ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01265

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 103 del 23/10/2013
Firmatari
Primo firmatario: PELLEGRINO SERENA
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 23/10/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZAN ALESSANDRO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 23/10/2013
ZARATTI FILIBERTO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 23/10/2013


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 23/10/2013
Stato iter:
24/10/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 24/10/2013
Resoconto PELLEGRINO SERENA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 24/10/2013
Resoconto CIRILLO MARCO FLAVIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 24/10/2013
Resoconto PELLEGRINO SERENA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 24/10/2013

SVOLTO IL 24/10/2013

CONCLUSO IL 24/10/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01265
presentato da
PELLEGRINO Serena
testo di
Mercoledì 23 ottobre 2013, seduta n. 103

   PELLEGRINO, ZAN e ZARATTI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   il comune di Dignano (Udine)è attraversato da due arterie viarie la S.R. 463 e la S.R. 464, che costituiscono un collegamento trasversale utilizzato per raggiungere i nodi di grande viabilità come la A23 e la A4;
   risale a oltre trenta anni fa l'ipotesi di evitare l'attraversamento del centro abitato di Dignano mediante la realizzazione di una circonvallazione a sud del paese;
   detta previsione risulta infatti inserita prima nel Piano urbanistico regionale generale (PURG) del 1978 e successivamente nel piano regionale della viabilità, approvato nel 1989;
   il progetto denominato «Riqualificazione della viabilità dalla S.R. 177 alla S.R. 464» prevede una bretella stradale denominata «Variante Sud di Dignano» e una «Bretella di Barbeano» (Spilimbergo) il cui costo complessivo ammonta oggi a oltre 33 milioni di Euro per chilometri 3 di strada (pari quindi a un costo di oltre 11 milioni di euro/chilometro;
   entrambe le opere si congiungono ad un ponte che attraversa il Tagliamento, a parere dell'interrogante un vero e proprio «collo di bottiglia»;
   detto ponte venne costruito quasi cento anni fa ed ora è decisamente pericoloso a fungere da collegamento con la nuova viabilità in progetto;
   il congestionamento del traffico infatti si verifica soprattutto sul ponte che attraversa il Tagliamento, obsoleto e inadatto a sopportare il traffico veicolare moderno;
   il ponte sul Tagliamento, oltre ad essere spesso sede di numerosi incidenti, necessita di verifiche strutturali e costituisce di per sé stesso, per come cioè è stato realizzato, fattore di rischio idraulico;
   infatti, l'aumento del ciclo isterico di sollecitazioni conseguente al passaggio del traffico pesante potrebbe condizionare fortemente la staticità del manufatto;
   il piano stralcio per l'assetto idrogeologico del fiume Tagliamento indica che la «Variante Sud di Dignano» ricade interamente in Area Fluviale «F»;
   la «Variante Sud di Dignano», specialmente nella forma progettuale in rilevato che ha attualmente, è un manufatto che concorrerà a ridurre ulteriormente la sezione di deflusso disponibile in caso di piena del Tagliamento, portando ad un evidente incremento della pericolosità idraulica nel tratto di fiume considerato;
   la situazione è aggravata dal fatto che in questo tratto di Tagliamento il sedimento tende a depositarsi, con conseguente e progressivo rialzo del fondo che comporta una ulteriore diminuzione della sezione utile di deflusso del ponte;
   il progetto è pertanto incompatibile con quanto previsto nelle norme di attuazione del Piano stralcio per l'assetto idrogeologico del fiume Tagliamento entrate in vigore, quali norme di salvaguardia, il 1o dicembre 2012, dove nell'articolo 3 si prescrive che nelle aree fluviali «...sono escluse tutte quelle attività e/o utilizzazioni che diminuiscono la sicurezza idraulica e, in particolare, quelle che possono: a. determinare riduzione della capacità di invaso e di deflusso del corpo idrico b. interferire con la morfologia in atto e/o prevedibile del corpo idrico fluente;... »; l'articolo 8, comma 4 di dette norme prescrive inoltre che: «Al fine di non incrementare le condizioni di rischio nelle aree fluviali e in quelle pericolose, [...] tutti i nuovi interventi, opere, attività consentiti dal Piano o autorizzati dopo la sua approvazione, devono essere tali da: a. mantenere le condizioni esistenti di funzionalità idraulica o migliorarle, agevolare e comunque non impedire il normale deflusso delle acque; (...)»;
   le istituzioni pubbliche hanno il dovere di effettuare tutti gli studi e gli specifici approfondimenti tecnici per dare conto, in maniera trasparente e comprensibile alla comunità locale, della compatibilità tra l'intervento ipotizzato e la presenza di un rischio per l'incolumità dei beni e delle persone che vivono ed operano nel territorio interessato;
   la direttiva quadro relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi da alluvioni (Direttiva 2007/60/CE) si pone l'obiettivo, mediante la predisposizione del piano di gestione del rischio alluvioni, di ridurre le conseguenze negative per la salute umana, nonché di ridurre i possibili danni all'ambiente, al patrimonio culturale e alle attività economiche;
   attualmente l'autorità di bacino e le regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia hanno avviato il percorso, di cui alla sopraccitata «direttiva alluvioni», che prevede la predisposizione del piano di gestione del rischio alluvioni che interessa anche il bacino del Tagliamento;
   gli obiettivi sono quelli di giungere alla predisposizione del piano di gestione attraverso delle tappe intermedie tra cui quella riguardante la redazione delle mappe di pericolosità e di rischio;
   pertanto il progetto della «Variante Sud di Dignano», che ricade in area «fluviale» del Tagliamento, come definita dal relativo PAI, non può che essere verificato e confrontato successivamente all'esito degli studi e delle analisi idrauliche sul reale stato di pericolosità dei territori sottesi al bacino idrografico del fiume;
   inoltre il progetto della variante di Dignano non è stato assoggettato alla procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA), il che avrebbe permesso di considerare e analizzare, sulla base di opportuni ed adeguati scenari di traffico, le soluzioni alternative ovvero anche gli effetti dell'opzione zero;
   tale progetto non è corredato né sostenuto da una necessaria analisi costi-benefici finalizzata a dare conto, mediante supporti analitici trasparenti e comparativi, dei benefici sociali ed economici delle opere programmate e progettate;
   l'intervento relativo alla variante stradale è stato però incluso tra le azioni previste nel Piano regionale delle infrastrutture di trasporto, della mobilità delle merci e della logistica, divenuto efficace all'inizio del 2012;
   nei confronti di tale piano regionale le associazioni ambientaliste hanno evidenziato sostanziali limiti e criticità dal punto di vista sia della programmazione di carattere generale che degli interventi puntuali contenuti nel piano derivanti, in moltissimi casi, da progetti, accordi e procedimenti antecedenti al piano stesso che non vengono rivalutati, prioritariamente, nella loro coerenza rispetto agli obiettivi di assetto generale del territorio regionale;
   il procedimento di VAS che accompagna il piano evidenzia ulteriori limiti sostanziali dovuti, da un lato, alla mancanza di parametri quantitativi di sostenibilità finalizzati a permettere una valutazione reale degli effetti del piano, principalmente per quanto riguarda il consumo di suolo ed il paesaggio, e dall'altro, alla carenza di un confronto con diverse alternative riferite sia alla struttura generale del piano stesso che alle singole azioni previste;
   la fondamentale motivazione che sottende alla realizzazione della variante, e cioè che il nuovo sistema viario intende porre rimedio ai notevoli flussi di traffico (in particolare di quello pesante) che in senso bi-direzionale insistono sul centro del paese;
   tale motivazione è stata notevolmente e drasticamente ridimensionata da una nuova indagine sul traffico, stilata nel marzo di quest'anno dal Cisiat (Centro studi di informatica applicata e trasporti), che documenta un evidente calo nella percentuale di mezzi pesanti rispetto ai dati rilevati nel 2010;
   in termini di autoveicoli equivalenti la diminuzione percentuale è stata stimata in oltre il 30 per cento e, per quanto riguarda il passaggio dei mezzi pesanti, le misure evidenziano che nell'ora di punta si riscontra una diminuzione in termini assoluti da 669 ai 194 attuali, pari ad un calo in percentuale stimato in oltre il 70 per cento;
   sulla base dei risultati ottenuti dai nuovi rilievi del traffico si può ragionevolmente stimare quasi un dimezzamento del volume complessivo di traffico giornaliero;
   in termini di autoveicoli equivalenti che passa dai 18 mila stimati nei precedenti rilievi ai 10 mila attualizzati;
   sempre detta indagine, nelle conclusioni, mette in evidenza che la variazione molto sensibile del traffico di mezzi pesanti «potrebbe rendere sovradimensionato l'intervento di variante progettato e suggerire di rinviare l'attuazione dell'opera. Si nota infine che l'opera stessa non risolve il problema di eventuali criticità che potrebbero manifestarsi sull'infrastruttura del ponte» –:
   quali siano, alla luce di quanto esposto in premessa, le valutazioni di competenza in merito alle ricadute negative del progetto di «Variante Sud di Dignano» sull'assetto idrogeologico del fiume Tagliamento, sull'ambiente, sul paesaggio e sulla struttura insediativa dei territori interessati. (5-01265)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 24 ottobre 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-01265

  In merito all'interrogazione a risposta immediata presentata dagli onorevoli Pellegrino ed altri, riguardante il progetto per la realizzazione di una bretella stradale denominata «Variante sud di Dignano», si premette che, ai sensi del decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni e integrazioni, la suddetta tipologia di opera rientra nelle competenze della regione e che presso il Ministero dell'ambiente non vi sono procedimenti in atto o conclusi relativi all'intervento sopracitato.
  Pertanto, sulla scorta di quanto comunicato dalla regione Friuli Venezia Giulia, si rappresenta quanto segue.
  Per quanto riguarda gli aspetti dell'impatto sul traffico, la «Variante di Dignano» è prevista dal «Piano regionale delle infrastrutture, della mobilità e della logistica» della Regione Friuli Venezia Giulia, approvato, unitamente al rapporto conclusivo sull'intervenuta procedura di VAS, nel dicembre 2012 e si qualifica come infrastruttura stradale di primo livello (di interesse regionale) in quanto collega la sinistra e la destra del fiume Tagliamento tra le aree a nord di Udine e quelle del comprensorio pordenonese;
   dalle informazioni acquisite dagli uffici regionali preposti alle infrastrutture, si conferma il sensibile calo dei flussi di traffico, anche se non sono state recentissimamente effettuate misurazioni specifiche; anche nelle dimensioni attuali, tali flussi di traffico rimangono tuttavia elevati (10.000 autoveicoli equivalenti e 200 mezzi pesanti) e richiedono interventi per evitare l'attraversamento di un centro urbano;
   per quanto riguarda gli aspetti ambientali, il progetto preliminare risulta essere stato assoggettato a screening, con la determinazione di non assoggettamento a VIA per i non rilevanti effetti sull'ambiente, giusta Decreto del Direttore regionale dell'ambiente del 12 febbraio 2004. Per tale progetto è stata effettuata anche la verifica di assoggettabilità a valutazione di incidenza, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 1997, con esito di non assoggettabilità;
   a tale progetto sono state peraltro apportate in sede di progettazione definitiva alcune variazioni qualificate lievi e migliorative dal Servizio VIA della competente Regione, in quanto la previsione di una rotatoria in sostituzione dell'intersezione a T in prossimità del ponte sul Tagliamento rientra nelle previsione di esclusione dalla procedura di assoggettamento a VIA di cui all'articolo 5-bis, comma 1-bis, della L.R.FVG 43/1990, mentre le restanti variazioni progettuali sono state considerate non rientranti nella definizione di modifica di cui all'articolo 5 del decreto legislativo n. 152 del 2006, per le quali è esclusa la procedura di assoggettabilità a VIA.
  Per quanto riguarda più specificatamente gli aspetti idraulici, il tracciato della variante di Dignano ricade parzialmente (non totalmente come asserito) in area fluviale «F» del Piano stralcio per l'assetto idrogeologico del fiume Tagliamento. Nello specifico rientra nell'area «F» la rotatoria e l'ultimo tratto della strada. La rotatoria in particolare viene realizzata per raccordare due rampe già esistenti e attualmente interferenti con la predetta area «F».
  Il progetto è stato poi esaminato dal competente Servizio difesa del suolo della stessa Regione che con nota n. 19925dd. 11 giugno 2013 ha espresso parere di compatibilità con i vincoli imposti dal Piano stralcio per l'assetto idrogeologico (PAI) del fiume Tagliamento, in quanto le norme di attuazione del PAI in argomento consentono, all'articolo 13, lett. c), «la realizzazione, ampliamento o manutenzione di strutture a rete e di opere di attraversamento stradale, ciclopedonale e ferroviario». Le nuove opere vanno comunque realizzate a quote compatibili con i livelli idrometrici propri della piena di riferimento tenuto conto del relativo franco di sicurezza.
  Nel caso in esame il progetto propone un rilevato stradale che in corrispondenza della rotatoria e delle ultime sezioni viarie presenta quote comprese tra 102,90 e 106,05 m slm che risultano superiori ai livelli idrometrici raggiunti dal fiume Tagliamento con piene centenarie (piena di riferimento). Tanto risulta confermato ulteriormente da uno studio idraulico elaborato da Beta Studio nel 2006 per conto della Protezione civile della Regione.
  Anche se, come sottolineato, in materia di VIA la competenza è regionale, il Ministero dell'Ambiente si farà carico di richiedere alla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia tutti gli opportuni e più utili elementi informativi riguardo lo svolgimento delle procedure di approvazione del progetto in parola.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

FIUME TAGLIAMENTO

GEO-POLITICO:

DIGNANO,UDINE - Prov,FRIULI-VENEZIA GIULIA

EUROVOC :

idrogeologia

impatto ambientale

corso d'acqua

protezione dell'ambiente

infrastruttura dei trasporti

veicolo industriale

inondazione