ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01684

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 134 del 09/12/2013
Abbinamenti
Atto 5/01682 abbinato in data 10/12/2013
Firmatari
Primo firmatario: SCOTTO ARTURO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 09/12/2013


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 09/12/2013
Stato iter:
10/12/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 10/12/2013
Resoconto SCOTTO ARTURO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 10/12/2013
Resoconto PISTELLI LAPO VICE MINISTRO - (AFFARI ESTERI)
 
REPLICA 10/12/2013
Resoconto SCOTTO ARTURO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 10/12/2013

DISCUSSIONE IL 10/12/2013

SVOLTO IL 10/12/2013

CONCLUSO IL 10/12/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01684
presentato da
SCOTTO Arturo
testo di
Lunedì 9 dicembre 2013, seduta n. 134

   SCOTTO. — Al Ministro degli affari esteri. — Per sapere – premesso che:
   da fonti di stampa, tra cui il Corriere della sera e La Repubblica, del 9 dicembre 2013 si apprende che a settembre il Governo congolese ha bloccato le adozioni per un anno per via di molte irregolarità riscontrate in alcuni paesi;
   fra questi Paesi non figura l'Italia;
   ciononostante il Governo congolese ha bloccato nel Paese numerose famiglie italiane dopo l'assegnazione dei figli;
   nello specifico, sono 26 coppie che hanno adottato 32 bambini in Congo, i quali nonostante le rassicurazioni della Cai si trovano bloccati a Kinshasa senza poter ottenere il visto di uscita per i bambini dalla DGM;
   con il passare dei giorni le difficoltà per i 52 italiani stanno aumentando, sia per il protrarsi della permanenza lontani dai posto di lavoro, sia per il blocco della situazione che al momento non sembra trovare soluzione;
   in particolare preoccupano le condizioni di salute dovute alle precarie condizioni igieniche e il continuo contatto con la malaria che potrebbe aggravare la già critica situazione –:
   se il Ministro interrogato non ritenga di dover intervenire rapidamente per tutelare i nostri concittadini garantendo non solo la loro incolumità ma che anche il diritto a riportare in Italia i bambini adottati. (5-01684)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 10 dicembre 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-01684

  Lo scorso 25 settembre, le Autorità della Repubblica democratica del Congo (RDC) hanno deciso di sospendere per un anno il rilascio dei «permessi di uscita» a favore dei minori adottati da famiglie straniere per verificare presunte irregolarità, ai sensi della normativa congolese, nelle procedure di adozione (casi di adozioni o «seconde adozioni» da parte di famiglie monoparentali e coppie omosessuali, possibili traffici illeciti di minori). I permessi d'uscita rappresentano l'ultima tappa della procedura d'adozione nella RDC: si tratta cioè di un ultimo nulla osta congolese all'espatrio dei minori, già muniti di visto d'ingresso per l'Italia rilasciato dalla nostra Ambasciata. L'Italia è il secondo Paese d'adozione dei minori congolesi ed è stato dunque fra i più colpiti dall'attuale sospensione delle pratiche.
  Fin dai giorni immediatamente successivi all'annuncio della sospensione dei permessi d'uscita, la nostra Ambasciata a Kinshasa si è attivata con le autorità congolesi per ottenere chiarimenti in merito alle pratiche adottive pendenti e soprattutto per ottenere l'autorizzazione al rientro in Italia – assieme ai minori adottati – di 7 coppie, che si trovavano a Kinshasa al momento del blocco. Nei suoi contatti, il nostro Ambasciatore ha evidenziato come i procedimenti adottivi svolti dall'Italia rispettino tutta la normativa internazionale vigente e vengano attuati sotto la supervisione della Commissione per le Adozioni Internazionali. Le sette coppie sono potute quindi partire dopo la visita nella RDC effettuata dalla Ministro per l'Integrazione Kyenge.
  Tale missione, finalizzata a portare un aiuto concreto a tutte le famiglie italiane, ha avuto luogo dal 4 al 7 novembre. La Ministro Kyenge ha ribadito ai suoi interlocutori (Ministro dell'Interno, Ministro della Famiglia) l'assoluta correttezza delle pratiche nazionali, ribadendo i concetti già espressi dall'Ambasciatore Mariani. A seguito di queste rassicurazioni, le autorità congolesi hanno informato che gli iter adottivi delle famiglie italiane sarebbero stati valutati in tempi brevi, con un esame congiunto da effettuare insieme alla nostra Ambasciata. Tuttavia, nonostante le ripetute sollecitazioni della nostra Ambasciata a Kinshasa, da allora non si sono registrati concreti passi avanti.
  Restava d'altronde immutato il comunicato emesso il 30 settembre dalla Commissione per le Adozioni Internazionali, laddove si evidenziava come, a seguito della sospensione dei permessi d'uscita decretata dalle autorità di Kinshasa, i viaggi già programmati dalle coppie adottive di minori della RDC dovessero essere inderogabilmente rinviati.
  Tuttavia, la notizia di una prossima verifica sulle procedure adottive, a seguito della visita della Ministro Kyenge, ha indotto alcune famiglie a recarsi nella RDC, nella convinzione di poter concludere sollecitamente l’iter e rientrare in Italia con i minori. A fronte del mancato adempimento – a tutt'oggi – da parte delle autorità congolesi degli impegni presi durante la visita del Ministro Kyenge, le famiglie hanno deciso di rimanere nel Paese in attesa del nulla osta definitivo alla partenza dei minori. È opportuno evidenziare che, ai fini del rilascio di tale autorizzazione all'espatrio dei minori, i connazionali hanno dovuto consegnare i propri passaporti alla competente Direzione Generale per le Migrazioni congolese: non si può però parlare di «sequestro» delle famiglie italiane, come riportato su alcuni organi di stampa, perché i passaporti verrebbero subito riconsegnati ai titolari qualora ciò fosse richiesto.
  La nostra Ambasciata a Kinshasa è costantemente in contatto con le coppie interessate, riunite da ultimo lo scorso sabato presso la residenza dell'Ambasciatore Mariani. Quest'ultimo ha garantito ai connazionali piena assistenza per il reperimento di medicinali, l'accesso a un medico di fiducia, nonché un eventuale contributo economico per coprire le spese correnti. Al contempo, l'Ambasciatore Mariani ha intensificato ed esteso il raggio d'azione dei suoi interventi sulle autorità congolesi e, da ultimo, ha effettuato un passo presso lo stesso Primo Ministro. Tale sensibilizzazione fa parte di una pressante azione tesa a mantenere alta l'attenzione delle Autorità congolesi per arrivare a un rapido sblocco della problematica relativa alle adozioni.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Congo

famiglia

bambino adottato

malattia infettiva