ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01690

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 135 del 10/12/2013
Firmatari
Primo firmatario: CAUSI MARCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 10/12/2013


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 10/12/2013
Stato iter:
11/12/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 11/12/2013
Resoconto CAUSI MARCO PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 11/12/2013
Resoconto BARETTA PIER PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 11/12/2013
Resoconto CAUSI MARCO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 11/12/2013

SVOLTO IL 11/12/2013

CONCLUSO IL 11/12/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01690
presentato da
CAUSI Marco
testo di
Martedì 10 dicembre 2013, seduta n. 135

   CAUSI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   il decreto-legge 15 marzo 2012, n. 21, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 maggio 2012, n. 56, il cui disegno di legge di conversione è stato esaminato, in sede referente, dalla Commissione Finanze congiuntamente con la Commissione Bilancio, interviene sulla disciplina della cosiddetta golden share, riformulando le condizioni e l'ambito di esercizio dei poteri speciali dello Stato sulle società operanti nei settori della difesa e della sicurezza nazionale, nonché in taluni ambiti di attività definiti di rilevanza strategica nei settori dell'energia, dei trasporti e delle telecomunicazioni;
   in particolare, l'articolo 1 individua e disciplina i poteri speciali che possono essere esercitati in relazione alle imprese che svolgono attività di rilevanza strategica per il sistema di difesa e sicurezza nazionale, prevedendo che essi possono consistere anche nell'imposizione di specifiche condizioni alle operazioni di acquisto di partecipazioni nelle imprese che svolgono tali attività, nonché all'adozione di determinate delibere dell'assemblea o degli organi di amministrazione; l'articolo 2, con disposizioni simili a quelle previste dall'articolo 1, reca la disciplina dei poteri speciali nei comparti dell'energia, dei trasporti e delle comunicazioni;
   il decreto-legge n. 21 del 2012 definisce, anche mediante il rinvio ad atti di normazione secondaria (decreto del Presidente del Consiglio dei ministri e regolamenti), l'ambito oggettivo e soggettivo, la tipologia, le condizioni e le procedure di esercizio dei poteri speciali, quali la facoltà di dettare specifiche condizioni all'acquisto di partecipazioni, di porre il veto all'adozione di determinate delibere societarie e di opporsi all'acquisto di partecipazioni;
   in attuazione di quanto disposto dall'articolo 1 del predetto decreto-legge è stato emanato il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 30 novembre 2012, n. 253, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 29 del 4 febbraio 2013, che individua le attività di rilevanza strategica per il sistema di difesa e sicurezza nazionale;
   non sono stati invece, fino ad oggi, emanati i regolamenti di cui all'articolo 2 del decreto-legge per quanto riguarda l'individuazione delle reti e degli impianti – compresi quelli necessari per assicurare l'approvvigionamento minimo e l'operatività dei servizi pubblici essenziali – dei beni e dei rapporti da considerare come aventi rilevanza strategica per l'interesse nazionale nel settore dell'energia, dei trasporti e delle comunicazioni ai fini dell'attivazione dei poteri speciali; questa lacuna appare oggi particolarmente grave, poiché la norma di chiusura del decreto-legge n. 21 del 2012 condiziona l'applicazione del golden power a questi settori alla pubblicazione di tali regolamenti;
   tuttavia, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 2 ottobre 2013, n. 129, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 266 del 13 novembre 2013, è stato emanato il regolamento recante modifiche al citato decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 30 novembre 2012, n. 253, che ha inserito negli attivi di rilevanza strategica nel settore delle comunicazioni, ai fini dell'esercizio dei poteri speciali di cui al citato articolo 1 del decreto-legge n. 21 del 2012, le reti e gli impianti utilizzati per la fornitura dell'accesso agli utenti finali dei servizi rientranti negli obblighi del servizio universale e dei servizi a banda larga e ultralarga;
   in relazione al citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 129 del 2013 la Commissione europea ha chiesto chiarimenti sulla connessione tra gli asset del settore comunicazioni citati nel decreto e gli interessi di sicurezza nazionali che possono essere messi a rischio;
   il paragrafo 1 dell'articolo 346 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) consente agli Stati membri di adottare le misure ritenute necessarie per tutelare gli interessi essenziali della propria sicurezza; la deroga dalle regole del Trattato prevedono la possibilità di restrizione alla libera circolazione dei capitali solo in casi chiari e definiti e deve essere rispettata comunque la proporzionalità con l'obiettivo della sicurezza nazionale;
   il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 129 del 2013 sembra creare criticità, non solo sul piano della sua compatibilità con il TFUE, ma anche di una possibile violazione del decreto-legge n. 21 del 2012, il quale distingue infatti nettamente i comparti della difesa e sicurezza da un lato, e delle comunicazioni (nonché dell'energia e dei trasporti) dall'altro, prevedendo, nelle rispettive fattispecie, poteri speciali diversi e diverse modalità per il loro esercizio: la previsione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che inserisce le reti di comunicazione tra le infrastrutture strategiche per la difesa e la sicurezza pone pertanto più di un dubbio di legittimità;
   in tale contesto è quanto mai necessario che, in sede di emanazione dei regolamenti attuativi della normativa recata dal decreto-legge n. 21, siano inseriti criteri volti a prevedere, nel caso di acquisizione di reti e di impianti utilizzati per la fornitura dell'accesso agli utenti finali dei servizi rientranti negli obblighi del servizio universale nel settore delle comunicazioni, che sia garantita una adeguata manutenzione dell'infrastruttura –:
   quali misure intenda adottare al fine di assicurare la piena e tempestiva applicazione delle norme in materia di esercizio dei poteri speciali di cui agli articoli 1 e 2 del decreto-legge n. 21 del 2012, assumendo a tal fine iniziative per l'emanazione, in tempi brevi, dei regolamenti attuativi previsti dal medesimo l'articolo 2 del decreto-legge, e prevedendo in tale ambito l'indicazione dei criteri segnalati, da ultimo, in premessa. (5-01690)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 11 dicembre 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-01690

  Con l'interrogazione l'onorevole Marco Causi chiede al Governo quali misure intenda adottare al fine di assicurare la piena e tempestiva applicazione delle norme in materia della disciplina della cosiddetta golden share.
  Al riguardo si fa presente che i decreti di attuazione in materia di esercizio dei poteri speciali di cui agli articoli 1 e 2 del decreto-legge n. 21 del 15 marzo 2012, convertito, con modificazioni, nella legge 11 maggio 2012, n. 56, sono in fase di emanazione.
  Con particolare riferimento al regolamento di individuazione degli asset di cui all'articolo 2 e al relativo regolamento procedurale, sono stati sottoposti all'esame preliminare del Consiglio dei Ministri in data 9 ottobre 2013 e i relativi schemi sono stati trasmessi per il relativo parere al Parlamento e al Consiglio di Stato, e alle eventuali Autorità indipendenti di settore.
  Attualmente tali schemi, con particolare riferimento a quelli di cui all'articolo 2 commi 1 e 9 del decreto-legge n. 21 del 2012, sono rispettivamente all'esame delle Commissioni Parlamentari e del Consiglio di Stato dopo aver già acquisito il competente parere dell'AEEG (Autorità per l'energia elettrica e il gas) e AGCOM (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni).
  Relativamente alla questione posta dall'interrogante circa la possibilità di prevedere criteri volti a garantire un'adeguata manutenzione dell'infrastruttura nel caso di acquisizione di reti e impianti utilizzati nel settore delle comunicazioni, si ricorda che, in termini generali, sia nel settore difesa che negli altri settori, la normativa sui poteri speciali, avendo come scopo precipuo la salvaguardia degli asset, prevede tra l'altro che la stessa acquisizione possa essere condizionata all'assunzione da parte dell'acquirente di impegni diretti a garantire la tutela degli interessi nazionali.
  A tal proposito, si ricorda che in occasione dell'acquisizione della società AVIO da parte di General Electric il Governo italiano, nell'esercitare i poteri speciali, ha posto delle condizioni all'acquisto volte al mantenimento della sede in Italia, allo sviluppo di nuovi investimenti per espandere l'attività nel mondo, al mantenimento della tecnologia in Italia e all'incremento occupazionale.
  Pertanto, qualora si dovesse profilare un'ipotesi di acquisizione di reti e impianti nel settore delle comunicazioni, la normativa sui poteri speciali può garantire gli adeguati strumenti per la salvaguardia dell'infrastruttura specifica, inclusa l'attività di manutenzione e investimento.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

DECRETO LEGGE 2012 0021

EUROVOC :

sicurezza pubblica

industria delle comunicazioni

servizio pubblico