ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00365

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 34 del 17/06/2013
Firmatari
Primo firmatario: BOBBA LUIGI
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 17/06/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO 17/06/2013


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 17/06/2013
Stato iter:
10/07/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 10/07/2013
Resoconto DE VINCENTI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 10/07/2013
Resoconto BOBBA LUIGI PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 17/06/2013

DISCUSSIONE IL 10/07/2013

SVOLTO IL 10/07/2013

CONCLUSO IL 10/07/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00365
presentato da
BOBBA Luigi
testo di
Lunedì 17 giugno 2013, seduta n. 34

   BOBBA e BENAMATI. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   in data 29 maggio 2013 la società Enel spa nella persona di Giovanni Mancini, scriveva, tramite raccomandata a/r, al Ministero dello sviluppo economico per richiedere di «cessare l'esercizio delle unità di produzione elettrica installate nella centrale» termoelettrica «G. Ferraris» sita in località Leri, comune di Trino, in provincia di Vercelli;
   secondo la stessa società Enel spa le cause della richiesta di cessazione dell'esercizio sono dovute a «mutate esigenze del mercato elettrico, assieme alla più generalizzata e sfavorevole congiuntura economica»;
   secondo il quotidiano «La Stampa» pagina 45 – provincia di Vercelli –, dell'11 giugno 2013, la chiusura dell'impianto Leri Cavour «si concretizzerà tra la fine del 2013 e l'inizio del 2014», aggiungendo che «La centrale, costruita tra il 1991 e il 1997 per diventare la seconda centrale elettronucleare di Trino, è già spenta da circa quattro anni, ma ora, completato l’iter sindacale e la messa in sicurezza, chiuderà i battenti, diventando a tutti gli effetti un ecomostro tra le risaie»;
   secondo il sindaco di Trino, Alessandro Portinaro, «L'ipotesi di spegnimento dell'impianto apre una serie di preoccupazioni», relativamente alle «prospettive occupazionali sia dei lavoratori Enel che dei lavoratori delle ditte che forniscono servizi esterni. Se per i primi ci sono alcune rassicurazioni da parte dei sindacati, per i secondi la situazione potrebbe essere più complicata»;
   nella stessa missiva del 28 maggio 2013, di cui in premessa la società Enel spa faceva presente che verranno predisposte «entro 30 giorni dal ricevimento delle stesse (disposizioni attuative) un piano di dismissione agli Enti preposti, contenente il dettaglio delle attività di fermata e messa in sicurezza degli impianti e delle strutture, affinché sia evitato ogni rischio per l'ambiente e la salute»;
   nella citata raccomandata si tace relativamente alle sorti dell'imponente impianto, ormai privo di benefici per la comunità in termini occupazionali diretti e di indotto, costituito anche da torri di raffreddamento in mezzo al paesaggio naturale delle risaie, così come nulla viene specificato per ciò che concerne la bonifica dell'area;
   non vi sono peraltro informazioni relativamente alle modalità individuate per garantire la sicurezza dell'area che attualmente ospita l'impianto, nella fase successiva alla dismissione; elemento importante anche a fronte dei continui e ripetuti atti di vandalismo che si sono verificati negli anni presso l'attiguo Borgo di Leri;
   lo stesso sindaco di Trino, secondo il citato quotidiano, aggiunge: «Siamo preoccupati anche dall'assenza di notizie ufficiali in merito all'impianto fotovoltaico che Agatos Green Power dovrebbe realizzare nell'area adiacente la centrale», progetto, ad oggi tramontato a cui era legato anche il recupero dello stesso borgo di Trino –:
   se i Ministri interrogati non ritengano urgente e doveroso, per quanto di competenza, verificare le conseguenze della cessazione definitiva della centrale «Galileo Ferraris» del comune di Trino sia in termini di tutela occupazionale, soprattutto per i lavoratori e per le aziende facenti parte dell'indotto, sia per la bonifica dell'area per ciò che attiene all'impatto ambientale e paesaggistico;
   se ci sia un piano di sviluppo all'attenzione dei Ministeri interrogati relativo all'impianto fotovoltaico, di cui in premessa. (5-00365)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 10 luglio 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-00365

  Come sottolineato dall'On.li Interroganti, in data 28 maggio 2013, la Società Enel Produzione S.p.A. ha chiesto al MiSE l'autorizzazione a cessare l'esercizio delle unità di produzione elettrica installate presso la Centrale termoelettrica «G. Ferraris». Tale richiesta è motivata dalle nuove condizioni del mercato elettrico italiano che hanno limitato fortemente l'utilizzo della Centrale.
  In linea generale, bisogna considerare che, negli ultimi anni, la riduzione della domanda di energia elettrica – conseguenza della recessione economica ma anche del forte impegno dell'Europa a favore dell'efficienza e del risparmio energetico – e la parallela crescita dell'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, hanno ridotto le ore di funzionamento degli impianti termoelettrici convenzionali (gas, olio e carbone) e modificato il ruolo di questi impianti che, in relazione anche a specifiche localizzazioni, assumono sempre più una funzione di bilanciamento rispetto alle rinnovabili non programmabili.
  In più, il nostro Paese registra una notevole sovraccapacità produttiva rispetto alla domanda, oltre il doppio della potenza richiesta alla punta, e questo contribuisce a decisioni di fermata di impianti particolarmente sottoutilizzati. Ad oggi, ammontano quasi a 2.000 MW gli impianti – di Enel ed altri produttori – che hanno chiesto la cessazione dell'attività, contro circa 130.000 MW di potenza installata.
  In particolare, negli ultimi anni, ad esclusione dei periodi di funzionamento per prove, derivanti dal rispetto degli obblighi ambientali, la Centrale termoelettrica di Trino è stata raramente chiamata in esercizio. Le mutate condizioni di funzionamento della Centrale, già risultavano, tra l'altro, nel parere della Commissione Istruttoria IPPC, approvato dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare con il provvedimento di Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.) del 25/09/2009 dal quale già risultava che «... a partire dal 2000 è stato richiesto all'impianto un tipo di funzionamento meno continuo ma più flessibile ed articolato, per contribuire alla copertura delle punte di richiesta di energia elettrica. Un'ulteriore evoluzione si è avuta poi in relazione all'avvio in Italia nel 2004 del Mercato elettrico per cui all'impianto di Leri è stato e viene attualmente richiesto un tipo di funzionamento diverso dal passato, cioè sempre meno continuo e costante ma più flessibile e disponibile a riscontare le risultanze giornaliere che emergono dalle contrattazioni della Borsa dell'energia; di conseguenza la produzione netta complessiva a partire dal 2004, ed ancor più nel 2005 ... è risultata inferiore a quella registrata negli anni precedenti. ...».
  Per poter procedere alla definitiva messa fuori servizio, in virtù della normativa vigente, la Società Enel Produzione S.p.A. ha proceduto a presentare al MiSE apposita richiesta, con la comunicazione del 28 maggio citata dall'Onorevole interrogante. La norma, recante «Disposizioni per la sicurezza e la funzionalità del settore elettrico», prevede che il Ministero esprima il proprio avviso sulla definitiva messa fuori servizio degli impianti per la produzione di energia elettrica, sentito il Gestore del sistema di trasmissione nazionale sulla funzione dell'impianto e sul programma temporale di messa fuori servizio, mentre le modalità e i termini con cui dovrà avvenire tale messa fuori servizio sotto il profilo ambientale e del ripristino del sito, sono definiti dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
  Pertanto, coerentemente al sopra riportato assetto normativo, il Ministero dello Sviluppo Economico, ricevuta la succitata richiesta della Società Enel ha chiesto, con nota del 12 giugno 2013, alla Società Terna Rete Italia S.p.A. le proprie valutazioni in merito all'impatto che la definitiva cessazione dell'esercizio delle unità di produzione della Centrale in parola può avere sulla sicurezza e funzionalità del sistema elettrico. La valutazione anticipata da Terna, in corso di ufficializzazione, è che la cessazione dell'attività dell'impianto è compatibile con il mantenimento in sicurezza e con la funzionalità del sistema.
  Il Ministero trasmetterà pertanto, ad Enel la propria valutazione favorevole in ordine alla messa fuori servizio definitiva e contestualmente investirà il Dicastero dell'Ambiente della definizione di modalità e termini di dismissione, nel cui ambito potranno pertanto essere approfonditi gli aspetti ambientali, attenenti tra l'altro la bonifica dell'area, citati dagli Onorevoli interroganti.
  Per quanto attiene l'aspetto occupazionale, da notizie apprese dalla stessa Enel, risulta che per le attività attualmente ancora in corso, attenenti principalmente il mantenimento in sicurezza della Centrale, fino alla definitiva chiusura dell'impianto, verrà mantenuto un presidio presso la Centrale medesima. A chiusura definitiva, la Società prevede comunque che tutto il personale sarà ricollocato nell'ambito delle strutture aziendali.
  Il Ministero del Lavoro ha comunicato al riguardo che per quanto concerne la gestione del personale è stata attivata una trattativa sindacale in ambito nazionale (FILCTEM-CGIL, FLAEI-CISL e UILCTEM-UIL), che ha demandato ad accordi territoriali la gestione delle singole realtà. Per la sede di Trino è stato calendarizzato un incontro per il giorno 11 luglio 2013 nel quale verrà esaminata la posizione dei 29 dipendenti ENEL.
  Circa l'indotto, si precisa che presso la centrale Galileo Ferraris di Trino operano attualmente 9 lavoratori di aziende esterne.
  Con riferimento all'esistenza di un piano di sviluppo, si fa presente che, al momento, non si è definito un programma di azioni istituzionali per la riconversione/valorizzazione dell'area, peraltro ancora interessata dalla centrale.
  Per quanto concerne le iniziative locali di recupero del Borgo di Leri Cavour non si hanno notizie in merito, tuttavia appare difficile che un impianto fotovoltaico, ancorché di grandi dimensioni, possa utilmente costituire alternativa occupazionale per gli addetti alla centrale, data la significativa diversità in termini di intensità di forza lavoro delle due tipologie di installazioni, a meno che all'impianto fotovoltaico e alle risorse derivanti dalla produzione di energia, siano abbinati altri tipi di investimenti nell'area.
  L'eventuale impianto non dovrebbe comunque essere autorizzato dal MiSE, ma dalla Regione e/o enti locali, in relazione alla tipologia e alla dimensione dell'installazione.
  Si fa presente infine che allo stato, le risorse economiche messe a disposizione per incentivi alla produzione da impianti fotovoltaici (costo indicativo cumulato annuo pari a 6,7 miliardi di euro) sono esaurite e pertanto, dal 6 luglio 2013, in base alla delibera dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas (250/2013/R/EFR), non sono più accettate nuove istanze di incentivazione.
  Il cosiddetto «Conto Energia» ha consentito, con le sue cinque edizioni, di raggiungere gli obiettivi di sviluppo di energia fotovoltaica, originariamente previsti al 2020 dal Piano di azione nazionale delle energie rinnovabili (PAN).

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

TRINO,VERCELLI - Prov,PIEMONTE

EUROVOC :

conservazione del posto di lavoro

industria elettrica

impatto ambientale

centrale nucleare