ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01001

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 76 del 12/09/2013
Firmatari
Primo firmatario: DE ROSA MASSIMO FELICE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 12/09/2013


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 12/09/2013
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 12/09/2013
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 24/09/2013
Stato iter:
02/07/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 02/07/2014
Resoconto VICARI SIMONA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 02/07/2014
Resoconto DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 12/09/2013

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 24/09/2013

DISCUSSIONE IL 02/07/2014

SVOLTO IL 02/07/2014

CONCLUSO IL 02/07/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01001
presentato da
DE ROSA Massimo Felice
testo di
Giovedì 12 settembre 2013, seduta n. 76

   DE ROSA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
   il Consorzio agrario di Milano e Lodi nasce nel 1902 come società cooperativa per fornire servizi agli agricoltori. L'azienda in origine forniva ai suoi soci cereali, farine e foraggi per realizzare le prime miscelazioni. Il passo successivo ha riguardato la meccanizzazione agricola allora agli albori, con la costituzione della prima officina meccanica a Lodi. Negli anni ’30 si pensò di introdurre il concetto di «integratori» che spianarono la strada all'odierna mangimistica. Negli anni ’70 infatti nasce il Centro produzioni mangimi di Melegnano, tuttora attivo;
   oggi il Consorzio agrario di Milano e Lodi è una realtà commerciale con competenza in settori tipici per il sostegno ed il progresso del mondo agricolo: sementi, concimi, antiparassitari, macchine agricole, materie prime, mangimi, carburanti e lubrificanti, prodotti per l'hobbistica. Si tratta di un'azienda con un fatturato di oltre 100 milioni di euro, 14 sedi sul territorio delle province di Milano e Lodi e 1 sul territorio di Brescia, 4 negozi, circa 1.850 soci ed oltre 200 collaboratori fra diretti e indiretti;
   l'universo di questa grande cooperativa è poco conosciuto. Pochi sanno che nel corso degli anni il Consorzio agrario ha voluto ampliare la gamma di servizi rivolti agli agricoltori ed oggi infatti comprende le seguenti società partecipate, ugualitarie e strategiche: CONSORTER S.R.L. società che distribuisce macchine movimento terra e da cantiere in genere; AGRISICURA S.R.L società operante in tutti i rami assicurativi con prodotti FATA; CONSORZIO AGRISERVIZI LOMBARDO S.R.L. società che distribuisce macchine agricole a marchio diverso dalla New Holland; AGRICOLA SEMENTI S.R.L. società di servizio;
   il Consorzio agrario ha attualmente un passivo di oltre 45 milioni di euro; lo scorso aprile, i funzionari di Coldiretti, al vertice del Consorzio, hanno presentato ai giudici un piano di rientro con le indicazioni sul reperimento dei soldi da dare a «futuri ex dipendenti», banche e creditori. A quel punto il Consorzio di Milano cesserà di esistere;
   a segnalare già forti anomalie nell'amministrazione del Consorzio è stata Confagricoltura, tramite il presidente Antonio Boselli, che nel 2011 si rifiutò di firmare il bilancio che da anni si chiudeva in rosso, con milioni di crediti verso soci (padroni-clienti-coltivatori) – 18 milioni nel bilancio 2011 non recuperati – e intanto l'esposizione debitoria aumentava e il patrimonio veniva spolpato con vendite di immobili;
   per via della mutualità prevalente, i proprietari del Consorzio agrario, ovvero gli agricoltori facenti parte del Consiglio di amministrazione, rappresentano nel contempo il principale cliente del Consorzio stesso. Un conflitto di interessi che fa nascere ragionevolmente dei dubbi sulla reale efficacia del recupero crediti e dell'intera gestione aziendale;
   la dismissione più clamorosa è stata quella della sede storica di via Ripamonti 35/37. L'edificio è stato ceduto a un fondo immobiliare, Agris, in cambio della cessione di una ipoteca, quote del fondo stesso e scarsa liquidità. Svendita che avrebbe dovuto far entrare nelle casse denaro «fresco» per far fronte alla mancanza di liquidità, mancanza che non ha permesso però di pagare i fornitori che di conseguenza hanno bloccato i rifornimenti. Tale situazione ha portato al progressivo svuotamento dei magazzini di vendita ed al blocco dell'attività;
   a guidare l'azienda, il cui scopo è contribuire all'innovazione ed al miglioramento della produzione agricola nonché alla predisposizione di servizi utili all'agricoltura attraverso il sostegno ai 1.850 soci, da poco è stato chiamato Eugenio Torchio, delegato confederale di Cremona Coldiretti, a cui spetta il compito di portare a termine il concordato in bianco ed evitare il fallimento vero e proprio;
   nel declino irreversibile del Consorzio destinato a cessare di esistere dopo più di 110 anni di vita, la questione occupazionale è quella che desta le maggiori preoccupazioni di istituzioni e sindacati; il futuro dei 138 dipendenti e delle loro famiglie, deve avere la priorità su tutto, è inaccettabile che i lavoratori paghino il prezzo della cattiva gestione degli ultimi anni operata dai vertici, in maggioranza iscritti Coldiretti;
   oltre ai lavoratori diretti, subiranno la stessa sorte i lavoratori delle società controllate al 100 per cento del Consorzio agrario, l'Agrisicura e la Consorter di Melegnano che chiuderà presto. Attualmente i libri sono in tribunale, con 28 licenziamenti e senza alcun ammortizzatore sociale per i lavoratori;
   realisticamente il curatore venderà al prezzo di realizzo i tanti immobili rimasti e i possedimenti consortili, il cui valore sarebbe stato stimato dalla direzione in 40 milioni di euro circa; nel frattempo, nelle casse non dovrebbero essere rimasti più di 2 milioni di euro circa, cifra sufficiente a pagare gli stipendi e le spese vive per poco;
   il 27 giugno 2013 è stata avviata la procedura di «Concordato preventivo», numero 44/2013 PEC della procedura: cp44.2013milano@pecfallimenti.it –:
   se e quali iniziative il Governo intenda adottare per acquisire informazioni in merito alle effettive responsabilità delle passate gestioni amministrative del Consorzio;
   se e quali iniziative di competenza il Governo intenda adottare per tutelare un'azienda storica e prestigiosa come il Consorzio agrario di Milano e Lodi, il suo patrimonio immobiliare, i suoi lavoratori e le relative famiglie. (5-01001)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 2 luglio 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-01001

  Il Ministero dello sviluppo economico (MiSE), come noto, si occupa del settore cooperativo anche al fine di effettuare una attività di vigilanza, relativa non direttamente agli aspetti giuslavoristi e tributari quanto invece, a quelli più propriamente mutualistici e societari.
  L'attività riguarda in particolare l'adozione dei provvedimenti sanzionatori dello scioglimento; della gestione commissariale, della sostituzione dei liquidatori volontari e della liquidazione coatta amministrativa.
  Ciò premesso e facendo specifico riferimento all'atto di cui si discute, sentita a riguardo la Direzione generale competente in materia, rappresento quanto segue.
  In data 24 gennaio 2013 è pervenuta al MiSE dal Tribunale di Milano – sezione fallimentare – una richiesta di parere (ex articolo 195 del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267) per l'accertamento della fallibilità del Consorzio agrario Milano e Lodi-Monza Brianza (da ora Consorzio agrario di Milano) recante la convocazione del Consorzio agrario medesimo all'udienza prefallimentare fissata per il 6 marzo 2013.
  Le organizzazioni sindacali di rappresentanza dei lavoratori del Consorzio agrario, inoltre, hanno inviato al MiSE, in data 29 gennaio 2013, una nota con la quale informavano sulla grave situazione del Consorzio, sulla situazione dei dipendenti e sulle dimissioni degli organi sociali.
  Al fine di verificare la reale situazione del Consorzio agrario di Milano la competente Direzione generale ha disposto una ispezione straordinaria (ai sensi degli articoli 8 e 9 del decreto legislativo 2 agosto 2002, n. 220).
  Con verbale di ispezione straordinaria conclusosi in data 1o febbraio 2013, gli ispettori del Ministero hanno verificato la situazione economico patrimoniale del consorzio, hanno riscontrato che effettivamente presentava una evidente situazione di insolvenza e pertanto, hanno proposto l'adozione del provvedimento di liquidazione coatta amministrativa.
  Con nota del 13 febbraio 2013 il Presidente del Consorzio agrario di Milano e Lodi-Monza Brianza, ha comunicato che l'Assemblea dei soci del Consorzio, in data 22 gennaio 2013, aveva provveduto alla ricostituzione degli organi sociali; in data 12 febbraio 2013 il Consiglio di amministrazione, con propria delibera assunta alla presenza di un notaio, aveva deliberato di presentare al Tribunale di Milano una proposta di ammissione al concordato preventivo, e univa alla nota la sottoscrizione di un contratto di affitto di alcuni rami d'azienda, con preliminare di vendita, al Consorzio agrario di Piacenza.
  Nel medesimo appunto, il Presidente del Consorzio agrario di Milano ha chiesto di soprassedere all'adozione del provvedimento di liquidazione coatta amministrativa fino al provvedimento giudiziale di ammissione alla procedura di concordato preventivo e fino al perfezionamento del contratto di affitto dei rami d'azienda (settori agronomico, dei carbolubrificanti, dei mangimi e delle macchine agricole) al consorzio agrario di Piacenza ovvero, all'adunanza e al voto dei creditori, così come previsto dagli articoli 174 e seguenti della legge fallimentare.
  In data 19 febbraio 2013 il Presidente del Consorzio agrario di Milano ha trasmesso al Ministero il ricorso, depositato presso la Cancelleria del Tribunale di Milano in data 15 febbraio 2013 (ai sensi di legge - articolo 161, sesto comma, del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267) per l'ammissione alla procedura di concordato preventivo, riservandosi di presentare la proposta, il piano e la documentazione di cui ai commi 2 e 3 dell'articolo 161 della legge fallimentare, entro il termine fissato dal Tribunale.
  Il Presidente ha trasmesso al Ministero dello sviluppo economico anche gli atti allegati al ricorso medesimo e precisamente: lo statuto, la visura camerale, il verbale del Consiglio di amministrazione del 22 gennaio 2013, il verbale del Consiglio di amministrazione del 12 febbraio 2013 - Prima parte, istanza di fallimento, le osservazioni del Consorzio al Ministero dello sviluppo economico, il contratto di collaborazione commerciale, il contratto di affitto di ramo d'azienda, il contratto preliminare di compravendita di ramo d'azienda, il contratto di comodato immobiliare, il verbale del Consiglio di amministrazione del 12 febbraio 2013, il bilancio del consorzio anni 2009, 2010 e 2011.
  Nel procedimento di concordato preventivo (n. 44/2013), il Consorzio agrario di Milano ha depositato la proposta di concordato unitamente ad una relazione attestante la veridicità dei dati aziendali e la fattibilità del piano redatta da un perito nominato dal Tribunale (dottor Roberto Spada).
  La proposta concordataria che è da considerarsi di natura meramente liquidatoria poiché non è prevista alcuna prosecuzione dell'attività imprenditoriale da parte della proponente (il Consorzio agrario di Milano), bensì l'affitto e la cessione dell'azienda al Consorzio agrario di Piacenza, prevede attraverso la cessione dei beni e il recupero dei crediti:
    il pagamento, definito integrale, dei crediti privilegiati e quello dei crediti chirografari in misura compresa tra il 40 e il 46 per cento entro la fine del 2017;
    che alcuni profili di criticità della proposta potranno essere emendati nella fase successiva all'apertura della procedura.

  Il Ministero, contemperando le esigenze di salvaguardia dell'impresa, del mantenimento dei posti di lavoro con le legittime aspettative dei creditori, ha ritenuto di soprassedere all'adozione del provvedimento di liquidazione coatta amministrativa, anche al fine di consentire la continuità aziendale attraverso l'immediato affitto dei rami d'azienda al Consorzio agrario di Piacenza. La proposta conteneva, infatti, anche un accordo sindacale in merito all'apertura della procedura di licenziamento collettivo per 88 unità di personale con ricorso alla Cassa integrazione guadagni straordinaria (CIGS) per crisi aziendale per 12 mesi a zero ore, il pagamento diretto da parte dell'INPS del trattamento di integrazione salariale ai lavoratori in CIGS, un piano di gestione degli esuberi per il sostegno al ricollocamento dei lavoratori, il trasferimento di 44 unità di personale al Consorzio agrario di Piacenza.
  Con decreto del 27 giugno 2013 la sezione fallimentare del Tribunale di Milano ha ammesso il Consorzio agrario di Milano e Lodi-Monza Brianza alla procedura di concordato preventivo, ha nominato i commissari giudiziali, ha ordinato la convocazione dei creditori per l'udienza svoltasi il 13 novembre 2013, ha disposto che i commissari giudiziali comunicassero il decreto di ammissione al concordato preventivo a tutti i creditori, e che predisponessero la loro relazione dandone comunicazione ai creditori secondo le modalità previste dall'articolo 172 della legge fallimentare, considerato che ai sensi della medesima disciplina fallimentare, questi ultimi hanno il diritto di esprimere il loro parere sul piano concordatario.
  Il Tribunale di Milano, infine, con proprio decreto depositato in data 24 maggio 2014, ha omologato il concordato preventivo del Consorzio agrario di Milano e Lodi-Monza Brianza.
  Allo stato, pertanto, la procedura è sottratta alla vigilanza del Ministero e sottoposta all'autorità giudiziaria.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

cooperativa agricola

gruppo di aziende agricole

alimentazione animale

societa' di servizi

vendita

prodotto agricolo

societa' consortili