ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01691

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 135 del 10/12/2013
Firmatari
Primo firmatario: PAGLIA GIOVANNI
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 10/12/2013


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 10/12/2013
Stato iter:
11/12/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 11/12/2013
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 11/12/2013
Resoconto BARETTA PIER PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 11/12/2013
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 11/12/2013

SVOLTO IL 11/12/2013

CONCLUSO IL 11/12/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01691
presentato da
PAGLIA Giovanni
testo di
Martedì 10 dicembre 2013, seduta n. 135

   PAGLIA. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   secondo una rilevazione della Banca d'Italia nel nostro Paese il valore annuale dell'evasione fiscale ammonta a circa 180 miliardi di euro;
   nei primi mesi del 2013, con un'evasione fiscale crescita del 3,1 per cento, l'Italia si conferma al primo posto in Europa, con un economia sommersa del 21 per cento del prodotto interno lordo, pari a 340 miliardi di euro l'anno;
   nel solo 2012 lo Stato, attraverso le misure di accertamento e di contrasto, ne ha recuperati, incassandoli, circa 12,7 miliardi un risultato pari al doppio rispetto al 2008, valore al quale però vanno sottratti 5,5 miliardi incassati per compensazione, arrivando ad un totale di 7,2 miliardi di euro, tutte cifre che rappresentano appena il 4 per cento del totale;
   secondo quanto sostenuto nell'ottobre 2012 presso la Commissione Finanze del Senato dal Presidente della Corte dei conti, Luigi Giampaolino, citando i dati Ocse, l'Italia sarebbe anche ai primissimi posti della graduatoria internazionale per evasione fiscale, terza solo dopo Turchia e Messico;
   da una nuova indagine effettuata per conto dell'Associazione contribuenti italiani e pubblicata sul sito internet «Contribuenti.it Magazine», condotta attraverso l'elaborazione di una serie di dati ministeriali, delle banche centrali, degli istituti di statistica e delle Polizie tributarie dei singoli Stati europei, emerge che l'economia sommersa italiana è risultata circa il doppio di quelle di Francia e Germania inoltre, in tale speciale classifica l'Italia è seguita dalla Grecia con il 20,8 per cento; dalla Romania con il 19,1 per cento dalla Bulgaria con il 18, dalla Slovacchia con il 17,1 per cento da Cipro con il 17,1 per cento;
   sempre secondo lo stesso studio, in Italia i principali evasori sono gli industriali (32,7 per cento) seguiti da bancari e assicurativi (32,2 per cento), commercianti (10,8 per cento) artigiani (9,4 per cento), professionisti (7,5 per cento) e lavoratori dipendenti (7,4 per cento);
   a fronte dei suddetti dati, quelli relativi alla contribuzione del 2012 vedono i lavoratori dipendenti dichiarare una media di 20.680 euro, contro i 20.649 euro dei titolari d'impresa;
   lavoratori dipendenti e pensionati presentano abitualmente la dichiarazione dei redditi tramite un CAF, inserendo così, a garanzia della veridicità dei dati, una verifica intermedia attuata da un soggetto terzo;
   rispetto a queste ultime dichiarazioni, l'Agenzia delle entrate esplica un'ulteriore attività di controllo, finalizzata alla verifica dei dati indicati dagli stessi nelle dichiarazioni presentate, controllo che è di due tipi: uno «automatico» effettuato su tutte le dichiarazioni presentate che consiste in una procedura automatizzata di liquidazione delle imposte, dei contributi, dei premi e dei rimborsi, sulla base dei dati e degli elementi direttamente desumibili dalle stesse dichiarazioni e di quelli risultanti dall'anagrafe tributaria, un altro, «formale», effettuato sulle dichiarazioni selezionate secondo criteri fissati dal direttore dell'Agenzia, che consiste in un riscontro dei dati indicati con i documenti nella dichiarazione;
   un'analoga attività di controllo è eseguita sui versamenti delle imposte che il contribuente è chiamato ad effettuare direttamente, senza in pratica la necessità di compilare una dichiarazione (come accade, ad esempio, per l'imposta di registro, l'imposta di bollo, le tasse automobilistiche –:
   quale sia la dimensione, in termini di volume e di tempo, degli accertamenti rivolti ogni anno da parte dell'Agenzia delle entrate spa alla dichiarazione dei redditi che i contribuenti presentano attraverso il cosiddetto modello 730, con quale percentuale tale attività di controllo incida rispetto alle altre, e quali risultati restituisca riguardo alle incongruenze riscontrate o alle maggiori imposte riscosse.
(5-01691)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 11 dicembre 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-01691

  Con il documento di sindacato ispettivo in oggetto l'onorevole interrogante chiede di conoscere quale sia la dimensione, in termini di volume e di tempo, degli accertamenti sui contribuenti che presentano la dichiarazione dei redditi mediante il modello 730, nonché quale sia la percentuale di tale attività nell'ambito della complessiva attività di controllo svolta dall'Agenzia delle entrate ed infine chiede quali siano i risultati che dalla menzionata attività derivano in termini di incongruenze riscontrate e di maggior imposte riscosse.
  Al riguardo l'Agenzia delle entrate riferisce quanto segue.
  Giova, preliminarmente, richiamare la normativa di riferimento che regola l'attività di controllo effettuata dall'Agenzia.
  Il decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, detta le «disposizioni comuni in materia di accertamento delle imposte sui redditi». In particolare, il titolo IV del citato decreto n. 600, relativo all’«accertamento e al controllo», individua tra i compiti istituzionali dell'Agenzia delle entrate, tra l'altro, il controllo delle dichiarazioni dei redditi.
  Nello specifico, l'articolo 31 del predetto decreto del Presidente della Repubblica, n. 600, stabilisce che «gli Uffici delle Imposte controllano le dichiarazioni presentate dai contribuenti e dai sostituti di imposta, ne rilevano l'eventuale omissione e provvedono alla liquidazione delle imposte o maggiori imposte dovute».
  Conseguentemente, nel rispetto della richiamata normativa, le dichiarazioni inviate dai contribuenti sono assoggettate ad un primo controllo, effettuato ai sensi dell'articolo 36-bis del decreto 29 settembre 1973, n. 600.
  Nell'ambito di tale controllo, avvalendosi di procedure automatizzate, l'Agenzia delle entrate procede a verificare i dati desumibili dalle dichiarazioni presentate e provvede a correggere gli errori materiali e di calcolo, a ridurre le detrazioni d'imposta, le deduzioni dal reddito e i crediti d'imposta, esposti in misura superiore a quella prevista dalla legge ovvero non spettanti sulla base dei dati risultanti dalle dichiarazioni stesse.
  Un secondo controllo a cui sono sottoposte le dichiarazioni è quello formale, effettuato ai sensi dell'articolo 36-ter del citato decreto del Presiedente della Repubblica n. 600 del 1973.
  Tale controllo è finalizzato a verificare la conformità dei dati esposti in dichiarazione alla documentazione conservata dal contribuente e ai dati desunti dal contenuto delle dichiarazioni presentate da altri soggetti e trasmessi per legge da enti previdenziali ed assistenziali, banche ed imprese assicuratrici.
  L'Agenzia precisa di poter mettere a disposizione nel dettaglio, i dati concernenti l'attività di controllo formale, esercitata ai sensi dell'articolo 36-ter del menzionato decreto del Presidente della Repubblica n. 600 del 1973, relativi al periodo di imposta 2009, in quanto, per tale annualità la lavorazione è in fase avanzata.
  L'attività di controllo relativa alle dichiarazioni presentate per il periodo di imposta 2010, invece, è ancora pienamente in corso.
  Le dichiarazioni (relative a tutti i modelli presentati per il periodo d'imposta 2009) controllate dall'Agenzia delle entrate sono state in tutto 887.910. Il controllo si è concluso con incongruenze riscontrate che hanno originato recupero di imposta per un numero di dichiarazioni pari a 595.175.
  La maggiore imposta calcolata è pari ad euro 564.967.267 di cui, per ora, sono stati versati in acquiescenza 262.576.151 euro e sono stati versati a seguito di ruolo 1.821.041 euro.
  Limitatamente ai modelli 730 (periodo d'imposta 2009), sono state segnalate in tutto 416.887 dichiarazioni.
  Il controllo si è concluso con incongruenze riscontrate che hanno originato recupero di imposta per un numero di dichiarazioni pari a 275.575.
  La maggiore imposta calcolata è pari ad euro 210.876.153 di cui, per ora, sono stati versati in acquiescenza 128.535.674 euro e sono stati versati a seguito di ruolo 812.190 euro.
  Il versato in acquiescenza si riferisce anche a rateazioni ancora in corso, mentre gli imporli da iscrivere a ruolo sono ancora in fase di notificazione.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

AGENZIA DELLE ENTRATE

EUROVOC :

evasione fiscale

economia sommersa

imposta di registro

salariato

rimborso