ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01624

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 129 del 02/12/2013
Firmatari
Primo firmatario: BINI CATERINA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 02/12/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VELO SILVIA PARTITO DEMOCRATICO 02/12/2013


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 02/12/2013
Stato iter:
28/01/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/01/2014
Resoconto CATRICALA' ANTONIO VICE MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 28/01/2014
Resoconto BINI CATERINA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 02/12/2013

DISCUSSIONE IL 28/01/2014

SVOLTO IL 28/01/2014

CONCLUSO IL 28/01/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01624
presentato da
BINI Caterina
testo di
Lunedì 2 dicembre 2013, seduta n. 129

   BINI e VELO. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
   in data 29 maggio 2013, è stato presentato dagli interroganti, anche con altri firmatari, l'atto di sindacato ispettivo n. 5-00191 (poi trasformato in 4-01508), che qui si intende integralmente richiamato, relativo alle strategie e scelte organizzative adottate negli ultimi tempi da Poste italiane spa, con particolare riguardo al piano di riordino del servizio di recapito dell'aprile 2012 ed alla gestione dei rapporti con gli operatori privati;
   in particolare, il 31 luglio 2013, si è negativamente conclusa la trattativa relativa al tema dei lavoratori delle agenzie di recapito;
   già nel precedente incontro del 25 luglio 2013, Poste italiane, su pregressa ed insistente richiesta delle organizzazioni sindacali, aveva manifestato l'intenzione di trovare una soluzione, almeno temporanea, per quei lavoratori che, a causa delle continue internalizzazioni dei servizi di recapito in appalto, si trovano da mesi senza salario;
   la netta riduzione dei lotti appaltati nel corso del 2012 ha infatti generato una situazione di crisi occupazionale per circa 600 lavoratori;
   allo stato attuale, alcuni si trovano privi di copertura di ammortizzatori sociali e gli altri sono in prossimità della scadenza degli stessi;
   la trattativa è stata complicata sia nell'individuazione numerica della platea dei lavoratori interessati, sia nella prospettazione di soluzioni possibili;
   la proposta ultimativa aziendale è stata quella di offrire un contratto a tempo determinato della durata di 12 mesi, prorogabili a 16, a circa 600 lavoratori in sedi prestabilite, nello specifico Lombardia, Piemonte e Veneto;
   in realtà, però, proporre ad un lavoratore siciliano, a titolo esemplificativo, una collocazione temporanea, senza prospettiva alcuna, a 1.000 chilometri di distanza da casa, potrebbe rivelarsi una «non proposta» che, se si analizzano i numeri dei lavoratori interessati in ogni singola regione (inferiori alle 30 unità, tranne due specifici casi), appare piuttosto strumentale e non risolutiva;
   il Ministero dello sviluppo economico avrebbe dichiarato che, tenendo conto della completa liberalizzazione del mercato postale e della piena autonomia organizzativa e gestionale del fornitore del servizio universale, sarebbe disponibile ad avviare un tavolo di concertazione con Poste italiane e le agenzie di recapito, per individuare soluzioni tese allo sviluppo del mercato postale e prevedere azioni dirette a tutelare le piccole imprese del recapito ed i lavoratori del settore;
   i risultati di bilancio 2012 di Poste italiane, come nei precedenti 8 anni, sono positivi (un miliardo e 32 milioni di euro di utile): per redditività, la società Poste italiane si colloca, infatti, di gran lunga al primo posto al mondo rispetto ai principali operatori internazionali e appare quindi in grado di esercitare in maniera fattiva la responsabilità sociale di impresa;
   la negativa conclusione della trattativa relativa al tema dei lavoratori delle agenzie di recapito può determinare rilevanti effetti negativi sia sull'occupazione che sulla regolarità del servizio, compromettendo una delle funzioni proprie della società Poste e il concetto stesso del servizio universale per il quale lo Stato riconosce i relativi contributi proprio per assicurare la capillarità e la qualità del recapito postale;
   infatti, ogni intervento nella riorganizzazione dei servizi deve tener conto del diritto universale dei cittadini a poterne usufruire, senza distinzioni di età, di situazione sociale o territoriale, nonché della primaria esigenza della qualità dei servizi stessi per livelli sostenibili di convivenza civile;
   dietro una corretta razionalizzazione delle risorse, sebbene concomitante ad un periodo di crisi e di revisione della spesa, non può celarsi un impoverimento di un servizio importante per il territorio ed essenziale per i cittadini –:
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti riportati, in particolare con riguardo all'esito negativo degli incontri tra Poste italiane e le organizzazioni sindacali tenutisi il 25 e 31 luglio 2013, e quali siano i loro orientamenti in merito alla situazione;
   se e come intendano procedere, attraverso le strutture preposte dei propri dicasteri e con atti di propria competenza, al fine di assicurare, nel più breve tempo possibile, l'attivazione di un tavolo di concertazione tra tutti i soggetti cointeressati, cui pure il Ministro dello sviluppo economico si è dichiarato disponibile, allo scopo di concordare e di avviare nell'immediato un piano per lo sviluppo del settore postale, prevedendo iniziative specifiche per le piccole imprese del recapito e per i lavoratori del settore. (5-01624)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 28 gennaio 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione IX (Trasporti)
5-01624

  L'atto in esame attiene alle problematiche relative al personale già impiegato negli appalti affidati da Poste Italiane S.p.A ad Agenzie di recapito in materia di servizi postali.
  Al riguardo si osserva che, il settore postale, a livello nazionale e comunitario, è stato interessato nel tempo da profondi cambiamenti che hanno riguardato il contesto regolatorio, il grado di concorrenzialità dei mercati e l'evoluzione dell'esigenze della clientela verso una significativa differenziazione dell'offerta dei servizi.
  Entrando nello specifico dell'atto in esame, ai sensi dell'articolo 23 del decreto legislativo 261 del 1999, in attesa della completa liberalizzazione del mercato, sono stati stipulati Accordi di collaborazione tra Poste Italiane e le Agenzie di recapito ex concessionarie, allora operanti. I citati accordi, relativi agli anni 2000 e 2001, prevedevano la concessione, da parte di Poste Italiane, di servizi specifici riguardanti la posta registrata, con scadenze successivamente unificate al 31 dicembre 2006.
  Nell'ottica di un innalzamento degli standard qualitativi del servizio postale e di una evoluzione futura dei rapporti con le Agenzie, nell'anno 2004, Poste Italiane ha affidato, su richiesta di queste ultime e inizialmente a titolo sperimentale, anche nuove attività aggiuntive attraverso accordi integrativi.
  La prosecuzione dei rapporti è risultata, tuttavia, condizionata dalla capacità delle Agenzie di adeguarsi a un nuovo profilo d'impresa e agli standard di servizio in rapporto all'evoluzione del mercato ormai liberalizzato.
  Poste Italiane ha realizzato, in ossequio alle direttive comunitarie recepite, un Albo Fornitori qualificati, con requisiti di selezione coerenti con il profilo d'impresa richiamato dagli accordi integrativi e redatto con tempistiche che consentissero alle Agenzie di adeguarsi ai requisiti fissati. In particolare, al fine di agevolare l'iscrizione a tale Albo anche delle Imprese piccole e piccolissime, sono stati fissati requisiti minimi di carattere tecnico/economico, consentendo la possibilità di pervenire al possesso di tali requisiti anche tramite la costituzione di Consorzi stabili.
  Nel giugno del 2007 si è svolta, pertanto, la prima procedura di gara (Gara 1) alla quale ha partecipato un numero esiguo di Agenzie di Recapito, rispetto al totale delle Agenzie invitate.
  Successivamente, a seguito dell'istituzione di un tavolo tecnico tra il Ministero delle Comunicazioni, Poste Italiane s.p.a. e le Agenzie di Recapito, nel dicembre 2007, tramite un «Memorandum», si è stabilito che Poste Italiane procedesse, sino al 31 marzo 2008, alla proroga degli affidamenti per volumi proporzionali a quelli affidati nel corrispondente periodo del 2007.
  In seguito, è stata pubblicata la nuova procedura di gara del 2008 («Gara 2»), recependo i contenuti degli impegni assunti nel citato «Memorandum». Oltre alle attività che già hanno formato oggetto della precedente gara, sono state aggiunte nuove attività e ridefinite quelle preesistenti.
  Poste italiane ha sottolineato che, a tutela degli aspetti occupazionali, in tutti i contratti derivanti dalle procedure di gara del Comparto «Recapito», è stata inserita la previsione dell'obbligo dell'assunzione, a carico dell'aggiudicatario, delle maestranze precedentemente coinvolte nell'appalto, secondo quanto previsto dall'articolo 7 del CCNL per il personale dipendente da Imprese esercenti servizi postali in appalto. È stato, altresì, previsto il divieto di subappalto al fine di evitare che le attività di servizio postale potessero essere svolte da operatori non in possesso di adeguati requisiti.
  Nel corso dell'anno 2009, la Società ha deciso di indire una nuova procedura di gara (Gara 3), al fine di affidare in outsourcing alcuni contratti oggetto di risoluzione per gravi inadempienze dei rispettivi aggiudicatari.
  A seguito dell'espletamento delle 3 differenti procedure di gara, si è giunti, nell'anno 2011, alla scadenza degli Accordi Quadro pluriennali aggiudicati, per i quali Poste aveva facoltà di rinnovo per ulteriori 12 mesi.
  Nell'esercizio di detta facoltà, per tale motivo, nell'anno 2012, sono risultati vigenti 34 contratti con 27 fornitori. Detti contratti sono risultati tutti avere scadenza tra giugno e settembre 2012.
  Al fine di garantire la continuità del servizio, Poste Italiane ha quindi avviato, nel mese di aprile 2012, una nuova procedura di gara (Gara 4).
  L'Azienda ha ribadito che il ricorso all'Albo dei fornitori, al quale hanno accesso solo le imprese che possiedono determinati requisiti amministrativi, economici e tecnico-organizzativi, costituisce una garanzia per il soddisfacimento delle proprie esigenze di mercato, permettendo, al contempo, di garantire i necessari livelli di servizio alla clientela.
  Con riferimento al valore degli appalti affidati da Poste italiane, la stessa Società ha evidenziato che gli importi di gara sono diminuiti, dal 2007 al 2012 e rispetto alle gare precedenti, a causa del notevole decremento dei volumi complessivi di corrispondenza, con una flessione pari al 36 per cento e con conseguenti impatti anche sull'utilizzo della stessa manodopera di Poste Italiane s.p.a. Pertanto, ad avviso dell'Azienda, si ribadisce che la riduzione negli anni degli importi esternalizzati è dovuta anche a varie risoluzioni contrattuali, necessarie a seguito di gravi inadempienze, con inevitabili ricadute occupazionali, peraltro non dell'entità rappresentata nell'atto in esame.
  Poste italiane ha precisato anche che il numero di risorse totali, censito prima della Gara 4, ammontava a 1.166 unità: di queste, n. 678 sono state impiegate nei nuovi lotti contrattualizzati con la Gara 4, mentre n. 56 risorse sono state impiegate nei lotti attualmente prorogati, per un totale di n. 734 unità attualmente occupate.
  Sul piano delle relazioni sindacali, l'Azienda ha comunicato di aver sottoscritto, in data 28 febbraio 2013, l'Accordo di riorganizzazione del settore dei Servizi Postali che ha introdotto un nuovo modello organizzativo volto a razionalizzare e rendere maggiormente efficienti i servizi erogati. Poste italiane ha confermato, comunque, la propria disponibilità, nella consapevolezza delle difficoltà occupazionali del settore, ad avviare un confronto con le Organizzazioni Sindacali, finalizzato a individuare una soluzione compatibile con le esigenze organizzative e produttive.
  Lo scorso mese di luglio, infatti, si sono tenute delle riunioni nell'ambito delle quali la società Poste Italiane ha comunicato di aver proposto un percorso per i lavoratori coinvolti nella riorganizzazione, che non ha trovato il pieno consenso di alcune Organizzazioni Sindacali, impedendo la definizione di un'intesa anche con le altre Organizzazioni.
  Successivamente si sono tenuti degli incontri anche presso il MiSE, a cui hanno partecipato i Rappresentanti delle aziende di appalti postali (CNA e FISE) e le Organizzazioni sindacali di categoria nazionali e territoriali.
  Nell'ambito di tali riunioni le organizzazioni sindacali hanno manifestato le loro preoccupazioni per la sorte dei lavoratori impiegati nelle agenzie di recapito postale legate a un rapporto di committenza con Poste italiane, evidenziando, comunque, una oggettiva difficoltà del settore che ha portato la predetta società a diminuire le commesse nei confronti delle suddette società e a internalizzare in parte l'attività. In tale sede è emersa la richiesta unitaria del tavolo di riaprire i termini di un confronto con Poste finalizzato alla ripresa di un dialogo che a luglio scorso si era interrotto, proprio per verificare possibili soluzioni per i lavoratori.
  In tali occasioni il Mise ha confermato la propria disponibilità a favorire una ripresa del confronto con Poste Italiane, come chiesto dalle stesse organizzazioni sindacali, volto alla definizione dell'accordo nell'interesse dei lavoratori.
  Con riguardo a tale aspetto, la citata società ha comunicato che il 10 dicembre 2013, con la sottoscrizione di un verbale di Accordo con tutte le Organizzazioni Sindacali, si è concluso positivamente il negoziato sul tema degli appalti delle attività di recapito postale.
  L'intesa siglata prevede l'assunzione, con contratto a tempo determinato, dei dipendenti delle Agenzie di Recapito rimasti privi di occupazione, ovvero destinatari di ammortizzatori sociali per effetto dei processi di internalizzazione totale o parziale delle attività di recapito riferibili a Poste Italiane, nel limite massimo di 596 unità.
  I contratti a tempo determinato avranno durata massima di 12 mesi. Ai lavoratori che saranno impiegati in una Regione diversa da quella in cui hanno prestato attività lavorativa per le Agenzie di recapito verrà proposto un ulteriore contratto a tempo determinato della durata di 4 mesi.
  Le assunzioni, che si attiveranno a decorrere dal mese di febbraio 2014, interesseranno le Regioni Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna dove, secondo quanto comunicato dalla società, si registrano percentuali di copertura delle attività di recapito tali da giustificare il ricorso all'applicazione di personale flessibile.
  Infine l'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni ha comunicato che, nel riservarsi di effettuare degli approfondimenti, qualora le criticità descritte dovessero determinare effetti negativi in termini di qualità del servizio, provvederà a interloquire con Poste Italiane per monitorare eventuali ricadute sulla regolarità del servizio universale medesimo.
  La stessa ha rappresentato, inoltre, che in data 12 dicembre 2013 ha formalmente avviato il procedimento volto all'adozione del regolamento in materia di titoli abilitativi (Licenze e Autorizzazioni) nel settore postale. Nell'ambito di tale procedimento, si sottopone all'attenzione dei soggetti interessati, un questionario che affronta, tra i vari punti, anche quello relativo all'opportunità di integrare la disciplina vigente in ordine ai requisiti che le imprese devono possedere per essere abilitate alla fornitura del servizio postale nonché agli obblighi che le medesime imprese devono rispettare.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

servizio postale

liberalizzazione del mercato

piccola impresa