ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00863

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 66 del 06/08/2013
Firmatari
Primo firmatario: GREGORI MONICA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 06/08/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FERRO ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 06/08/2013
MICCOLI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 06/08/2013
TIDEI MARIETTA PARTITO DEMOCRATICO 06/08/2013


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI E LE AUTONOMIE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 06/08/2013
Stato iter:
27/05/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 27/05/2014
Resoconto BELLANOVA TERESA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 27/05/2014
Resoconto MICCOLI MARCO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 06/08/2013

DISCUSSIONE IL 27/05/2014

SVOLTO IL 27/05/2014

CONCLUSO IL 27/05/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00863
presentato da
GREGORI Monica
testo di
Martedì 6 agosto 2013, seduta n. 66

   GREGORI, FERRO, MICCOLI e TIDEI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro della salute, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie . — Per sapere – premesso che:
   nel territorio di Santa Severa (Roma) è presente il Centro Boggi di riabilitazione, gestito dal Consorzio Ri.rei fino al maggio 2011, per poi essere dato in affitto di ramo d'azienda al Consorzio Unisan che è attualmente il gestore;
   nel 2010 è stata avviata, da parte della Ri.rei, una prima cassa integrazione in deroga che ha riguardato 36 dipendenti, con la firma di un accordo con la regione in base al quale gli operatori che si riqualificavano venivano reintegrati in servizio, cosa che non è mai avvenuta, nonostante l'acquisizione da parte di 5 dipendenti del Centro del titolo di operatori socio-sanitari;
   nel 2012, per ulteriori difficoltà economiche, è stata aperta una nuova procedura di cassa integrazione in deroga per altri 8 dipendenti, quindi, attualmente, risultano in servizio 26 operatori socio sanitari per 51 pazienti residenziali e 30 accessi semiresidenziali o diurni;
   tale situazione ha inoltre avuto gravi ripercussioni sui diritti dei lavoratori. Infatti, a quanto risulta all'interrogante, è dal 2012 che il Consorzio non riconosce il recupero delle festività non godute, rifiuta i giorni previsti per le festività soppresse e garantisce solo 15 giorni di ferie estive, facendo accumulare tra i 30 e i 40 giorni di ferie pregresse ogni anno. Inoltre, spesso, per garantire assistenza adeguata si ricorre a doppi turni. Ciò risulta più grave dalla presenza di un piano ferie fatto partire solo per evitare il blocco della cassa integrazione ma che non porta nessun beneficio perché i giorni fatti sono minori di quelli maturati in un anno;
   secondo quanto riportato dagli operatori, poi, la qualità alberghiera è notevolmente degradata. Basti pensare che prima agli ospiti veniva data acqua minerale in bottiglia sigillata, mentre ora viene erogata acqua del rubinetto presa da fonti interne, comprese i rubinetti dei bagni. Anche il sistema di distribuzione dell'acqua corrente risulta particolarmente precario, mancando spesso l'acqua calda. Analoghe criticità si verificano rispetto al servizio mensa e rispetto all'igiene personale degli ospiti, ma anche in tema di sicurezza dei lavoratori –:
   se il Ministro interrogato intenda o meno verificare la correttezza dell'erogazione della Cassa integrazione in deroga;
   se, in particolare, il mancato reintegro a seguito della riqualificazione professionale del personale, così come stabilito dall'accordo stesso, non costituisca inadempimento e giustifichi la necessità di verificare se altri soggetti, pubblici o privati, possano subentrare all'attuale gestore del centro, garantendo maggiori tutele ai lavoratori e agli ospiti della struttura;
   se s'intendano verificare la gli standard di qualità sanitaria e di igiene, così come stabilito dalla normativa regionale, nazionale e comunitaria, e altresì, se venga rispettata la normativa in tema di sicurezza sui posti di lavoro. (5-00863)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 27 maggio 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-00863

  Con l'interrogazione in esame, l'onorevole Gregori richiama l'attenzione del Governo sul centro di riabilitazione «Alessandro Boggi» di Santa Severa, con riferimento sia alla situazione dei lavoratori che agli standard di qualità igienico-sanitari assicurati all'interno della struttura.
  Relativamente al primo aspetto, occorre far presente che allo stato la questione non risulta portata all'attenzione delle competenti Direzione generali del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, in quanto non è stato richiesto l'esame della situazione occupazionale della società, né è stata presentata istanza di ammissione ai trattamenti di integrazione salariale.
  Ciò premesso, la competente Direzione territoriale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha fatto sapere che in data 31 marzo scorso si è conclusa con un verbale di mancato accordo, negli uffici della regione Lazio, la procedura di collocazione in mobilità instaurata il 6 marzo 2014 dall'Unisan Consorzio Cooperative Sociali, gestore del Centro di riabilitazione, con il conseguente licenziamento collettivo di 42 unità lavorative, di cui 25 appartenenti al Centro «Alessandro Boggi» e già interessate da diversi periodi di CIG in deroga, l'ultimo dei quali in scadenza il 31 marzo 2014.
  Successivamente, in data 3 aprile 2014, sempre presso la regione Lazio, è stato sottoscritto un verbale di accordo relativo ad una seconda procedura di mobilità che coinvolge 7 lavoratori, di cui 4 in forza presso il Centro «Alessandro Boggi», per la quale è stata accordata un'ulteriore proroga della CIG in deroga. La sospensione dei lavoratori riguarda il periodo 1o aprile-30 giugno 2014.
  Con specifico riferimento al secondo quesito, il Ministero della salute – espressamente interpellato sull'argomento – ha evidenziato come a livello nazionale il punto di riferimento in materia di standard di qualità sanitaria sia rappresentato dalle disposizioni contenute nel decreto legislativo n. 502 del 1992. Tale provvedimento, nel disciplinare l'istituto dell'accreditamento delle strutture sanitarie e i relativi controlli, prevede che «la regione e le Aziende sanitarie locali attivano un sistema di monitoraggio e controllo sulla definizione e sul rispetto degli accordi contrattuali da parte di tutti i soggetti interessati nonché sulla qualità della assistenza e sulla appropriatezza delle prestazioni rese».
  Inoltre il decreto del Presidente della Repubblica 14 gennaio 1997 ha determinato i requisiti minimi per l'esercizio delle attività da parte delle strutture sanitarie pubbliche e private e delle strutture sociosanitarie e ha definito i requisiti strutturali, tecnologici, organizzativi necessari ai fini dell'autorizzazione e dell'accreditamento. Successivamente le Regioni hanno deliberato sulla materia disciplinando l'organizzazione di tali strutture, ma prevedendo sostanzialmente gli stessi contenuti del citato decreto del 14 gennaio 1997. La regione Lazio, in particolare, ha adottato la deliberazione della Giunta Regionale n. 424 del 2006.
  Con successivo decreto del Presidente della regione Lazio n. 56 del 2008 è stata costituita la Commissione tecnica preposta alla verifica del possesso dei requisiti minimi autorizzativi all'esercizio delle attività sanitarie.
  Spetta, infine, alle regioni effettuare la verifica del possesso dei requisiti minimi stabiliti valendosi del Dipartimento di prevenzione dell'Azienda Unità sanitari locale nel cui ambito territoriale di competenza ricade la struttura o l'attività.
  Da ultimo, in riferimento alla regolarità dei rapporti di lavoro e del rispetto della normativa in materia di igiene e sicurezza da parte del consorzio Ri.Rei-Uniasan, faccio presente che l'Assessorato al lavoro della regione Lazio ha reso noto di aver interessato la competente Direzione regionale salute e integrazione sociosanitaria «affinché possa porre in essere tutte le azioni e le procedure di competenza».
  A tal proposito, qualora dovessero essere accertate anomalie e, in ogni caso, qualora ne facciano istanza i lavoratori o le Parti sociali, l'Assessorato al lavoro della regione, di concerto con la Cabina di Regia Sanità, procederà a convocare immediatamente un tavolo al fine di verificare le irregolarità che dovessero emergere e adottare ogni provvedimento ritenuto opportuno.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

diritto del lavoro

cassa integrazione

riqualificazione professionale

sicurezza del lavoro