ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01222

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 98 del 16/10/2013
Firmatari
Primo firmatario: PRODANI ARIS
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 16/10/2013


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 16/10/2013
Stato iter:
11/12/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 11/12/2013
Resoconto DELL'ARINGA CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 11/12/2013
Resoconto PRODANI ARIS MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 16/10/2013

DISCUSSIONE IL 11/12/2013

SVOLTO IL 11/12/2013

CONCLUSO IL 11/12/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01222
presentato da
PRODANI Aris
testo di
Mercoledì 16 ottobre 2013, seduta n. 98

   PRODANI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
   le direzioni regionali del lavoro, istituite nel 1997, costituiscono l'articolazione territoriale periferica su base regionale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali;
   questi uffici svolgono funzioni fondamentali, tra le quali spiccano le seguenti: svolgono gli esami di Stato per l'abilitazione alla professione di consulente del lavoro (legge n. 12 del 1979); hanno la competenza di segreterie delle camere arbitrali nelle controversie in materia; svolgono l'attività di promozione e informazione sulla disciplina lavoristica e previdenziale; coordinano la raccolta dati degli esodati; gestiscono convenzioni per lo svolgimento delle attività informative e di aggiornamento; nei ricorsi amministrativi agiscono come organo gerarchico; istruiscono le proposte di conferimento delle stelle al merito del lavoro, una decorazione della Repubblica (legge n. 143 del 1992);
   il 14 ottobre 2013 sul quotidiano Il Piccolo di Trieste è stato pubblicato l'articolo intitolato «Direzione del lavoro: sede da Trieste a Venezia» in cui si riferisce che la direzione regionale del lavoro del capoluogo giuliano sarà chiusa e il suo personale in parte accorpato alla sede veneziana;
   secondo le indiscrezioni riportate dal giornale, Venezia dovrebbe accentrare i dipartimenti di Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Marche nell'ambito della riorganizzazione territoriale disposta dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali;
   questo accorpamento compromette l'erogazione di servizi di primaria importanza per i cittadini, oltre a complicare l'operato del «team» di ispettori del lavoro che sorvegliano la salute, la sicurezza e il «sommerso»;
   inoltre, questa decisione metterebbe a rischio 80 posizioni lavorative in Friuli Venezia Giulia, una trentina a Trieste e 300 a livello nazionale, senza una chiara valutazione dei risparmi da conseguire;
   l'attività svolta nel 2012 dalla direzione giuliana è di rilievo ed evidenzia la necessità di non ridurre queste strutture: sono state trattate 410 controversie del lavoro, visitate 456 aziende – di cui 216 irregolari (120 nel settore terziario, 82 nell'edilizia, 14 in industrie); svolte 466 ispezioni con la verifica di 2707 posizioni lavorative; 673 irregolarità riscontrate, 127 maxisanzioni comminate per lavoro nero (la maggiore incidenza nel settore terziario), 62 lavoratori coinvolti in appalti illeciti mentre 122 erano assunti con contratti impropri;
   i dipendenti giuliani hanno lanciato un appello al Ministro del lavoro e delle politiche sociali chiedendogli di fare marcia indietro, arrestando il processo di destrutturazione degli uffici regionali del dicastero per evitare un accentramento che farebbe aumentare solo le posizioni dirigenziali, compromettendo la presenza locale dello Stato –:
   se il Ministro interrogato intenda rivedere la riorganizzazione delle direzioni regionali del lavoro, evitando la soppressione di quella del capoluogo giuliano, rendendo pubblici anche i criteri di costi e benefici in base ai quali operare detta ristrutturazione. (5-01222)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 11 dicembre 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-01222

  Passo ad illustrare l'interrogazione parlamentare presentata dall'On. Prodani, relativa alla riorganizzazione degli uffici territoriali del Ministero che rappresento, con particolare riguardo alla direzione regionale del lavoro del capoluogo giuliano.
  Preliminarmente faccio presente che la struttura organizzativa del Ministero è in fase di riassetto in esito al susseguirsi delle disposizioni intervenute dal 2009 ad oggi in materia di contenimento della spesa pubblica, che hanno determinato riduzioni alle dotazioni organiche e contestualmente previsto che l'Amministrazione ridisegni i propri assetti strutturali sulla base dei nuovi organici ministeriali fissati in appositi provvedimenti normativi.
  L'attuale dotazione organica del Ministero che rappresento risulta dalla Tabella allegata al DPCM 22 gennaio 2013 (emanato per dare attuazione alle rideterminazione delle dotazioni organiche richieste, da ultimo, dall'articolo 2, comma 1, del decreto-legge n. 95 del 2012 c.d. «spending review») e prevede che gli organici dirigenziali siano determinati in:
   n. 14 posti funzione dirigenziale di I fascia;
   n. 145 posti funzione dirigenziale di II fascia.

  A seguito delle disposizioni di riduzione degli organici, quindi, l'Amministrazione che rappresento deve oggi effettuare tagli sui posti funzione dirigenziali di seconda fascia per un numero totale di 56: dai 201 posti funzione ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 144 del 2011 ai 145 previsti dal DPCM del gennaio 2013 (preciso, al riguardo, che la riduzione di 20 posti funzione richiesto dal DPCM 7 febbraio 2012 di applicazione della c.d. «manovra d'estate 2011» non è stata concretamente attuata sulle strutture ministeriali a causa del sopravvenire di ulteriori interventi di contenimento della spesa).
  In questo contesto, l'assetto ministeriale – ad oggi in fase di riorganizzazione – deve tenere conto dell'esigenza di garantire una efficace attività istituzionale del Ministero in ossequio ai principi costituzionali di efficienza e buon andamento dell'agire amministrativo, mantenendo comunque invariato il numero degli uffici territoriali chiamati a far fronte alle molteplici istanze di tutela, sia in ambito lavoristico che sociale.
  In tale ottica, l'assetto prospettato consente di mantenere efficiente l'Amministrazione centrale, non senza comunque «sacrificio» in termini di diminuzione di posti finzione dirigenziale di seconda fascia anche per le singole Direzioni Generali. Al contempo la rivisitazione dell'Amministrazione non porta ad abbassare il livello di controllo delle tutele su tutto il territorio di competenza.
  Quanto all'impostazione di fondo del disegno di riorganizzazione per ciò che attiene i rapporti fra «centro» e «periferia», segnalo che il progetto di riordino del Ministero che rappresento si muove coerentemente nell'ambito dei vincoli posti dal decreto-legge 95 del 2012 (c.d. «spending review») il quale ha, appunto, stabilito che i regolamenti di riorganizzazione debbano rideterminare la rete periferica degli Uffici su base regionale o interregionale (cosa che lo schema di decreto ha puntualmente fatto).
  Ad ogni modo, sottolineo che non è stata ipotizzata la chiusura di alcuna struttura territoriale (dovendo comunque far fronte alla consistente riduzione degli organici dirigenziali e non) ma è stato previsto che alcuni uffici abbiano assetto su due diverse sedi, in grado di coprire tutti gli ambiti provinciali dove è attualmente presente un ufficio ministeriale. Ciò consente di non affievolire la presenza ministeriale sul territorio senza peraltro modificare in alcun modo la logistica e la sede di servizio del personale. Non si tratta, infatti, di perseguire un puro e semplice contenimento dei costi di gestione delle sedi ma solo di un'economia legata ai posti funzione dirigenziale di seconda fascia che per effetto dei tagli evidenziati sono stati sensibilmente diminuiti (si tratta, ribadisco, di ben 56 posti funzione).
  Voglio, da ultimo, far presente che l'Amministrazione che rappresento ha reso la prevista, preliminare, informativa alle Organizzazioni sindacali sulla riorganizzazione ministeriale ai sensi dell'articolo 6, comma 1, del decreto legislativo n. 165 del 2001.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Friuli-Venezia Giulia

ispettorato del lavoro

controversia di lavoro

ricorso amministrativo