ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01454

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 117 del 13/11/2013
Firmatari
Primo firmatario: ZACCAGNINI ADRIANO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 13/11/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SCHULLIAN MANFRED MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE 13/11/2013


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 13/11/2013
Stato iter:
14/11/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 14/11/2013
Resoconto ZACCAGNINI ADRIANO MISTO
 
RISPOSTA GOVERNO 14/11/2013
Resoconto CASTIGLIONE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
REPLICA 14/11/2013
Resoconto ZACCAGNINI ADRIANO MISTO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 14/11/2013

SVOLTO IL 14/11/2013

CONCLUSO IL 14/11/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01454
presentato da
ZACCAGNINI Adriano
testo di
Mercoledì 13 novembre 2013, seduta n. 117

   ZACCAGNINI e SCHULLIAN. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   in data 15 ottobre 2013 il sito «Imprese del Sud» ha pubblicato un articolo, dal titolo «Sergio Passariello Imprese del Sud – Vini e mosti infetti dalla Spagna», nel quale si riporta che: «Ci giunge notizia, da alcuni nostri sostenitori e simpatizzanti pugliesi, che dalla Spagna, si stiano esportando, verso i nostri mercati ed in particolare verso i concentratori e trasformatori italiani, mosti e vini infetti. È quanto dichiara Sergio Passariello, presidente di Imprese del Sud, associazione meridionale nata a difesa e tutela della sana imprenditoria meridionale;
   se la notizia fosse vera, – continua Passariello – i prodotti vitivinicoli made in Italy sono in serio pericolo, con gravi danni per la nostra agricoltura che si rifletterebbero sulla nostra già fragile filiera produttiva. Le cantine e i produttori del Sud Italia sono già con l'acqua alla gola, considerando che rispetto allo scorso autunno il costo medio è sceso da 35 a 12 centesimi al chilo e la congiuntura economica, associata al peso fiscale e burocratico a cui è sottoposta l'agricoltura italiana, ha definitivamente schiacciato la sana imprenditoria del Sud. Inoltre c’è da combattere la concorrenza che arriva dai Paesi del Nord Africa, dalla Spagna e dalla Turchia»;
   in data 8 novembre 2013 l'agenzia stampa Agi riportava la seguente notizia: «Alimentare: Nac sequestrano vino e cibi cinesi falsi made in Italy: Non erano prodotti made in Italy, ma prodotti cinesi spacciati come italiani; sequestrate anche 4,5 tonnellate di concentrato di pomodoro in provincia di Napoli proveniente dalla Cina che, sottoposto ad alcuni procedimenti di lavorazione in Italia, è stato commercializzato come made in Italy. I carabinieri del NAC, il Nucleo antifrode, nell'ambito dei controlli sulla campagna di vinificazione 2012 e sulla tracciabilità del made in Italy, ha proceduto al sequestro di oltre 3.100 tonnellate di prodotto vinoso tra mosto e vino dichiarato come DOC/DOCG, in realtà mai registrato sui documenti contabili di cantina e quindi destinato alla cosiddetta commercializzazione “in nero”;
   nell'ultimo rapporto dell'Associazione per lo sviluppo dell'industria del Mezzogiorno (SVIMEZ), presentato a Roma, il 17 ottobre 2013, il Mezzogiorno è un'area a rischio desertificazione, dove i consumi non crescono da cinque anni;
   in base a valutazioni della SVIMEZ nel 2012 il PIL è calato nel Mezzogiorno del 3,2 per cento. Nel 2014 sempre secondo le stime della SVIMEZ il PIL nazionale è previsto a +0,7 per cento, invertendo la tendenza recessiva dell'anno precedente. In questo contesto il PIL del Centro-Nord dovrebbe trainare l'inversione di tendenza con + 0,9 per cento, mentre quello del Mezzogiorno resterebbe inchiodato allo 0,1 per cento;
   al Sud anche il settore agricolo registra cali e l'occupazione registra una decrescita del -1 per cento rispetto all'anno precedente;
   da più analisi condotte emerge un quadro nel quale si evidenzia come gli affari delle mafie incidano sempre più pesantemente ai danni dell'agricoltura; secondo i dati forniti dall'osservatorio Flai Cgil Agromafie, nel dicembre 2012, «Primo rapporto su caporalato ed agromafie» emerge che: «un cartello criminale condiviso. Le infiltrazioni mafiose nel settore agroindustriale rappresentano il 10 per cento dell'intera economia mafiosa»;
   le mafie (tutte) nel settore agricolo e industriale fanno cartello, condizionando tutta la filiera dalla produzione al reclutamento della manodopera, alla logistica, allo stoccaggio fino alla piccola, media e grande distribuzione commerciale. Secondo la commissione antimafia le mafie fatturano più di 150 miliardi di euro l'anno con un guadagno che si aggira attorno ai 70 miliardi l'anno;
   le contraffazioni nell'agroalimentare hanno raggiunto un considerevole valore stimato da molti operatori del settore in 1,1 miliardi di euro l'anno;
   si tratta peraltro di un dato ampiamente sottostimato considerato che in questo calcolo si considerano esclusivamente le vendite di prodotti alimentari contraffatti sul mercato interno, senza contemplare le altre merci irregolari che partono dall'Italia verso l'estero;
   su questi prodotti si concentra l'attenzione delle organizzazioni criminali che, facendo leva sull’Italian sounding, sfruttano la reputazione dei prodotti del made in Italy nel settore agroalimentare per immettere sul mercato internazionale prodotti falsi e contraffatti –:
   se non reputi opportuno, al fine di tutelare sia la salute dei cittadini sia l'economia del settore agricolo, già gravemente depressa, inasprire i controlli sull'applicazione della normativa in materia di tracciabilità dei cibi in tutte le fasi della filiera agroalimentare, preservando il marchio «made in Italy» da contaminazioni e se non ritenga opportuno, in tal senso, definire una campagna informativa volta a scoraggiare la pirateria agroalimentare.
(5-01454)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 14 novembre 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-01454

  Il settore agroalimentare è il comparto produttivo nazionale più famoso al mondo come eccellenza Made in Italy e, per questo motivo, è anche il più colpito dalla contraffazione da parte dei produttori esteri, attraverso l'uso ingannevole di etichette, materiali pubblicitari e di confezionamento che evocano simboli, immagini e denominazioni con esplicito riferimento al nostro Paese, traendone in modo fraudolento vantaggi economici a danno dei veri prodotti italiani.
  A protezione della produzione italiana, l'azione dell'ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) è, pertanto, costante e capillare su tutto il territorio nazionale al fine di garantire il rispetto delle regole nelle diverse fasi della filiera produttiva e a tutelare e salvaguardare i consumatori dall'eventuale commercializzazione di alimenti contraffatti.
  In questi ultimi anni, infatti, l'ispettorato ha posto particolare attenzione alle produzioni di qualità più rappresentative del «Made in Italy» (formaggi, vini, olio d'oliva, pasta, frutta, salumi, conserve vegetali, e altro) ivi comprese le produzioni tutelate.
  Ed è appunto a tale scopo che l'ispettorato ha intrapreso misure di collaborazione con l'Agenzia delle dogane e le Capitanerie di porto, per migliorare l'attività di monitoraggio dei flussi d'introduzione dei prodotti agroalimentari provenienti da Paesi terzi ed evitare fraudolente commercializzazioni di alimenti falsamente dichiarati «italiani» sul territorio nazionale.
Ritengo che queste azioni, insieme ad altri strumenti cogenti come la tracciabilità e l'obbligo d'indicazione dell'origine dei prodotti, possano contribuire a rendere maggiormente efficace l'azione degli Organi di controllo e tutelare in maggior misura i consumatori e gli operatori di settore.
  È per questo che nelle linee programmatiche dell'azione di governo del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, sono presenti due punti di forza fondamentali: quello della promozione e valorizzazione dei prodotti agroalimentari italiani e l'intensificazione delle attività di contrasto alle contraffazioni e all'agropirateria internazionale a danno delle nostre produzioni.
  Nonostante le scarse risorse finanziarie, il ministro De Girolamo fin dai primi giorni del suo insediamento ha chiesto che gli accertamenti sulla filiera agroalimentare fossero intensificati e razionalizzati per incrementarne l'efficacia anche attraverso un coordinamento più forte degli Organi di controllo afferenti al Ministero, in modo da potenziare le sinergie d'intervento ed evitare nel contempo inutili sovrapposizioni di verifiche ispettive a carico degli stessi operatori.
  Queste misure, insieme ad un rafforzamento degli strumenti per individuare gli operatori più a «rischio» e ad un attento studio ed analisi dei fattori che possono influenzare la commissione di frodi nei vari settori, contribuiscono a rendere maggiormente efficace l'azione degli Organi di controllo nell'intero comparto agroalimentare.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

denominazione di origine

cartello

settore agricolo

viticoltura

Mezzogiorno

commercializzazione