ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01220

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 98 del 16/10/2013
Firmatari
Primo firmatario: CIRIELLI EDMONDO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 16/10/2013


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 16/10/2013
Stato iter:
14/11/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 14/11/2013
Resoconto FERRI COSIMO MARIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
 
REPLICA 14/11/2013
Resoconto CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 16/10/2013

DISCUSSIONE IL 14/11/2013

SVOLTO IL 14/11/2013

CONCLUSO IL 14/11/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01220
presentato da
CIRIELLI Edmondo
testo di
Mercoledì 16 ottobre 2013, seduta n. 98

   CIRIELLI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
   la riforma delle circoscrizioni giudiziarie disposta dai decreti legislativi n. 155 e n. 156 del 2012, ha previsto una revisione geografica giudiziaria su tutto il territorio nazionale con la soppressione di 31 tribunali, 38 procure, 220 sedi distaccate e 674 uffici del giudice di pace;
   tra le sezioni distaccate ritenute «inutili», nell'ottica di una presunta razionalizzazione delle spese del settore giustizia, sono state individuate anche le sedi di Amalfi, Cava De’ Tirreni, Montecorvino Rovella e Mercato San Severino;
   in particolare, tale decisione ha comportato l'accorpamento delle sezioni di Cava Dei Tirreni e di Mercato San Severino al tribunale di Nocera Inferiore;
   un simile provvedimento non tiene, peraltro, conto delle peculiarità, del tribunale di Cava Dei Tirreni, seconda città della provincia di Salerno con i suoi oltre 50 mila abitanti, sede storica della pretura fino alla riforma del 1998, in un territorio che già negli anni Ottanta registrava un primato di criminalità e dove negli ultimi anni il numero dei processi, civili e penali, è cresciuto esponenzialmente, anche sotto il profilo qualitativo;
   paradossale appare, poi, la decisione di mantenere a Cava solo gli uffici del giudice di pace, con l'assurda conseguenza che la circoscrizione cavese farà parte di quest'ultimo tribunale per quanto di competenza del giudice di pace e del tribunale di Nocera Inferiore per quanto di competenza del tribunale monocratico e collegiale;
   a ciò bisogna aggiungere l'ulteriore circostanza che i nuovi procedimenti verranno trattati presso la sede del tribunale di Nocera Inferiore, mentre le cause in corso sarebbero state trasferite a Salerno, con enormi disagi per la cittadinanza e gli avvocati;
   da aprile 2013 ad oggi, numerose sono state e continuano ad essere le iniziative, gli incontri operativi e le richieste avanzate agli addetti ai lavori e alle istituzioni per scongiurare tale nefasto accorpamento;
   l'imponente ampliamento della popolazione amministrata dal tribunale di Nocera Inferiore ha implicato un incremento dei carichi di lavoro, sia per il settore penale che per quello civile, del 25 per cento, senza però che sia stato assicurato alcun significativo potenziamento di magistrati, né di ausiliari;
   come riportato da organi di stampa locale e nazionale, lo stesso consiglio direttivo della Camera penale di Nocera Inferiore ha segnalato agli organi istituzionali l'assoluta disparità di trattamento rispetto ad uffici giudiziari che si trovano nella identica situazione del tribunale di Nocera Inferiore, i quali, in conseguenza dell'accorpamento di due sezioni, si sono visti quasi raddoppiata la dotazione organica del tribunale;
   due pesi e due misure per situazioni analoghe sarebbero stati, inoltre, usati in diverse occasioni, se solo si considera che le stesse criticità logistico-organizzative e le stesse esigenze sociali e territoriali riscontrabili nel territorio di Amalfi, accorpato al tribunale di Salerno, sarebbero state recepite dal Ministero per giustificare il mantenimento della sezione distaccata di Eboli, decisione che ovviamente l'interrogante condivide;
   per la sua specificità territoriale, infatti, la Costiera può essere assimilata a un'isola sulla terraferma non essendo raggiunta da autostrade, strade veloci o ferrovie, con le conseguenti e ovvie difficoltà di mobilità, motivo per cui l'associazione degli avvocati di Amalfi ha chiesto di rivisitare il decreto;
   il cittadino sarà così costretto a rinunciare al proprio diritto, poiché arrivare a Salerno dalla Costiera amalfitana (si pensi ad esempio a Positano, Praiano, Ravello) comporterà un vero e proprio viaggio da assommare ai costi della causa. Insomma, una sciagura per la costiera amalfitana;
   l'esito infruttuoso delle iniziative sin qui intraprese ha portato a proclamare un preoccupante stato di agitazione permanente dei magistrati in servizio presso il tribunale e la procura di Nocera Inferiore e degli avvocati dello stesso foro, nonché dei fori di Amalfi e Cava De’ Tirreni;
   quella che all'interrogante appare una incosciente indifferenza riservata dalle istituzioni alla situazione di grave emergenza dei suddetti tribunali condurrà all'implosione del sistema giustizia nel territorio, ad alta densità criminale e, nel settore penale, alla negoziazione dei diritti fondamentali assicurati dagli articoli 24 e 111 della Carta Costituzionale;
   in particolare, resterà seriamente compromesso il diritto del cittadino alla ragionevole durata e qualità del processo, dovendosi prevedere che l'insostenibile gestione dei carichi da parte dei pochi magistrati requirenti e giudicanti in servizio porterà a un rallentamento sine die delle indagini preliminari, o, ancora peggio, alla sommarizzazione della tutela giurisdizionale –:
   se il Ministro sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e, in considerazione del prospetto di una paralisi generale della macchina giudiziaria, se non ritenga opportuno assumere ogni iniziativa di competenza per mantenere le sedi distaccate di Cava Dei Tirreni e Amalfi o, almeno, prorogare la loro attività per consentire un adeguamento graduale e più razionale del territorio alla nuova disposizione degli uffici giudiziari. (5-01220)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 14 novembre 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione II (Giustizia)
5-01220

  Rispondo all'interrogazione dell'onorevole Cirielli sulla base degli analitici elementi forniti dal Dipartimento dell'organizzazione giudiziaria del Ministero della giustizia.
  L'analisi condotta ai fini della predisposizione del decreto legislativo n. 155/2012 ha utilizzato le conclusioni cui è pervenuto il Gruppo di studio sulla revisione delle circoscrizioni giudiziarie, formalizzate nella relazione finale approvata nel marzo 2012. Per ragioni di coerenza interna all'esercizio della delega si è altresì tenuto conto delle conclusioni già formalizzate in occasione del varo del primo schema di decreto attuativo della delega, riguardante il riassetto degli uffici del Giudice di pace e, in particolare, il limite di 100.000 abitanti di popolazione residente fissato per la sopravvivenza degli uffici stessi.
  Gli approfondimenti ulteriori rispetto alle conclusioni cui è pervenuto il Gruppo di studio si sono concretizzati nell'attività volta a garantire, per ciascun ufficio, il criterio della maggiore omogeneità possibile sulla base del numero di abitanti, dell'estensione territoriale, dei carichi di lavoro e dell'indice delle sopravvenienze.
  Fissati questi parametri oggettivi di base – peraltro imposti dalla prima parte della lettera b) della legge di delegazione – si è proceduto agli opportuni adattamenti in funzione della situazione infrastrutturale e del tasso d'impatto della criminalità organizzata nei singoli territori interessati dall'intervento, nonché della necessità di razionalizzare il servizio giustizia nelle grandi aree metropolitane.
  Con riferimento, in particolare, alla misurazione del tasso di impatto della criminalità organizzata in alcuni territori (concentrati in alcuni distretti del Mezzogiorno), si sono acquisite dettagliate relazioni delle competenti Direzioni distrettuali antimafia per poter desumere – al di là dei dati statistici – l'effettiva consistenza qualitativa e quantitativa (misurata con riferimento all'ultimo quinquennio) dei procedimenti penali per fatti connessi alla criminalità organizzata esistenti presso le sedi giudiziarie interessate dalla riforma.
  Ai valori-modello prescelti dal Gruppo di studio si è aggiunto quello dell'estensione del territorio, con un procedimento di individuazione del «modello ideale» riferito alla media dei tribunali provinciali – intangibili per legge – depurati dal dato relativo ai cinque circondari provinciali metropolitani di Roma, Milano, Napoli, Torino e Palermo. L'analisi ha segnalato che, a fronte di un'estensione territoriale complessiva di 301.515 chilometri quadrati, la media dell'estensione territoriale di ciascun tribunale, come sopra individuata, è pari a 2.169 chilometri quadrati. Dei 57 circondari non capoluogo di provincia, solo quattro (Termini Imerese, Lucera, Santa Maria Capua Vetere e Tolmezzo) raggiungevano, secondo l'indicatore descritto, valori superiore alla media di riferimento.
  In merito alle sezioni distaccate di tribunale, si è, infine, ritenuto di condividere l'opzione di riforma auspicata dal Gruppo di studio, orientata all'eliminazione di un modello organizzativo che, dopo oltre un decennio di operatività, ha evidenziato inconvenienti e carenze sia sotto il profilo dell'efficienza del servizio, che del buon andamento dell'amministrazione. Pertanto, tutte le sezioni distaccate sono state soppresse, aggregando il relativo territorio alla rispettiva sede circondariale (o alla sede accorpante) o ad una sede limitrofa, laddove ciò risultasse idoneo a garantire il conseguimento, per gli uffici interessati, di valori prossimi agli standard dimensionali sopra descritti.
  In tali termini si è operato anche con riferimento al distretto di Salerno, nel cui ambito territoriale risultavano comprese le sezioni distaccate di Amalfi e Cava de’ Tirreni, citate nell'interrogazione. In particolare, il distretto di Salerno si caratterizzava per la presenza di un solo tribunale di dimensioni conformi agli standard (quello di Salerno, appunto), mentre gli altri tre tribunali (Nocera Inferiore, Vallo della Lucania e Sala Consilina) risultavano nettamente al di sotto dei suddetti parametri di riferimento.
  Il limite previsto dalla lettera f) della delega (la cosiddetta «regola del tre») imponeva di mantenere almeno due dei tre tribunali sub-provinciali astrattamente sopprimibili (Nocera Inferiore, Vallo della Lucania e Sala Consilin). Tale limite rendeva nel distretto di Salerno particolarmente disarmonica la distribuzione delle risorse, considerato che la popolazione totale ed i carichi di lavoro avrebbero imposto di dividere idealmente il territorio in due soli tribunali. Due dei tribunali sub-provinciali (Vallo della Lucania e Sala Consilina) si collocavano, infatti, sotto i 130.000 abitanti, mentre Sala Consilina risultava persino al di sotto della soglia scelta per gli uffici del Giudice di pace, come detto pari a 100.000 abitanti.
  Anche sotto il profilo delle sopravvenienze e dei carichi di lavoro l'analisi evidenziava deficit assai marcati rispetto ai parametri individuati (Sala Consilina: 4.147 affari trattati e 377 affari per magistrato; Vallo della Lucania: 7.274 affari e 606 fascicoli per magistrato).
  Oltre all'intervento descritto, si è ritenuto utile procedere ad un'ulteriore modifica endoprovinciale, diretta a riequilibrare i carichi di lavoro dei tribunali di Salerno e Nocera Inferiore, mediante l'accorpamento dei territori delle sezioni distaccate di Mercato San Severino e Cava dei Tirreni a quello di Nocera Inferiore.
  Quest'ultimo ha infatti conseguito un bacino di utenza pari a 394.362 abitanti, con un'estensione territoriale di 321 chilometri quadrati, mentre il tribunale di Salerno è passato da 607.874 a 486.135 abitanti, con una sensibile riduzione anche della relativa estensione territoriale (da 2.252 a 2.099 chilometri quadrati).
  Il nuovo assetto territoriale ha, pertanto, consentito di decongestionare la sede capoluogo di distretto (Salerno), adeguando al contempo il tribunale di Nocera Inferiore ai valori standard di riferimento, applicati in misura quanto più possibile omogenea sull'intero territorio nazionale, e ciò senza incidere in misura significativa sull'accessibilità al servizio giustizia per l'utenza e gli operatori di settore.
  I limiti della delega non hanno consentito ulteriori interventi ed il riassetto, pertanto, è stato completato con la soppressione delle altre sezioni distaccate esistenti sul territorio, ciascuna delle quali è stata integralmente assorbita dalla rispettiva sede circondariale, inclusa la sezione distaccata di Amalfi, per la quale sono state assunte determinazioni perfettamente coerenti e conformi rispetto ai criteri generali adottati a livello nazionale.
  Per quanto attiene agli uffici del Giudice di pace, l'opera di razionalizzazione è stata realizzata con l'altro decreto legislativo n. 156 del 2012, armonizzando le risultanze delle analisi condotte con le determinazioni assunte per i tribunali. Il precedente assetto prevedeva 846 sedi del Giudice di pace, 165 delle quali presso sedi circondariali, 681 presso sedi non circondariali e 4 presso sedi distaccate.
  La selezione delle sedi accorpabili è stata realizzata con la seguente metodologia. Dapprima si è calcolata la produttività media dei giudici di pace e la capacità unitaria di smaltimento (pari a 568 procedimenti), intesa come numero di procedimenti definibili da ogni singolo giudice, assunta come «valore-soglia». Sono stati poi individuati i carichi di lavoro pro capite dei singoli uffici rapportando i procedimenti sopravvenuti (cosiddetta «domanda di giustizia») alla relativa pianta organica e selezionando gli uffici con carichi inferiori al valore-soglia. Infine, è stata operata un'ulteriore selezione sulla base della popolazione servita dall'ufficio individuando, quale valore-soglia, un bacino di utenza pari ad almeno 100.000 abitanti.
  Dall'applicazione di tale metodologia è conseguito il mantenimento di 179 uffici, per i quali si è altresì provveduto a ridefinire la relativa competenza territoriale, in funzione dell'aggregazione dei territori di competenza dei 667 uffici soppressi ed in armonia con l'assetto territoriale dei tribunali, definito dal decreto legislativo n. 155 del 2012.
  Per quanto attiene, nello specifico, all'ufficio del Giudice di pace di Cava de’ Tirreni, debbo evidenziare che, contrariamente a quanto riportato nell'interrogazione, tale sede non rientra tra quelle mantenute; essa è stata infatti soppressa ed accorpata all'ufficio circondariale ora competente, cioè quello di Nocera Inferiore.
  Peraltro, faccio comunque presente che, come previsto dal decreto legislativo n. 156/2012, il comune di Cava de’ Tirreni ha presentato istanza per il mantenimento del locale ufficio del Giudice di pace. L'istanza è tuttora in corso di valutazione, unitamente alle altre pervenute, ai fini della emanazione del decreto ministeriale che individuerà le sedi effettivamente soppresse e quelle mantenute.
  Quanto, infine, alle accresciute esigenze operative del tribunale di Nocera Inferiore, debbo evidenziare che queste sono già state oggetto di positiva valutazione in occasione della rideterminazione delle piante organiche degli uffici interessati dalla riforma. Infatti, con decreto ministeriale del 18 aprile 2013, la pianta organica del personale di magistratura dell'ufficio in questione è stata aumentata di un'unità e tale determinazione è stata condivisa dal Consiglio Superiore della Magistratura.
  Per il personale amministrativo, segnalo che con decreto ministeriale del 25 aprile 2013 si è provveduto alla rideterminazione delle relative piante organiche, in coerenza con le determinazioni assunte per il personale di magistratura. Nello specifico, per il tribunale di Nocera Inferiore è stata disposta l'attribuzione dell'intero contingente di posti in precedenza assegnato alle ex sezioni distaccate di Cava de’ Tirreni e Mercato San Severino, da tale ufficio assorbite, realizzando, in tal modo, un miglioramento nel pregresso rapporto tra unità di personale giudicante e personale di supporto all'attività giurisdizionale assegnato al tribunale.
  In ogni caso assicuro che le esigenze operative degli uffici giudiziari sono oggetto di costante monitoraggio da parte del Ministero e, pertanto, eventuali ulteriori incrementi delle piante organiche potranno essere successivamente valutati sulla scorta di dati statistici consolidati.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

AMALFI,SALERNO - Prov,CAMPANIA, CAVA DE' TIRRENI,SALERNO - Prov,CAMPANIA

EUROVOC :

giurisdizione giudiziaria

magistrato non professionale

giudice