ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01256

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 102 del 22/10/2013
Firmatari
Primo firmatario: DI SALVO TITTI
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 22/10/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
AIRAUDO GIORGIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 22/10/2013
PLACIDO ANTONIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 22/10/2013


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 22/10/2013
Stato iter:
23/10/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 23/10/2013
Resoconto DI SALVO TITTI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 23/10/2013
Resoconto SANTELLI JOLE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 23/10/2013
Resoconto DI SALVO TITTI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 23/10/2013

SVOLTO IL 23/10/2013

CONCLUSO IL 23/10/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01256
presentato da
DI SALVO Titti
testo di
Martedì 22 ottobre 2013, seduta n. 102

   DI SALVO, AIRAUDO e PLACIDO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   nel suo discorso alla Camera per la richiesta della fiducia, il Presidente del Consiglio Letta aveva dichiarato che: «con i lavoratori esodati la comunità nazionale ha rotto un patto, e la soluzione strutturale di questo tema è un impegno prioritario di questo Governo»;
   il Governo non ha mantenuto tale impegno né come priorità, né in altro modo, tenuto conto che ha provveduto a salvaguardare pochissime altre migliaia di lavoratori esodati, a fronte di una platea di oltre 200 mila che ancora attende una soluzione;
   sembra che la maggioranza e il Governo, purtroppo, non abbiano inteso la gravità della situazione che si è venuta a creare con la «riforma Fornero» del sistema pensionistico e non avvertano la responsabilità della politica dinanzi a lavoratrici e lavoratori che non hanno più mezzi per sopravvivere a causa della rottura del patto Stato-lavoratori che si è consumata a fine 2011;
   sostenere che mancano le Risorse è ormai disinformazione, dal momento che l'ufficio attuariale dell'INPS ha chiarito che nel decennio 2012-2021 i risparmi generati dalla «riforma Fornero» non saranno circa 23 miliardi di euro; come calcolato originariamente dalla ragioneria generale dello Stato, ma circa 90 miliardi;
   quel che è peggio, in tale situazione, è che neppure per i lavoratori cosiddetti salvaguardati esistono certezze. Sono moltissimi i lavoratori e le lavoratrici che, pur avendo presentato domanda perché ritengono di avere i requisiti per essere salvaguardati, scrivono allarmati perche l'INPS e gli altri enti competenti non forniscono informazioni certe riguardo alle posizioni di ciascuno di loro;
   è noto che l'accesso alla salvaguardia si è concretamente aperto solo nel giugno 2012, a seguito della pubblicazione del decreto ministeriale 1o giugno 2012, grazie al quale sono poi iniziate le procedure di monitoraggio atte a controllare il possesso dei requisiti richiesti ai lavoratori e la definizione delle liste di salvaguardia. Per i salvaguardati di cui alla prima tranche di 65 lavoratori (limitati effettivamente solo 62 mila), questa operazione a maggio del 2013 non si era ancora conclusa, pur a fronte del fatto che alcuni dei lavoratori avessero già maturato la decorrenza pensionistica. Secondo le informazioni diffuse dall'INPS a quella data solo 7.254 erano i lavoratori che già percepivano l'assegno pensionistico;
   tale situazione si è determinata anche perché le procedure di emersione ed esame delle istanze per verificare le condizioni contrattuali e il percorso lavorativo di ciascun candidato alla salvaguardia sono scattate solo nel settembre 2012;
   la stessa situazione si sta ora ripetendo con i lavoratori e le lavoratrici della seconda tranche di 55 mila salvaguardati che dovevano presentare domanda di tutela entro il 21 maggio 2013. Al momento non si conosce la lista dei salvaguardati e di chi rimarrà escluso pur avendo i requisiti previsti dalla legge. Su questo fronte né l'INPS, né il Ministero del lavoro e delle politiche sociali forniscono informazioni dettagliate e precise;
   agli interroganti sono stati segnalati più casi di lavoratori rientranti nella seconda tranche a cui l'INPS ha respinto la domanda di pensione, nonostante ritenessero di possedere i requisiti per la salvaguardia, e la cui domanda è stata riammessa e accolta solo a seguito di ricorso, ma classificata come «giacente»;
   molti di tali lavoratori, pur avendo già maturato i requisiti per l'accesso alla pensione e pur essendo stata accolta la loro domanda di salvaguardia, vivono situazioni di disagio anche estremo non percependo alcun reddito –:
   se il Ministro non intenda intervenire perché sia immediatamente avviato il pagamento dei trattamenti pensionistici dei «salvaguardati» di cui alla seconda tranche e sia pubblicata la loro lista completa.
(5-01256)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 23 ottobre 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-01256

  Anche in questo caso, gli onorevoli interroganti pongono l'accento sulla questione dei lavoratori cosiddetti salvaguardati e, in particolare, sulla definizione della posizione pensionistica dei lavoratori in possesso dei requisiti per accedere alla cosiddetta «seconda salvaguardia», introdotta dal decreto-legge «Spending review».
  Sulla base degli elementi informativi forniti dall'INPS ribadisco che con riferimento alla prima salvaguardia introdotta dai decreti-legge «salva-Italia» e «Milleproroghe» sono state esaminate oltre 90 mila posizioni di soggetti potenzialmente interessati, con riconoscimento del diritto di accesso al beneficio pensionistico per circa 63 mila lavoratori e che alla data del 7 ottobre scorso risultano liquidate n. 21.200 prestazioni.
  Per quanto concerne, invece, le istanze presentate dai lavoratori interessati a beneficiare delle disposizioni di cui alla seconda salvaguardia, l'Istituto ha reso noto di essere in procinto di concludere l'istruttoria. L'INPS ha comunicato, altresì, che, ad oggi, sono state definite circa 17.400 domande e di queste circa 11.500 sono state accolte. Le certificazioni del diritto di accesso a pensione inviate ai beneficiari di detta salvaguardia sono, allo stato, 10.874.
  Con specifico riferimento alla richiesta di avviare immediatamente il pagamento dei trattamenti pensionistici ai lavoratori in possesso dei requisiti per accedere alla cosiddetta «seconda salvaguardia», l'Istituto ha fatto presente che non tutti i soggetti beneficiari delle misure di salvaguardia accedono a pensione immediatamente. La maggior parte di loro, infatti, accede a pensione con decorrenze differenziate in relazione alla data di maturazione dei requisiti per il diritto all'accesso al trattamento pensionistico e entro il limite temporale di stanziamento delle relative risorse finanziarie.
  Vorrei ribadire che il tema dei lavoratori cosiddetti esodati riveste assoluta centralità nell'agenda del Governo. In questi primi sei mesi, infatti, l'Esecutivo ha, in primo luogo, proseguito nel dare attuazione alle tre salvaguardie definite dal Governo precedente per complessivi 130 mila lavoratori.
  Ricordo, infine, che questo Governo è già intervenuto più volte in tempi recenti al fine di dare risposte concrete a questa importante categoria di lavoratori, ampliando ulteriormente le platee di soggetti salvaguardati. In particolare, gli interventi recenti hanno riguardato:
   circa 6.500 lavoratori fatti oggetto di licenziamenti individuali (in tal senso, il decreto-legge IMU-CIG attualmente in conversione al Senato);
   circa 6.000 ulteriori prosecutori volontari (in tal senso, il DDL di stabilità di recente varato dal Governo);
   circa 2.500 lavoratori che assistono familiari gravemente disabili (in tal senso, un importante emendamento parlamentare al disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 101 del 2013, la cui approvazione è stata possibile grazie alla piena collaborazione fra Parlamento e Governo).

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

condizione di pensionamento

pensionato