ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01031

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 79 del 18/09/2013
Firmatari
Primo firmatario: BOBBA LUIGI
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 18/09/2013


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 18/09/2013
Stato iter:
12/12/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 12/12/2013
Resoconto GIRLANDA ROCCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
REPLICA 12/12/2013
Resoconto BOBBA LUIGI PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 18/09/2013

DISCUSSIONE IL 12/12/2013

SVOLTO IL 12/12/2013

CONCLUSO IL 12/12/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01031
presentato da
BOBBA Luigi
testo di
Mercoledì 18 settembre 2013, seduta n. 79

   BOBBA. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   la condizione del trasporto pubblico locale su gomma, così come quella del trasporto ferroviario regionale, è connotata in Piemonte, ormai da lungo tempo da un progressivo depauperamento quantitativo e qualitativo dei servizi destinati ai pendolari, e in particolare, alle migliaia di studenti e lavoratori che ogni giorno utilizzano i mezzi pubblici;
   la soppressione indiscriminata di corse e intere linee, il degrado e l'obsolescenza del materiale rotabile, connotano una situazione di gravissima crisi, alla quale si aggiungono le difficoltà ormai insostenibili in cui versano gli enti locali soggetti di delega (comuni e province), nel far fronte agli obblighi finanziari verso le aziende di trasporto, in ragione dei ritardi della regione nel trasferimento delle risorse dovute;
   questa situazione si è fatta ancora più acuta e drammatica con la ripresa delle attività successiva alla pausa estiva, nel momento in cui sono entrati in vigore ulteriori, intollerabili tagli dei servizi, applicati su tutto il territorio regionale, con un effetto devastante, in particolare, nelle realtà provinciali, in intere piaghe territoriali dove la cancellazione di linee e corse rischia di assumere tout court il profilo di una vera e propria soppressione del trasporto pubblico;
   il cospicuo debito pregresso, maturato dalla regione Piemonte in questo comparto tra il 2010 e il 2012 non solo viola il diritto fondamentale alla mobilità di interi gruppi sociali, ma sottopone anche a uno stress insopportabile un settore economico di primaria rilevanza, che occupa svariate migliaia di lavoratori;
   a parere dell'interrogante, non può essere trascurato come di recente, proprio per far fronte a questo debito, la regione Piemonte abbia beneficiato di un intervento straordinario, solo ad essa dedicato, che le ha consentito di spostare dagli investimenti alla spesa corrente poste consistenti del fondo per lo sviluppo e la coesione;
   l'articolo 11, comma 6, del decreto-legge 8 aprile 2013, n 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 giugno 2013, n. 64, ha fissato per la regione Piemonte l'impegno a redigere un piano di rientro dallo squilibrio finanziario «derivante da debiti pregressi a carico del bilancio regionale inerenti ai servizi di trasporto pubblico locale su gomma e di trasporto ferroviario regionale», da sottoporre, entro trenta giorni dall'entrata in vigore del provvedimento all'approvazione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e del Ministero dell'economia e delle finanze;
   il comma 6 dell'articolo 11 del citato decreto dispone che le linee di detto piano debbano essere orientate alla razionalizzazione e all'incremento dell'efficienza, in osservanza dei criteri stabiliti dall'articolo 16-bis, comma 3, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, e successive modificazioni;
   l'ottemperanza a quanto stabilito dal comma 6 del decreto di cui in premessa è direttamente collegata all'attuazione di quanto stabilito al successivo comma 7, dello stesso articolo 11, con il quale si autorizza la regione Piemonte a finanziare per il 2013 il richiamato piano di rientro, sino al limite massimo di 150 milioni di euro, le risorse del fondo per la coesione e lo sviluppo ad essa assegnate con la delibera CIPE n. 1 dell'11 gennaio 2011;
   le scelte pesantissime di soppressione dei servizi operate dalla regione Piemonte avvengono nonostante le appena richiamate facoltà ad essa concesse, ed assumono pertanto la connotazione di un risanamento del debito caricato pressoché esclusivamente sulla penalizzazione dei pendolari, per i quali incombe anche l'ombra dell'annunciato, imminente aumento delle tariffe;
   presso il Senato della Repubblica, nel parere consultivo, espresso dall'VIII Commissione permanente sul provvedimento citato, era esplicitamente contenuta l'indicazione che il piano di rientro richiesto attraverso lo stesso articolo 11, comma 6, fosse fatto oggetto dei necessari approfondimenti, al fine di verificarne la coerenza complessiva con i criteri determinati dalla normativa sulla spending review e con gli obiettivi generali della normativa che disciplina il settore del trasporto pubblico locale e quello del trasporto ferroviario regionale;
   a tale indicazione non si è, sino ad oggi, dato corso;
   in particolare, la provincia di Vercelli e la tratta Casale Monferrato-Vercelli sarebbe esposta a un pregiudizio notevole che andrebbe a penalizzare in maniera eccessiva non solo le città interessate, ma tutto il territorio afferente e soprattutto le categorie più sensibili come gli allievi pendolari;
   il presidente della regione Piemonte, Roberto Cota, in una nota del 6 settembre 2013 affermava: «La Casale-Vercelli è stata trattata esattamente come tutte le altre tratte minori del Piemonte che hanno subito una rimodulazione dei servizi ferro-gomma. La vera differenza con la Novara-Varallo, su cui invito i cittadini a riflettere, è che in quei territori gli amministratori locali si sono impegnati non solo a protestare, ma hanno anche lavorato per mesi per cercare una soluzione... La Regione non ha competenza sulla gestione del trasporto su gomma, ma ha l'esigenza, a fronte dei tagli da Roma sul trasporto pubblico locale e ai debiti accumulati nel passato dall'Ente, di ottimizzare il sistema ferro-gomma evitando inutili doppioni sul territorio»;
   a parere dell'interrogante, le spiegazioni del presidente Cota non rispondono alle necessità di un territorio che per propria natura non può essere assimilato agli altri e quindi sottoposto a tagli lineari; infatti il Monferrato è particolarmente disagiato a causa delle conseguenze della costi della vicenda Eternit e della quasi certa chiusura del tribunale, che di certo non sono conseguenza dell'agire di amministratori non oculati –:
   se risulti quale sia lo stato di avanzamento dell’iter di presentazione e approvazione del piano da presentarsi da parte della regione Piemonte ai sensi dell'articolo 11, comma 6, del decreto-legge citato;
   quali siano le valutazioni istruttorie e/o conclusive, eventualmente rilasciate su di esso, non solo in relazione a quanto stabilito dal decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, ma anche in relazione alle finalità e agli obiettivi di servizio pubblico universale connesse al trasporto locale e regionale, finalità e obiettivi cui sono destinate le risorse del fondo nazionale;
   se non si ritenga urgente e doveroso convocare con urgenza un tavolo congiunto, che coinvolga, oltre alla regione Piemonte, i rappresentanti degli enti locali soggetti di delega in materia di trasporto pubblico locale, finalizzato ad affrontare e, ove possibile, risolvere le principali e gravi criticità che coinvolgono oggi i pendolari piemontesi, nonché le aziende e i lavoratori del settore. (5-01031)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 12 dicembre 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione IX (Trasporti)
5-01031

  Gli onorevoli interroganti pongono all'attenzione la delicata questione del trasporto ferroviario regionale, con particolare riferimento alla Regione Piemonte.
  Com’è noto, secondo la normativa vigente (decreto legislativo n. 422 del 1997) la programmazione e gestione dei servizi ferroviari regionali, che assicurano principalmente la mobilità della clientela pendolare, è di competenza delle singole Regioni (nel caso di cui trattasi della Regione Piemonte) i cui rapporti con Trenitalia sono disciplinati da specifici Contratti di Servizio, nell'ambito dei quali vengono definiti, tra l'altro, il volume e le caratteristiche dei servizi da effettuare, sulla base delle risorse economiche rese disponibili.
  In particolare, sulla base delle informazioni assunte al riguardo da Ferrovie dello Stato, evidenzio che in data 5 dicembre 2011, la Regione Piemonte – con Delibera della Giunta Regionale n.19/3042 – ha trasferito la gestione dei servizi ferroviari sostitutivi, effettuati mediante autobus, dal Contratto di Servizio con Trenitalia all'ambito dei servizi minimi provinciali, di competenza delle Province piemontesi.
  In data 11 giugno 2012, con Delibera n. 13/3991, la Giunta Regionale del Piemonte ha adottato una riorganizzazione del servizio di trasporto regionale, finalizzata al contenimento dei relativi costi, sospendendo il servizio ferroviario su alcune linee (12) a bassa frequentazione (ad eccezione delle linee Vercelli-Casale Monferrato e Novara-Varallo, per le quali è stata prevista l'attivazione di una sperimentazione di integrazione tra ferro e gomma) e convertendolo in servizio bus, rientrante, sulla base della citata delibera, nelle competenze delle Amministrazioni provinciali piemontesi.
  Nel mese di ottobre 2013, con DGR 19/6537, la Regione ha approvato il piano di Trasporto Pubblico Locale, confermando, dopo la suddetta sperimentazione, la chiusura della linea Vercelli-Casale Monferrato e l'attivazione di un servizio ridotto sperimentale sulla linea Novara- Varallo.
  Infine, nello scorso novembre 2013, con DGR n. 13/6608, la medesima Giunta Regionale del Piemonte, sempre nell'ambito delle proprie competenze, ha disposto l'adeguamento tariffario, con decorrenza 1o dicembre 2013, dei servizi di trasporto contrattualizzati del proprio territorio, ai sensi dell'articolo 12 della legge regionale n. 1/2000.
  Più in generale, in merito alla programmazione dei servizi da parte delle Regioni, occorre evidenziare che con l'emanazione del citato decreto legislativo n. 422 del 1997 il settore è stato oggetto di una riforma che, ad oggi, purtroppo, non ha ancora prodotto gli effetti previsti; ciò, in quanto, le Regioni, che avrebbero dovuto individuare, secondo criteri di efficienza e razionalità, i c.d. «servizi minimi» da garantire alla stregua di quelli essenziali, si sono limitate, per lo più, alla conservazione dei servizi storici e conseguentemente della spesa storica indicizzata, senza procedere all'adeguamento dinamico, sia quantitativo che modale, dell'offerta di servizi al mutare della domanda conseguente all'evolversi socio economico del paese. Si fa riferimento, ad esempio, alle numerose linee ferroviarie nate agli inizi del secolo scorso, in assenza di una rete viaria e di trasporto automobilistico, che continuano ad essere in esercizio, a fronte di una domanda ormai limitata che non giustifica più il costo pubblico di una modalità ferroviaria. Tale mancato adeguamento ha distratto le poche risorse finanziarie disponibili da quei servizi che, proprio in funzione dell'evoluzione economico sociale del paese, andavano incrementati qualitativamente e quantitativamente (ad esempio, i servizi per pendolari in prossimità dei medi e grandi centri urbani).
  Per ovviare a tale anomalia, nell'ambito del più complessivo processo di liberalizzazione dei servizi pubblici locali, è stato avviato un percorso normativo finalizzato all'efficientamento e alla razionalizzazione dei servizi di trasporto pubblico locale, che ha portato al varo della disciplina volta al riordino del settore, inserita all'interno della legge di stabilità per l'anno 2013.
  L'articolo 1, comma 301, della legge 28 dicembre 2012 n. 228, nel sostituire l'articolo 16-bis del decreto-legge n. 95 del 2012, ha previsto, infatti, a decorrere dal 2013, l'istituzione del Fondo Nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale, anche ferroviario, nelle regioni a statuto ordinario; tale norma ha lo scopo di incentivare le Regioni a riprogrammare i servizi secondo criteri oggettivi ed uniformi a livello nazionale, di efficientamento e razionalizzazione, criteri questi definiti con il DPCM dell'11 marzo 2013, emanato ai sensi del comma 3 del citato articolo 16-bis.
  L'applicazione di tali criteri, superando la cristallizzazione dei servizi storici e della spesa storica, consentirà la progressiva rispondenza tra offerta e domanda di trasporto.
  Tale programmazione sarà diretta ad individuare e ridurre i servizi scarsamente utili e sovrapposti o prodotti con modalità eccessivamente onerosa in relazione alla domanda esistente, secondo i predetti criteri di cui all'articolo 16-bis del decreto-legge n. 95 del 2012.
  Il MIT, dal canto suo, avrà cura di verificare, anche per il tramite dell'Osservatorio istituito ai sensi dell'articolo 1, comma 300, della legge 244 del 2007, che la Regione stia procedendo, secondo i criteri indicati dal citato articolo 16-bis, alla riprogrammazione dei servizi per ovviare alle criticità riscontrate dall'utenza.
  La verifica è diretta a ripartire tra le Regioni a Statuto Ordinario le somme stanziate sul fondo per il finanziamento del trasporto pubblico locale con la previsione, qualora la Regione non esegua tale efficientamento e razionalizzazione, di una penalizzazione corrispondente ad una riduzione, nel limite massimo del 10 per cento, delle risorse ad essa destinate.
  Nell'ambito di detto processo di razionalizzazione e di efficientamento del settore si è ravvisata la necessità di consentire alle Regioni, ove necessario, di ripianare i disavanzi sino alla data del 31 dicembre 2012 prodotti da una programmazione statica e non più rispondente alle moderne esigenze di mobilità e di garantire un flusso di finanziamenti diretto ad investimenti nel settore coerenti con i già citati criteri, uniformi a livello nazionale, di efficientamento e razionalizzazione che le Regioni adotteranno per la programmazione dei servizi.
  Tali necessità di ripiano dei disavanzi sono già state in parte risolte ricorrendo alle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione di cui al decreto legislativo n. 88 del 2011.
  In particolare, per quanto riguarda la Regione Piemonte, è opportuno ricordare, come lo stesso onorevole interrogante ha evidenziato, che, l'articolo 11, commi 6 e 7, del decreto-legge n. 35 del 2013, e relativa legge di conversione, relativo ai servizi di TPL e ferroviari regionali, ha previsto che la Regione stessa possa utilizzare le risorse di detto Fondo per regolare i debiti nei confronti di alcune aziende del settore.
  E in effetti, ai sensi della citata normativa (articolo 11, comma 6), la Regione Piemonte ha trasmesso il relativo Piano di rientro del debito che è stato oggetto di valutazione congiunta MIT-MEF per la relativa approvazione. A seguito di approfondimenti e dei necessari chiarimenti forniti dalla Regione, nella riunione dello scorso 3 ottobre i rappresentanti MIT-MEF hanno ritenuto approvabile, in sede istruttoria, il Piano stesso con utilizzo delle risorse rinvenienti su detto Fondo coesione e sviluppo nel limite massimo di 150 milioni di euro, come stabilito dal citato articolo 11, comma 7.
  Infatti, lo scorso 31 ottobre i competenti Uffici del MIT hanno provveduto a trasmettere al MEF la bozza di decreto di approvazione del piano in argomento.
  Ricordo, da ultimo, che il disegno di legge di stabilità 2014, all'esame del Parlamento, oltre alle risorse di cui al citato Fondo Nazionale, dispone l'incremento del Fondo per il miglioramento della mobilità dei pendolari, pari a 100 milioni di euro, per ciascuno degli anni del triennio 2014-2016, da destinare all'acquisto di materiale rotabile su gomma e a 200 milioni di euro, per l'anno 2014, da destinare all'acquisto di materiale rotabile ferroviario.
  Assicuro che il MIT continuerà a vigilare, con rinnovato impegno, affinchè vengano garantiti collegamenti adeguati ed efficienti: sono stati a tal fine già istituiti appositi tavoli tecnici con i soggetti interessati.
  Sottolineo, in proposito, che all'esito della Conferenza Unificata dello scorso 21 novembre convocata in seduta straordinaria, proprio per discutere sulle iniziative da assumere nel settore del trasporto pubblico locale, il Governo, le Regioni e le Province Autonome hanno concordato, tra l'altro, sulla necessità di pervenire rapidamente alla determinazione dei costi standard per il settore, che rappresenta un passaggio indispensabile alla razionalizzazione del settore stesso. Un gruppo di lavoro con la partecipazione di tutti i soggetti istituzionali interessati è stato costituito a questo fine.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

DECRETO LEGGE 2012 0095

EUROVOC :

Piemonte

trasporto pubblico

trasporto ferroviario

impresa di trasporto

prestazione di servizi

veicolo su rotaie