ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00932

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 69 del 09/08/2013
Trasformazioni
Trasformato il 11/12/2013 in 4/02908
Firmatari
Primo firmatario: RUBINATO SIMONETTA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 09/08/2013


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 09/08/2013
Stato iter:
11/12/2013
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 09/08/2013

TRASFORMA IL 11/12/2013

TRASFORMATO IL 11/12/2013

CONCLUSO IL 11/12/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00932
presentato da
RUBINATO Simonetta
testo di
Venerdì 9 agosto 2013, seduta n. 69

   RUBINATO. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   la Ditec S.p.a, azienda che produce serramenti industriali con sede a Quarto d'Altino (Ve), nel 2009 acquisita dalla multinazionale svedese Assa Abloy, con sede legale a Stoccolma, impiegava nel 2011 circa 130 lavoratori;
   l'azienda il 6 dicembre 2011 ha comunicato alle rappresentanze sindacali, attraverso il suo amministratore delegato, la decisione di chiudere lo stabilimento sito a Quarto d'Altino (Ve) entro il 2013 e di delocalizzare l'attuale produzione per una parte in Repubblica Ceca e per l'altra in Cina e la logistica presso la sede legale di Caronno Pertusella (Va), indicando esuberi per 90 dei 130 dipendenti;
   a partire dal 9 gennaio 2012 è aperto un tavolo presso il Ministero dello sviluppo economico con l'azienda, le parti sociali, le istituzioni locali, per verificare le condizioni alle quali garantire la continuità produttiva e occupazionale del sito di Quarto d'Altino;
   l'azienda nel sito di Quarto d'Altino non ha utilizzato dalla comunicazione del 2011 ad oggi nessuna ora di cassa integrazione, anzi al contrario ha richiesto attività straordinaria ai dipendenti sia nel 2012 che nel 2013;
   l'azienda, passata nel frattempo alla denominazione Entrematic, senza aver sinora presentato un piano di ristrutturazione, il 6 agosto 2013 ha inaspettatamente comunicato alle rappresentanze sindacali, attraverso il suo amministratore delegato, l'apertura formale della procedura di mobilità per 57 degli attuali 90 dipendenti;
   la delocalizzazione all'estero della produzione della Ditec significherebbe una perdita gravissima di posti di lavoro e di professionalità che durante l'esperienza trentennale ha permesso all'azienda di raggiungere importanti risultati sotto il profilo produttivo ed economico;
   la multinazionale Assa Abloy sta acquisendo nuovi stabilimenti e nuovi marchi e ad oggi risulta possedere le seguenti società/marchi in Italia: Besam S.p.a., CORBIN S.r.l., DITEC S.p.a., Gardesa S.r.l., MAB S.p.a., Nuova FEB S.r.l., Yale Corni Sistemi di Sicurezza S.p.a., Yale Security Products S.p.a., Entrematic;
   inoltre ha avviato un piano di ristrutturazione globale che prevede licenziamenti per 6.957 dipendenti;
   la divisione Assa Abloy Entrance Systems di cui DITEC fa parte, pur registrando una crescita debole delle vendite nel mercato europeo, sui mercati America e Asia mostra una crescita continua, tanto che complessivamente il margine operativo nel secondo trimestre 2013 è stato di +13,5 per cento;
   la divisione Assa Abloy Entrance Systems sembra aver acquisito una posizione dominante sul mercato italiano, come indicato dallo stesso AD Juan Vargues in occasione dell'acquisizione di DITEC: «Con Ditec diventiamo veramente un leader mondiale negli automatismi per ingressi completando il nostro portafoglio di prodotti. Sono molto lieto di dare il benvenuto al team DITEC nella divisione Entrance Systems. Con questa acquisizione diventiamo l'indiscusso numero uno nel mercato italiano delle porte automatiche ed aggiungiamo un importante canale di vendita indiretta» afferma Juan Vargues, Vice Presidente di Assa Abloy e Capo della divisione Entrance Systems;
   l'attività produttiva di DITEC presso il sito di Quarto d'Altino coinvolge numerosi terzisti del territorio veneto che rischiano di subire pesantissimi contraccolpi da questo piano di delocalizzazione che ne potrebbe pregiudicare le condizioni di esistenza;
   in passato l'azienda ha dichiarato di aver svolto attività di ricerca di soggetti imprenditoriali interessati al sito di Quarto d'Altino in grado di garantire continuità occupazionale e produttiva con consulenti propri, senza interfacciarsi con il Ministero, senza mai presentare peraltro alcun soggetto potenzialmente interessato;
   più in generale, va osservato che nell'ambito dei gruppi multinazionali hanno particolare rilevanza i fenomeni di rilocazione all'estero di funzioni aziendali, rischi imprenditoriali, beni materiali o immateriali, i quali non scontano oggi nel nostro Paese un livello di imposizione adeguato ai valori attuali o potenziali trasferiti;
   tale situazione di fatto è agevolata dalle diverse possibili interpretazioni, attualmente sostenibili, della disciplina sui prezzi di trasferimento applicabile alle riorganizzazioni aziendali ai sensi delle linee guida sui prezzi di trasferimento emanate dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), ad oggi principale riferimento internazionale e domestico in materia;
   appare perciò necessario salvaguardare l'interesse nazionale in presenza di tali fenomeni, anche alla luce della legislazione già implementata nella Repubblica federale di Germania, che ha dato prova di salvaguardare l'interesse erariale, economico e sociale in conformità sia alle menzionate linee guida sui prezzi di trasferimento emanate dalla OCSE, sia al diritto comunitario, introducendo un contesto normativo più rigoroso sul piano fiscale che tuteli, in particolar modo, il know how delle aziende italiane che rappresentano l'eccellenza del tessuto produttivo manifatturiero italiano, al fine di scongiurare che aziende multinazionali possano essere in grado di acquisire e/o replicarla a basso costo, attraverso la delocalizzazione delle produzioni, il know how italiano nel mondo;
   è stata presentata dall'interrogante una proposta di legge il 29 aprile 2013 (A.C. 851) in tema di «Modifica all'articolo 110 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, in materia di criteri di valutazione applicabili ai trasferimenti di beni tra società nelle operazioni transfrontaliere di riorganizzazione» –:
   quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare, anche in vista del tavolo tecnico convocato per il 4 settembre 2013, al fine di:
    a) scongiurare l'annunciata delocalizzazione da parte della multinazionale che avrebbe ricadute negative sui livelli occupazionali e impoverirebbe l'economia locale;
    b) richiedere all'autorità garante della concorrenza e del mercato di avviare un'indagine ai sensi dell'articolo 12 della legge n. 287 del 1990 in relazione all'eventuale sussistenza di condizioni di abuso di posizione dominante;
    c) garantire tutela anche ai terzisti coinvolti e ai loro dipendenti, anche mediante la verifica dell'esistenza e della correttezza di contratti di subfornitura redatti ai sensi delle norme vigenti;
    d) verificare l'impatto del piano di ristrutturazione della stessa multinazionale Assa Abloy su altri siti produttivi italiani, eventualmente estendendo il tavolo presso il Ministero e coinvolgendo figure apicali della multinazionale;
    e) avviare un'operazione congiunta Ministero-azienda di ricerca di soggetti imprenditoriali interessati al sito di Quarto d'Altino in grado di garantire continuità occupazionale e produttiva;
    f) verificare che la riorganizzazione messa in atto da Assa Abloy, relativamente allo stabilimento di Quarto d'Altino, non determini un depauperamento del patrimonio della società stessa, cagionando danni diretti e/o indiretti ai terzi creditori;
    g) verificare che la delocalizzazione effettuata da Assa Abloy verso i propri stabilimenti di produzione in Cina e Repubblica Ceca sia avvenuta nel rispetto della vigente normativa fiscale in termini di transfer price, sia per le immobilizzazioni materiali sia – in particolare – per tutto ciò che concerne le proprietà intellettuali, registrate e non, e specificatamente all'avviamento rappresentato dal trasferimento di eventuale lista clienti e know how tecnologico;
    h) attivare l'introduzione anche in Italia di norme sulle riorganizzazioni transfrontaliere e delocalizzazioni che, sull'esempio di quanto già avviene per alcuni paesi quali la Germania, nel rispetto della normativa comunitaria, salvaguardino l'interesse economico e sociale senza contraddire i principi di libera concorrenza e della libertà di trasferimento. (5-00932)

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

QUARTO D'ALTINO,VENEZIA - Prov,VENETO

EUROVOC :

impresa multinazionale

delocalizzazione

ristrutturazione industriale

politica dell'impresa

fiscalita'

cessazione d'attivita'

soppressione di posti di lavoro