ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01251

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 102 del 22/10/2013
Firmatari
Primo firmatario: BENEDETTI SILVIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 22/10/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SPESSOTTO ARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE 22/10/2013
BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 22/10/2013
GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 22/10/2013
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 22/10/2013
L'ABBATE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 22/10/2013
LUPO LOREDANA MOVIMENTO 5 STELLE 22/10/2013
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 22/10/2013


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 22/10/2013
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 22/10/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01251
presentato da
BENEDETTI Silvia
testo di
Martedì 22 ottobre 2013, seduta n. 102

   BENEDETTI, SPESSOTTO, MASSIMILIANO BERNINI, GAGNARLI, GALLINELLA, L'ABBATE, LUPO e PARENTELA. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   l'acqua salata del mare Adriatico risale dalla foce lungo i fiumi Brenta, Bacchiglione e Gorzone, anche per 20 chilometri, soprattutto nei periodi di bassa portata idrica degli stessi, che coincidono normalmente con la stagione estiva; il fenomeno cosiddetto del cuneo salino, oltre a coinvolgere le reti di irrigazione consorziali, consente all'acqua marina di infiltrarsi nelle falde di acqua dolce, limitando e talvolta azzerando la disponibilità della stessa per l'irrigazione agricola;
   conseguentemente è a rischio la fertilità dei terreni coinvolti, circa 40.000 ettari, che stanno già subendo considerevoli limitazioni che porteranno, a lungo termine, all'impossibilità di coltivare buona parte del territorio;
   per risolvere il problema è stata progettata e finanziata un'opera di sbarramento antintrusione salina, da costruire alla foce del fiume Brenta ed esattamente nel comune di Chioggia (VE) in località Brondolo, costituita da un nuovo ponte stradale sotto il quale verranno posizionate delle barriere mobili per trattenere l'acqua salata dalla parte del mare e quella dolce verso la pianura;
   tale opera ha un costo di euro 22.800.000 ed è così finanziata: euro 15.000.000 dal Ministero politiche agricole, euro 800.000 dal Magistrato alle acque, euro 3.000.000 dalla regione Veneto, euro 4.000.000 dal comune di Chioggia;
   con delibera giunta regione Veneto n. 1181 del 16 giugno 2009 veniva approvato il protocollo d'intesa tra regione Veneto, Magistrato alle acque, comune di Chioggia e consorzio di bonifica Adige Bacchiglione, inerente alla realizzazione dello sbarramento antintrusione salina presso la foce del fiume Brenta;
   con delibera giunta regione Veneto n. 1189 del 25 giugno 2012 veniva approvato il parere positivo della Commissione VIA (valutazione impatto ambientale) sull'opera di sbarramento antintrusione salina nel fiume Brenta;
   con delibera giunta comune di Chioggia n. 79 del 18 marzo 2008, veniva approvato lo studio di fattibilità «Raccordo della viabilità dalla s.s. 309 Romea all'area nord di Ca’ Lino di Chioggia ed attraversamento del fiume Brenta»;
   l'allegato 3 del progetto «nota tecnica di chiarimento alle osservazioni della commissione V.I.A.» stima in circa 110.000.000 di euro i benefici nei prossimi 25 anni per l'intera area di 40.000 ettari;
   l'iniziativa è del consorzio di bonifica Adige Euganeo che ha coinvolto la regione del Veneto, il comune di Chioggia ed il Magistrato alle acque, che assegnerà l'esecuzione dei lavori tramite gara d'appalto;
   la progettazione dell'opera garantirà la navigabilità del fiume attraverso una conca di navigazione limitrofa all'argine nord del fiume; la navigabilità sarà possibile anche in caso di chiusura totale di tutte le paratie di sbarramento, situazione peraltro sporadica che si verifica solo in particolari condizioni di portata di gran lunga inferiore alla media del Brenta;
   contro la realizzazione di quest'opera, importante e urgente, si sono espressi i titolari di sei darsene fluviali, situate a monte del sito, che individuano proprio in questo ponte/sbarramento un ostacolo per la navigabilità del fiume Brenta, temendo un grave danno alla loro attività imprenditoriale; per tale motivo i sei imprenditori nautici hanno presentato ricorso al TAR Veneto denunciando danni economici pari a 18.000.000 di euro nei prossimi 25 anni;
   l'allegato 3 del progetto «nota tecnica di chiarimento alle osservazioni della commissione V.I.A.» stima invece per le sei darsene, nello stesso periodo di 25 anni, un danno di 3.362.135 euro;
   a poche centinaia di metri a monte, rispetto al sito individuato, esistono già due ponti, uno stradale (Ponte della strada statale 309 Romea) e uno ferroviario, la cui altezza (2.34 e 3.07 metri sul livello del mare) risulta inferiore a quella del ponte da realizzare (3.70 metri sul livello del mare), ciò non ha impedito la realizzazione ed il funzionamento delle darsene e del transito dei natanti;
   nel medesimo territorio, nel tentativo di mitigare la risalita di acqua marina, è già stato attuato un primo intervento di fitodepurazione dei terreni attraverso una maggiore manutenzione dei canali di irrigazione ed una maggiore distribuzione di acqua dolce proveniente dall'Adige; l'opera oggetto di interrogazione fa parte del secondo intervento previsto, con medesima finalità;
   a parere degli interroganti l'opera di sbarramento antintrusione salina sarebbe fondamentale per tutelare l'agricoltura della zona, già gravemente danneggiata dalle infiltrazioni saline nelle falde acquifere e finora non efficacemente tutelata dagli interventi messi in atto;
   secondo il parere di alcuni esperti il sistema di sbarramento antisalino presente nell'Adige nella zona di Sant'Anna di Chiggia e in alcuni rami del Po sarebbe più funzionale in quanto automatizzato e autoregolante in base alla portata del fiume e non necessiterebbe di impianti di sollevamento meccanici delle paratoie; questo sistema consentirebbe di mantenere costantemente aperto il varco centrale, purché la portata media del fiume sia più elevata rispetto l'attuale; problema che si risolverebbe limitando lo sfruttamento delle acque, non sempre indispensabile –:
   quale sia, considerata la gravità della situazione dell'agricoltura nella zona del Brenta, lo stato di avanzamento dei lavori di sbarramento antintrusione salina o, se non ancora assegnati, quali siano le cause ostative che non ne permettono l'inizio;
   se si stia valutando l'ipotesi di sbarramento automatico con varco centrale, analogo a quello installato in prossimità della foce del fiume Adige e in alcuni rami del Po, ed eventualmente, per quale motivo si ritenga invece di procedere con il sistema previsto dal progetto;
   se il finanziamento ministeriale per l'intervento abbia particolari vincoli temporali e se un eventuale modifica progettuale che prolunghi la tempistica di inizio lavori possa causare la perdita dello stesso;
   se il Ministero politiche agricole alimentari e forestali intenda, successivamente alla costruzione dello sbarramento, procedere al terzo intervento previsto dal progetto LIFE finanziato dall'Unione europea, avente medesima finalità, ovvero la creazione di invasi d'acqua dolce nei punti di maggiore infiltrazione d'acqua marina nei terreni. (5-01251)

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

MARE ADRIATICO

GEO-POLITICO:

CHIOGGIA,VENEZIA - Prov,VENETO

EUROVOC :

corso d'acqua

acqua salata

finanziamento comunitario

protezione dell'ambiente

impianto portuale

irrigazione

settore agricolo