ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00485

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 44 del 02/07/2013
Firmatari
Primo firmatario: BELLANOVA TERESA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 02/07/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CAPONE SALVATORE PARTITO DEMOCRATICO 02/07/2013
MARIANO ELISA PARTITO DEMOCRATICO 02/07/2013


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 02/07/2013
Stato iter:
10/07/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 10/07/2013
Resoconto DE VINCENTI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 10/07/2013
Resoconto CAPONE SALVATORE PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 02/07/2013

DISCUSSIONE IL 10/07/2013

SVOLTO IL 10/07/2013

CONCLUSO IL 10/07/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00485
presentato da
BELLANOVA Teresa
testo di
Martedì 2 luglio 2013, seduta n. 44

   BELLANOVA, CAPONE e MARIANO. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   fonti ufficiali e organi di stampa nazionali informano sulla decisione, annunciata in via definitiva a Baku (Azerbaijan), da parte di Bp, società che guida il consorzio di sviluppo del giacimento Shah Deniz II, di affidare il proprio Gas alla Trans Adriatic Pipeline (Tap) «costituita dalla svizzera Axpa, dalla norvegese Statoil e dalla tedesca E.On»;
   le stesse fonti ufficiali e le notizie riportate attraverso gli organi di stampa dicono che il progetto TAP sembra prevedere un percorso di complessivi 800 chilometri attraverso la Grecia, l'Albania e il Mare Adriatico (tratto offshore) fino alle coste pugliesi. La capacità sarebbe pari a dieci miliardi di metri cubi di gas, raddoppiabile a venti. Si prevede che dovrebbe entrare in funzione nel 2017-2018, in linea con lo sviluppo del giacimento sul Caspio, a patto di ottenere tutte le autorizzazioni necessarie dai Paesi interessati;
   si legge che «l'opera è considerata di interesse nazionale. L'Italia, infatti, aspira a diventare l’hub europeo del gas proveniente dal Caspio, oltre a quello proveniente dal Nord Africa»;
   le stesse notizie di stampa evidenziano come il Governo, Presidenti Monti e Letta, abbia «dedicato un impegno eccezionale», e più volte espresso il suo interesse per Tap. Si legge che «il gasdotto Tap, secondo gli obiettivi già più volte dichiarati dalla società e ribaditi dai governi italiani (da Monti a Letta), ricoprirebbe un ruolo fondamentale nel garantire la diversificazione e la sicurezza a lungo termine degli approvvigionamenti di energia per l'Europa», che «la notizia è stata comprensibilmente accolta con viva soddisfazione da Palazzo Chigi» e che, infine, il presidente del Consiglio Letta avrebbe affermato: «Per noi è una grande notizia strategica, di prospettiva», annunciando una sua prossima visita a Baku «per ringraziare il governo dell'Azerbaijan e cominciare a fare i primi passi perché questa vicenda vada avanti»;
   da quel che si apprende l'ultimo tratto del gasdotto interesserebbe la linea costiera della marina di Melendugno. Il progetto, infatti, sembrerebbe prevedere quanto segue: «il gasdotto arriva sulla linea di costa attraverso una microgalleria, avviata a un chilometro dalla battigia, profondità del mare 26 metri, al di sotto dei giacimenti di Poseidonia, e continuerà nella terraferma a un metro e mezzo di profondità [...] seguirà il percorso della strada di campagna di San Niceta, sarà parallelo alla provinciale Melendugno – San Foca, oltrepasserà la provinciale Lecce – Melendugno, fino a una campagna più o meno equidistante con Vernole e Calimera». Anche se negli ultimi mesi TAP avrebbe annunciato la possibilità di una modifica al percorso, la società non avrebbe comunque «ancora ottenuto il via libera ad approdare a Melendugno» e in ogni caso «fonti vicine al dossier fanno sapere in via confidenziale che per l'approdo TAP ha già un'alternativa: nel caso in cui non fosse possibile raggiungere le coste salentine, il gasdotto potrebbe essere dirottato verso Brindisi»;
   su tale progetto è stata espressa, in diverse occasioni e ripetutamente, una forte preoccupazione, dal punto di vista delle ripercussioni ambientali ed economiche, da parte dei territori coinvolti, degli amministratori, delle associazioni ambientaliste, dell'opinione pubblica. A tal fine è stato costituito un comitato No Tap che, a seguito della ufficializzazione della decisione da parte di Bp, ha annunciato una manifestazione di protesta per il 6 luglio 2013 all'esterno della camera di commercio di Lecce –:
   se dunque il Ministro non ritenga di fornire notizie certe sullo stato dell'arte del progetto e dell'opera indicata in premessa;
   se il Ministro non ritenga necessaria e utile, in considerazione dell'interesse nazionale più volte espresso, una informazione più costante nel tempo atta a fugare, ove possibile, e radicalmente, le preoccupazioni espresse dai territori e i rischi ivi paventati;
   se il Ministro sia a conoscenza del modo in cui il progetto contempli l'eventualità di royalty per i territori coinvolti anche al fine del ristoro ambientale, o di altro equivalente, atto a fugare definitivamente l'idea di uno sfruttamento massivo e improprio a tutto danno delle popolazioni coinvolte e delle imprese operanti nel settore turistico e delle risorse ambientali.
(5-00485)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 10 luglio 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-00485

  In riferimento al sindacato ispettivo n. 5-00485 si comunica quanto segue:
   la società Trans Adriatic Pipeline AG – TAP, i cui soci sono la società svizzera Axpo (42.5 per cento), la società norvegese Statoil (42.5 per cento) e la società tedesca E.ON Ruhrgas (15 per cento), ha presentato a questo Dicastero il 30 agosto 2011 un progetto di gasdotto transfrontaliero il cui punto di partenza è previsto al confine Greco – Turco ed il cui percorso dovrebbe svilupparsi lungo la Grecia e l'Albania per approdare in Italia. Il gasdotto sarà lungo 800 km circa, di cui 105 km sottomarini nel mar Adriatico e trasporterà circa 10 miliardi di metri cubi/anno; in futuro la Società prevede la possibilità di un incremento ulteriore di 10 miliardi di metri cubi/anno senza bisogno di ulteriori interventi nella parte italiana del gasdotto.
  Il progetto, per la parte di competenza italiana, è costituito da una condotta sottomarina lunga 45 km, che corre dalla linea mediana del Mare Adriatico fino al punto di approdo, un microtunnel per l'attraversamento della linea di costa lungo circa 1.5 km; una condotta interrata in terraferma lunga circa 10 km, e un Terminale di Ricezione del Gasdotto, dove sono ubicate la stazione di misura e controllo, anche fiscale, del gas importato. Da tale punto partirà un gasdotto di collegamento alla Rete nazionale di trasporto del gas, gestita da SnamReteGas.
  L'operatività è prevista entro il 2019.
  Il progetto TAP costituisce una infrastruttura strategica per trasportare gas naturale dai giacimenti dell'area del Caspio, in particolare dalla seconda fase di sviluppo del giacimento azero di Shah Deniz II, nel Mar Caspio, verso l'Europa. Esso è stato selezionato nell'ambito di un gruppo di vari progetti, facenti parte del cosiddetto «Corridoio Sud» che alternativamente prevedevano di far giungere il gas in Europa attraverso l'area balcanica o, come poi è avvenuto, attraverso la Grecia e l'Italia.
  L'apertura del Corridoio Sud è considerata nel suo insieme una priorità dell'Unione europea e la Commissione europea ha fortemente promosso il suo sviluppo, proprio per aprire una nuova via di approvvigionamento di gas per l'Europa, che potrà svilupparsi in futuro con rotte complementari, in modo da accrescere la sicurezza degli approvvigionamenti e soprattutto la diversificazione delle forniture, ancora fortemente legate ai partner tradizionali, quali Russia e Algeria.
  Questo è tanto più importante in quanto, anche alla luce della roadmap europea per il 2050, il gas continuerà a rivestire ancora nel medio termine una fonte energetica imprescindibile per i Paesi UE, anche in considerazione del previsto calo della produzione di gas europea, e in previsione della ripresa dell'economia e quindi dei consumi.
  Al fine di promuovere la realizzazione del gasdotto TAP il 13 febbraio 2013 i Ministri dell'Energia dei Governi della Repubblica d'Italia, d'Albania e della Grecia, hanno firmato ad Atene un Accordo sul Gasdotto TAP, che è stato già ratificato dai parlamenti greci e albanese.
  Il 24 maggio 2013, il Consiglio dei Ministri italiano ha approvato il disegno di legge per la ratifica e l'esecuzione di tale Accordo, che è stato presentato alle Camere per la ratifica. Attualmente è in discussione al Senato come A.S.n.884.
  Il 28 giugno 2013, il consorzio Shah Deniz II ha quindi ufficializzato la scelta del gasdotto TAP come rotta preferenziale per il trasporto del gas azero in Europa, rispetto al progetto rimasto Nabucco West, finalizzato a trasportare invece il gas azero fino in Austria attraverso i Balcani, progetto che potrà essere realizzato in una seconda fase più avanti nel tempo, quando saranno disponibili volumi di gas aggiuntivi.
  La scelta di Tap per l'apertura del Corridoio Sud delle infrastrutture gas strategiche europee accrescerà la sicurezza degli approvvigionamenti, la diversificazione delle fonti e delle rotte di provenienza del gas e l'aumento dell'offerta e del numero di fornitori in concorrenza sul mercato italiano ed europeo. La sua realizzazione consentirà di andare verso un mercato sempre più concorrenziale e più integrato con quello europeo, con effetti positivi per i consumatori anche in termini di prezzo.
  L'approdo del metanodotto a nord di San Foca secondo quanto dichiarato dalla Società nello studio di impatto ambientale, procurerebbe impatti ambientali pressoché nulli in quanto il gasdotto attraverserebbe la linea di costa mediante un micro tunnel che partirebbe a un chilometro dalla battigia e non richiederebbe lavori di superficie, approdando in terraferma oltre la stessa linea, senza quindi intaccare minimamente la costa salentina.
  Riguardo il tracciato in terraferma il gasdotto interesserebbe il Comune di Melendugno, evitando tutte le zone protette da vincoli di carattere ambientale e paesaggistico previsti dal piano urbanistico territoriale.
  Anche nella scelta della cabina terminale di approdo la società TAP sta studiando il miglior tracciato al fine di preservare il territorio nella sua integrità paesaggistica. Saranno inoltre adottati tutti i requisiti di progettazione e realizzazione previsti dalle norme di sicurezza.
  In ogni caso si fa presente che lo studio di impatto ambientale è in fase di revisione, anche per rendere ancora meno rilevanti le incidenze sul territorio, in particolare per l'ubicazione e le dimensioni del terminale di ricezione, ed entro settembre verrà presentato al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, e pubblicato sui quotidiani locali e nazionali per la fase di consultazione. Pertanto, durante tale fase tutte le incidenze sul territorio potranno essere valutate, acquisendo il parere definitivo degli enti locali interessati e della popolazione interessata dall'infrastruttura.
  In tale occasione sarà possibile una corretta informazione e un confronto approfondito, che il Governo intende promuovere con tutti i soggetti interessati, sugli effettivi impatti di carattere territoriale e ambientale e sui vantaggi di carattere nazionale e locale derivanti dalla realizzazione dell'opera, che consentirà di avere una valutazione compiuta degli stessi su basi tecniche e dati concreti.
  Aggiungo che la soc. TAP ha già dato la propria disponibilità a investire in progetti locali a beneficio dei Comuni, dei residenti e della comunità locale, tra cui sostenere, mediante una convenzione, lo studio e la realizzazione di un intervento di tutela della costa dall'erosione costiera stanziando 5 milioni di euro. Infine, secondo prime valutazioni, in fase di costruzione si avrà un investimento di 80 milioni di euro l'anno per quattro anni e 150 posti di lavoro diretti nonché effetti totali (diretti e indotti) sul PIL pugliese pari a 290 milioni di euro l'anno e a circa 2000 posti di lavoro. Nella fase poi di gestione operativa del Gasdotto si stimano 220 posti di lavoro complessivi all'anno (diretti e indotti) per 50 anni.
  Per quanto riguarda infine gli aspetti autorizzativi, solo una volta emanato il decreto di pronuncia di compatibilità ambientale a valle del parere della Commissione VIA del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministero dello sviluppo economico convocherà le riunioni della Conferenza dei servizi decisoria alla quale saranno invitati a partecipare tutti gli enti locali interessati. Si precisa infine che le norme prevedono che le autorizzazioni alla costruzione dei gasdotti siano emanate dal Ministero dello sviluppo economico di intesa con la Regione interessata.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

diversificazione energetica

gasdotto

sicurezza d'approvvigionamento

Mar Caspio

gas naturale

approvvigionamento d'energia

protezione dell'ambiente