ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01369

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 111 del 05/11/2013
Firmatari
Primo firmatario: PAGLIA GIOVANNI
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 05/11/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BOCCADUTRI SERGIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 05/11/2013


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 05/11/2013
Stato iter:
06/11/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 06/11/2013
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 06/11/2013
Resoconto GIORGETTI ALBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 06/11/2013
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 06/11/2013

SVOLTO IL 06/11/2013

CONCLUSO IL 06/11/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01369
presentato da
PAGLIA Giovanni
testo di
Martedì 5 novembre 2013, seduta n. 111

   PAGLIA e BOCCADUTRI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   il disegno di legge delega fiscale recentemente approvata dalla Camera prevede, tra l'altro, al fine di rafforzare la tracciabilità dei mezzi di pagamento, d'incentivare l'utilizzo della moneta elettronica;
   tutti gli organismi competenti nazionali ed internazionali vedono oramai nei sistemi di pagamento non tracciabili uno dei principali ostacoli alla lotta all'evasione fiscale ed all'economia illegale;
   anche il Governo italiano sta studiando l'opportunità di ridurre ulteriormente l'uso del denaro contante, anche alla luce dell'approssimarsi del 1o gennaio 2014, data in cui scatterà l'obbligo per imprese e professionisti, di dotarsi dei POS per il pagamento di beni e servizi, adempimento, questo, che, se non gestito correttamente, rischia di diventare un ulteriore ostacolo per la ripresa dei consumi;
   ad oggi il limite dei pagamenti in contanti è fissato a 1.000 euro, soglia che gli interroganti auspicano venga ulteriormente ridotta a 500 euro, contestualmente alla riduzione delle commissioni e dei costi di gestione della moneta elettronica per imprese e cittadini;
   in Italia il ricorso alla moneta elettronica è sempre più diffuso, anche se il gap con il resto dell'Europa resta notevole e potrebbe essere colmato anche grazie agli elevati standard di sicurezza raggiunti: infatti l'ultimo Osservatorio Assofin-Crif Decision Solutions-GfK Eurisko, relativo al consuntivo del 2011, rileva la presenza nel nostro Paese di 71,2 milioni di carte per i pagamenti, una media di 1,2 per abitante, numero cresciuto sensibilmente negli ultimi vent'anni, ma che resta inferiore alla media dell'Unione europea (1,5), per non dire dei Paesi più virtuosi come il Regno Unito (2,4 per abitante) o la Svezia (2,2) –:
   quale sia in dettaglio e distintamente il costo attualmente sostenuto dallo Stato e dal sistema bancario per la gestione complessiva del denaro contante, anche a fronte di quali commissioni incassate per la gestione della moneta elettronica. (5-01369)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 6 novembre 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-01369

  Con l'interrogazione a risposta immediata in Commissione l'On. Paglia ed altri, chiedono quali siano i costi sostenuti dallo Stato e dal sistema bancario per la gestione del contante anche rispetto all'utilizzo degli strumenti di pagamento elettronici.
  Al riguardo il Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio sentita la Banca d'Italia, ha fatto presente che secondo una recente ricerca dell'Eurosistema basata su dati raccolti presso 13 Paesi UE, i costi «sociali» per l'utilizzo degli strumenti più diffusi, quindi i costi che la collettività sopporta per le risorse utilizzate dai diversi operatori economici per il regolamento delle transazioni (contante, assegni, carte di pagamento, bonifici, addebiti diretti), sono pari a circa l'1 per cento del PIL (oltre 130 miliardi di euro se calcolato per l'UE a 27 paesi, 15 miliardi in Italia). Per la metà si tratta di costi legati all'uso del contante.
  In particolare dall'indagine condotta dalla Banca d'Italia nel 2010 risultava che nel nostro «Paese» il 49 per cento di tali costi era stato sostenuto da banche e infrastrutture per l'offerta dei servizi di pagamento (54 per cento nella media europea), il 51 per cento era a carico delle imprese (46 per cento nella media europea).
  Le analisi dimostrano come nei paesi a più elevata diffusione di strumenti elettronici il costo per transazione per l'utilizzo degli strumenti di pagamento elettronici sia inferiore a quello del pagamento in contanti; ciò riflette la maggiore incidenza dei costi fissi per i pagamenti elettronici. Queste evidenze confermano l'importanza di politiche, volte a promuovere l'utilizzo degli strumenti elettronici, caratterizzati da un'efficienza operativa ed economica potenzialmente maggiore rispetto al contante e agli strumenti cartacei: la migrazione verso tali strumenti, infatti, favorirebbe una riduzione dei loro costi unitari grazie alla possibilità di sfruttare economie di scala.
  Da un esercizio di simulazione condotto sulla base dell'indagine sopra richiamata, si può stimare un risparmio potenziale complessivo per l'economia pari a circa lo 0,3 per cento del PIL, qualora l'Italia si posizioni al livello dei paesi europei più evoluti in termini di diffusione di strumenti di pagamento elettronici in sostituzione sia del contante, sia delle tecnologie transattive tradizionali (procedure cartacee e manuali).
  Infine, si fa presente che a livello comunitario sono state recentemente pubblicate la proposta di Regolamento relativo alle commissioni interbancarie sulle operazioni di pagamento tramite carta e la proposta di Direttiva relativa ai servizi di pagamento nel mercato interno, con l'intento di contribuire allo sviluppo di un mercato unico dei pagamenti nella UE, al fine di garantire ai consumatori, ai dettaglianti e ad altre imprese di beneficiare dei vantaggi derivanti dal mercato interno e dal commercio elettronico. In particolare, la proposta di regolamento prevede anche l'introduzione di massimali per le commissioni applicate ai consumatori sulle operazioni effettuate con carte di debito e di credito e vieta l'applicazione di maggiorazioni per tali tipi di carte.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

moneta elettronica

evasione fiscale

beni e servizi