ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00430

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 40 del 25/06/2013
Firmatari
Primo firmatario: FAENZI MONICA
Gruppo: IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 25/06/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CATANOSO GENOESE FRANCESCO DETTO BASILIO CATANOSO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/06/2013


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 25/06/2013
Stato iter:
26/06/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 26/06/2013
Resoconto CATANOSO GENOESE FRANCESCO DETTO BASILIO CATANOSO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 26/06/2013
Resoconto CASTIGLIONE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
REPLICA 26/06/2013
Resoconto CATANOSO GENOESE FRANCESCO DETTO BASILIO CATANOSO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 26/06/2013

SVOLTO IL 26/06/2013

CONCLUSO IL 26/06/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00430
presentato da
FAENZI Monica
testo di
Martedì 25 giugno 2013, seduta n. 40

   FAENZI e CATANOSO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
   l'AGEA, nella qualità di responsabile dell'erogazione degli aiuti ai beneficiari del piano di sviluppo rurale (PSR) della Sicilia 2007/2013, considera la certificazione antimafia soggetta a scadenza annuale (semestrale in vigenza del decreto del Presidente della Repubblica n. 252 del 1998), disattendendo, a giudizio degli interroganti, quanto disposto dalla normativa sulla certificazione antimafia;
   l'amministrazione regionale ha più volte contestato all'AGEA, alla luce del dettato normativo, le circolari emesse dalla stessa e le conseguenti procedure informatiche messe in atto per il controllo delle certificazioni, in quanto la certificazione antimafia viene già richiesta alla prefettura in sede di emissione del provvedimento di concessione del contributo e, pertanto, per gli atti conseguenti non è più necessaria l'acquisizione di una nuova certificazione, a meno che non siano intervenute variazione negli assetti dell'impresa (articolo 2, comma 2, del citato decreto n. 252 del 1998 e articolo 86, comma 5, del decreto legislativo n. 159 del 2011);
   le prefetture hanno tempi di rilascio delle informazioni antimafia eccessivamente lunghi, anche oltre un anno, non compatibili con la tempistica imposta dall'Unione europea per evitare il disimpegno automatico delle somme: ciò comporta il continuo ricorrere all'emissione di decreti di concessione del contributo ed a pagamenti sotto «condizione risolutiva»;
   nonostante l'amministrazione acquisisca le certificazioni secondo quanto previsto dalla legge, prima di autorizzare il pagamento delle domande è costretta a richiedere alle prefetture il rinnovo della certificazione, autorizzando il pagamento sotto «condizione risolutiva» anche se in possesso già di una certificazione acquisita in corso di validità, in conformità all'articolo 2, comma 2 del decreto del Presidente della Repubblica n. 252 del 1998;
   tutto ciò provoca l'allungamento nei tempi di erogazione del contributo alle imprese, il rifiuto da parte delle prefetture a rilasciare nuove certificazioni qualora queste siano afferenti alla medesima iniziativa per la quale è già stata fornita la certificazione, a meno che non siano intervenute variazione negli assetti dell'impresa, ed enormi danni economici ai beneficiari che hanno ricevuto l'anticipazione del contributo a fronte di una garanzia fideiussoria;
   le procedure messe in atto dall'AGEA per la gestione degli svincoli prevedono, tra l'altro, la presenza di una «idonea e valida certificazione antimafia», in mancanza della quale il sistema informativo non permette di procedere all'autorizzazione allo svincolo. Conseguentemente, alla scadenza della garanzia, l'AGEA chiede ai beneficiari la restituzione dell'anticipazione, nonostante gli investimenti siano stati regolarmente realizzati e per essi sia stato pagato il saldo. A tale proposito già alcune ditte hanno ricevuto richieste di restituzione da parte dell'AGEA;
   il perdurare di detta situazione non potrà che arrecare gravi danni alle imprese, innescando una serie di contenziosi con l'AGEA e con le compagnie assicuratrici;
   la regione ha più volte contestato all'AGEA le procedure messe in atto per la gestione delle certificazioni antimafia, inviando anche uno specifico parere emesso dalla prefettura di Palermo, nonché le risposte delle altre prefetture alla richiesta di rinnovo delle certificazioni;
   la questione è stata sottoposta anche al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministero dell'interno, alla Commissione politiche agricole della Conferenza Stato-regioni ed in sede di Comitato di sorveglianza del PSR Sicilia 2007/2013;
   da ultimo, al fine di non arrecare danni alle imprese, l'Autorità di gestione ha inviato a tutte le prefetture siciliane una nota con cui si chiede di voler riscontrare le richieste di rinnovo delle certificazioni, poiché in mancanza di detti rinnovi non è possibile procedere allo svincolo delle garanzie fideiussorie;
   a giudizio degli interroganti, le modalità di erogazione dei contributi europei da parte dell'AGEA sono troppo restrittive e mirano esclusivamente ad evitare truffe ed inganni all'Unione europea con la conseguenza, unica e sola, di rendere vana tutta l'attività di finanziamento e di rovinare letteralmente le aziende agricole oneste beneficiate dai contributi, che hanno compiuto gli investimenti e che si ritrovano a dover restituire tutte le somme erogate senza aver compiuto alcunché di sbagliato o di illegale –:
   quali iniziative intenda adottare il Ministro interrogato nei confronti dell'AGEA affinché si attivino nuove e diverse procedure a tutela della legalità e dell'efficacia dell'azione amministrativa. (5-00430)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 26 giugno 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-00430

  L'interrogazione cui mi accingo a rispondere riguarda la certificazione antimafia richiesta da AGEA per l'erogazione dei contributi ai beneficiari del Piano di sviluppo rurale Sicilia e i relativi tempi di rilascio da parte delle Prefetture.
  Al riguardo, premetto il Regolamento (CE) n. 1698/2005, oltre ad individuare le Autorità responsabili per il buon funzionamento dei programmi di sviluppo rurale (investendo gli Stati membri della responsabilità di garantirà «una chiara ripartizione e separazione delle funzioni tra l'Autorità di gestione e gli altri enti»), rende esplicita la distinzione tra domanda di aiuto (di competenza dell'Autorità di gestione) e domanda di pagamento (di competenza di un organismo pagatore).
  Pertanto, considerato che la domanda di aiuto (gestita dalla regione, nella qualità di Autorità di gestione, con relativo atto di concessione) e quella di pagamento (gestita dall'organismo pagatore Agea con relativo provvedimento di erogazione dell'aiuto), danno luogo a due autonomi e distinti procedimenti amministrativi, qualora il primo si concluda dopo un anno dallo scadere della documentazione antimafia, l'organismo pagatore Agea, per il proprio procedimento amministrativo, ha l'obbligo di acquisire la documentazione antimafia in corso di validità.
  Devo tuttavia far presente che, riguardo alla possibilità di utilizzare la stessa certificazione antimafia, a fronte di due distinti procedimenti, abbiamo interessato il Ministero dell'interno (contattato da AGEA già a partire dal 2008) che, ad oggi, non ha fornito alcun parere.
  Riguardo alla questione degli svincoli delle garanzie a supporto delle domande di pagamento, evidenzio che l'Avvocatura generale dello Stato, interpellata in proposito, subordina detto svincolo ad un'idonea e valida certificazione antimafia.
  L'Avvocatura ritiene quindi necessario mantenere vigenti le cauzioni (provvedendo al rinnovo, se in scadenza) fino all'acquisizione dell'informativa antimafia conservando, di fatto, all'organismo pagatore Agea il diritto a veder garantita da cauzione la somma spettante al privato anche, e soprattutto, dopo che detta somma sia stata effettivamente corrisposta.
  Per quanto concerne, infine, la questione dei lunghi tempi di rilascio delle certificazioni antimafia da parte delle prefetture (che genera ritardi nell'operato di AGEA), evidenzio la competenza del Ministero dell'interno a dare indirizzi univoci per il comportamento delle prefetture e, comunque, ad attivare i collegamenti telematici con la Banca dati nazionale unica della documentazione antimafia di cui all'articolo 96 del decreto legislativo n. 159 del 2011.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

AGENZIA PER LE EROGAZIONI IN AGRICOLTURA ( AGEA )

EUROVOC :

sviluppo rurale

amministrazione locale

sostegno agricolo

cofinanziamento