Legislatura: 17Seduta di annuncio: 121 del 19/11/2013
Primo firmatario: LACQUANITI LUIGI
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 19/11/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma SCOTTO ARTURO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/11/2013 GIORDANO GIANCARLO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/11/2013 FRATOIANNI NICOLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/11/2013 COSTANTINO CELESTE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/11/2013
Ministero destinatario:
- MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 19/11/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 20/11/2013 Resoconto SCOTTO ARTURO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' RISPOSTA GOVERNO 20/11/2013 Resoconto GIORDANI SIMONETTA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO) REPLICA 20/11/2013 Resoconto SCOTTO ARTURO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
DISCUSSIONE IL 20/11/2013
SVOLTO IL 20/11/2013
CONCLUSO IL 20/11/2013
LACQUANITI, SCOTTO, GIANCARLO GIORDANO, FRATOIANNI e COSTANTINO. —
Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:
gli scavi archeologici di Stabia hanno restituito i resti dell'antica città di Stabiae, nell'area dell'odierna Castellammare di Stabia, presso la collina di Varano, oltre a un insieme di costruzioni che facevano parte del suo ager;
differentemente dagli scavi di Pompei e di Ercolano, quelli di Stabiae sono di dimensioni più ridotte e offrono la possibilità di osservare un diverso aspetto dello stile di vita degli antichi romani: mentre infatti le prime due località erano delle città, Stabiae era in epoca romana un luogo di villeggiatura, in cui furono costruite numerose ville residenziali finemente decorate e abbellite con suppellettili di inestimabile valore;
attualmente, solo una piccola parte dell'antica città è stata riportata alla luce;
negli ultimi anni il circolo Legambiente Woodwardia di Castellammare di Stabia ha in primavera organizzato una serie di guide gratuite agli scavi di Stabiae, con risultati superiori di oltre il 30 per cento rispetto alla media mensile registrata negli anni precedenti dalla soprintendenza, come riportato da «La nuova ecologia» del giugno 2013 nell'articolo «Volontari d'arte»;
il 19 giugno 2013 il quotidiano «Metropolis» ha pubblicato un articolo su tale iniziativa, spiegando che durante le visite guidate è stato consegnato ai turisti un questionario preparato da Legambiente, i cui risultati sono stati già pubblicati;
il sito di Stabiae si è guadagnato il terzo posto per numero di visite tra gli scavi vesuviani, dietro a Pompei ed Ercolano, con numeri comunque bassi rispetto alle enormi potenzialità del sito;
dai dati raccolti da Legambiente risulta che l'area archeologica di Castellammare, così vicina a quelle ben più note di Ercolano e Pompei, è praticamente sconosciuta ai flussi turistici di massa, e che giudizi pesantemente negativi sono stati espressi relativamente ai servizi di accoglienza e pulizia del sito, oltre che all'accessibilità (la segnaletica stradale non è chiara nell'indirizzare i turisti al sito, e la meta non è servita dal servizio di trasporto pubblico), come riportato dal suddetto articolo di «Metropolis»;
ad avviso dei firmatari del presente atto di sindacato ispettivo, come da più parti sollevato, Stabiae dovrebbe essere inserito nella lista siti protetti dall'UNESCO di Pompei, Ercolano e Oplontis –.
quali iniziative il Governo intenda assumere alla luce di quanto descritto dalla presente interrogazione per favorire la valorizzazione turistica dell'antica Stabiae e se non sia opportuno pubblicizzare in maniera più efficace i beni culturali stabiesi, potenziali baricentro di un comprensorio turistico-culturale di rilevanza europea, con il sistema Pompei-Vesuvio da un lato e quello Sorrento-Capri-Positano dall'altro, elemento di cerniera tra il golfo di Napoli e quello di Salerno e punto di rilancio occupazionale ed economico per Castellammare di Stabia e le aree limitrofe. (5-01490)
Mi riferisco all'interrogazione con la quale l'onorevole Scotto, unitamente ad altri colleghi, richiede notizie in merito alla situazione degli scavi archeologici di Stabia.
A tale proposito vi riferisco che le ville di Castellammare rappresentano una delle realtà archeologiche più importanti dell'area vesuviana. Il sito, anche per le caratteristiche geomorfologiche del territorio, presenta numerosi problemi che si ripercuotono sullo stato di conservazione delle strutture archeologiche. Sulla base delle disponibilità di risorse, la competente Soprintendenza interviene con attività di restauro e messa in sicurezza, come è evidente nel caso delle opere di puntellatura poste a protezione di un lato dei cortile del complesso della Villa S. Marco.
La necessità di implementare le attività di ricerca e di conservazione è ben nota al Ministero ed alla stessa Soprintendenza. A tale proposito, nel 2009, è stato sottoscritto un Protocollo d'intesa dal Comune di Castellammare di Stabia, dalla Soprintendenza archeologica di Napoli e Pompei, dalla Facoltà di Architettura del Maryland e dalla Fondazione RAS.
Grazie a questo Protocollo la Fondazione si fa promotrice annualmente di attività di ricerca, di scavo e di studio che vedono il coinvolgimento di università italiane e straniere.
Per quanto riguarda le attività didattiche svolte da Legambiente, vorrei far presente che la competente Soprintendenza, per quanto possibile, sostiene il coinvolgimento sul territorio del volontariato proprio perché tale attività non può essere garantita in forma continuativa dalla Soprintendenza stessa, attesa la carenza di personale.
In merito all'inserimento di Stabia nei circuiti turistici mi preme sottolineare come essa sia una finalità che il Ministero sta perseguendo da tempo.
Nel decreto legge «Valore Cultura» è stata, come noto, disposta l'istituzione della «soprintendenza speciale per i beni archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia», che succede alla soprintendenza speciale per i beni archeologici di Napoli e Pompei, ma con ambito territoriale di competenza focalizzato sulle sole aree archeologiche indicate. È la necessaria premessa per un coinvolgimento fattivo non solo dell'amministrazione locale, ma di tutti i soggetti territoriali e non, interessati a fare del patrimonio archeologico volano dello sviluppo del territorio.
Concludo riferendo che nell'ambito dell'attività di redazione del nuovo piano di gestione del sito UNESCO delle Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata, si è avanzata la proposta di estendere l'area cuscinetto del sito iscritto ad un'ampia fascia di territorio che permettesse di tutelare il rapporto visivo delle città antiche con il Vesuvio e il mare. In questa nuova area di protezione è compreso il territorio comunale di Castellammare di Stabia, corrispondente all'antico insediamento di Stabiae.
Si è inoltre ritenuto utile proporre, nelle stesso ambito, l'iscrizione nella Lista del Patrimonio, delle Ville di S. Marco e di Arianna poste sulla collina del Varano. Questa proposta, in corso di redazione, sarà presentata all'UNESCO come una minor boundary modification, così come previsto dalle Linee Guida Operative per l'attuazione della Convenzione sul patrimonio mondiale, entro il 1 febbraio 2014.
Lunedì 25 novembre prossimo è prevista la sottoscrizione del protocollo d'intesa con gli enti territoriali. La procedura (di proposta, evidentemente) dovrebbe concludersi nei prossimi mesi in parallelo con la definizione del nuovo Piano di gestione e della nuova buffer-zone.
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