ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01630

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 129 del 02/12/2013
Firmatari
Primo firmatario: QUARTAPELLE PROCOPIO LIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 02/12/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CIMBRO ELEONORA PARTITO DEMOCRATICO 02/12/2013
CHAOUKI KHALID PARTITO DEMOCRATICO 02/12/2013
LATTUCA ENZO PARTITO DEMOCRATICO 02/12/2013
GALLI CARLO PARTITO DEMOCRATICO 02/12/2013


Commissione assegnataria
Commissione: IV COMMISSIONE (DIFESA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 02/12/2013
Stato iter:
16/10/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 16/10/2014
Resoconto ROSSI DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
 
REPLICA 16/10/2014
Resoconto QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 02/12/2013

DISCUSSIONE IL 16/10/2014

SVOLTO IL 16/10/2014

CONCLUSO IL 16/10/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01630
presentato da
QUARTAPELLE PROCOPIO Lia
testo di
Lunedì 2 dicembre 2013, seduta n. 129

   QUARTAPELLE PROCOPIO, CIMBRO, CHAOUKI, LATTUCA e CARLO GALLI. — Al Ministro della difesa . — Per sapere – premesso che:
   il 7 novembre 2013 il settimanale «L'Espresso» ha pubblicato un articolo concernente la presunta omissione di soccorso da parte delle forze della Marina militare italiana ad una barca di profughi provenienti dalla Libia, omissione che avrebbe portato alla tragedia di Lampedusa;
   la testimonianza di uno dei sopravvissuti al naufragio di cui sopra ha riferito che in seguito alla richiesta d'aiuto alla Marina militare italiana, l'operatrice telefonica avrebbe risposto di contattare la guardia costiera di Malta o di richiamare più tardi;
   più nello specifico pare ci siano state tre chiamate di soccorso via satellite ignorate; due ore di attesa in mare durante le quali l'Italia non avrebbe mobilitato nessun aereo, nessuna nave della Marina militare, nessuna vedetta della Guardia costiera. Dopo due ore, la centrale operativa italiana avrebbe detto ai profughi alla deriva a 100 chilometri da Lampedusa che avrebbero dovuto telefonare a Malta, lontana almeno 230 chilometri –:
   se i fatti riportati corrispondono al vero e in tal caso quali provvedimenti intenda assumere il Governo perché tali fatti non si ripetano. (5-01630)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 16 ottobre 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione IV (Difesa)
5-01630

  Le regole internazionali in materia di ricerca e salvataggio delle vite umane in mare discendono dalla Convenzione internazionale sulla ricerca e il salvataggio in mare (SAR), sottoscritta ad Amburgo il 27 aprile 1979 e ratificata dal nostro Paese con la legge 2 aprile 1989, n. 147.
  Tale convenzione prevede la stipula di accordi regionali per la delimitazione tra Stati frontisti e contigui di aree di responsabilità per la ricerca ed il salvataggio, in modo tale da includere, oltre alle rispettive acque territoriali di ogni Paese, porzioni di alto mare prevedendo, senza soluzione di continuità, una copertura completa degli spazi navigabili con l'individuazione della singola autorità SAR competente.
  Fatta questa premessa, come già evidenziato lo scorso 10 gennaio in risposta ad analogo atto di sindacato ispettivo, l'11 ottobre 2013, tra le 12.26 e le 12.39, il centro di coordinamento e soccorso della Capitaneria di Porto di Roma riceveva una chiamata telefonica satellitare che segnalava la presenza di un'imbarcazione carica di migranti in difficoltà. Trovandosi detta imbarcazione in area di responsabilità SAR di Malta, la centrale della Capitaneria ne dava tempestiva notizia al Centro di soccorso maltese che, alle 13.05, assumeva la direzione del coordinamento delle operazioni di ricerca e soccorso.
  Informata alle 13.15 dalla centrale operativa della Guardia Costiera delle attività in atto a cura del centro di coordinamento maltese, la centrale operativa della Marina Militare presso il Comando in Capo della Squadra Navale di Roma, disponeva, di propria iniziativa, che nave Libra dirigesse verso il punto segnalato impiegando per il soccorso anche l'elicottero imbarcato.
  Dunque alle 17.07, quando l'autorità SAR maltese segnalava il capovolgimento del natante carico di migranti e chiedeva il concorso di mezzi aerei e navali italiani. Nave Libra, stava già dirigendosi sul punto del naufragio.
  Il lancio da parte dell'elicottero in prossimità dei naufraghi di una zattera di salvataggio e di numerosi salvagenti individuali, congiuntamente all'arrivo in area della stessa Nave Libra e di Nave Espero della Marina Militare e di motovedette della Guardia di finanza e della Capitaneria di Porto, contribuiva a consentire il salvataggio di più di 200 migranti.
  Tutta la documentazione inerente alla ricostruzione dell'evento, è stata integralmente trasmessa, a suo tempo, alla Procura della Repubblica di Agrigento, competente autorità giudiziaria inquirente.
  In conclusione preme evidenziare come l'azione delle Unità della Marina Militare e di tutte le altre amministrazioni impegnate in operazioni di salvataggio in mare sia sempre improntata alla tutela della vita umana in mare, come peraltro avrà potuto constatare di persona uno dei firmatari dell'interrogazione odierna che si è recato il 24 settembre scorso, a capo di una delegazione di parlamentari dell'intergruppo «immigrazione e cittadinanza» a bordo di un'Unità della Marina Militare impegnata in operazione Mare Nostrum.
  Si ritiene opportuno sottolineare, infine, che, ogni qualvolta il centro di coordinamento maltese, ritenendo insufficienti le risorse a propria disposizione, abbia richiesto l'intervento di mezzi a supporto, l'Italia ha sempre e prontamente fornito i propri assetti.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

ISOLA DI LAMPEDUSA

EUROVOC :

migrante

marina militare

sorveglianza marittima

regime di aiuto