ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01401

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 113 del 07/11/2013
Firmatari
Primo firmatario: CAPARINI DAVIDE
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 07/11/2013


Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 07/11/2013
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 07/11/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01401
presentato da
CAPARINI Davide
testo di
Giovedì 7 novembre 2013, seduta n. 113

   CAPARINI. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   il comparto armiero italiano ha chiuso il 2012 con un +11 per cento rispetto all'anno precedente: armi lunghe da caccia, corte sportive, repliche, la ripresa dei mercati esteri (dove viene collocato più del 90 per cento della produzione) interessa tutti i segmenti, ma soprattutto le lavorazioni a maggiore valore aggiunto. Il comparto vanta 250 milioni di fatturato e 108 imprese per oltre 3 mila addetti concentrati in Valtrompia, in provincia di Brescia, finalmente si sta lasciando alle spalle anni bui, con la media di armi provate ormai attestata sulle 700 mila unità;
   sugli ottimi numeri incide una grossa commessa ottenuta negli Usa dal peso massimo del distretto Beretta: «Nelle scorse settimane abbiamo avuto conferme — spiegano Francesco Bettoni, presidente della Camera di Commercio di Brescia e Nicola Perrotti, presidente dell'Anpam — sia allo Shot Show di Las Vegas, la principale rassegna del settore, sia all'Iwa di Norimberga. Non è solo la ripresa del mercato americano a trainare la produzione: i nostri fucili stanno trovando ottimi riscontri anche sul mercato sudafricano, russo, su quello brasiliano e del medio oriente, oltre che sui tradizionali bacini europei»;
   l'Autorità nazionale per il controllo delle esportazioni extraeuropee delle armi sportive, da caccia e civili voluta dal Ministero dell'interno in applicazione del regolamento n. 258 del 2012 dell'Unione europea non riesce a sostenere le richieste del comparto armiero e si è trasformato in un collo bottiglia che impedisce la regolare attività commerciale;
   «La situazione è molto preoccupante — dichiara al Bresciaoggi del 6 novembre il sindaco di Gardone Michele Gussago —. L'autorità di controllo è stata istituita a Roma ma non è ancora attiva e ciò ha comportato una situazione di stallo pericolosa. Anche perché nel frattempo le strutture territoriali che hanno funzionato fino a pochi giorni fa, ovvero le questure, hanno perso la competenza al rilascio delle autorizzazioni per le esportazioni extraeuropee di armi sportive e civili (per quelle militari si seguono altre procedure). È assolutamente giusto avere regole da seguire, ma non è possibile mettere in ginocchio l'economia — aggiunge il sindaco —. Le aziende del settore non possono fare magazzino, sono autorizzate solo per un quantitativo stabilito e poi l'unica soluzione è lo stop della produzione: l'eccesso di stoccaggio comporta il ritiro della licenza di fabbricazione. Se consideriamo poi che la concorrenza si basa sulla velocità di fornitura è ovvio che si rischia di perdere grosse fette di mercato. Stimiamo che la mancata esportazione extraeuropea comporti una perdita di 15 milioni di euro a settimana in merci da spedire»;
   il consorzio armaioli italiani e l'Associazione nazionale produttori armi e munizioni stanno interloquendo col Ministero dell'interno al fine di individuare una soluzione;
   da tempo le organizzazioni di rappresentanza sindacale hanno segnalato al Viminale la preoccupante situazione in cui versa la questura di Brescia, i cui presidi attualmente disponibili non sono sufficienti (per mezzi e organici) a far fronte alle esigenze della città;
   in passato il Viminale, attraverso una sua nota, ha dato seguito ad una sollecitazione avanzata dalla segreteria provinciale di Brescia del SAP, ammettendo di fatto che la «questura di Brescia è sotto organico» e che «servono rinforzi» riconoscendo inoltre che «Brescia ha esigenze di incremento dei livelli di sicurezza» ed ancora che «si registra una particolare attenzione, per un eventuale ulteriore rinforzo del dispositivo esistente nel territorio bresciano» –:
   quali iniziative intenda intraprendere per gestire la fase transitoria e mettere in grado le questure, dotandole di adeguato personale, di rilasciare le necessarie autorizzazioni fintanto che l'Ance non sarà pienamente operativa. (5-01401)

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

BRESCIA - Prov,LOMBARDIA

EUROVOC :

questore

controllo delle esportazioni

licenza d'esportazione

armi da fuoco e munizioni

caccia