patrimoniale.
  La Camera di Commercio di Fermo, essendo stata sollecitata dal proprio collegio dei revisori a completare il procedimento di separazione patrimoniale, con la nota del 30.09.2013, ha fornito il dettaglio delle diverse fasi del procedimento espletate, ed ha evidenziato che le decisioni ancora da adottare riguardano essenzialmente i seguenti punti:
   1) destinazione di due immobili siti nel comune di Ascoli Piceno;
   2) suddivisione di mobili e arredi:
   3) assegnazione delle risorse liquide, conseguenti alle scelte operate in relazione ai punti 1) e 2).

  Considerato che la situazione presa in esame dal MiSE si era, nel frattempo, evoluta nel senso che non era ancora intervenuta la prevista modifica dell'assetto normativo vigente relativamente alle province, la Camera di Commercio di Fermo, con la stessa nota, ha chiesto di conoscere la tempistica e le modalità del prosieguo del procedimento di separazione patrimoniale ai quali conformare il proprio comportamento.
  Il Ministero con nota del 22.10.2013 ha ritenuto condivisibile, anche alla luce del tempo trascorso senza che il processo di riforma dell'assetto delle Province sia stato ancora compiutamente definito, il richiamo formulato dal collegio dei revisori dei conti ad una pronta ripresa del confronto fra i due enti camerali interessati per la definizione di un piano di riparto condiviso e per il corretto riavvio del predetto procedimento di separazione patrimoniale.
  Con la stessa nota il Ministero ha tuttavia rappresentato, nuovamente, la necessità di una responsabile e prudente ulteriore valutazione di opportunità, prima dei definitivi conseguenti adempimenti che comportino costi rilevanti ed effetti giuridici reversibili solo con ulteriori rilevanti costi.
  Per completezza di informazione si ritiene necessario evidenziare che, nel corso di questi anni, sono state svolte alcune riunioni con le Camere di Commercio interessate presso il MiSE proprio al fine di agevolare il predetto confronto fra i due enti camerali.
  Pertanto si ribadisce, da un lato, la necessità che il procedimento prosegua e che si rafforzi l'azione di confronto tra i due enti camerali al fine di pervenire alla soluzione delle problematiche evidenziate e, dall'altro, che continui una prudente gestione del medesimo procedimento, al fine di evitare inutili ed ingenti costi a carico della finanza pubblica che potrebbero essere evitati, tenendo conto delle recenti nuove ipotesi di razionalizzazione del sistema camerale all'interno del più generale processo di revisione della spesa pubblica.
  Ciò premesso non si ritiene, al momento, opportuna la determinazione di un tempo massimo di conclusione del predetto procedimento o la previsione di interventi sostitutivi, poiché se negli anni precedenti i ritardi nella definizione del riparto patrimoniale fra le due Camere possono apparire parzialmente ingiustificati, nella presente fase una gestione prudente di tale procedimento può invece trovare giustificazione.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

L 1993 0580, L 2004 0147

GEO-POLITICO:

ASCOLI PICENO - Prov,MARCHE, FERMO,ASCOLI PICENO - Prov,MARCHE

EUROVOC :

amministrazione del personale

bilancio di societa'

camera di commercio

organizzazione amministrativa

rilancio economico