ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00403

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 37 del 20/06/2013
Abbinamenti
Atto 5/00560 abbinato in data 16/10/2013
Firmatari
Primo firmatario: CENNI SUSANNA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 20/06/2013


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 20/06/2013
Stato iter:
16/10/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 16/10/2013
Resoconto CASTIGLIONE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
REPLICA 16/10/2013
Resoconto CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 20/06/2013

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 16/10/2013

DISCUSSIONE IL 16/10/2013

SVOLTO IL 16/10/2013

CONCLUSO IL 16/10/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00403
presentato da
CENNI Susanna
testo di
Giovedì 20 giugno 2013, seduta n. 37

   CENNI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   in Italia sono attualmente presenti 50.000 apicoltori con 1,3 milioni di alveari, per un fatturato complessivo di 60 milioni di euro che arriva a 2,5 miliardi se si considera il servizio di impollinazione fornito dalle api all'agricoltura;
   secondo alcuni studi di settore ed associazioni di categoria senza la presenza delle api (e di altri insetti impollinatori) il 75 per cento delle colture e l'84 per cento delle piante potrebbe rischiare di subire una «riduzione di produttività»;
   nel corso degli ultimi anni la produzione di miele ha subito gravi perdite, in termini qualitativi e quantitativi, a causa di molteplici fattori:
    nel 2008 si è verificata una vera e propria strage di api. Uno specifico monitoraggio è stato quindi predisposto, fin dal 2009, dal progetto «Apenet» finanziato e coordinato dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali: i risultati dell'indagine hanno evidenziato che una delle più rilevanti cause della moria di api sia da attribuirsi all'impiego dei neonicotinoidi nella concia delle sementi di mais. Le sospensioni cautelative predisposte dal Governo di tali prodotti ha causato effetti benefici. La stessa Unione europea ha approvato, il 25 maggio 2013, la messa al bando di tre pesticidi appartenenti alla famiglia dei neonicotinoidi;
    la produzione di miele è stata inoltre compromessa, in particolar modo nello scorso anno, dalla siccità che ha colpito l'intera nazione. I danni complessivi alle colture sono stati stimati in circa 1 miliardo ed in molte regioni è stato riconosciuto lo stato di calamità. Secondo alcune le associazioni degli apicoltori si sono riscontrati cali di produzione di circa il 65 per cento rispetto al 2011;
   sia per quanto riguarda la moria delle api, sia per ciò che concerne i danni provocati della siccità sono state attivate, sia a livello nazionale che comunitario, alcune misure tempestive ed efficaci per la rilancio del settore;
   da quanto reso noto da organi di informazione sarebbe emerso, nei giorni scorsi, un ulteriore pericolo per le api e per la produzione di miele. Nello specifico sarebbe stata rilevata la presenza, nel nostro Paese, di una specie di vespa (denominata la «Velutina») non pericolosa per l'uomo ma che aggredirebbe le api per cibarsene;
   per quali motivi tale vespa è stata inserita nella «back list» mondiale delle specie invasive, redatta dall'Unione mondiale per la conservazione della natura;
   l'allarme su tale specie invasiva era già stato lanciato nel mese di febbraio 2013 dall'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale vigilato dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare). Dal 2006 la «velutina» (originaria del Sud-Est asiatico) è ufficialmente definita come «residente» in Francia e successivamente in Spagna. Secondo l'Ispra tale insetto sarebbe arrivato, in tempi brevi, in Italia e sarebbe stato opportuno creare un coordinamento a livello europeo per far fronte a tale emergenza;
   sempre secondo quanto riportato da organi di informazione in Francia la vespa «Velutina» ha trovato l’habitat ideale per riprodursi rapidamente e divenire, in pochi anni, una vera e propria emergenza nazionale: «nel biennio 2009-2010 gli apicoltori francesi hanno ridotto del 40 per cento la produzione di miele, con perdite di milioni di euro. Soltanto nel 2012 sono stati distrutti 1500 nidi di vespe ed ogni intervento arriva a costare fino a mille euro»;
   i mass media hanno annunciato, pochi giorni fa, che il Dipartimento di scienza agrarie e forestali dell'università di Torino, ha catturato un'esemplare di tale vespa. Un comunicato stampa dell'università di Torino del 27 maggio 2013 riporta testualmente: «Questa vespa può diventare una minaccia per l'apicoltura e pertanto la sua presenza va attentamente monitorata, anche a livello aziendale, e prontamente combattuta, ricordando che se si osserva uno spopolamento di alveari causati dagli attacchi di questa vespa è possibile che il nido sia presente entro un raggio di 300-500 metri»;
   secondo la Fai – Federazione apicoltori italiani, le Associazioni debbono attivarsi per una capillare azione di monitoraggio sul territorio di propria competenza e per una adeguata sensibilizzazione di tutti gli apicoltori che, tra le tante emergenze ambientali di questo periodo, sono chiamati ora a farsi carico anche di questa nuova e preoccupante calamità;
   va tenuto presente come richiamato precedentemente, che il settore apistico nazionale, nonostante gli interventi di sostegno attivati, deve ancora superare completamente le criticità che lo hanno colpito negli anni precedenti –:
   se le notizie riportate in premessa diffuse dai mezzi di comunicazione corrispondano al vero e se, considerato che l'allarme è stato lanciato dall'Ispra nei mesi scorsi sulla prossima presenza in Italia della vespa «Velutina», tale presenza rappresenti davvero un rischio consistente per il settore apristi o nazionale;
   se i Ministri interrogati stiano conseguentemente attuando misure tempestive ed adeguate di prevenzione e contrasto, concertate (data la estensione del fenomeno, ed i precedenti che riguardano altri Paesi) anche a livello comunitario;
   se, anche a seguito dei recenti provvedimenti dell'Unione europea sul blocco dei tre pesticidi appartenenti alla famiglia dei neonicotinoidi, il monitoraggio sull'apicoltura italiana stia continuando e quali siano i dati aggiornati sulla salute degli alveari, e sulla produzione di miele nazionale. (5-00403)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 16 ottobre 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-00403

  La presenza della vespa velutina, oltre che in Francia e in Spagna, è stata riscontrata anche nel territorio italiano dai ricercatori del Dipartimento di scienze agrarie, forestali e alimentari dell'Università di Torino, che hanno individuato un esemplare adulto maschio, nel novembre 2012, presso Loano in provincia di Savona, ed un nido in località Vallecrosia, in provincia di Imperia.
  La colonia di tale predatore, che nidifica sugli alberi e si nutre di api uccidendone decine di unità in poche ore, è attiva soprattutto in estate e in autunno e rappresenta una minaccia sia per l'apicoltura che per l'equilibrio del ciclo naturale della maggior parte delle specie vegetali.
  Al fine di monitorarne la presenza su tutto il territorio italiano e di fronteggiare l'arrivo di nuovi esemplari, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha attivato la rete «BEENET – Apicoltura e ambiente in rete» che si articola in cinquanta moduli di rilevazione, formati da cinque apiari di dieci alveari, controllati con cadenze regolari.
  Nell'ambito della rete di controllo è stato attivato anche il Servizio di pronto intervento apistico (SPIA), contattabile con un numero verde direttamente dai singoli apicoltori per segnalazioni sullo stato delle api da miele e sull'eventuale presenza della vespa.
  Il sistema BEENET è coordinato dal Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura (CRA) – API in collaborazione con l'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, e con il Dipartimento di scienze tecnologiche agroalimentari dell'Università di Bologna.
  Particolare attenzione è rivolta alla Liguria, dove è stato accertato il caso di presenza nel 2012, e al Piemonte, in quanto regione parimenti situata nel versante italiano verso la Francia e la Spagna, nelle quali la vespa velutina è stata riscontrata già anni prima rispetto all'Italia e, anche per tale motivo, ai fini dell'identificazione degli esemplari in campo, sono stati acquisiti e distribuiti ai referenti dei moduli BEENET anche i materiali informativi già utilizzati nella lotta al predatore dai francesi.
  Ritenendo di dover andare oltre rispetto alle misure adottate in Francia, basate prevalentemente sul controllo svolto direttamente dagli apicoltori nel periodo autunnale di spoliazione degli alberi, il CRA ha predisposto, attraverso l'Unità di ricerca per l'apicoltura e la bachicoltura di Bologna e il Centro di ricerca per l'agrobiologia e la pedologia di Firenze, un'ulteriore task force, a completamento della rete d'azione BEENET, al fine di garantire i rilevamenti con il cosiddetto ’radar armonico’ e provvedere alla distruzione immediata dei nidi.
  Oltre alle azioni di difesa delle api da miele dall'attacco della vespa predetta, è altresì affrontata e monitorata, a livello nazionale e comunitario, la problematica connessa alle sostanze attive neonicotinoidi.
  A seguito dell'incremento della mortalità delle api registrato nel 2008, su proposta di questo Ministero, in applicazione del principio di precauzione, il Ministero della salute ha sospeso le autorizzazioni all'impiego delle sostanze attive Clothianidin, Thiamethoxam, Imidacloprid (neonicotinoidi) e Fipronil nella concia della semente di mais.
  Recentemente, considerata l'estensione della problematica in vari Paesi comunitari e acquisito in merito il parere dell'EFSA, la Commissione europea ha adottato il regolamento di esecuzione (UE) n. 485 del 24 maggio 2013, che modifica le condizioni di approvazione delle predette sostanze attive, ne consente l'uso unicamente in fase di post-fioritura per trattamenti fogliari e dispone, a decorrere dal 1o dicembre prossimo, il divieto di utilizzo e vendita di sementi conciate con prodotti fitosanitari che le contengono. Tale divieto verrà riesaminato entro due anni sulla base di nuove informazioni scientifiche confermative o meno degli studi già prodotti in materia.
  Il 25 giugno scorso, il competente Ministero della salute, in coerenza con il citato regolamento di esecuzione del 2013, ha decretato la revoca delle autorizzazioni all'immissione in commercio ed uso dei prodotti fitosanitari con le sostanze attive predette nonché la proroga della sospensione cautelativa dell'impiego di sementi trattate con fitosanitari con sostanza attiva Fipronil. Sempre conformemente al citato regolamento comunitario, l'utilizzo dei prodotti fitosanitari è circoscritto all'impiego fogliare in fase di post-raccolta.
  Per quanto riguarda la realizzazione di un'apposita ricerca sulla correlazione tra l'uso delle citate sostanze e la morte di colonie di api, a livello nazionale, è stato condotto il progetto triennale APENET, le cui risultanze hanno contribuito alla revisione della valutazione del rischio di esposizione delle api ai neonicotinoidi effettuata dall'EFSA con il parere sopra menzionato.
  Inoltre, l'Italia partecipa attivamente al progetto «COLOSS», che coinvolge diversi gruppi europei di ricerca con l'obiettivo di studiare in modo più ampio la situazione delle api e le problematiche dell'apicoltura.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

apicoltura

disastro naturale

protezione dell'ambiente

antiparassitario

miele