ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00491

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 44 del 02/07/2013
Abbinamenti
Atto 5/00555 abbinato in data 11/07/2013
Firmatari
Primo firmatario: ZANETTI ENRICO
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 02/07/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SOTTANELLI GIULIO CESARE SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 02/07/2013
SBERNA MARIO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 02/07/2013


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 02/07/2013
Stato iter:
11/07/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
DICHIARAZIONE GOVERNO 03/07/2013
Resoconto CASERO LUIGI VICE MINISTRO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 03/07/2013
Resoconto SOTTANELLI GIULIO CESARE SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
 
ILLUSTRAZIONE 11/07/2013
Resoconto ZANETTI ENRICO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 11/07/2013
Resoconto CASERO LUIGI VICE MINISTRO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 11/07/2013
Resoconto ZANETTI ENRICO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 03/07/2013

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 03/07/2013

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 11/07/2013

DISCUSSIONE IL 11/07/2013

SVOLTO IL 11/07/2013

CONCLUSO IL 11/07/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00491
presentato da
ZANETTI Enrico
testo di
Martedì 2 luglio 2013, seduta n. 44

   ZANETTI, SOTTANELLI e SBERNA. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   i dati provenienti dal rapporto 2013 della Corte dei Conti sul coordinamento della finanza pubblica, avendo come fonte Equitalia, rilevano la difficoltà di riscossione dell'amministrazione finanziaria;
   in base a tali dati, negli ultimi dodici anni l'amministrazione è riuscita a incassare solo l'11,6 per cento dei ruoli emessi; su un totale di 596 miliardi di euro da recuperare l'attività di riscossione si è infatti fermata a quota 69 miliardi di euro circa; negli ultimi tre anni, poi, si è registrata una battuta d'arresto, che nel 2012 ha portato a riscuotere solo l'1,9 per cento del carico netto dei ruoli iscritti nello stesso anno;
   dalle tabelle del rapporto emerge che, nei primi cinque anni, il carico netto dei ruoli da riscuotere è arrivato a 353,9 miliardi di euro, ma solo il 4,9 per cento è stato incassato; il carico accumulato dal 2000 al 2005 non è stato smaltito negli anni seguenti, anzi è cresciuta fino a raggiungere 1/3 del prodotto interno lordo e la riscossione non ha mai superato la soglia del 3,1 per cento dei ruoli emessi durante l'anno;
   considerando l'attività svolta nel tempo per cercare di recuperare le somme degli anni precedenti, il rapporto evidenzia che, dei 39,5 miliardi di ruoli emessi tra il 2000 e il 2005, solo il 20,7 per cento è stato recuperato in dodici anni di attività; i numeri delle somme iscritte a ruolo dimostrano, inoltre, che c’è stata una crescita vertiginosa negli ultimi anni: nel 2012 sono arrivate a quota 77 miliardi di euro, cioè quasi il doppio del totale degli anni 2000-2005;
   nel consuntivo 2012 la Corte dei Conti rileva che l'andamento della riscossione segnala un preoccupante indebolimento; il volume della riscossione a mezzo ruoli fra il 2006 e il 2010 è cresciuto quasi del 77 per cento nel 2011 ha registrato una flessione del 3 per cento e lo scorso anno è arrivata al 13 per cento; i risultati concreti dell'attività di riscossione, in sostanza, si sono dimostrati cedenti rispetto alla crescente massa dei ruoli trasmessa dagli enti creditori;
   mentre le riscossioni comprendono vari fenomeni, forme di riscossione spontanea, iscrizioni a ruolo espressione non di vera evasione ma, più semplicemente, di errori da parte dei contribuenti, crediti delle pubbliche amministrazioni in molti casi estranei all'obbligazione tributaria, i magistrati contabili hanno osservato che, tra i fattori all'origine dell'indebolimento dell'attività di riscossione, un ruolo significativo ha avuto non solo il peggioramento del quadro economico, ma anche il susseguirsi di novità normative, quali le disposizioni che hanno limitato l'iscrizione di ipoteca sugli immobili, le possibilità di espropriazione immobiliare e la pignorabilità di stipendi e salari;
   nei giorni scorsi il direttore dell'Agenzia delle entrate Attilio Befera, ha rivelato che, dall'anno 2000, l'ammontare dei crediti vantati dallo Stato, che Equitalia deve ancora riscuotere, ha raggiunto la cifra record di 545 miliardi di euro (pari a 1/4 del prodotto interno lordo a 1/5 del debito pubblico), di cui 80 miliardi relativi al periodo dal 2000 al 2003; per quelle annualità la riscossione effettiva non ha raggiunto il 20 per cento delle somme iscritte a ruolo e successivamente la situazione è andata peggiorando: se nel 2004 Equitalia ha riscosso, tra tasse, contributi e sanzioni, il 17 per cento delle cartelle consegnate, nel 2012 su 77 miliardi di ruoli affidati, ne ha incassato solo un miliardo e mezzo, meno del 2 per cento;
   di questi 545 miliardi di euro di ruoli inevasi, è recuperabile solo una parte residuale, mentre circa 400 miliardi non saranno mai riscossi, dal momento che il fisco annualmente svaluta circa l'82 per cento dei crediti iscritti a ruolo: si tratta sostanzialmente di quella somma che non sarà mai incassata, in quanto relativa a debiti di imprese insolventi, fallite o chiuse, oppure di contribuenti che non possono pagare, in quanto si trovano in gravi condizioni economiche;
   il direttore Befera ha sottolineato che «il problema cruciale del fisco italiano si annida nel risultato finale, dal momento che ci sono tanti accertamenti ma si riscuote pochissimo, e in tempi molto lunghi» ed ha auspicato, dopo l'introduzione del «redditometro» e «dell'anagrafe dei conti bancari» quali nuovi strumenti di lotta all'evasione al fine di aumentare i controlli fiscali contro i possibili evasori, una riforma della giustizia tributaria per accelerare i tempi dei processi ed intervenire sul nodo degli incassi effettivi –:
   se non ritenga opportuno fornire al più presto un'analisi dettagliata dei 545 miliardi di euro di ruoli non ancora riscossi, al fine di avere maggiori e più precisi riscontri rispetto alla effettiva composizione di una somma tanto rilevante e conoscere quanta parte di tale ammontare sia sostanzialmente inesigibile, in quanto riguardante debiti di imprese e/o soggetti falliti o insolventi, e quanta parte invece effettivamente esigibile e contabilizzata nel bilancio dello Stato (quali, ad esempio, i residui attivi delle amministrazioni periferiche). (5-00491)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 11 luglio 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-00491

  Con i documenti in esame, l'Onorevole interrogante, dopo aver richiamato i dati provenienti dal rapporto 2013 della Corte dei Conti sul coordinamento della finanza pubblica e dal consuntivo 2012, alla luce dei quali emergerebbero difficoltà nella riscossione da ruolo per il periodo 2000-2012, chiede al Governo un'analisi dettagliata dei 545 miliardi di euro di ruoli non ancora riscossi, indicati di recente dal direttore dell'Agenzia delle entrare in un intervista televisiva rilasciata ad un importante quotidiano nazionale.
  In particolare gli Onorevoli interroganti chiedono di conoscere:
   l'effettiva composizione di tale rilevante somma;
   quanta parte di tale ammontare sia sostanzialmente inesigibile, in quanto riguardante debiti di imprese e/o soggetti falliti o insolventi;
   quanta parte risulti effettivamente esigibile e contabilizzata nel bilancio dello Stato (quali ad esempio i residui attivi delle amministrazioni periferiche).

  Al riguardo, per quanto di competenza l'Agenzia delle Entrate, d'intesa con Equitalia, ha rappresentato quanto segue.
  Per quanto concerne la composizione della somma di 545 miliardi di euro in argomento, si allegano due tabelle illustrative nelle quali è evidenziata la ripartizione del carico residuo, distinto tra ruoli erariali, Inps, Inail, Comuni ed altri Enti.
  In dettaglio, nella prima tabella è, altresì, indicata la quota parte di carico residuo riferito a ruoli emessi a carico di soggetti già falliti, nonché oggetto di sospensione amministrativa o giudiziale e sono riportati anche i dati relativi alla quota parte del carico residuo la cui riscossione è dilazionata nel tempo, per effetto delle rateazioni accordate ai contribuenti in temporanea situazione di obiettiva difficoltà, ex articolo 19 del decreto del Presidente della Repubblica n. 602 del 1973.
  Per quanto concerne la quota parte dei ruoli erariali di competenza dell'Agenzia delle Entrate, si segnala che l'Agenzia annualmente fornisce, su richiesta del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, una percentuale di svalutazione dei residui attivi iscritti nel bilancio dello Stato al 31 dicembre dell'anno precedente. Con riferimento ai residui attivi al 31 dicembre 2012 inoltrati dalla Ragioneria Generale, l'Agenzia ha comunicato una percentuale di abbattimento pari all'82 per cento.
  La percentuale di abbattimento è individuata valutando il grado di riscossione delle partite, tenendo conto:
   del grado di esigibilità dei residui in funzione delle caratteristiche degli stessi, e cioè se sono riferiti a soggetti falliti o a ruoli per i quali è stata richiesta l'inesigibilità;
   della vetustà del ruolo.

  Per quanto concerne i carichi previdenziali, l'INPS ha comunicato per le vie brevi di considerare quale quota di presunti crediti inesigibili, rispetto al totale dei residui da riscuotere, una percentuale pari al 44 per cento (dati risultanti dal bilancio di consuntivo 2011).
  In via generale, si fa presente che per l'individuazione dell'effettiva consistenza della inesigibilità dei crediti, è necessario attendere la presentazione da parte dell'agente della riscossione delle «comunicazioni di inesigibilità», nonché l'esito dei controlli da parte degli enti impositori ex articoli 19 e 20 del decreto legislativo n. 112 del 1999. A tal fine si rammenta che, ai sensi della vigente normativa, per tutti i ruoli consegnati fino al 31 dicembre 2011, la comunicazione di inesigibilità deve essere presentata entro il 31 dicembre 2014 e il termine triennale per i controlli decorre dal 1o gennaio 2015.
  Ciò premesso, occorre sottolineare che la tabella relativa all'andamento della riscossione di cui al citato rapporto della Corte dei Conti evidenzia come l'impatto dell'attività di riscossione possa essere stimato solo dopo il decorso di un significativo intervallo temporale.
  È infatti evidente come, a seguito del decorso di un decennio dall'affidamento del carico all'agente della riscossione, il dato del riscosso tenda strutturalmente ad attestarsi intorno al 20 per cento. Ne consegue che anche l'andamento delle riscossioni relative agli anni di più recente affidamento, ancorché sicuramente influenzato dal peggioramento del quadro economico di riferimento, potrà essere valutato nella sua effettività solo allorquando, nei prossimi anni, si sarà ormai consolidato.
  In ogni caso, al 31 dicembre 2012, oltre l'80 per cento del carico residuo era riferibile a debitori iscritti a ruolo per importi complessivamente pari o superiori a 500.000 euro (121.409 soggetti per un carico netto residuo da riscuotere pari a 452 miliardi di euro).
  Infine, circa la richiesta relativa all'ammontare dei crediti da riscuotere suddivisa per annualità, la seconda tabella illustra i dati sull'andamento della riscossione dal 2000 al 2012, nonché l'informazione, dettagliata per anno, dei ruoli, non ancora riscossi, emessi nei confronti di imprese e/o soggetti falliti.

.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

evasione fiscale

controllo fiscale

riforma fiscale

debito

ripartizione delle imposte

salario