ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00765

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 59 del 24/07/2013
Firmatari
Primo firmatario: COMINELLI MIRIAM
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 26/07/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ROTTA ALESSIA PARTITO DEMOCRATICO 26/07/2013
GALPERTI GUIDO PARTITO DEMOCRATICO 26/07/2013
BAZOLI ALFREDO PARTITO DEMOCRATICO 26/07/2013
BERLINGHIERI MARINA PARTITO DEMOCRATICO 26/07/2013
D'ARIENZO VINCENZO PARTITO DEMOCRATICO 26/07/2013


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 24/07/2013
Stato iter:
19/09/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 19/09/2013
Resoconto GIRLANDA ROCCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
REPLICA 19/09/2013
Resoconto ROTTA ALESSIA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 24/07/2013

DISCUSSIONE IL 19/09/2013

SVOLTO IL 19/09/2013

CONCLUSO IL 19/09/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00765
presentato da
COMINELLI Miriam
testo di
Mercoledì 24 luglio 2013, seduta n. 59

   COMINELLI, ROTTA, GALPERTI, BAZOLI, BERLINGHIERI e D'ARIENZO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
   la regione Veneto, in data 9 luglio 2013, ha comunicato in via ufficiale e in modo unilaterale la soppressione, a partire dall'entrata in vigore del prossimo orario invernale (vale a dire il 15 dicembre), di 4 coppie di treni interregionali che oggi collegano Venezia con Milano. Nel dettaglio i treni 2090, 2098, 2106 e 2110 in partenza da Venezia, ed i treni 2089, 2095, 2107 e 2113 in partenza da Milano;
   si tratta degli unici treni di collegamento interregionali rimasti sulla linea (la direttrice 17), percorsa unicamente dai FrecciaBianca e dai FrecciaRossa di Trenitalia;
   le motivazioni fornite dalla regione Veneto su questa scelta riguardano una rimodulazione del servizio ferroviario interno regionale che non prevede più treni di collegamento a lunga percorrenza con le altre regioni. Tecnicamente la cosa si chiama «rottura di carico», e in pratica il trasporto regionale Veneto da dicembre si muoverà da Venezia per fare capolinea a Verona. Le conseguenze di questa decisione sono diverse e riguardano sia il Veneto che la Lombardia;
   da dicembre, dunque non sarà più possibile muoversi tra Milano e Venezia se non con i convogli di Trenitalia, passando dagli attuali 17 euro di un interregionale ai 70 euro di un FrecciaRossa. Inoltre, chi non abita nei capoluoghi di provincia dove fermano i Freccia di Trenitalia, dovendo muoversi dal Veneto verso la Lombardia e viceversa, non avrà più modo di farlo, se non cambiando treno e sobbarcandosi tempi e costi aggiuntivi;
   i centri che oggi usufruiscono di questi treni, importantissimi soprattutto per il trasporto pendolare nelle fasce della mattina e della sera – come Peschiera, Desenzano, Brescia, Rovato, Chiari, Romano e Treviglio – si ritroverebbero con una offerta di trasporto in alcuni casi quasi azzerata; migliaia di persone, lavoratori e studenti, lasciati a piedi dall'oggi al domani;
   la regione Veneto, comunicando alla regione Lombardia la propria scelta, si è detta disponibile a valutare possibili soluzioni, «purché queste non comportino alcun esborso per la regione Veneto stessa»;
   la decisione, come sottolineano le associazioni di pendolari e il gruppo regionale del Partito Democratico, appare profondamente sbagliata, non solo perché va a penalizzare i tanti cittadini, soprattutto le fasce meno abbienti della popolazione, che già quotidianamente sono costretti a fare i conti con un servizio ferroviario di pessima qualità, ma anche perché va a colpire ulteriormente la viabilità dell'area già congestionata dal traffico e dallo smog;
   inoltre in questo modo vengono vanificati anche gli investimenti fatti dalle comunità locali negli anni per favorire i pendolari, come ad esempio, il parcheggio di scambio di Rovato che ha risolto l'annoso problema della sosta selvaggia attraverso una politica di contenimento dei prezzi –:
   quali iniziative per quanto di competenza, intenda mettere in campo, di concerto con le regioni coinvolte, per trovare una soluzione a questa situazione, che di fatto appare in netto contrasto con la necessita di offrire un trasporto pubblico efficiente come modo concreto e immediato per migliorare la qualità della vita dei cittadini, per ridurre il traffico privato e l'inquinamento delle città. (5-00765)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 19 settembre 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione IX (Trasporti)
5-00765

  Devo preliminarmente far presente che, come è noto, ormai da molti anni, secondo la normativa vigente (decreto legislativo n. 422 del 1997), la programmazione e la gestione dei servizi regionali rientrano nelle competenze delle singole regioni – nel caso specifico della regione Veneto – i cui rapporti con Trenitalia sono disciplinati da contratti di servizio, nell'ambito dei quali vengono definiti, tra l'altro, il volume e le caratteristiche dei servizi da effettuare, sulla base delle risorse economiche rese disponibili dalle stesse regioni, nonché i relativi standard qualitativi e i meccanismi di penalità da applicare nei casi di eventuali difformità dai parametri contrattualmente stabiliti.
  Al riguardo, il Gruppo Ferrovie dello Stato ha comunicato che l'attuale modello di esercizio-offerta commerciale, soggetto, come appena detto, a contratto di servizio con la regione Veneto e pertanto ad esso vincolato, verrà modificato a partire da dicembre prossimo.
  Con il nuovo orario per il 2014, infatti, la regione Veneto, nell'ambito delle proprie competenze, ha previsto un progetto di riorganizzazione complessiva del servizio ferroviario regionale sull'intero territorio, che porterà, fra l'altro, all'introduzione di un'offerta di tipo cadenzato.
  Nel suddetto progetto, per le attuali 4 coppie di treni regionali diretti Venezia-Milano (e viceversa) è stata programmata la limitazione a Verona, da dove sarà possibile, con cambio, raggiungere il capoluogo lombardo o viceversa.
  L'attivazione del cadenzamento, che determina una maggiore regolarità dei servizi, consentirà anche un miglioramento generalizzato del sistema della mobilità su ferro in Veneto.
  Peraltro, nel trascorso mese di luglio, la regione Veneto ha svolto una serie di incontri istituzionali sul territorio, finalizzati ad illustrare nel dettaglio, per ogni singolo bacino di traffico, il progetto di riorganizzazione complessiva dei servizi regionali e a raccogliere eventuali suggerimenti e osservazioni.
  Da ultimo, devo evidenziare che fermo restante, come ho prima accennato, la competenza regionale nell'ambito della programmazione dei servizi di trasporto pubblico locale e dei servizi ferroviari regionali è, tuttavia, evidente la necessità di un coordinamento tra le regioni e lo Stato al fine di definire gli interventi da realizzare in relazione alla programmazione medesima.
  In proposito, giova ricordare l'articolo 1, comma 301, della legge n. 228 del 2012 che, nel sostituire l'articolo 16-bis del decreto-legge n. 95 del 2012, ha previsto, a decorrere dal 2013, l'istituzione del Fondo nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale, anche ferroviario, nelle regioni a statuto ordinario.
  Lo stanziamento di tale Fondo, per l'anno 2013, ammonta a 4.929 milioni di euro, corrispondente a circa il 75 per cento delle risorse pubbliche di parte corrente destinate al settore.
  La norma in argomento ha lo scopo di incentivare le regioni a riprogrammare i servizi secondo criteri oggettivi ed uniformi a livello nazionale, di efficientamento e razionalizzazione, criteri questi definiti con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dell'11 marzo 2013, emanato ai sensi del comma 3 del citato articolo 16-bis.
  L'applicazione di tali criteri, superando la cristallizzazione dei servizi storici e della spesa storica, dovrebbe consentire la progressiva rispondenza tra offerta e domanda di trasporto.
  In sostanza la riprogrammazione dovrebbe essere mirata:
   alla scelta del vettore più idoneo in relazione alla domanda;
   all'eliminazione di qualunque sovrapposizione di servizi non giustificata (ferro-gomma, gomma-gomma, ferro-ferro).

  In tale quadro, la riprogrammazione dei servizi effettuata dalla regione Veneto nel rispetto dei criteri di efficientamento e razionalizzazione previsti dal richiamato articolo 16-bis, diventa, pertanto, elemento essenziale per verificare, in termini concreti, le ipotesi di riorganizzazione e sviluppo del trasporto ferroviario sul territorio veneto e, nel contempo, per permettere alla stessa regione di valutare e proporre le modalità di trasporto più idonee.
  Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, dal canto suo, avrà cura di verificare gli effetti prodotti dalla corretta programmazione, avvalendosi anche dell'Osservatorio sulle politiche del TPL di cui alla legge n. 244 del 2007, attivato solo nel 2011 a causa della carenza di risorse necessarie per il suo funzionamento.
  Tale verifica è diretta a ripartire tra le regioni a statuto ordinario le somme stanziate sul fondo per il finanziamento del TPL con la previsione, qualora la regione non esegua tale efficientamento e razionalizzazione di una penalizzazione corrispondente ad un riduzione, nel limite massimo del 10 per cento, delle risorse ad essa destinate.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

TRENITALIA

GEO-POLITICO:

MILANO - Prov,LOMBARDIA, VENEZIA,VENEZIA - Prov,VENETO

EUROVOC :

trasporto ferroviario

veicolo su rotaie

Veneto

rete ferroviaria