ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01238

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 98 del 16/10/2013
Firmatari
Primo firmatario: ALLASIA STEFANO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 16/10/2013


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 16/10/2013
Stato iter:
17/10/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 17/10/2013
Resoconto ALLASIA STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE
 
RISPOSTA GOVERNO 17/10/2013
Resoconto DE VINCENTI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 17/10/2013
Resoconto ALLASIA STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 17/10/2013

SVOLTO IL 17/10/2013

CONCLUSO IL 17/10/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01238
presentato da
ALLASIA Stefano
testo di
Mercoledì 16 ottobre 2013, seduta n. 98

   ALLASIA. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   negli ultimi anni, complice la crisi economica, l'Italia ha ceduto parti importanti del suo patrimonio industriale in favore di investitori esteri, perdendo via via asset che sono sempre stati considerati strategici per la crescita economica del Paese;
   dopo il caso Alitalia, l'ultima, in ordine di tempo, è la vicenda che riguarda la cessione del controllo di Telecom a Telefonica, che in un prossimo futuro porterebbe il gruppo spagnolo ad avere il controllo della rete di telecomunicazione italiana;
   in venti anni le vendite di Stato hanno bruciato un patrimonio di imprese, tecnologie e conoscenze da cui, tranne in pochissimi casi, non sono emersi nuovi soggetti industriali per l'economia italiana;
   i processi di privatizzazione in Italia hanno avuto obiettivi diversificati che, se da un lato hanno aumentato la competitività del Paese e ridotto il debito pubblico, dall'altro, per le scelte in merito alle modalità di intervento nel settore, non si sono dimostrate pienamente efficaci; anteponendo la volontà di privatizzare a quella di salvaguardare gli interessi strategici dell'economia nazionale;
   con il decreto-legge 15 marzo 2012, n. 21, convertito. con modificazioni. dalla legge 11 maggio 2012, n. 56, è stata emanata una disciplina innovativa in materia di poteri di intervento dello Stato in caso di operazioni straordinarie riguardanti imprese attive nei settori strategici della difesa e della sicurezza nazionale, delle comunicazioni, energia e trasporti, prevedendo che il Presidente del Consiglio possa, attraverso un proprio decreto, esprimere un veto a quelle operazioni che diano luogo a situazioni di pregiudizio per gli interessi del Paese;
   sembra che il Governo stia pensando ad inaugurare una nuova stagione di politiche per la privatizzazione che potrebbe interessare comportati di interesse strategico per il Paese –:
   quale sia la strategia che il Governo intenda perseguire per l'adozione di un'organica politica industriale di rilancio del sistema produttivo italiano, ed in particolare, se non ritenga di esercitare i poteri attribuitigli dalla legge in materia di assetti societari per le attività di rilevanza strategica in tutti quei processi di vendita che interessano imprese attive in settori di particolare rilevanza per il Paese.
(5-01238)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 17 ottobre 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-01238

  Il Governo ha recentemente predisposto una disciplina ad hoc finalizzata alla salvaguardia degli interessi nazionali nei settori della sicurezza e della difesa e negli altri settori strategici (comunicazioni, trasporti, energia), che mira a tutelare il know how e le tecnologie proprietarie delle imprese italiane che operano nei suddetti settori, per il sistema Paese (cd. «Golden power»).
  Infatti il decreto-legge 15 marzo 2012, n. 21, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 maggio 2012, n. 56, è intervenuto a riformare la materia dei poteri speciali riconosciuti al Governo per la cura di interessi generali e fondamentali per la vita del Paese, a seguito della procedura d'infrazione n. 2009/2255, aperta a carico dell'Italia dalla Commissione europea in relazione alla previgente disciplina contenuta nell'articolo 2 del decreto-legge n. 332 del 1994, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 474/1994, con riferimento alle sole società privatizzate (cd. «Golden share»).
  In conseguenza, il citato decreto-legge n. 21 del 2012 ha inteso allineare la normativa italiana ai principi e alle regole del diritto dell'Unione. In particolare, l'articolo 1 del provvedimento ha disciplinato l'esercizio dei poteri speciali nei confronti delle società, anche a capitale interamente privato, operanti nei settori della difesa e sicurezza nazionale in maniera distinta e separata rispetto agli altri settori pur ritenuti strategicamente rilevanti (articolo 2), specie per quanto riguarda l'incisività con la quale i poteri medesimi sono in concreto esercitabili.
   Ciò in quanto, alla luce delle disposizioni di cui all'articolo 346 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, i settori della difesa e sicurezza ammettono, in ragione della loro accentuata sensibilità, una più ampia autonomia degli Stati ai fini dell'adozione delle misure ritenute idonee a salvaguardare i propri interessi essenziali, anche in deroga ai principi del diritto comunitario e alle regole che presiedono al funzionamento del mercato interno.
  Allo scopo di determinare l'ambito oggettivo di applicazione della normativa nei settori della difesa e della sicurezza nazionale, il citato articolo 1 ha previsto che, con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, siano individuate le attività di rilevanza strategica, ivi incluse le attività strategiche chiave, in relazione alle quali, in caso di minaccia di grave pregiudizio per gli interessi essenziali della difesa e della sicurezza nazionale, possono essere esercitati i poteri speciali riconosciuti allo Stato per la tutela di detti interessi.
  In data 30 novembre 2012 è stato quindi adottato il DPCM n. 253, che ha individuato le attività a rilevanza strategica nei settori della difesa e della sicurezza nazionale.
   Il provvedimento individua sia le attività considerate di rilevanza strategica sia le attività strategiche chiave per il sistema di difesa e sicurezza azionale che, per la loro stretta strumentalità e connessione allo svolgimento della funzione istituzionale della difesa, devono restare soggette a una sorveglianza, che consenta non solo di inibire l'adozione di delibere atte a influire sull'esecuzione delle attività in questione o sull'esistenza stessa delle società che le pongono in essere, ma anche di intervenire per evitare la presenza di partecipazioni di controllo che possano compromettere la disponibilità di asset essenziali per la tutela della difesa della Nazione.
  La disciplina dei poteri speciali nei settori della sicurezza e della difesa è completata, in base alla previsione di cui all'articolo 8 del citato decreto-legge n. 21/2012, da un regolamento, da emanarsi ai sensi della legge n. 400/1988, che rechi le modalità organizzative per il concreto esercizio dei poteri speciali da parte dello Stato. Tale provvedimento è stato esaminato dal Consiglio dei Ministri il 9 ottobre scorso unitamente ad altri due schemi di decreto del Presidente della Repubblica con cui sono stati individuati gli attivi e definite le procedure per l'attivazione dei poteri speciali nei settori dell'energia, dei trasporti e delle comunicazioni.
  L'iter dei suddetti regolamenti proseguirà con la trasmissione al Parlamento e al Consiglio di Stato, alle Autorità indipendenti di settore, per i pareri di competenza.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

DECRETO LEGGE 2012 0021

EUROVOC :

privatizzazione

crescita economica

politica industriale