ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01616

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 128 del 29/11/2013
Firmatari
Primo firmatario: PARENTELA PAOLO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 29/11/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 29/11/2013
LUPO LOREDANA MOVIMENTO 5 STELLE 29/11/2013
BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 29/11/2013
BENEDETTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 29/11/2013
L'ABBATE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 29/11/2013
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 29/11/2013
COLLETTI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 29/11/2013


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 29/11/2013
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 29/11/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01616
presentato da
PARENTELA Paolo
testo di
Venerdì 29 novembre 2013, seduta n. 128

   PARENTELA, GAGNARLI, LUPO, MASSIMILIANO BERNINI, BENEDETTI, L'ABBATE, GALLINELLA e COLLETTI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   attualmente, il prezzo del maiale italiano è sotto i livelli standard del periodo, oltre che sensibilmente sottocosto; ciò potrebbe comportare gravi rischi per la zootecnia suina, patrimonio di eccellenza economica e presupposto assolutamente indispensabile alla filiera;
   la filiera suinicola italiana vale circa 18 miliardi di euro ed occupa circa 70.000 addetti, appare perciò fondamentale, a parere degli interroganti, che lo Stato centrale valuti con attenzione la flessione dei prezzi e impedisca qualsiasi situazione discorsiva o speculativa del mercato;
   il mercato suinicolo italiano è regolato in modo insolito rispetto al resto del mondo; da almeno 15 anni, infatti, la quasi totalità delle compravendite è regolata da contratti annuali che definiscono la qualità della merce, il quantitativo oggetto della compravendita, i tempi e i modi di consegna e di pagamento ed infine un premio – che normalmente oscilla tra i 5 e i 12 centesimi – aggiunto al prezzo che viene determinato settimanalmente dalla borsa di riferimento (oggi per lo più si utilizza la borsa CUN – Commissioni uniche nazionali per la quotazione dei suini o quella di Modena);
   la borsa CUN è un accordo privato tra le associazioni degli allevatori e i macellatori coordinato dal Mipaaf e prevede la possibilità – 6-8 volte all'anno – della mancata quotazione in caso di non accordo riuscito; in caso di «non quotato» le parti sono libere dagli obblighi contrattuali. La borsa di Modena è invece una tradizionale borsa merci gestita dalla CCIA di Modena dove in caso di mancato accordo tra le parti il prezzo è garantito da una commissione arbitrale (deputazione);
   a giudizio degli interroganti l'avere predeterminato vendite e acquisti è assai discutibile in termini di utilità, soprattutto per il soggetto meno forte come gli allevatori, ma il pericolo maggiore all'interno del meccanismo contrattuale è rappresentato dai tempi di consegna;
   il mercato suinicolo italiano aveva, un tempo, un ciclo settimanale: consegne e pagamenti venivano regolati settimana dopo settimana mentre oggi i tempi di pagamento si sono allungati, così come i tempi di consegna che possono arrivare sino a 3 settimane. In altri termini un macello può acquistare 100 maiali e macellarne solo 50 tenendo di «scorta» i rimanenti. Questo meccanismo consente quindi ai macelli dopo 2 settimane di avere la disponibilità di 100 maiali che gli consente, la 3o settimana, di essere coperto nelle proprie necessità. Quindi se, nell'occasione, il mercato CUN non quotasse il macello in questione potrebbe non ritirare nessun maiale;
   la procedura sopra esposta ha avuto un effetto dirompente sul mercato provocando timore e un conseguente massiccio quantitativo di vendite con un effetto depressivo sul prezzo;
   il calo quasi sempre ha una dinamica che prescinde dal vero rapporto domanda/offerta; rapporto che trova riscontro dal dato del peso medio. Ad esempio nella 37esima settimana (picco massimo) il prezzo del maiale era 1,815 euro ed il peso medio di 166,3 chilogrammi; nella 44esima settimana il prezzo è stato fissato a 1,425 euro (-39 centesimi pari al –21,48 per cento), mentre il peso medio è risultato 171,1 chilogrammi (+ 4,8 chilogrammi pari al +2,88 per cento);
   in altri termini accade ciò che avviene nei mercati azionari col meccanismo delle vendite allo scoperto;
   risulta agli interroganti che nel 2013 detto procedimento sia già stato attuato per due volte comportando un effetto disastroso sul tessuto allevatoriale e non rispondendo a nessuna logica mercantile reale –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto esposto in premessa e se non ritenga opportuno avviare un tavolo di confronto tra allevatori e macellatori;
   quali urgenti iniziative, anche normative, intenda assumere per contenere le manovre speculative limitando i tempi di ritiro dei maiali acquistati alla settimana di riferimento;
   quali iniziative intenda adottare al fine di prevedere un adeguato meccanismo di controllo che permetta di incrociare i dati dei contratti (quantitativi acquistati) con i dati delle macellazioni effettive derivanti dal servizio veterinario. (5-01616)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

suino

vendita

ispezione veterinaria

ribasso dei prezzi

allevamento

gruppo di produttori