ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01520

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 122 del 20/11/2013
Firmatari
Primo firmatario: MUCCI MARA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 20/11/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CRIPPA DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 20/11/2013


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E LA SEMPLIFICAZIONE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 20/11/2013
Stato iter:
28/05/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/05/2014
Resoconto DE VINCENTI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 28/05/2014
Resoconto MUCCI MARA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 20/11/2013

DISCUSSIONE IL 28/05/2014

SVOLTO IL 28/05/2014

CONCLUSO IL 28/05/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01520
presentato da
MUCCI Mara
testo di
Mercoledì 20 novembre 2013, seduta n. 122

   MUCCI e CRIPPA. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione . — Per sapere – premesso che:
   Neven Mimica, commissario europeo per la tutela dei consumatori, durante la sua visita ufficiale in Italia, ha affermato che internet e le comunicazioni per via elettronica, compreso l’e-commerce sono una priorità strategica per l'Europa;
   il 31 gennaio 2014 si concluderà la consultazione pubblica indetta dalla Commissione europea, rivolta ai consumatori, alle associazioni e alle imprese e ai cittadini europei, relativamente alle azioni di indagine e di intervento al fine di scoprire e punire le infrazioni nonché determinare le sanzioni più adeguate e le iniziative per evitare frodi;
   in Europa, l'Italia ricopre l'ultimo posto per tasso di crescita a causa del ritardo infrastrutturale, culturale della pubblica amministrazione che non ha agevolato i cittadini nell'uso degli strumenti online, nonostante la forte crescita della diffusione degli smartphone ne richieda sempre di più la necessità;
   il mercato dell’e-commerce in Italia, secondo le stime attese, nel 2013, ha raggiunto gli 11 miliardi di euro, determinando un aumento di competitività sui prezzi dei prodotti a vantaggio dei clienti;
   gli operatori italiani, nonostante gli elevati livelli raggiunti in termini di attrattività e di qualità dei prodotti, presentano ancora molte difficoltà nell'approcciare mercati europei ed internazionali a causa della mancanza del know-how specifico relativamente a sistemi di pagamento, logistica distributiva, abitudini/comportamenti di acquisto, comunicazione online;
   la cabina di regia per l'Agenda digitale del Governo Monti aveva proposto incentivi fiscali sul fatturato aggiuntivo che le aziende avessero ottenuto grazie all’e-commerce, progetto rimosso nella testo finale del «decreto Crescita 2.0»;
   il «decreto crescita 2.0» stabilisce che a partire dal 2014 tutti gli esercizi devono consentire il pagamento con moneta elettronica ma a tutt'oggi non è stato emanato alcun decreto attuativo previsto –:
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza di quanto sopra riportato;
   se il Governo, per quanto di competenza, intenda intervenire con misure di monitoraggio affinché le aziende, nell'uso dell’e-commerce, assumano comportamenti in linea con le norme nazionali ed europee a tutela dei consumatori;
   se il Governo intenda promuovere la crescita delle relazioni digitali tra imprese, la presenza delle aziende nei portali di aggregazione dell’e-commerce attraverso voucher o incentivi sugli investimenti necessari nonché la fatturazione elettronica;
   quali iniziative, i Ministri interrogati, per quanto di competenza, intendano assumere al fine di incentivare l'uso delle carte di credito e di conseguenza l’e-commerce stabilendo come debbano essere calcolate le commissioni e con quali indici, favorendo commissioni ridotte per piccole transazioni e assicurando la trasparenza delle operazioni;
   se i Ministri interrogati intendano chiarire i tempi e le modalità di sviluppo del commercio elettronico promuovendo la nascita di distretti industriali dotati di banda larga adeguati al business, sostenendo la formazione delle imprese realizzata dalle università e dalle imprese, creando così ulteriori sinergie e infine diffondendo il bollino blu netcomm (certificazione creata dal Consorzio del commercio elettronico che garantisce l'affidabilità del sito e-commerce). (5-01520)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 28 maggio 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-01520

  In merito al primo quesito relativo alla promozione della crescita delle relazioni digitali tra imprese attraverso voucher o incentivi sugli investimenti nonché della fatturazione elettronica, si fa presente che l'articolo 6 del decreto-legge n. 145/2013 («Destinazione Italia»), istituisce voucher fino a 10.000 euro «per l'acquisto di software, hardware o servizi che consentano il miglioramento dell'efficienza aziendale, la modernizzazione dell'organizzazione del lavoro, tale da favorire l'utilizzo di strumenti tecnologici e forme di flessibilità, tra cui il telelavoro, lo sviluppo di soluzioni di e-commerce, la connettività a banda larga e ultralarga».
  Il Ministero dello sviluppo economico ha già predisposto la bozza di decreto attuativo, previsto dal comma 3 del citato articolo 6, che è stata inviata al Ministero dell'economia e delle finanze per l'acquisizione del parere preliminare.
  In merito al secondo quesito relativo all'incentivazione all'uso delle carte di credito e dell’e-commerce si rappresenta quanto segue.
  In via preliminare si rappresenta che con il comma 4 dell'articolo 15 del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito con modificazioni dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, è stato stabilito che a decorrere dal 1 gennaio 2014, i soggetti che effettuano l'attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, sono tenuti ad accettare anche pagamenti effettuati attraverso carte di debito.
  Il successivo comma 5 ha stabilito che con uno o più decreti del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentita la Banca d'Italia, vengono disciplinati gli eventuali importi minimi, le modalità e i termini, anche in relazione ai soggetti interessati, di attuazione della disposizione di cui al comma 4. Con i medesimi decreti può essere disposta l'estensione degli obblighi a ulteriori strumenti di pagamento elettronici anche con tecnologie mobili.
  In attuazione della previsione del citato comma 5 è stato adottato il decreto 24 gennaio 2014 del Ministro dello sviluppo economico di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, recante «Definizioni e ambito di applicazione dei pagamenti mediante carte di debito», pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 21 del 27 gennaio 2014.
  Detto decreto interministeriale, la cui efficacia avrebbe dovuto decorrere trascorsi sessanta giorni dalla pubblicazione, ha previsto l'accettazione obbligatoria delle carte di debito degli utenti nel caso di pagamenti di importo superiore ai trenta euro, sia per l'acquisto di prodotti, che per la fornitura di servizi, anche professionali.
  Tenuto conto del rilevante numero di soggetti destinatari delle disposizioni ed allo scopo di individuare criteri di gradualità e di sostenibilità per l'entrata a regime del precetto normativo, il predetto decreto aveva stabilito che fino al 30 giugno 2014 l'obbligo di accettazione sarebbe valso solo per le attività commerciali o professionali aventi un fatturato superiore a 200 mila euro.
  Lo stesso provvedimento ha anche previsto che, entro novanta giorni dalla sua entrata in vigore, con successivo decreto possono essere individuate nuove soglie e nuovi limiti minimi di fatturato, nonché può essere disposta l'estensione degli obblighi ad ulteriori strumenti di pagamento anche con tecnologie mobili.
  In tale contesto normativo è intervenuto il disposto di cui all'articolo 9, comma 15-bis, del decreto-legge 30 dicembre 2013, n. 150, convertito con modificazioni dalla legge 27 febbraio 2014, n. 15, con il quale è stato prorogato al 30 giugno 2014 il termine di entrata in vigore dell'obbligo di accettazione dei pagamenti mediante carte di debito, recato dalla norma principale di cui all'articolo 15, comma 4, del citato decreto-legge n. 179 del 2012.
  Allo stato, pertanto, l'efficacia delle disposizioni introdotte con il citato decreto ministeriale del 24 gennaio 2014, per effetto della suddetta proroga nelle more intervenuta, è stata vanificata per quanto riguarda le disposizioni transitorie ed è stata sospesa per quelle a regime fino al 30 giugno 2014, data in cui, in mancanza degli eventuali decreti di cui al comma 1 dell'articolo 3 del precitato decreto ministeriale 24 gennaio 2014 che potrebbero ridefinire modalità e termini di attuazione della norma primaria introducendo anche ulteriori meccanismi di gradualità e le relative decorrenze, ovvero in mancanza di ulteriori proroghe, entrerà in vigore, tout court, l'obbligo di accettazione dei pagamenti mediante carte di debito per tutti i pagamenti superiori a trenta euro.
  Da altro punto di vista, in relazione alla richiesta di informazioni sulle misure volte a favorire la riduzione delle commissioni, in particolare di piccolo importo, ed assicurare maggiore trasparenza nelle operazioni, si segnala che in data 31 marzo 2014 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il connesso decreto 14 febbraio 2014, n. 51 del Ministro dell'economia e delle finanze di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, recante il Regolamento sulle commissioni applicate alle transazioni effettuate mediante carte di pagamento, ai sensi dell'articolo 12, commi 9 e 10, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n.  201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, che dovrebbe agevolare, proprio, la riduzione delle commissioni d'intercambio.
  Detto ultimo provvedimento, in particolare, ha definito le misure di cui al comma 9 del precitato articolo 12, ovvero quelle misure che, non essendo state adottate nei termini di legge da parte degli organismi di mercato, definiscono le regole generali per assicurare una riduzione delle commissioni a carico degli esercenti in relazione alle transazioni effettuate mediante carte di pagamento, tenuto conto della necessità di assicurare trasparenza e chiarezza dei costi, nonché di promuovere l'efficienza economica nel rispetto delle regole della concorrenza.
  Per perseguire tali obiettivi, l'impianto del precitato decreto 14 febbraio 2014, n. 51 del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, fa leva su un potenziamento dei vincoli di trasparenza basato sulla necessità di limitare il c.d. blending, ovvero le tariffe uniformi o a pacchetto mediante l'obbligo di specificazione a carico degli operatori, delle diverse commissioni applicabili per ciascuna tipologia di carte di pagamento, accrescere la trasparenza e la confrontabilità delle commissioni finali e di quelle interbancarie, nonché prevedere nei meccanismi di tariffazione regole virtuose in linea con le economie di scala e tese a rendere più convenienti anche i micro pagamenti.
  In tal senso, in quanto strettamente connesse l'obbligo di accettazione dei pagamenti mediate carte di debito che entrerà in vigore il prossimo 30 giugno, si citano le disposizioni di cui agli artt. 6 e 7 del decreto 14 febbraio 2014, n. 51, che prevedono, la prima, un meccanismo di revisione periodica, almeno annuale, delle commissioni correlate, tra l'altro, al volume e al valore delle operazioni di pagamento effettuate presso l'esercente, nonché alla revisione delle eventuali commissioni d'interscambio, incentivando così un più diffuso utilizzo degli strumenti elettronici, mentre la seconda i criteri di applicazione delle commissioni all'esercente al fine di favorire l'utilizzo di carte di pagamento per importi ridotti, dove l'uso del danaro contante è maggiormente elevato.
  In particolare, la norma di cui all'articolo 7 citato, al fine di promuovere l'utilizzo di strumenti alternativi al contante e incentivare gli investimenti in tecnologie innovative e più avanzate rispetto ai tradizionali POS, richiede che i soggetti acquirer (ovvero, il prestatore di servizi di pagamento che sottoscrive gli accordi contrattuali anche in qualità di intermediario per l'accettazione, da parte degli esercenti, di carte di pagamento curando, di regola, la gestione dei relativi flussi finanziari) applichino ai pagamenti di importo ridotto (ovvero, inferiore ai trenta euro) commissioni inferiori a quelle generalmente applicate nel caso di operazioni effettuate, con qualunque modalità, tramite terminali evoluti di accettazione multipla, cioè tramite terminali POS che consentono l'accettazione di strumenti di pagamento tramite diverse tecnologie, in aggiunta a quelle a banda magnetica o a microchip.
  Entrambi, quindi, gli interventi descritti sono funzionali alla riduzione dell'uso del contante e favorendo altresì la riduzione delle commissioni d'intercambio e la trasparenza delle operazioni, contribuiranno anche allo sviluppo dell’e-commerce.
  In merito al terzo quesito, infine, si osserva che una seria politica di digitalizzazione sia sul versante delle infrastrutture sia su quello dei servizi, supportata da una governance snella e immediatamente operativa, è, oggi, la chiave per lo sviluppo economico del Paese.
  Per favorire il recupero del ritardo accumulato dal nostro Paese nell'ambito del commercio elettronico e contribuire, nel contempo, alla crescita economica, il Governo valuterà una serie di provvedimenti di semplificazione che possono rimuovere, a costo zero per le finanze pubbliche, ostacoli alla digitalizzazione delle imprese.
  Ricordo, infine, che in coerenza con il decreto «Destinazione Italia» e con la strategia indicata dall'accordo di partenariato europeo, sono in corso di definizione delle misure volte a incrementare l'uso dell’e-commerce, anche transfrontaliero, a garantire la sicurezza informatica privilegiando al contempo soluzioni di cloud computing e, soprattutto, a sviluppare le competenze digitali che nel 2015, secondo i dati della Commissione europea, saranno richieste nel 90 per cento delle attività.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

protezione del consumatore

commercio elettronico

aiuto agli investimenti

politica d'investimento

incentivo fiscale

moneta elettronica