ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01231

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 98 del 16/10/2013
Firmatari
Primo firmatario: BORGHESI STEFANO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 16/10/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GUIDESI GUIDO LEGA NORD E AUTONOMIE 16/10/2013


Commissione assegnataria
Commissione: V COMMISSIONE (BILANCIO, TESORO E PROGRAMMAZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 16/10/2013
Stato iter:
22/10/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 22/10/2013
Resoconto BORGHESI STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE
 
RISPOSTA GOVERNO 22/10/2013
Resoconto FASSINA STEFANO VICE MINISTRO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 22/10/2013
Resoconto BORGHESI STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE
Fasi iter:

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 17/10/2013

DISCUSSIONE IL 22/10/2013

SVOLTO IL 22/10/2013

CONCLUSO IL 22/10/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01231
presentato da
BORGHESI Stefano
testo di
Mercoledì 16 ottobre 2013, seduta n. 98

   BORGHESI e GUIDESI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   il comune di Roma, per il solo anno 2013, presenta un «buco» di bilancio pari a 867 milioni di euro, tali da determinare, per qualunque altro ente locale, la dichiarazione di dissesto ed il conseguente commissariamento dell'amministrazione ed il default;
   nel solo caso della Capitale però pare che il concetto di commissariamento assuma un significato del tutto diverso da quello che avrebbe nel resto del Paese: non una gestione affidata ad un rappresentante dello Stato incaricato di rimettere in ordine i conti, applicando sui cittadini romani le maggiorazioni fiscali previste dalla legge, imponendo ristrutturazioni e tagli delle municipalizzate ed in generale applicando misure di austerità a carico di coloro che ne hanno determinato o beneficiato di politiche di bilancio troppo superficiali; nel caso di Roma gestione commissariale significa scorporare i passivi del comune, inserirli in una contabilità diversa e in sostanza rovesciarli sul bilancio dello Stato, cioè su tutto il resto del Paese;
   è già successo nel 2008, quando ben 12 miliardi di debiti di Roma, accumulati dalle gestioni di Rutelli e di Veltroni, furono trasferiti in gestione commissariale e per i quali lo Stato sborsa ogni anno 300 milioni di euro; ma in altri 5 anni Roma è riuscita già ad accumulare quasi un altro miliardo di debiti;
   a differenza di ciò che è stato imposto agli altri comuni, nessun sacrifico pare poter essere richiesto ai romani: nessun pedaggio sul raccordo, nessun aumento dell'aliquota Irpef, nessuna rivoluzione nella mala gestione dell'ATAC;
   gli organi di stampa riportano che il Governo potrebbe ancora una volta intervenire nella prossima legge di stabilità od in un provvedimento ad essa collegato spostando ulteriori 600 milioni di debiti di Roma alla gestione commissariale, che significa in realtà stanziare 600 milioni a carico del bilancio pubblico e di tutti i cittadini del Paese per coprire spese di un solo ente locale, per quanto speciale, che si è reso responsabile, attraverso diverse amministrazioni, di un debito clamoroso, del quale non intende rispondere;
   reiterare la cattiva prassi di sanare sempre i debiti di un solo comune appare sicuramente suscettibile di determinare il perdurare di politiche non rigorose sul piano del bilancio da parte di Roma e contestualmente non può che aumentare la frustrazione dei tanti amministratori locali che quotidianamente cercano di mantenere bilanci virtuosi nonostante i vincoli del patto di stabilità interno, il taglio dei trasferimenti e la perdurante incertezza normativa riguardo alla finanza locale –:
   a fronte di quali impegni di taglio o ristrutturazione finanziaria del comune e delle sue partecipate l'amministrazione di Roma beneficerà degli ulteriori fondi statali necessari a coprirne il debito.
(5-01231)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 22 ottobre 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione V (Bilancio)
5-01231

  Con l'interrogazione a risposta immediata in Commissione l'Onorevole Stefano Borghesi ed altri, nel rappresentare che l'attuale situazione finanziaria del Comune di Roma è tale da determinare la dichiarazione di dissesto ed il conseguente commissariamento dell'amministrazione, chiedono a fronte di quali impegni di taglio o ristrutturazione finanziaria del comune e delle sue partecipate l'amministrazione beneficerà degli ulteriori fondi statali necessari a coprirne il debito.
  Al riguardo, occorre premettere che i Servizi Ispettivi della Ragioneria Generale dello Stato stanno procedendo ad una verifica della situazione finanziaria di Roma Capitale, i cui risultati consentiranno di acquisire ulteriori elementi di conoscenza sulla reale situazione finanziaria del Comune e sulle eventuali misure di razionalizzazione poste in essere, nonché sulle iniziative che potranno risultare idonee ad una corretta gestione economico-finanziaria.
  Sulla questione il Ministero dell'Interno ha comunicato che la gestione commissariale per il piano di rientro del debito pregresso di Roma Capitale è stata istituita ai sensi dell'articolo 78 del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito con modificazioni, nella legge n. 133 del 2008, al fine di assicurare il raggiungimento degli obiettivi strutturali di risanamento della finanza pubblica.
  In base a tale disposizione, nelle more dell'approvazione della legge che disciplina l'ordinamento, anche contabile, di Roma Capitale, non può procedersi per l'intera durata del regime commissariale, alla deliberazione di dissesto di cui all'articolo 246, comma 1, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (TUEL).
  Per l'anno 2013, il termine per l'approvazione del bilancio di previsione, di cui all'articolo 151 del Testo Unico degli Enti Locali, inizialmente fissato al 30 giugno è stato prorogato, da ultimo, al 30 novembre, in base all'articolo 8 del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 102, attualmente in corso di conversione.
  Durante il periodo 2008-2013, ulteriori disposizioni di legge hanno confermato il carattere speciale dell'ordinamento contabile di Roma Capitale.
  In particolare, la legge n. 42 del 2009, recante la delega in materia di federalismo fiscale, da attuare con uno o più decreti legislativi, in relazione all'ordinamento provvisorio anche finanziario di Roma Capitale, configura in luogo del comune di Roma, l'ente territoriale «Roma capitale», attribuendo ad esso ulteriori funzioni amministrative, relative alla valorizzazione dei beni storici artistici e ambientali, allo sviluppo del settore produttivo e del turismo, allo sviluppo urbano, all'edilizia pubblica e privata ai servizi urbani con particolare riferimento al trasporto pubblico, alla mobilità e alla protezione civile.
  La stessa legge, inoltre, prevede che a tale ente siano assegnate risorse ulteriori, in considerazione del ruolo di capitale della Repubblica e delle nuove funzioni ad esso attribuite, e siano determinati i principi generali per l'attribuzione di un nuovo patrimonio.
  In attuazione della descritta delega sono stati emanati il decreto legislativo 17 settembre 2010, n. 156 e il decreto legislativo 18 aprile 2012, n. 61 (articoli 12, 13 e 14).
  A favore di Roma Capitale, nell'anno 2013, il Ministero dell'Interno-Direzione Centrale per la finanza locale ha corrisposto i contributi riportati nella tabella allegata.
  Si soggiunge, infine, che nell'emananda norma relativa all'attribuzione di partite debitorie di Roma Capitale alla Gestione Commissariale non sono previste misure di razionalizzazione della spesa, sebbene Roma Capitale abbia assunto l'impegno ad una loro concreta adozione ed in parte le stesse siano già in corso.

.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

ROMA - Prov,LAZIO

EUROVOC :

crisi monetaria

debito

bilancio dello Stato

comune