ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00460

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 41 del 26/06/2013
Firmatari
Primo firmatario: CORDA EMANUELA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 26/06/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 26/06/2013


Commissione assegnataria
Commissione: IV COMMISSIONE (DIFESA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 26/06/2013
Stato iter:
27/06/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 27/06/2013
Resoconto GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 27/06/2013
Resoconto ALFANO GIOACCHINO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
 
REPLICA 27/06/2013
Resoconto GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 27/06/2013

SVOLTO IL 27/06/2013

CONCLUSO IL 27/06/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00460
presentato da
CORDA Emanuela
testo di
Mercoledì 26 giugno 2013, seduta n. 41

   CORDA e GALLINELLA. — Al Ministro della difesa . — Per sapere – premesso che:
   come tutti sappiamo, l'Italia versa ormai da lunghi anni in una recessione che ha portato a un suo impoverimento generale, ma prendendo in esame qualsiasi fonte ufficiale, come l'ISTAT, è possibile notare come si stia creando una forbice sempre più ampia tra la classe media e i più poveri, con un conseguente aumento delle persone estremamente ricche. Nello stato di emergenza in cui ci troviamo, lo Stato italiano si dovrebbe occupare, come citano diversi articoli della nostra Costituzione, della salvaguardia di quella fetta di popolazione che trova sempre più difficoltà ad arrivare a fine mese, quando ha ancora fortunatamente un lavoro, oppure di chi ormai da anni si trova nella morsa del precariato e della disoccupazione;
   prendendo in esame in particolar modo il settore della Difesa, da un inchiesta apparsa su Repubblica.it dell'8 novembre 2012, dal titolo la «Casta Armata», si evince che tra Esercito, Marina e Aeronautica ci sono 425 generali per 178 mila militari. Negli Stati Uniti sono in 900, il doppio, ma guidano un comparto che, con i suoi 1.408.000 uomini, è quasi dieci volte quello italiano. Nel paragone, basti rilevare che, ad esempio, in Italia abbiamo più generali di Corpo d'Armata, 64, che Corpi d'armata, circa una trentina; in Aeronautica, 20 generali di Divisione per tre divisioni effettive; come scrive Andrea Nativi, nel rapporto 2011 della Fondazione Icsa, che si occupa di Difesa e intelligence: «Ad essere generosi, in Italia basterebbero 150 generali per svolgere gli stessi compiti»;
   i comandanti sono dunque più dei comandati: 94 mila ufficiali e sottoufficiali, 83.400 uomini e donne della truppa. Nei prossimi due anni il personale, civile e militare, sarà tagliato di 8.571 unità. Entro il 2024, nel testo della legge delega sulla revisione dello strumento militare, approvato in extremis dal Parlamento prima dell'interruzione della XVI Legislatura, i 178 mila (somma di graduati e truppa) scenderanno a 150 mila, ma i generali no;
   a parere degli interroganti, questa spending review come al solito tocca gli ultimi ma lascia incolumi coloro che per primi dovrebbero dare il buon esempio. Particolarmente interessante, infatti, risulta essere la speciale indennità pensionabile (Sip) che spetta al Capo di stato maggiore della difesa (482.019 euro all'anno), ai tre Capi di stato maggiore di esercito, aeronautica e marina (481.006 euro), al Comandante generale dell'Arma dei carabinieri (462.642 euro) e al Segretario generale della difesa (451.072). Cifre che superano i 294 mila euro annui (il trattamento riservato al Primo presidente di Cassazione) indicati dal decreto cosiddetto «salva-Italia» come tetto degli stipendi dei manager pubblici –:
   per quale motivo, nell'ambito della riforma dello strumento militare, si sia ritenuto lasciare intatto il numero dei generali, di cui nel sito ufficiale della difesa, non compaiono le dichiarazioni dei redditi, come invece prescritto dalla legge. (5-00460)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 27 giugno 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione IV (Difesa)
5-00460

  La Difesa in generale e le Forze armate, esclusa l'Arma dei carabinieri, in particolare, sono interessate, da oltre un anno a questa parte, da un processo di revisione mirato a rispondere a due requisiti fondamentali: la sostenibilità finanziaria e l'efficienza operativa dello strumento militare.
  Tale processo si articola su due step.
  Il primo, determinato dalla cosiddetta spending review e già formalizzato attraverso i previsti provvedimenti attuativi, comporta la riduzione, entro il 2015, degli organici del personale militare da 190.000 a 170.000 unità e del personale civile da oltre 30.000 a circa 27.800 unità.
  Ne consegue che, entro il 2015, gli organici delle Forze armate saranno ridotti di oltre il 10 per cento, nelle seguenti misure:
   ufficiali da 22.250 a 20.432 unità;
   sottufficiali da 63.947 a 57.764 unità;
   graduati e militari di truppa da 103.803 a 91.894 unità.

  Quanto ai generali e ai colonnelli, il taglio complessivo sin qui è stato di circa il 20 per cento per i primi e del 10 per cento per i secondi, in linea con quanto disposto dalla stessa spending review per tutto il pubblico impiego. Conseguentemente, i generali sono passati da 443 unità, riferite all'organico di 190.000 unità, a 358 unità, con riferimento all'organico di 170.000.
  Il secondo step si svilupperà a seguito della delega conferita dalla legge n. 244 del 2012.
  In tale contesto è prevista l'ulteriore riduzione entro il 2024, attraverso i decreti legislativi in via di predisposizione, dell'organico complessivo del:
   personale militare da 170.000 a 150.000 unità e dell'organico dei generali da 358 a 310 unità;
   personale civile da circa 27.800 a 20.000 unità.

  È pertanto infondato che il numero dei generali sia rimasto intatto, in quanto entro il 2024 risulterà ridotto del 30 per cento rispetto alle dotazioni antecedenti alla spending review.
  Con riferimento, infine, alla pubblicazione dei dati retributivi degli ufficiali generali, si rappresenta che, come previsto dalle vigenti disposizioni, gli stessi sono agevolmente consultabili accedendo al sito istituzionale del Ministero della difesa: http://www.difesa.it/Amministrazionetrasparente/persomil/militare/Pagine/retribuzionicolonnelliegenerali.
  Si precisa, infine, che le retribuzioni delle Autorità di vertice della Difesa sono assoggettate, come quelle di tutti i pubblici dipendenti, al «tetto retributivo» previsto dalla normativa vigente e pertanto sono state complessivamente ridotte entro tale limite.

Classificazione EUROVOC:
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