ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00764

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 59 del 24/07/2013
Firmatari
Primo firmatario: ZARDINI DIEGO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 26/07/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 26/07/2013
ROTTA ALESSIA PARTITO DEMOCRATICO 26/07/2013
DAL MORO GIAN PIETRO PARTITO DEMOCRATICO 26/07/2013
D'ARIENZO VINCENZO PARTITO DEMOCRATICO 26/07/2013


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE 24/07/2013
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 14/10/2013
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 24/07/2013

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 14/10/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00764
presentato da
ZARDINI Diego
testo di
Mercoledì 24 luglio 2013, seduta n. 59

   ZARDINI, CARRA, ROTTA, DAL MORO e D'ARIENZO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'interno, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   la ditta ADIGE AMBIENTE Srl, con sede legale a Polpenazze del Garda (Brescia), via Montecanale n. 19/21, ha comunicato di aver chiesto alla competente regione del Veneto l'attivazione della procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA) con contestuale approvazione ed autorizzazione del progetto e contestuale rilascio dell'Autorizzazione integrata ambientale (AIA) ai sensi del decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni e integrazioni e della legge regionale n. 10 del 1999 e successive modificazioni e integrazioni, del Progetto per la realizzazione di un impianto integrato per operazioni di recupero e smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi costituito da impianto di smaltimento (D1), di sottocategoria lettera «c» ed impianto per la produzione di energia da fonte rinnovabile sito in località Ca’ Baldassarre;
   con la suddetta comunicazione sono stati trasmessi agli enti interessati e quindi alla provincia di Verona, gli elaborati relativi alla domanda di VIA, al progetto definitivo, allo studio di impatto ambientale e sua sintesi non tecnica, alle schede ed allegati relativi alla Procedura di A.I.A. come previsto dalla D.G.R.V. n. 668/2007, ai fini del deposito e della messa a disposizione del pubblico per la consultazione;
   nelle more dell'approvazione del piano regionale Veneto di rifiuti speciali, non possono essere rilasciati provvedimenti di approvazione dei progetti di impianti di smaltimento o recupero di rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, né concesse autorizzazioni all'esercizio di nuovi impianti di smaltimento o recupero di rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, in assenza di una deliberazione del consiglio provinciale competente per il territorio, previo parere dell'osservatorio rifiuti dell'agenzia regionale per la protezione dell'ambiente del Veneto, che accerti l'indispensabilità degli impianti stessi ai fini dello smaltimento o recupero, in ragione dell'osservanza del principio di prossimità tra luogo di produzione e luogo di smaltimento prescritto dall'articolo 11, commi 1 e 2, della legge regionale 21 gennaio 2000, n. 3 e dall'articolo 199, comma 3, lettera d), del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152;
   nel SIA (Sistema informativo ambiente), il proponente, nell'elenco dei comuni interessati riportati in progetto, non ha previsto l'inoltro a tre comuni confinanti, quali Sommacampagna, Sona e Castelnuovo del Garda. Si rammenta che nei comuni di Sommacampagna e Sona gravano tre discariche autorizzate e/o in esercizio con la presenza di materiali similari;
   l'area di intervento si estende su una superficie di circa 16 ha e comprende la fossa della cava esaurita (4,5 ha), dove saranno effettuate le operazioni di smaltimento di rifiuti misti non pericolosi con elevato contenuto sia di rifiuti organici o biodegradabili che di rifiuti inorganici con recupero di biogas. Saranno ubicate anche le strutture impiantistiche per l'alloggiamento dei rifiuti (6 ha), l'area servizi e di ingresso alla discarica (2 ha) e un'area per lo stoccaggio dei materiali per la costruzione della discarica (4 ha), mentre nell'area interessata dalla fascia di rispetto del metanodotto a sud e della cascina di Cà Baldassare e annessi non è previsto nessun intervento. Ad ovest dell'area servizi è prevista la localizzazione dell'impianto per la produzione di energia elettrica utilizzando il biogas prodotto dalla discarica;
   i codici CER richiesti (circa 280 diversi codici secondo l'Allegato 01 fuori testo alla Relazione tecnica del progetto definitivo) si riferiscono prevalentemente a rifiuti putrescibili cosiddetti «fuori specifica», ovvero che non potrebbero essere conferiti tal quali ai tradizionali impianti di compostaggio o altro;
   si sottolinea che l'area oggetto di intervento confina con altra discarica per rifiuti solidi urbani che ad oggi continua a produrre percolato, anche se i fondi per la gestione post-mortem sono terminati ed il comune di Valeggio ha aderito al fondo rotativo regionale per le emergenze ambientali, che il comune poi dovrà ricostituire e restituire;
   da un punto di vista idrogeologico, per effetto della presenza nel sottosuolo di alluvioni ghiaiose ad elevata permeabilità con valori variabili tra 1x10-4 e 1x10-3 m/s, si riscontra la presenza di una potente e pregiata falda freatica a ridotta soggiacenza rispetto al piano di imposta dell'argilla di tamponamento del fondo invaso, con franco di falda compreso fra un minimo di 2,5 metri ad un massimo di 5,5 metri a seconda dei diversi dati idrogeologici considerati. Tale conformazione idrogeologica è alla base dell'attribuzione del valore di elevata vulnerabilità idrogeologica dell'area di intervento, che risulta ulteriormente aumentato in funzione delle attività progettate ed, in particolare, in funzione del rischio di sversamento in falda del percolato (il volume ipotizzato di percolato di picco risulta pari a 10.000 mc/anno, corrispondente a circa 111 mc/giorno, calcolati a favore di sicurezza su 90 giorni di piovosità/annui). Tale falda è sfruttata a scopo idropotabile anche dal comune di Villafranca di Verona che, in località Quaderni a circa 1,5 km sottocorrente rispetto all'area di intervento, ha in esercizio un pozzo acquedottistico di proprietà. Si ricorda inoltre, che l'area di intervento ricade nella fascia di ricarica degli acquiferi per la quale la regione Veneto con delibera n. 952 dell'8 marzo 1994, ha chiesto al Ministero dell'ambiente il riconoscimento di area ad «elevato rischio di crisi ambientale» e quindi non idonea alle discariche. Pur osservando le precauzioni progettuali si ritiene che la presenza della ricarica degli acquiferi non consenta alla regione, che pianifica e decide sulla idoneità dei siti, di correre alcun rischio, né per il futuro prossimo né per quello che va oltre le garanzie di progetto, proprio perché si tratta di un bacino idrico di utenza molto ampio per la provincia di Brescia e anche per la provincia di Mantova;
   è dunque fondamentale effettuare in via preventiva alla realizzazione dell'impianto un'approfondita indagine allo scopo di valutare i potenziali rischi di contaminazione degli acquiferi nel lungo periodo e le prevedibili conseguenze sulla fruibilità delle risorse idriche sfruttate, con particolare riguardo a quelle utilizzate a scopo potabile»;
   è prevista l'installazione di un impianto di produzione biogas ed energia elettrica dove da un lato si evidenzia che tale impianto deve essere sottoposto e assoggettato a richiesta ed esame da parte del comando dei vigili del fuoco per i controlli di prevenzione incendi non presente nella richiesta; dall'altro lato non si capisce come la scarsità dei materiali presenti sul territorio, possa garantire un apporto di sostanza organica atto a sostenere il Piano economico-finanziario dell'impianto;
   non risulta incluso fra le «Amministrazioni interessate», ai sensi della legge regionale n. 10 del 1999 e s.m.i. e del DM 10 settembre 2010, l'ente ENAC. Lo stesso dovrebbe essere chiamato ad esprimersi su progetti relativi ad impianti, anche se per tipologia e/o ubicazione risultano, prevalentemente, di non interesse aeroportuale e/o aeronautico. L'area, per ragioni di sicurezza, è infatti sottoposta a vincolo aeroportuale per effetto della presenza dell'aeroporto Valerio Catullo di Verona Villafranca;
   la zona coinvolta dall'intervento è interessata da produzioni di prodotti tipici di pregio, di qualità, di metodologia di coltivazione e di disciplinari di commercializzazione a cui i produttori sono tenuti a sottostare. Il progetto infatti non considera, come invece richiesto dal decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36: «Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti», verifica nell'allegato 1, punto 2.1 «ubicazione», la collocazione dei progetto di impianti per rifiuti non pericolosi. L'allegato, oltre a descrivere le aree in cui non è consentita l'ubicazione di discariche per rifiuti non pericolosi, specifica le condizioni locali di accettabilità che devono essere valutate per ciascun sito. I disciplinari di prodotto devono fornire tutte le indicazioni necessarie per il riconoscimento, costituendo la base essenziale per la dichiarazione di conformità dei prodotti. I regolamenti comunitari attribuiscono ai Consorzi di Tutela (strutture di controllo), le cui competenze sono state stabilite da ogni Stato membro, il compito di garantire che i prodotti recanti una denominazione protetta o attestazione di specificità rispondano ai requisiti del disciplinare. Nel territorio comunale di Valeggio sul Mincio e di Villafranca di Verona rientrano i seguenti consorzi di tutela:
    Formaggio Provolone Valpadana D.O.P.;
    Casatella Trevigiana D.O.P.;
    Formaggio Grana Padano D.O.P.;
    Olio extravergine di oliva «Garda D.O.P.»;
    Vino bianco di Custoza D.O.C.;
    Vino Bardolino D.O.C.;
    Pesca di Verona I.G.P.;
    Kiwi del Garda, prodotto inserito nell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali del Ministero in attesa del riconoscimento comunitario;
   la valutazione dell'idoneità della collocazione del progetto deve tener conto degli aspetti citati anche in considerazione delle conseguenze sull'economia locale. Si fa presente che gli enti locali coinvolti, in particolare la provincia di Verona ha espresso parere contrario in merito alla necessità e prossimità come previsto dal già citato articolo 16 della legge regionale Veneto n. 11 del 2010;
   anche i Comuni limitrofi hanno espresso parere contrario;
   anche la provincia di Mantova ha espresso parere contrario;
   si fa presente che la commissione VIA della provincia di Verona ha dato parere contrario di compatibilità ambientale;
   si fa presente che di recente la regione Veneto ha nominato nella commissione VIA regionale il signor Nicola Dell'Acqua che avrebbe partecipato alla redazione del progetto sottoposto a VIA;
   se e come intenda rispondere alla richiesta della regione Veneto con delibera n. 952 dell'8 marzo 1994 in merito al riconoscimento dell'area «ad elevato rischio di crisi ambientale», anche alla luce delle nuove richieste di autorizzazione;
   se la presenza di un impianto per la produzione di biogas, associato alla discarica proposta, abbia visto i coinvolgimenti previsti delle articolazioni territoriali preposti del Ministero dell'interno e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti relativamente al processo di autorizzazione dell'impianto;
   se il progetto sia conforme alle linee guida per la costruzione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili di cui al decreto ministeriale 10 settembre 2010;
   se il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali intenda esprimersi in merito ai compiti di sorveglianza circa i disciplinari per la tutela dei prodotti agricoli di pregio. (5-00764)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

produzione d'energia

gestione dei rifiuti

Veneto

prevenzione dell'inquinamento

protezione dell'ambiente

rischio sanitario