ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00341

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 32 del 12/06/2013
Firmatari
Primo firmatario: CENTEMERO ELENA
Gruppo: IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 12/06/2013


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 12/06/2013
Stato iter:
13/06/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 13/06/2013
Resoconto CENTEMERO ELENA IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 13/06/2013
Resoconto ROSSI DORIA MARCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 13/06/2013
Resoconto CENTEMERO ELENA IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 13/06/2013

SVOLTO IL 13/06/2013

CONCLUSO IL 13/06/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00341
presentato da
CENTEMERO Elena
testo di
Mercoledì 12 giugno 2013, seduta n. 32

   CENTEMERO. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:
   nel 2010 il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministero dell'istruzione dell'università e della ricerca, ha predisposto un «piano straordinario stralcio di interventi urgenti sul patrimonio scolastico», che prevedeva la realizzazione di 1.706 interventi. Si trattava di un nuovo programma di interventi, dopo il «Piano straordinario di messa in sicurezza degli edifici scolastici», e successive rimodulazioni, selezionati tra oltre 6.900 richieste degli Enti interessati, per un costo totale; di oltre 950 milioni di euro;
   gli stanziamenti per la messa in sicurezza degli edifici scolastici hanno seguito, nell'ultimo decennio, tre filoni di intervento: un primo filone scaturito dalle risorse individuate nell'ambito del Programma delle infrastrutture strategiche avviato dalla legge obiettivo (legge n. 443 del 2001);
   un secondo filone derivante dalla programmazione dell'edilizia scolastica prevista dalla legge 23 del 1996 e, infine, un terzo filone residuale, contenente ulteriori interventi finalizzati all'adeguamento antisismico delle strutture scolastiche, avviato con la finanziaria 2008 (legge n. 244 del 2007). Con l'emanazione del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, è stato poi previsto un nuovo «Piano nazionale di edilizia scolastica» nell'ambito di una serie di disposizioni (recate dall'articolo 53 del decreto-legge n. 5 del 2012) finalizzate alla modernizzazione e all'efficientamento energetico del patrimonio immobiliare scolastico;
   quanto alle misure di finanziamento, si ricorda che la legge finanziaria 2007 (articolo 1, comma 625, della legge 296 del 2006) ha autorizzato la spesa di 250 milioni di euro per il triennio 2007-2009 (50 milioni di euro per l'anno 2007 e 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008 e 2009) per i piani di edilizia scolastica di cui all'articolo 4 della legge 23 del 1996. Con il decreto ministeriale 16 luglio 2007 sono stati ripartiti i finanziamenti autorizzati dalla predetta legge finanziaria 2007 a favore delle regioni, per l'attivazione dei piani di edilizia scolastica, per il triennio 2007-2009;
   per il triennio 2010-2012, non sono state stanziate risorse nazionali per i piani triennali ex articolo 4 della legge 23 del 1996, e la formulazione degli indirizzi per la programmazione in materia di edilizia scolastica è stata effettuata a livello regionale. In proposito nella delibera CIPE n. 66/2012 si sottolinea che, a partire dal 2009, la predetta legge non è stata più rifinanziata con risorse nazionali;
   la legge finanziaria 2008 (articolo 2, comma 276, della legge n. 244 del 2007) ha previsto un finanziamento di 20 milioni di euro attraverso l'incremento del Fondo per gli interventi straordinari della Presidenza del Consiglio (istituito dall'articolo 32-bis del decreto-legge 269/200 per la realizzazione di interventi infrastrutturali con priorità per quelli volti alla riduzione del rischio sismico). Il citato Fondo è stato quindi incrementato, ai sensi del citato comma 276, di 20 milioni di euro a decorrere dal 2008, al fine di conseguire l'adeguamento strutturale ed antisismico degli edifici del sistema scolastico, nonché la costruzione di nuovi immobili sostitutivi degli edifici esistenti, laddove indispensabili a sostituire quelli a rischio sismico;
   ulteriori interventi di adeguamento antisismico degli edifici del sistema scolastico sono stati previsti dall'articolo 2, comma 1-bis, del decreto-legge n. 137 del 2008 convertito, con modificazioni, dalla legge n. 169 del 2008 che ha disposto il versamento al bilancio dello Stato delle risorse iscritte nel conto dei residui del bilancio medesimo per l'anno 2008, a seguito di quanto disposto dall'articolo 1, commi 28-29, della legge n. 311 del 2004 e non utilizzate alla data di entrata in vigore della relativa legge di conversione, da destinarsi al finanziamento di interventi per l'edilizia scolastica e per la messa in sicurezza degli istituti scolastici ovvero di impianti e strutture sportive dei medesimi. Lo stesso comma 1-bis ha demandato il riparto delle risorse, con l'individuazione degli interventi e degli enti destinatari, ad apposito decreto interministeriale, da emanarsi in coerenza con apposito atto di indirizzo delle Commissioni parlamentari competenti per materia e per i profili finanziari;
   in attuazione di tale disposizione, in data 23 dicembre 2008, le Commissioni riunite V e VII della Camera hanno approvato la risoluzione n. 8-00025 di indirizzo al Governo, cui quest'ultimo ha dato seguito con il decreto ministeriale 9 aprile 2009, che ha provveduto a ripartire, tra gli enti indicati in allegato al decreto stesso, la somma di 12,5 milioni di euro;
   al fine di garantire su tutto il territorio nazione l'ammodernamento e la razionalizzazione del patrimonio immobiliare scolastico, anche in modo da conseguire una riduzione strutturale delle spese correnti di funzionamento, l'articolo 53 del decreto-legge n. 5 del 2012 ha previsto l'approvazione da parte del CIPE di un Piano nazionale di edilizia scolastica, che non è stato ancora attuato. Il comma 4-sexies prevede l'istituzione, a decorrere dall'esercizio finanziario 2013, di un Fondo unico per l'edilizia scolastica nello stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca in cui confluiscono tutte le risorse iscritte nel bilancio dello Stato destinate a finanziare interventi di edilizia scolastica;
   secondo i dati del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca gli edifici scolastici italiani soffrono della stessa malattia del corpo docente: sono vecchi; il 4 per cento (1517 plessi) ha oltre 100 anni, essendo stato costruito prima del 1900. Mentre il 44 per cento (circa 15.872 strutture) ha un'età variabile fra i trenta e gli oltre cinquanta anni. Con anni di costruzione che vanno dal 1961 al 1980. Gli edifici più nuovi, quelli costruiti dopo il 1980, sono 9.067 (il 25 per cento). E quanto emerge dai primi dati dell'anagrafe dell'edilizia scolastica che il ministero ha deciso di pubblicare, dopo anni di attesa, lo scorso settembre; anche le cifre della sicurezza antincendio sono preoccupanti: solo il 17,7 per cento degli edifici risulta in possesso del certificato di prevenzione incendi. Ma i requisiti per ottenerlo sono diversi e, guardando a questi ultimi, il 66 per cento delle scuole possiede un impianto idrico antincendio, il 49,3 dispone di una scala interna di sicurezza, il 61,5 per cento possiede la dichiarazione di conformità dell'impianto elettrico, il 63 per cento è munito di un sistema di allarme, il 98,3 per cento, in possesso di estintori portatili, il 95,1 per cento possiede un sistema di segnaletica di sicurezza. Sono le regioni del Sud che presentano, da questo punto di vista, le maggiori criticità. Qualche altro dato: il 4,2 per cento degli edifici risulta essere in affitto. L'89,9 per cento ha il certificato di valutazione dei rischi;
   il primo nodo da sciogliere è legato all'Anagrafe dell'edilizia scolastica: dopo quasi diciassette anni dalla sua istituzione (Legge n. 23 del 1996) l'Anagrafe stenta non solo a partire ma anche ad essere completata. Ciò è confermato anche: dai primi dati forniti, resi pubblici a partire dal 2012 dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, dati che evidenziano ancora molte lacune e molte manchevolezze. Il completamento dell'anagrafe dovrebbe essere invece il primo passo per evidenziare le emergenze, quantificare in maniera ragionata le risorse e razionalizzarne l'erogazione. È da segnalare che la Onlus «Cittadinanza attiva» ha già avviato un monitoraggio di circa 250 edifici scolastici in tutta Italia per valutarne il livello di sicurezza, qualità e comfort, nonché la presenza di barriere architettoniche e non solo. Ma il compito di monitorare e mappare dovrebbe essere di matrice istituzionale;
   sarebbe necessario predisporre una mappatura su tutto il territorio nazionale dedicando un monitoraggio riservato agli asili nido e alle scuole d'infanzia, per quantificarne il numero esatto e lo stato degli edifici, sia per le scuole statali che comunali e paritarie. Una verifica di tale tipo fornirebbe peraltro un utile dato propedeutico anche per cercare di porre riparo ad un'altra ma altrettanto annosa questione legata al comparto scuola, quella relativa alle liste d'attesa per l'accesso ai nidi e alle scuole d'infanzia;
   una visione d'insieme permetterebbe inoltre una reale mappatura non solo degli edifici scolastici ma anche di ciò che sta intorno ad essi, con particolare controllo del rischio ambientale. Sono praticamente prive di monitoraggio le scuole ubicate vicino a fonti d'inquinamento. Se, ad esempio, è aumentato il controllo sulla presenza di amianto negli edifici scolastici, sono ancora pochi i casi di reale bonifica –:
   in quali tempi e con quali procedure intenda attivare il nuovo Piano dell'edilizia scolastica su base pluriennale, che, utilizzando l'anagrafe dell'edilizia scolastica, da completare in tempi rapidi, come strumento di analisi del sistema e di programmazione, e tenendo conto ed armonizzandosi con le misure e con i provvedimenti già posti in atto, individui gli interventi, per la sicurezza, la messa a norma, l'efficienza e l'eco-sostenibilità energetica, l'abbattimento delle barriere architettoniche, la dotazione di infrastrutture digitali del patrimonio scolastico di tutti gli ordini e gradi di scuole, con particolare attenzione per le scuole dell'infanzia, degli edifici dipendenti da altri Ministeri (Ministero dei Beni Culturali e Ministero della Difesa) e delle Università, semplificando le procedure di attivazione e attuazione, in accordo con le regioni e gli enti locali.
(5-00341)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 13 giugno 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-00341

  Con riferimento a quanto segnalato dall'onorevole interrogante riguardo all'Anagrafe dell'edilizia scolastica giova ricordare che per dare attuazione alla legge n. 23 del 1996 è stato a suo tempo costituito un apposito gruppo di lavoro, che si è occupato di predisporre le schede di rilevazione, ed è stato definito, previo accordo con le regioni, Anci e Upi, il «progetto per la realizzazione della nuova Anagrafe» poi recepito nel decreto ministeriale del 16 giugno 1999 dove sono stati precisati i compiti e le attività di tutte le componenti interessate.
  La rilevazione dei dati sul territorio è stata compiuta attraverso circa 200 formatori regionali che il MIUR si è assunto il compito di addestrare e oltre 1.600 unità di personale, nonché attraverso operazioni costantemente monitorate anche con periodici incontri con le rappresentanze di tutti gli enti interessati.
  Tale rilevazione, che arriva fino a tutto l'anno 2009, non è stata peraltro agevole in ragione di alcune resistenze incontrate presso gli enti territoriali.
  Gli interventi in materia hanno successivamente incontrato una battuta d'arresto a seguito del minor flusso informativo da parte delle regioni e a fronte dell'avvio, da parte di alcune di esse, di percorsi autonomi.
  Al fine di non vanificare il lavoro compiuto e per giungere alla definizione di un'anagrafe nazionale il più possibile completa, il MIUR ha avviato rilevazioni on line presso i dirigenti scolastici e, nella primavera del 2012, ha proceduto ad effettuare una rilevazione statistica per fotografare lo stato di sicurezza degli edifici scolastici con particolare attenzione al rispetto della vigente normativa antincendio.
  La raccolta dei dati relativi agli edifici è avvenuta tramite la somministrazione di un apposito questionario rivolto ai dirigenti scolastici delle scuole di ogni ordine e grado predisposto in collaborazione con il Ministero dell'interno – Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile.
  Per quanto riguarda l'avvio del Nuovo piano per l'edilizia scolastica si rappresenta che sono in corso una serie di incontri presso il Dipartimento della coesione territoriale volti ad attribuire all'edilizia scolastica una parte determinante nella programmazione del fondo coesione per il periodo 2014-2020.
  Nel frattempo, per assicurare l'utilizzo delle risorse al momento disponibili, con l'articolo 11, comma 4-bis, del decreto-legge n. 179 del 2012 è stata prevista l'adozione di un decreto ministeriale finalizzato a definire le priorità strategiche, le modalità e i termini per la predisposizione e per l'approvazione di appositi piani triennali di interventi, nonché i relativi finanziamenti.
  Nelle more di adozione del suddetto decreto la Direttiva del Ministro del 26 marzo 2013 ha previsto lo stanziamento di 38 milioni di euro da destinare agli enti locali e alle regioni per cofinanziare la realizzazione di progetti di rigenerazione del patrimonio immobiliare scolastico che siano comprensivi di interventi di costruzione di nuovi edifici, attraverso lo strumento del fondo immobiliare.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

istituto di istruzione

sicurezza degli edifici

sismologia

edificio pubblico

adeguamento strutturale

formalita' amministrativa