ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01025

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 78 del 17/09/2013
Firmatari
Primo firmatario: PRODANI ARIS
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 17/09/2013


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 17/09/2013
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 24/09/2013
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 17/09/2013

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 24/09/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01025
presentato da
PRODANI Aris
testo di
Martedì 17 settembre 2013, seduta n. 78

   PRODANI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   il 20 giugno 2013 l'europarlamentare Andrea Zanoni dell'ALDE (Gruppo europeo dei liberali e democratici) ha presentato un'interrogazione alla Commissione europea sui «Preoccupanti aspetti ambientali e sanitari relativi all'obsoleto impianto siderurgico in crisi denominato Ferriera di Trieste»;
   Zanoni pone all'attenzione dell'organo comunitario i risultati di alcune analisi che evidenziano lo stato di degrado ambientale della zona in cui insiste lo stabilimento siderurgico;
   nello specifico, si tratta dei dati raccolti nel 2007 dal CIGRA (Centro interdipartimentale di gestione e recupero ambientale) dell'università degli studi di Trieste su richiesta della procura della Repubblica, di un'indagine epidemiologica dell'ASS (l'azienda per i servizi sanitari) n. 1 di Trieste resa nota nel 2013, anche in questo caso su incarico dalla procura, e di ulteriori dati ambientali pubblicati da fonti giornalistiche in relazione alle indagine della magistratura sul caso del riciclaggio delle scorie e nella gestione di due discariche abusive all'interno dello stabilimento;
   in particolare, secondo lo studio del CIGRA nella zona di Servola preoccupano i valori di benzo(a)pirene, in media pari a 21 ng/m3 (con picco a 90 ng/m3), a fronte del limite di 1 ng/m3 imposto dalla direttiva 2004/107/CE su alcune sostanze chimiche. Anche le concentrazioni di PM10 sono sistematicamente superiori al limite di 50 μg/m3, stabilito dalla «direttiva aria» 2008/50/CE, e anche il PM2,5 supera i valori limite;
   l'indagine epidemiologica dell'ASS, invece, ha accertato un drammatico collegamento tra l'impianto e lo sviluppo di neoplasie nei suoi ex dipendenti: il rischio di insorgenza di tumore ai bronchi o ai polmoni negli operai della Ferriera di Trieste è più alto del 50 per cento rispetto al resto della popolazione. Dal 1974 al 1994, infatti, si sono verificati quasi 300 casi su un campione di 2.142 dipendenti;
   l'europarlamentare ha concluso il proprio atto di sindacato ispettivo chiedendo alla Commissione europea interventi urgenti a favore della popolazione locale e come il piano strategico finalizzato a preservare la competitività della siderurgia nell'Unione europea – presentato l'11 giugno 2013 – coinvolgerà la Ferriera di Servola, commissariata per stato d'insolvenza dal 21 dicembre 2012;
   il 30 agosto 2013 il vicepresidente della Commissione Unione europea nonché commissario all'industria e imprenditoria, Antonio Tajani, ha risposto all'interrogazione di Zanoni facendo presente che la «Commissione non era a conoscenza dell'indagine epidemiologica condotta dalle autorità sanitarie locali di Trieste in merito a casi di cancro tra gli ex dipendenti della Ferriera di Trieste»;
   «Per la protezione dei lavoratori esposti a sostanze chimiche in generale e a sostanze cancerogene e mutagene in particolare – si legge nella risposta – esiste un'ampia legislazione dell'Unione europea. Tuttavia, l'applicazione delle disposizioni nazionali comprese le misure in materia di valutazione del rischio e di gestione del rischio rientrano nelle responsabilità delle autorità nazionali»;
   il vicepresidente Tajani, inoltre, ha sostenuto che «la legislazione dell'Unione europea non prescrive nessuna indagine epidemiologica tra la popolazione che vive vicino a un impianto siderurgico. Pertanto, una decisione a tal fine rientra nelle responsabilità delle autorità competenti dello Stato membro»;
   infine, il commissario europeo ha fatto presente che l'organo comunitario è consapevole delle implicazioni sanitarie e ambientali di certe industrie siderurgiche in Europa e il piano d'azione dell'Unione europea affronta gli aspetti della produzione economica, dei requisiti occupazionali e delle problematiche ambientali con un approccio omnicomprensivo;
   il 13 settembre 2013 i consiglieri regionali del Friuli Venezia Giulia del Movimento 5 Stelle Andrea Ussai, Elena Bianchi, Ilaria Dal Zovo, Eleonora Frattolin e Cristian Sergo hanno presentato un'interrogazione scritta, indirizzata all'assessore alla salute Maria Sandra Telesca, per sapere se la giunta sia entrata in possesso dei risultati dello studio triennale, svolto dall'Osservatorio ambiente e salute del Friuli Venezia Giulia appositamente istituito nel 2009, sui danni alla salute riguardanti l'area industriale di Trieste –:
   se il Governo sia a conoscenza dei risultati dello studio svolto dall'Osservatorio ambiente e salute del Friuli Venezia Giulia;
   se il Governo abbia intenzione, in raccordo con le autorità locali, di avviare un monitoraggio serio e costante per valutare l'impatto sanitario dell'inquinamento prodotto dallo stabilimento di Servola a tutela della popolazione e dei dipendenti. (5-01025)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

industria siderurgica

Friuli-Venezia Giulia

rischio sanitario

gestione dei rifiuti

degradazione dell'ambiente

impatto ambientale

sanita' pubblica