Legislatura: 17Seduta di annuncio: 37 del 20/06/2013
Primo firmatario: PICCOLI NARDELLI FLAVIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 20/06/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma NARDELLA DARIO PARTITO DEMOCRATICO 20/06/2013 MALPEZZI SIMONA FLAVIA PARTITO DEMOCRATICO 20/06/2013
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 20/06/2013
MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 20/06/2013
PICCOLI NARDELLI, NARDELLA e MALPEZZI. —
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:
secondo l’«European bullying research», parte del progetto Europe Anti-Bullying-Project, il 15,09 per cento degli studenti intervistati è stato vittima di bullismo e la maggior parte dei bulli sono compagni di classe (48,9 per cento) o comunque studenti della stessa scuola (23,4 per cento);
secondo l'indagine sulle condizioni dell'infanzia e dell'adolescenza in Italia condotta da Telefono Azzurro e Eurispes (2011), condotta su 1.496 studenti di scuole italiane di età compresa tra i 12 e i 18 anni, le forme di prevaricazione più comunemente messe in atto sono la diffusione di informazioni false o cattive sul proprio conto (25,2 per cento), provocazioni e prese in giro ripetute (22,8 per cento) ed essere ripetutamente oggetto di offese immotivate (21,6 per cento). Il 10,4 per cento dei ragazzi intervistati ha riferito di subire una continua esclusione/isolamento dal gruppo dei pari. Si riscontra una certa prevalenza di vittime di sesso maschile per quanto riguarda gli episodi di danneggiamento (13,7 per cento di maschi contro 8,7 per cento di femmine), minacce (7 per cento contro 4,2 per cento) e percosse (4,1 per cento contro 2,5 per cento). Le forme di bullismo indiretto (verbale e relazionale) appaiono molto più diffuse rispetto alle forme di bullismo fisico;
è di assoluta importanza l'intervento immediato e qualificato da parte del corpo docente che necessita, pertanto, di una formazione psicologica adeguata per sostenere le vittime e per educare e punire i colpevoli;
le indagini citate mostrano una correlazione tra il bullismo e una situazione di disagio economico e lavorativo familiare, situazioni di emarginazione etnica, pessime relazioni con i genitori o comportamenti violenti nelle mura domestiche, dimostrando il ruolo centrale della famiglia nella prevenzione e nel contrasto del fenomeno;
la scuola pubblica deve educare alla convivenza civile e promuovere comportamenti di solidarietà tra studenti, rimuovendo gli ostacoli all'integrazione e prevenendo fenomeni di emarginazione e violenza;
a titolo di esempio, come riportato da noti organi di stampa (il quotidiano La Nazione del 9 giugno 2013), si è a conoscenza di un grave episodio di bullismo consumato ai danni di un bambino di dieci anni, studente della scuola primaria «Andrea del Sarto» di Firenze, durante la ricreazione scolastica;
secondo le prime ricostruzioni giornalistiche il bambino, vittima dei soprusi, era stato oggetto da tempo di violenze fisiche ed offese da parte di un gruppo di compagni di scuola –:
se il Ministero abbia in atto o preveda di attuare campagne specifiche di sensibilizzazione contro il bullismo e, in tal caso, quali attività specifiche di formazione per docenti e famiglie siano previste;
se il Ministro interrogato non intenda verificare che nella scuola elementare dell'Andrea del Sarto di Firenze siano state adottate tutte le misure utili a prevenire questo fenomeno. (5-00408)
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