ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00746

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 59 del 24/07/2013
Firmatari
Primo firmatario: BELLANOVA TERESA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 25/07/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CAPONE SALVATORE PARTITO DEMOCRATICO 25/07/2013


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 24/07/2013
Stato iter:
09/10/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 09/10/2013
Resoconto DE VINCENTI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 09/10/2013
Resoconto BELLANOVA TERESA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 24/07/2013

DISCUSSIONE IL 09/10/2013

SVOLTO IL 09/10/2013

CONCLUSO IL 09/10/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00746
presentato da
BELLANOVA Teresa
testo di
Mercoledì 24 luglio 2013, seduta n. 59

   BELLANOVA e CAPONE. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   le Zone franche urbane (ZFU), la cui istituzione è stata prevista dall'articolo 2, commi 561 e seguenti della legge n. 244 del 2007 (legge finanziaria per il 2008), sono aree infra-comunali di dimensione minima prestabilita dove si concentrano programmi di defiscalizzazione per la creazione di piccole e micro imprese;
   obiettivo prioritario delle Zone franche urbane come riportato dal sito del Ministero dello sviluppo economico – dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica, è favorire lo sviluppo economico e sociale di quartieri ed aree urbane caratterizzate da disagio sociale, economico e occupazionale, e con potenzialità di sviluppo inespresse;
   la scelta delle aree si fonda sulla base di parametri socio-economici, tra i quali, numero di abitanti per quartiere, numero di disoccupati e numero di persone uscite anticipatamente dal percorso formativo scolastico;
   l'istituzione della Zone franche urbane in una realtà infra-comunale prevede agevolazioni fiscali e previdenziali utili a rafforzare la crescita imprenditoriale e occupazionale nelle piccole imprese di nuova costituzione ivi localizzate, consistenti in: esenzione dalle imposte sui redditi, esenzione dall'IRAP, esenzione dall'IMU, esonero dal versamento dei contributi previdenziali per cinque anni;
   nella regione Puglia le Zone franche urbane individuate, riconosciute ufficialmente nel 2007 e finanziate con delibera CIPE 14 del 2009, erano tre: Andria, Lecce e Taranto; nel 2012 l'elenco sembrerebbe essere stato ampliato con l'individuazione di altre otto: Barletta, Foggia, Lucera, Manduria, Manfredonia, Molfetta, San Severo e Santeramo in Colle, ritenute ammissibili dalla Regione, ma non approvate dal Ministero competente;
   nei giorni scorsi sugli organi di stampa è emersa una notizia che ha suscitato forti preoccupazioni, secondo cui le città pugliesi sarebbero stata esclusa dal decreto del Ministero dello sviluppo economico emanato, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, il 10 aprile 2013 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'11 luglio 2013, in quanto, relativamente alle Zone franche urbane «la Regione Puglia avrebbe provveduto, secondo esplicita intenzione, con propri strumenti»;
   sembrerebbe, infatti, che la regione Puglia avesse già agevolato le Zone franche urbane pugliesi (11 in tutto) utilizzando i fondi FESR, e volesse poi allargare il novero delle Zone franche urbane dalla tre riconosciute nel 2007 alle 11 invece individuate dalla Regione;
   a pagina 2 del citato decreto, quarto capoverso, si legge «considerato che nella citata informativa CIPE in ordine al “Piano Azione Coesione: terza e ultima riprogrammazione” è stata rappresentata la volontà della regione Puglia di finanziare gli interventi previsti nella misura 3.1 (1) del predetto Piano azione coesione con propri strumenti, relativamente alle Zone franche urbane ricadenti nel territorio regionale individuate dallo stesso Piano»;
   sempre secondo quanto riportato dagli organi di stampa, ci sarebbe stato un incontro tra i rappresentanti della regione Puglia e quelli del Ministero dello sviluppo economico in merito all'esclusione delle città pugliesi, a seguito del quale le tre ZFU ufficialmente riconosciute (Andria, Lecce Taranto) saranno inserite nel decreto varato dal Governo;
   la possibilità di rilanciare l'economia, stimolando la nascita di piccole e micro imprese attraverso esenzioni fiscali e contributive proprio in quelle realtà socialmente, economicamente ed occupazionale svantaggiate rappresenta una concreta opportunità di recuperare un gap in termini di sviluppo per il territorio, il tessuto imprenditoriale ed i lavoratori;
   è d'obbligo sottolineare l'importanza che riveste una misura strategica come quella delle Zone franche urbane in un periodo di crisi drammatica per la Puglia e nel contempo l'insostenibile penalizzazione che scaturirebbe per le città pugliesi se non dovessero essere reinserite nel decreto –:
   alla luce di quanto esposto, in che modo i Ministri interrogati intendano agire per evitare che le città pugliesi, in specie quelle riconosciute ufficialmente nel 2007, siano oggetto di una grave penalizzazione che comporterebbe ulteriore perdita dal punto di vista socio-economico-occupazionale in un territorio già duramente provato dalla crisi. (5-00746)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 9 ottobre 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-00746

  L'articolo 37 del decreto-legge n. 179/2012 stabilisce che la riprogrammazione dei programmi cofinanziati dai Fondi strutturali 2007-2013, oggetto del Piano di azione e coesione, nonché la destinazione di risorse proprie regionali possono concorrere al finanziamento delle tipologie di agevolazioni (esenzioni fiscali e contributive) di cui alle lettere da a) a d) dell'articolo 1, comma 341, della legge n. 296/2006, in favore delle imprese di micro e piccola dimensione localizzate o che si localizzano nelle Zone urbane individuate dalla delibera CIPE n. 14/2009, nonché in quelle valutate ammissibili nella relazione istruttoria a essa allegata e nelle ulteriori, rivenienti da altra procedura di cui all'articolo1, comma 342, della medesima legge n. 296/2006, da definire entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto, ricadenti nelle regioni ammissibili all'obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia).
  Pertanto, ai sensi della predetta norma, le risorse rivenienti dalla riprogrammazione dei programmi cofinanziati dai Fondi strutturali 2007-2013 oggetto del piano di azione e coesione, nonché di ulteriori risorse proprie regionali, possono essere utilizzate per il finanziamento delle 12 Zone franche urbane (da ora ZFU) – tra le 22 complessivamente finanziate sull'intero territorio nazionale dal CIPE con delibera n. 14/2009 – ricadenti nelle Regioni «Convergenza», unitamente alle altre Zone franche urbane, sempre localizzate nelle predette Regioni, valutate ammissibili nella Relazione tecnica del Dipartimento per la Coesione e lo Sviluppo del MiSE, allegata alla medesima delibera, ma non finanziate dal CIPE.
  Infine, la norma prevede la possibilità di finanziare, con le citate risorse, ulteriori ZFU individuate con la procedura di cui all'articolo 1, comma 342, della legge n. 296 del 2006, da definire entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto.
  Relativamente alla Regione Puglia, le ZFU che, in conformità a quanto previsto dall'articolo 37 del decreto-legge n. 179/2012, possono essere finanziate con risorse del Piano di azione e coesione (e con eventuali risorse proprie regionali) sono:
   le 3 ZFU finanziate con delibera CIPE n. 14/2009 (Andria, Lecce e Taranto);
   le 8 ZFU valutate ammissibili dal Dipartimento Sviluppo e Coesione del MiSE ma non finanziate dalla delibera CIPE del 2009 (Barletta, Foggia, Lucera, Manduria, Manfredonia, Molfetta, San Severo, Santeramo in Colle).

  Rispetto alla previsione riportata nell'ultimo capoverso dell'articolo 37 del decreto-legge n. 179/2009, non risulta al Ministero che la Regione Puglia abbia individuato ulteriori ZFU ai sensi della procedura prevista dall'articolo 1, comma 342, della legge n. 296/2006.
  Il «Piano di azione coesione – 3o aggiornamento», tra le azioni anticicliche (paragrafo 3.1.1.), ha previsto, richiamando esplicitamente la norma dell'articolo 37 del decreto-legge n. 179/2012, una specifica misura agevolativa in favore delle micro e piccole imprese ubicate nelle Zone franche urbane delle regioni dell'obiettivo Convergenza, assegnando alla misura una dotazione finanziaria complessiva di 377 milioni di euro. Il predetto Piano di azione e coesione riporta, all'allegato n. 2, le ZFU ammesse al finanziamento; per la Regione Puglia, vengono riportate le 11 ZFU già menzionate.
  Successivamente alla predisposizione del Piano di azione e coesione, la Regione Puglia ha manifestato la volontà di finanziare gli interventi, già previsti nella misura 3.1.(1) del Piano di azione coesione, con propri strumenti, relativamente alle Zone franche urbane ricadenti nel territorio regionale (vedi, al riguardo, informativa al CIPE nella seduta del 18 febbraio 2013).
  In data 10 aprile 2013 è stato firmato il decreto del Ministro dello sviluppo economico di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, attuativo dell'articolo 37. Con tale decreto, ai sensi di quanto previsto al comma 4 dello stesso articolo, sono fissati le condizioni, i limiti, le modalità e i termini di decorrenza delle agevolazioni (poi registrato dalla Corte dei Conti in data 17 giugno 2013).
  Vista la volontà espressa dalla Regione Puglia in merito al finanziamento, con strumenti regionali, delle ZFU ricadenti nel proprio territorio, nel predetto decreto ministeriale non sono evidentemente presenti riferimenti alle 11 ZFU pugliesi.
  Successivamente alla registrazione del provvedimento, è stata avviata un'interlocuzione tra Regione Puglia e gli uffici del Ministero (DPS) finalizzata a far rientrare le 11 ZFU pugliesi nell'ambito di applicazione del «dispositivo» nazionale.
  Tuttavia, allo stato attuale, per rendere effettiva e operativa tale modifica, resta da perfezionare sia la modifica al Piano di azione coesione – con la formalizzazione della mutata volontà della Regione Puglia, previa informativa e presa d'atto del CIPE – e da adottare un nuovo decreto interministeriale, a modifica e integrazione del decreto ministeriale 10 aprile 2013, che estenda l'ambito di applicazione del dispositivo di aiuto anche alle ZFU pugliesi.
  Si segnala, infine, che lo schema di decreto modificativo del decreto ministeriale 10 aprile 2013 è già stato predisposto. Tuttavia, l’iter per l'adozione del decreto resta condizionato alla modifica del Piano di azione coesione nel senso su indicato.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Puglia

utilizzazione degli aiuti

imposta sul reddito

esenzione fiscale

piccola impresa