ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01059

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 83 del 24/09/2013
Abbinamenti
Atto 5/01062 abbinato in data 08/10/2013
Firmatari
Primo firmatario: FEDRIGA MASSIMILIANO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 24/09/2013


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 24/09/2013
Stato iter:
08/10/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 08/10/2013
Resoconto DELL'ARINGA CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 08/10/2013
Resoconto FEDRIGA MASSIMILIANO LEGA NORD E AUTONOMIE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 24/09/2013

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 08/10/2013

DISCUSSIONE IL 08/10/2013

SVOLTO IL 08/10/2013

CONCLUSO IL 08/10/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01059
presentato da
FEDRIGA Massimiliano
testo di
Martedì 24 settembre 2013, seduta n. 83

   FEDRIGA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   dopo la vicenda esodati, un'altra altrettanto assurda sta emergendo quale conseguenza della dannosa riforma pensionistica attuata dalla ex ministra Fornero e che colpirebbe, questa volta, i donatori di sangue;
   sembrerebbe, infatti, che gli iscritti all'Avis in procinto di andare in pensione debbano lavorare ancora per circa dieci mesi per recuperare i giorni in cui, con regolare permesso, sono rimasti a casa per il prelievo;
   l'allarme è stato lanciato dalla sede dell'associazione a Cremona, comune che registra il maggior numero di iscritti (circa 6.000 che diventano 17.000 con la provincia);
   ipotizzando un iscritto che dona il sangue da quando è maggiorenne e con regolarità (cioè quattro volte l'anno), in quarant'anni di vita avrà accumulato 160 giorni di astensione dal lavoro, che si traducono in almeno sette mesi in più di servizio;
   l'alternativa, per costoro, stante la vigente normativa è di andare comunque in pensione ma con una decurtazione del 2 per cento sull'importo del trattamento;
   come spiegato dal presidente dell'Avis di Cremona, Ferruccio Giovetti, ai microfoni di Radio 24 lo scorso 23 settembre, il rischio di tale situazione è una drastica diminuzione del numero dei donatori di sangue, con rilevanti conseguenze per gli ospedali sulla disponibilità e reperibilità di un farmaco salvavita –:
   se il Governo non ritenga doveroso intervenire urgentemente sulla vicenda di cui in premessa, a tutela del diritto a pensione dei donatori di sangue, affinché non diventino per colpa della legge Fornero gli «esodati del sangue», nonché a salvaguardia della salute della collettività, che potrebbe esser compromessa dalla difficoltà di reperire sacche di sangue necessarie in sala operatoria. (5-01059)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 8 ottobre 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-01059

  Le interrogazioni che passo ad illustrare vertono entrambe sul riconoscimento – ai fini pensionistici – delle giornate di assenza dal lavoro per effettuare una donazione di sangue.
  Per tale ragione fornirò, per esse, una trattazione congiunta.
  Gli onorevoli interroganti, in particolare, hanno paventato che l'applicazione delle disposizioni in materia pensionistica succedutesi fra il 2011 e il 2012 possa tradursi in uno svantaggio a carico dei donatori di sangue, i quali si troverebbero a dover scegliere fra un vero e proprio «slittamento» temporale nell'accesso al pensionamento o l'applicazione di talune penalizzazioni in caso di accesso alla pensione in età inferiore a 62 anni.
  Ebbene, posso affermare che la questione segnalata è all'attenzione del Governo, certamente intenzionato a rinvenire una soluzione soddisfacente per coloro che adempiono a un compito di alto valore sociale e morale.
  Ed infatti, al fine di superare i dubbi interpretativi e garantire uniformità di applicazione delle disposizioni in esame, il Ministero che rappresento e l'INPS si stanno adoperando al fine di verificare la possibilità di una soluzione in via amministrativa consenta di affermare tale riconoscimento senza il ricorso ad una apposita previsione normativa.
  Nel contempo segnalo che – nell'ambito del procedimento di conversione decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, recante: Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni – la 1a Commissione permanente del Senato ha approvato un emendamento parlamentare – sul quale il Governo ha reso parere favorevole – volto ad includere tra le «prestazioni effettive di lavoro» utili al raggiungimento dell'anzianità contributiva prevista dalla legge, anche i periodi di astensione obbligatoria derivanti dalla donazione di sangue e di emocomponenti.
  Pertanto, laddove l'emendamento in argomento venisse effettivamente trasformato in legge, la questione segnalata troverebbe una soluzione in via legislativa e la soluzione amministrativa dinanzi richiamata non si renderebbe più necessaria.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

sanita' pubblica

trasfusione di sangue

prodotto farmaceutico

pensionato