ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00732

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 59 del 24/07/2013
Firmatari
Primo firmatario: CORDA EMANUELA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 24/07/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ARTINI MASSIMO MOVIMENTO 5 STELLE 24/07/2013


Commissione assegnataria
Commissione: IV COMMISSIONE (DIFESA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 24/07/2013
Stato iter:
25/07/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 25/07/2013
Resoconto CORDA EMANUELA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 25/07/2013
Resoconto ALFANO GIOACCHINO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
 
REPLICA 25/07/2013
Resoconto CORDA EMANUELA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 25/07/2013

SVOLTO IL 25/07/2013

CONCLUSO IL 25/07/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00732
presentato da
CORDA Emanuela
testo di
Mercoledì 24 luglio 2013, seduta n. 59

   CORDA e ARTINI. — Al Ministro della difesa . — Per sapere – premesso che:
   l'8 luglio 2012 il Ministro degli Esteri di Gibuti Mahmoud Ali Youssouf ha firmato un accordo con un rappresentante del Ministero della difesa italiano per la costruzione di una base militare italiana in quella enclave del Corno d'Africa. La notizia è stata resa pubblica del Ministro degli esteri etiope;
   negli ultimi anni si è rafforzata la collaborazione militare tra Italia e Gibuti. Nell'ambito del decreto sulle missioni all'estero nel 2012 venne ceduto al governo di Gibuti materiale militare per 430 mila milioni di euro (tra i quali 40 autocarri pesanti ACM-80 dell'esercito Italiano, 4 veicoli VM90T e vario altro materiale. L'anno successivo, sempre nel decreto omnibus sulle missioni l'Italia ha ceduto al governo di Gibuti materiali militari per 1,1 milioni di euro (tra cui 10 obici semoventi cingolati da 150mm M109L e 4 blindati Puma);
   a Gibuti c’è già oggi una folta presenza di militari occidentali. C’è Camp Lemonnier che ospita la statunitense Combined Joint Task Force Horn of Africa (CJTF-HOA). C’è la più grande base militare francese all'estero con la Forces Francaises Stationnées à Djibouti (FFDJ);
   entrambe le strutture citate sorgono a ridosso dell'aeroporto civile della capitale. Da qui gli Usa hanno fatto partire i raid aerei in Yemen, Somalia e Sudan;
   la base italiana dovrebbe nascere a ridosso delle due strutture alleate nei pressi dell'enorme deposito munizioni dei francesi, installato a nord est dell'aeroporto. Una breve bretella potrà mettere in comunicazione la base con la pista di volo, così da poter rendere ipotizzabili operazioni dei veicoli Predator o Reaper teleguidati dall'aeroporto pugliese di Amendola;
   secondo il sito web specializzato bruxelles2.eu, la base costerà all'Italia di solo affitto circa 30 milioni di euro –:
   considerata la veridicità di tali premesse, quale sia il motivo per cui è mai stata comunicata al Parlamento l'intenzione del Governo italiano di costruire una base militare a Gibuti, compatibilmente con il sistema di difesa italiano e il dettato della nostra Costituzione. (5-00732)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 25 luglio 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione IV (Difesa)
5-00732

  La questione relativa alla costituzione di una base logistica militare italiana nel Corno d'Africa si deve inquadrare nel più ampio contesto delle attività di contrasto al fenomeno della pirateria, di cui all'articolo 5 del decreto-legge 12 luglio 2011, n. 107, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 agosto 2011, n. 130.
  Infatti, l'attuazione di tale norma presuppone la permanenza, nell'area di operazioni, di personale militare costantemente pronto all'imbarco e all'impiego, nonché della connessa e necessaria struttura info-operativa, di supporto e di sicurezza, destinata ad assicurare una complessiva maggiore efficacia delle azioni di contrasto.
  Al fine, quindi, di assicurare la realizzazione in uno degli Stati le cui acque territoriali confinano con gli spazi marittimi internazionali a rischio di pirateria, di apprestamenti e dispositivi idonei a garantire il supporto e la protezione del personale impiegato anche nelle attività internazionali di contrasto alla pirateria ed assicurare una maggiore tutela della libertà di navigazione del naviglio commerciale, l'articolo 33 comma 5 del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito con modificazioni in legge 17 dicembre 2012, n. 221 («Ulteriori misure per la crescita del Paese») ha autorizzato una spesa di 3,7 milioni di euro per l'anno 2012 e di 2,6 milioni di euro annui fino al 2020. Tali stanziamenti sono devoluti totalmente a sostenere le spese di affitto del sedime.
  In forza di tale norma, pertanto, è stata individuata nella Repubblica di Gibuti, compresa geograficamente fra il Corno d'Africa (stretto di Bab El Mandeb) e lo stretto di Hormuz, l'area ritenuta operativamente efficace per la collocazione di tale dispositivo, che non solo si trova nello scenario direttamente interessato al fenomeno della pirateria, ma intrattiene con l'Italia un solido e consolidato rapporto di cooperazione nel settore della difesa, in esito all'accordo ratificato con legge 31 ottobre 2003, n. 327. In tale complessivo quadro si precisa che è anche disciplinato lo stato giuridico delle Forze presenti sul territorio (cd. «status of force agreement», SOFA).
  Si conferma, infine, che nell'ambito dell'ultimo provvedimento di proroga delle missioni internazionali (decreto-legge 28 dicembre 2012, n. 227 convertito con modificazioni dalla legge 1o febbraio 2012, n. 12) è stata, tra l'altro, prevista la cessione a titolo gratuito di alcuni mezzi ed effetti di vestiario alle Forze armate gibutine e la copertura finanziaria sia per le attività di addestramento e formazione in favore degli Stati della regione sia per le attività di contrasto al fenomeno della pirateria.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Corno d'Africa

firma di accordo

aeroporto

base militare

veicolo industriale