ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00636

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 54 del 16/07/2013
Firmatari
Primo firmatario: GIORDANO GIANCARLO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 16/07/2013


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 16/07/2013
Stato iter:
19/09/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 19/09/2013
Resoconto GALLETTI GIAN LUCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 19/09/2013
Resoconto GIORDANO GIANCARLO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 16/07/2013

DISCUSSIONE IL 19/09/2013

SVOLTO IL 19/09/2013

CONCLUSO IL 19/09/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00636
presentato da
GIORDANO Giancarlo
testo di
Martedì 16 luglio 2013, seduta n. 54

   GIANCARLO GIORDANO. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca . — Per sapere – premesso che:
   il 6 giugno 2013 è stato annunciato proprio dallo stesso Ministro Carrozza nel corso di un intervento presso la VII Commissione Cultura Camera e Senato in seduta plenaria un imminente investimento sulle scuole con basse performance nelle prove Invalsi, e contro la dispersione scolastica, da parte di codesto Ministero;
   l'intervento in questione prevedrebbe l'istituzione di attività estive e/o pomeridiane, che siano socialmente aggregative, o di studio, da attuarsi da parte di scuole pubbliche o da parte di poli di scuole che ne faranno richiesta anche per l'apertura pomeridiana delle scuole stesse, come recentemente auspicato dalla Commissione di Saggi nominata dal Presidente della Repubblica;
   da sempre il personale educativo, già «Istitutori» dei Convitti nazionali, dei Convitti annessi e degli educandati dello Stato, inserito fin dal 1995 nel CCNL Scuola con funzione docente, categoria (che ad oggi conta più di 2.000 unità presenti in tutte le regioni) di esperti di attività educative, già in forza a questo Ministero, è personale docente (articolo 121 del decreto del Presidente della Repubblica n. 416 del 1974) a ciò formato e avvezzo, assunto attraverso superamento di concorso pubblico (l'ultimo è del 2000) e relativa graduatoria pubblica, si occupa all'interno del sistema della pubblica istruzione italiana di promuovere, realizzare e gestire attività aggregative, contemporaneamente agli studenti fornendo orientamento e consulenze su tecniche e metodologie di studio, è operante su tutti gli ordini di scuola e tutte le fasce di età dalla prima classe di primaria fino alla maturità ed è preposto proprio al settore dell'aggregazione e dell'educazione, dei bisogni educativi e della facilitazione dei processi di apprendimento di alunni in regime di semiresidenzialità come di convittualità, attraverso l'organizzazione e la gestione di gruppi per attività ludico-ricreative, lo «studio guidato» (fatto di «doposcuola», ripetizioni, ripasso, e compiti) per ogni fascia d'età, i «Laboratori Culturali» (in compresenza col docente della materia) tipici del Liceo europeo e l'organizzazione e gestione di attività integrative curricolari ed extracurricolari;
   una eventuale esternalizzazione di servizi educativi e didattici al momento e da tempo già a disposizione del Ministero sarebbe da configurarsi come un ulteriore costo aggiuntivo ad un bilancio dello Stato che nel settore istruzione è già gravoso, e gravato da ipoteche di ogni tipo, così come da una quantità di precari e di soprannumerari che cercano una non sempre facile ricollocazione, anche nello specifico settore degli educatori di cui trattasi;
   l'azione di «governo del personale» deve sempre essere improntata al massimo rispetto di quei chiari principi di legalità e trasparenza che ad ogni livello devono caratterizzare l'azione politico-amministrativa, anche e soprattutto in un settore così centrale come quello dell'educazione dei minori e dei giovani, che sono il presente e il futuro della società;
   questo tipo di lavoro educativo rischia di essere trasferito a personale non solo non selezionato tramite concorso pubblico ed esterno all'amministrazione, ma soprattutto sempre più precario e sottopagato, con la grave conseguenza di istituire dei «servizi-duplicato» precari, temporanei e mal funzionanti, che si sovrapporrebbero a servizi invece già disponibili, strutturati, funzionali ed erogati da esperti della pubblica istruzione ora presso i convitti e gli educandati, ma facilmente organizzabili in qualunque scuola attraverso tale personale del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca;
   vi è il rischio di possibili ricadute negative in termini di mancati posti di lavoro per quanti all'interno di tale personale educativo sono precari e soprannumerari, i quali nel caso di un eventuale mancato inserimento della categoria nell'iniziatica suddetta, si vedrebbero ancora una volta penalizzati da una scarsa introduzione nello stesso comparto scuola delle prerogative e delle competenze della categoria, competenze per altro oggi richiestissime a ogni livello locale e internazionale nelle politiche educative, ma finora trascurate dalla scuola italiana, che pur le possiede nel personale educativo di convitti ed educandati –:
   quali iniziative il Ministro intenda intraprendere per garantire che, per le istituende attività aggregative estive e pomeridiane delle scuole, si possa utilizzare il personale educativo di convitti ed educandati dello Stato, ossia personale pubblico formato, specializzato, a ciò preposto, precario e soprannumerario, che desidera solo continuare ad operare nello specifico settore didattico dell'educazione dei minori e dei giovani e già in forza e disponibile al sistema della pubblica istruzione senza ulteriore aggravio di spesa;
   se non ritenga il Ministro di dover assumere ogni iniziativa di competenza affinché si possa fin da subito pervenire alla precisa e dettagliata informazione su quantità, origine e destinazione dei fondi da destinare allo specifico e istituendo capitolo di spesa, anche in considerazione che il possibile utilizzo del personale educativo statale in questa iniziativa potrebbe ridurre il costo complessivo dell'iniziativa stessa;
   quali iniziative intenda intraprendere al fine di scongiurare le possibili ricadute negative in termini occupazionali per quanti all'interno di tale personale educativo, sono precari e soprannumerari, i quali nel caso di un eventuale mancato inserimento della categoria nell'iniziativa suddetta, si vedrebbero ancora una volta penalizzati da una scarsa introduzione, diffusione e conoscenza nello stesso comparto scuola della categoria, delle sue prerogative e delle sue competenze, competenze tuttavia oggi richiestissime a ogni livello delle politiche educative, ma finora trascurate cenerentole della scuola italiana. (5-00636)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 19 settembre 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-00636

  Come è noto, nella Gazzetta Ufficiale del 12 settembre 2013, è stato pubblicato il decreto-legge n. 104, recante misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca.
  L'articolo 7 del citato provvedimento introduce alcune misure dirette ad affrontare il fenomeno della dispersione scolastica, con particolare attenzione alle aree del Paese che risultano a maggiore rischio di evasione dell'obbligo.
  Come annunciato dall'onorevole Ministro Carrozza nel corso dell'audizione presso le Commissioni congiunte di Camera e Senato, l'obiettivo che ha guidato la definizione dei citati interventi è stato il contrasto alla dispersione scolastica con interventi che pongano l'alunno al centro del sistema scuola.
  In quest'ottica, il citato articolo 7 del decreto-legge, prevede l'avvio, già dall'anno scolastico 2013-2014, di un programma sperimentale di didattica integrativa che contempla anche il prolungamento dell'orario scolastico per gruppi di studenti con particolare riferimento alla scuola primaria. L'obiettivo che si intende raggiungere è il rafforzamento delle competenze di base e dei metodi didattici, sviluppando soluzioni innovative dirette proprio agli studenti a maggior rischio di abbandono scolastico nonché quello, di primaria importanza, di rendere le scuole spazi aperti alle famiglie e alla comunità e luoghi di coesione sociale.
  È inoltre previsto che, per realizzare tale programma, le istituzioni scolastiche possano avvalersi di associazioni e fondazioni private senza scopo di lucro, appositamente abilitate dal Ministero, tra le cui finalità statutarie rientrino l'aiuto allo studio, l'aggregazione giovanile e il recupero da situazioni di disagio.
  Quanto alle osservazioni formulate dall'interrogante in ordine al personale educativo dei convitti e degli educandati, premesso che al momento non sono previste forme di esternalizzazione delle descritte iniziative di didattica integrativa, che saranno affidate quindi al personale docente, tali profili professionali potranno essere presi in debita considerazione solo all'esito della sperimentazione e del relativo monitoraggio.
  C’è da aggiungere, peraltro, che attualmente non risultano esserci educatori in esubero rispetto alla dotazione assegnata, che viene determinata (ogni quanto tempo, ogni anno ?) secondo i parametri indicati dall'articolo 20 del decreto del Presidente della Repubblica n. 81 del 2009.
  Va infine sottolineato che l'articolo 7 del più volte citato decreto-legge stanzia, per gli anni 2013 e 2014, 15 milioni di euro per le suddette iniziative di contrasto alla dispersione scolastica e che pertanto solo all'esito della sperimentazione e del relativo monitoraggio sarà possibile addivenire a precise e dettagliate informazioni su quantità e destinazione delle risorse.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

impiegato dei servizi pubblici

istituto di istruzione

istruzione pubblica

contratto collettivo

insegnante

istruzione