Legislatura: 17Seduta di annuncio: 59 del 24/07/2013
Primo firmatario: OTTOBRE MAURO
Gruppo: MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE
Data firma: 24/07/2013
Commissione: IV COMMISSIONE (DIFESA)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 24/07/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 25/07/2013 Resoconto OTTOBRE MAURO MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE RISPOSTA GOVERNO 25/07/2013 Resoconto ALFANO GIOACCHINO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA) REPLICA 25/07/2013 Resoconto OTTOBRE MAURO MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE
DISCUSSIONE IL 25/07/2013
SVOLTO IL 25/07/2013
CONCLUSO IL 25/07/2013
OTTOBRE. —
Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:
il perdurare della crisi economica internazionale ed il suo carattere strutturale impongono una razionalizzazione degli impegni di bilancio per le forze armate dei singoli Stati nazionali;
l'Europa attualmente dispone di 27 forze armate nazionali, una per ogni Stato appartenente all'Unione europea, e le singole amministrazioni della difesa richiedono notevoli risorse ed investimenti pubblici;
nel contempo e in modo sempre più impegnativo, diversi Paesi europei, e in primo luogo l'Italia, partecipano a importanti missioni di pace nei diversi scenari regionali di crisi ed a missioni di vigilanza dell'Unione europea;
l'Unione europea, in ragione della mancanza di un esercito unitario e dell'assenza sostanziale di politica estera comune, appare in complessa condizione strategica –:
quale si la posizione del Ministro sulla necessità di realizzare un esercito europeo unitari e sugli indirizzi da assumere, nelle sedi sovranazionali e di concerto con gli altri governi dell'Unione, affinché tale questione sia posta all'ordine del giorno del prossimo vertice dell'Unione europea e del confronto in sede europea. (5-00730)
La fase di difficoltà economica che sta attraversando l'Europa, destinata verosimilmente a non risolversi nel breve termine, impone scelte coraggiose e condivise in termini di spesa per la difesa.
Oggi e tanto più in futuro, nessuno dei singoli Paesi europei potrà considerarsi autosufficiente in tema di difesa, né in termini di capacità operative, né in termini di risorse disponibili per finanziare i programmi di ricerca tecnologica, di sviluppo, di acquisizione e di aggiornamento dei più complessi sistemi d'armamento.
A causa della diminuzione delle risorse, quasi tutti i Paesi europei stanno riducendo quelle capacità che sono più costose da mantenere, con il risultato che l'Europa nel suo complesso sta perdendo proprio quelle di più alta valenza operativa che le conferiscono una più ampia autonomia d'azione.
Oggi le decisioni in merito all'acquisizione dei sistemi militari e soprattutto per gli investimenti in Ricerca, sono prevalentemente dettate a livello nazionale dalle esigenze operative e dalle procedure giuridico-amministrative nazionali, che devono essere inoltre compatibilizzate con le risorse disponibili.
È una realtà, quindi, del tutto incoerente sia con gli obiettivi di una politica Europea della difesa che vuole «fare di più» nel settore della sicurezza e della difesa, sia con gli obiettivi economici di spendere in maniera strategicamente mirata.
Per questo, è indispensabile una maggiore «concertazione» fra i Paesi europei, per decidere congiuntamente dove indirizzare le risorse e, quindi, quali capacità militari sia necessario mantenere per il futuro. Tale processo si ritiene debba essere adottato in esito ad un preciso accordo politico, cioè ad un impegno che i Governi devono prendere fra loro e nel contesto europeo.
Occorre, in sintesi, cooperare più strettamente ed integrarci, per far progredire il disegno comune.
In tema di difesa, proprio come accaduto in tema di moneta, sarà necessario, seppure gradualmente, percorrere innanzitutto una strada di convergenza delle politiche nazionali, e poi una fase di concreta integrazione che implicherà, nel lungo termine, anche il superamento delle prerogative nazionali.
L'occasione per farlo è rappresentata proprio dal Consiglio europeo del prossimo Dicembre dedicato con lungimiranza al tema della difesa europea, in cui dover conseguire due obiettivi fondamentali.
Il primo è costituito dal riaffermare, con chiarezza, che «la difesa è importante» per l'Europa e per le Istituzioni europee, in quanto elemento portante della costruzione europea, mentre il secondo è rappresentato dall'avvio di una nuova fase di progettualità.
In sostanza, il Consiglio di Dicembre deve costituire il punto di partenza per addivenire, in tempi ragionevoli, a nuovi e più elevati livelli di integrazione fra Paesi membri in tema di sicurezza e difesa.
La difesa, non può e non deve essere marginalizzata nel contesto delle scelte future dell'Europa e dei Governi nazionali, in quanto è centrale in qualunque ragionamento sul futuro, perché «trasversale» o, più correttamente, «abilitante» per qualunque politica che si voglia impostare.
Lo è per assicurare all'Europa la tutela dei suoi interessi, che sono tanto forti quanto diffusi a livello globale, ma anche per garantire un equilibrato rapporto con gli Stati Uniti d'America, pre-condizione per rinsaldare e anzi rilanciare il rapporto trans-atlantico.
Lo è anche in termini prettamente economici, per la valenza degli investimenti per la difesa, in particolare nei settori a più alto contenuto tecnologico.
L'Europa ha, quindi, bisogno di scelte forti, lungimiranti, ambiziose, in tema di politica di sicurezza e difesa. Queste scelte, a loro volta, richiedono la forte consapevolezza da parte degli Stati membri dell'Unione della necessità di procedere verso soluzioni nuove, verso una ben più forte integrazione degli strumenti militari nazionali, delle basi industriali nazionali e, soprattutto, delle politiche di difesa nazionali.
EUROVOC :impegno delle spese
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