ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01488

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 121 del 19/11/2013
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 4/00881
Firmatari
Primo firmatario: CAROCCI MARA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 19/11/2013


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 19/11/2013
Stato iter:
17/04/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 17/04/2014
Resoconto BARRACCIU FRANCESCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
 
REPLICA 17/04/2014
Resoconto CAROCCI MARA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 19/11/2013

DISCUSSIONE IL 17/04/2014

SVOLTO IL 17/04/2014

CONCLUSO IL 17/04/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01488
presentato da
CAROCCI Mara
testo di
Martedì 19 novembre 2013, seduta n. 121

   CAROCCI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:
   risulta che si stia approntando un progetto di riorganizzazione del Ministero, in base al quale gli archivi di Stato, esistenti in ogni capoluogo di provincia, saranno divisi in due categorie: archivi nazionali, nel quale troveranno posto gli archivi considerati più importanti e archivi provinciali, retti da un funzionario, che dipenderanno dalle Soprintendenze archivistiche;
   nel web è sorta una petizione che numerosi studiosi, non solo italiani, hanno firmato con la richiesta del mantenimento dell'archivio di Stato di Genova al rango di archivio nazionale;
   da tale petizione si evince, infatti, che l'elenco degli archivi nazionali presente nel progetto di riforma è composto da nove istituti situati nelle seguenti città: Venezia, Firenze, Torino, Milano, Roma, Napoli, Palermo, Bologna, Bari;
   se così fosse, si ritiene che non sarebbero tenute in debito le ragioni per le quali a Genova deve essere mantenuto l'archivio nazionale: Genova, capoluogo di regione e città metropolitana, è da sempre sede dirigenziale, e subirebbe da questo progetto di riforma un radicale declassamento;
   è necessario sottolineare che se la discriminante del declassamento fosse la consistenza della documentazione conservata, Genova, in base alle statistiche ufficiali del Ministero, è pari e in alcuni casi supera quella di alcuni archivi inclusi nell'elenco. La stessa considerazione vale se si applica il criterio del numero di presenze di utenti nella sala di studio. Se si vuole elevare al rango di archivi nazionali gli istituti delle città capitali degli Stati preunitari, vale la pena rammentare che Genova è stata capitale ininterrottamente per sette secoli, dalla fine del secolo XI al 1805, più a lungo di circa la metà delle città incluse nell'elenco. Se, infine, ci si vuole basare sull'importanza del patrimonio documentario conservato e sulla sua notorietà a livello nazionale e internazionale sarà bene ricordare che l'archivio di Stato di Genova custodisce il più antico e vasto archivio notarile del mondo, con il più antico registro che ci sia pervenuto, risalente al 1154 –:
   se il Ministro interrogato intenda procedere al riordino degli archivi di Stato e se, in tal caso, non ritenga ineludibile intervenire per impedire che l'archivio di Stato di Genova venga declassato.
(5-01488)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 17 aprile 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-01488

  Mi riferisco all'interrogazione con la quale l'onorevole Carocci chiede se il riordino degli archivi di Stato possa determinare il declassamento dell'Archivio di Stato di Genova.
  Vorrei a tale proposito riferire che l'interrogazione fa riferimento ad un ipotetico progetto di riorganizzazione del Ministero che prevederebbe una distinzione tra archivi nazionali e archivi provinciali, e che escluderebbe l'Archivio di Stato di Genova dal novero degli eventuali archivi nazionali.
  A tale proposito preciso che, attualmente tale ipotesi non è prevista in nessun disegno di riforma del Ministero.
  Occorre tuttavia essere consapevoli del fatto che le esigenze della spending review e, da ultimo, l'obbligo previsto dall'articolo 1, comma 147, della cosiddetta «legge Delrio» (7 aprile 2014, n. 56) – l'obbligo cioè per tutti i Ministeri di rivedere entro sei mesi la propria articolazione periferica – impongono un ripensamento degli assetti organizzativi anche di questo Ministero. Quali però possano essere gli esiti di tale ripensamento sul sistema degli Archivi di Stato e su quello di Genova in particolare è al momento del tutto prematuro dire.
  Fornisco ora alcuni elementi informativi sull'Archivio di Stato di Genova, uno dei principali archivi di Stato italiani. Tale Archivio è ospitato, dal 2004, nel complesso di S. Ignazio, nel quartiere di Carignano, possiede un rilevantissimo valore storico e culturale ed è sede della Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica. Il corpus di gran lunga più importante conservato nell'Archivio di Stato di Genova è la raccolta degli atti rogati dai notai genovesi; l'Archivio custodisce, inoltre, tutta la documentazione relativa alla Repubblica di Genova ed ai suoi tribunali. Accanto alla documentazione della antica Repubblica, l'Archivio conserva anche l'ampio corpus relativo alla Casa delle compere e dei banchi di San Giorgio comunemente detta Banco di San Giorgio. Il Banco fu un potente istituto finanziario a livello internazionale, che gestiva l'impero coloniale genovese e fu la prima banca pubblica d'Europa.
  L'importanza dell'istituto è non solo ben nota ma la sua tutela e la sua valorizzazione costituiscono un primario compito istituzionale per questa Amministrazione.
  Le difficoltà dell'Archivio di Genova risiedono, purtroppo, nella carenza degli organici. Il problema è stato segnalato, proprio con riferimento agli archivi ed alle biblioteche, dallo stesso Ministro Franceschini in questa sede, nel corso della sua audizione di martedì scorso. L'Istituto non ha al momento nessun funzionario amministrativo, e può contare solamente su due funzionari archivisti.
  Il competente Direttore regionale e la Direzione generale per il personale hanno proceduto a più riprese ai necessari interpelli, volti ad acquisire la disponibilità di dipendenti del Ministero a trasferirsi presso tale Archivio, l'ultimo dei quali è scaduto martedì scorso 15 aprile, senza riuscire ad avere, a tutt'oggi, disponibilità di personale da assegnare all'istituto.
  Voglio comunque assicurare l'impegno istituzionale di questo Ministero e quello personale del Ministro a far sì che, pur nelle presenti difficili circostanze, agli Archivi di Stato non sia negato quanto necessario all'adempimento del loro prezioso compito di salvaguardare e trasmettere al futuro la memoria storica delle nostre comunità.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

GENOVA - Prov,LIGURIA

EUROVOC :

organizzazione amministrativa

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