ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01271

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 103 del 23/10/2013
Firmatari
Primo firmatario: BRATTI ALESSANDRO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 23/10/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ARLOTTI TIZIANO PARTITO DEMOCRATICO 23/10/2013
REALACCI ERMETE PARTITO DEMOCRATICO 23/10/2013
BIANCHI STELLA PARTITO DEMOCRATICO 23/10/2013
DALLAI LUIGI PARTITO DEMOCRATICO 23/10/2013
MANFREDI MASSIMILIANO PARTITO DEMOCRATICO 23/10/2013
BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 23/10/2013
MARIANI RAFFAELLA PARTITO DEMOCRATICO 23/10/2013
MORETTO SARA PARTITO DEMOCRATICO 23/10/2013
ZARDINI DIEGO PARTITO DEMOCRATICO 23/10/2013
COMINELLI MIRIAM PARTITO DEMOCRATICO 23/10/2013


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 23/10/2013
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 23/10/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01271
presentato da
BRATTI Alessandro
testo di
Mercoledì 23 ottobre 2013, seduta n. 103

   BRATTI, ARLOTTI, REALACCI, MARIASTELLA BIANCHI, DALLAI, MANFREDI, BRAGA, MARIANI, MORETTO, ZARDINI e COMINELLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   come riportato nella banca dati spiaggiamenti del Centro interdisciplinare di bioacustica e ricerche ambientali (CIBRA) dell'università di Pavia e attraverso la consulenza del cetologo esperto di impatti ambientali Guido Pietroluongo, emerge che, negli ultimi giorni, circa una quindicina di cetacei sono spiaggiati sulle coste del mare Adriatico, in particolare gli spiaggiamenti segnalati hanno riguardato esemplari di Tursiops truncatus ed esemplari di cetacei non determinati e sono avvenuti: l'8 settembre a Salsello (Barletta); il 22 settembre a Marina di Torchiarolo (Brindisi) e a Molfetta, nell'area portuale; il 30 settembre a Jesolo e a Umag, Croazia; il 3 ottobre a Marina di Ravenna, a Marina Romea, Ravenna, a Rovinja, Croazia e a San Salvo Marina, Chieti; il 4 ottobre a Marina di Ravenna, a Porto Garibaldi, Ferrara e a San Salvo Marina, Chieti; il 6 ottobre a Torre Guaceto, Brindisi, l'8 ottobre a Martinsicuro, Teramo e il 10 ottobre a Cesenatico;
   com’è noto, l'Adriatico è da tempo al centro dell'attenzione di società petrolifere italiane e straniere che operano per la ricerca di idrocarburi nei fondali marini;
   dai tracciati del traffico marino emerge che, in prossimità delle coste croate, dai primi giorni di settembre sono in corso attività di prospezione per la ricerca di petrolio e gas e che i sistemi di prospezione geosismica prevedono, nella maggior parte dei casi, l'utilizzo di una tecnica invasiva conosciuta come air-gun che provoca una violenta onda d'urto che si propaga nel fondale e successivamente viene riflessa, rilevando in questo modo la presenza e la natura di idrocarburi nel sottosuolo;
   molte specie appartenenti all'ordine cetacea sono particolarmente sensibili a forti emissioni acustiche, quali quelle generate dai sonar militari e dagli air-gun, le quali vanno a sommarsi al rumore di fondo sottomarino e a quello generato dal normale traffico marittimo: questo tipo di emissioni acustiche può impaurire e stordire gli animali sino ad indurli a un'emersione rapida ed improvvisa, senza adeguata decompressione, che ne provoca spesso la morte per «gas and fat embolic syndrom», ossia embolia; l'esposizione a rumori molto forti può inoltre produrre danni fisiologici, quali emorragie agli apparati uditivi o ad altri, che possono anche avere effetti letali;
   il quadro giuridico internazionale detta precise disposizioni per la tutela dei cetacei e del loro habitat dai rumori di origine antropica; tale normativa internazionale è composta da:
    la direttiva 2008/56/CE, che definisce l'inquinamento come «l'introduzione diretta o indiretta in ambiente marino, da parte delle attività umane, di sostanze o forme di energia, incluse le emissioni sottomarine di suoni di origine antropica»;
    la direttiva habitat 92/43/CE, che all'articolo 12, stabilisce che è proibita ogni forma di disturbo o danno intenzionale alle specie inserite nell'annesso IV (in cui sono inclusi tutti i mammiferi marini e molte specie appartenenti alla fauna marina);
    le raccomandazioni dell’International Whaling Commission (IWC) e della United Nations Convention on the Law of the Sea (UNCLOS) e le risoluzioni fornite dalle commissioni scientifiche di ACCOBAMS: — reccomendation 2.16 «Assessment and impact assessment of man-made noise» con la quale si definisce il rumore come forma di inquinamento acustico che può causare danni alla fauna marina; – recommendation 3.10 «Guidelines to address the impact of anthropogenic noise on marine mammals in the Accobams area» con fa quale si definisce l'urgenza di adottare specifiche linee guida in materia di emissioni sonore sottomarine e di sottoporre il rumore sottomarino a valutazione di impatto ambientale come strumento per lo sviluppo di misure di mitigazione specifiche per ogni attività che possa introdurre rumore all'ambiente subacqueo; Recommendation SC 4.3. «Anthropogenic Noise» con la quale la commissione scientifica di ACCOBAMS incita le parti a sviluppare regole e linee guida per la mitigazione dell'impatto delle emissioni sottomarine con particolare attenzione a quelle ad elevata potenza come i test militari con impiego di sonar e le indagini geosismiche;
    le linee guida emanate dal Joint Nature Conservation Committee: adottate nel mondo come best practices operative per l'esecuzione di indagini geosismiche, integralmente recepite quali misure di mitigazione;
    le misure di mitigazione del JNCC integrate con quelle del CIBRA (Centro Interdisciplinare di Bioacustica di Pavia) per l'ACCOBAMS: presenza di MMO (Marine Mammals Observer) a bordo e mitigazioni sonore in presenza di cetacei;
   di conseguenza, e nel rispetto del principio di precauzione, non bisognerebbe autorizzare attività senza prima analizzare tutte le conseguenze e gli impatti a breve e a lungo termine, di natura diretta o indiretta, sull'ecosistema marino e in particolare sui cetacei;
   il mare non ha confini e le conseguenze derivanti dalle attività di prospezione possono estendersi in un perimetro molto ampio: la tutela dell'ecosistema marino nel suo complesso e della sua biodiversità deve essere presa in considerazione per aree vaste e non solo strettamente per le aree di sperimentazione;
   nel novembre del 2012 si è svolta, a Venezia, la «Conferenza internazionale delle regioni adriatiche e ioniche», promossa dai consigli regionali di Puglie e Veneto, con la partecipazione di esponenti delle regioni Puglia, Veneto, Molise, Abruzzo, Marche, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e di rappresentanti dei governi di Croazia, Montenegro, Slovenia e Albania, dove si è discusso di salvaguardia delle coste delle regioni del Mediterraneo dall'estrazione di idrocarburi in mare. Al termine dei lavori le regioni promotrici dell'iniziativa hanno votato un ordine del giorno che invita tra l'altro il Parlamento italiano a sostenere la ratifica da parte dell'Unione europea del protocollo offshore che impone una serie di condizioni da soddisfare prima che sia consentito l'avvio delle attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi, e a promuovere con gli stessi Paesi dell'Unione europea, ma anche altri Paesi che si affacciano su Adriatico e Ionio, una cooperazione interistituzionale che porti, in breve tempo, a firmare un protocollo di intesa per una regolamentazione comune delle attività estrattive e di esplorazione degli idrocarburi –:
   se non ritengano opportuno intervenire immediatamente con un piano d'azione straordinario per verificare se vi siano attività di prospezione geosismica in corso, anche in territori limitrofi al territorio nazionale, e se queste abbiano attinenza con lo spiaggiamento dei cetacei avvenuto di recente;
   se non reputino di dover sospendere ogni forma di autorizzazione per nuove attività di prospezione e coltivazione di giacimenti petroliferi nell'Adriatico in attesa che un'apposita Conferenza dei Paesi rivieraschi individui, sul modello della citata «Conferenza internazionale delle regioni adriatiche e ioniche», una regolamentazione comune delle attività estrattive e di esplorazione degli idrocarburi;
   quali azioni intendano intraprendere per rilevare e rimuovere le altre eventuali cause di inquinamento del mare Adriatico ricollegabili agli spiaggiamenti di cetacei;
   se, in occasione della ridefinizione del programma di cooperazione transfrontaliere 2014/2020 fra l'Italia e la Croazia, non ritengano opportuno affrontare anche questo tema all'interno dei programma sul rispetto dei beni ambientali;
   quali iniziative intendano intraprendere al fine di evitare che la situazione esposta in premessa si ripercuota negativamente sull'economia dei territori costieri del Mar Adriatico, danneggiandone l'immagine e di conseguenza le attività economiche legate all'offerta turistica.
(5-01271)

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

MARE ADRIATICO

EUROVOC :

ambiente marino

politica di cooperazione

mammifero marino

risoluzione

protezione degli animali

protezione dell'ambiente

impatto ambientale

cooperazione istituzionale

protocollo di accordo