ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00273

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 30 del 06/06/2013
Firmatari
Primo firmatario: BOBBA LUIGI
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 06/06/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FIORIO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2013
BARGERO CRISTINA PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2013


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO PER GLI AFFARI EUROPEI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 06/06/2013
Stato iter:
16/10/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 16/10/2013
Resoconto CASTIGLIONE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
REPLICA 16/10/2013
Resoconto BOBBA LUIGI PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 06/06/2013

DISCUSSIONE IL 16/10/2013

SVOLTO IL 16/10/2013

CONCLUSO IL 16/10/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00273
presentato da
BOBBA Luigi
testo di
Giovedì 6 giugno 2013, seduta n. 30

   BOBBA, FIORIO e BARGERO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro per gli affari europei . — Per sapere – premesso che:
   il riso costituisce una risorsa economica importante per molti Paesi, soprattutto a economia debole, e spinge spesso le istituzioni comunitarie a intraprendere negoziati che hanno come risultato finale l'ingresso nell'Unione europea di importanti quantitativi di riso a dazio agevolato o addirittura azzerato;
   Roberto Magnaghi, Direttore Generale dell'Ente nazionale risi, attraverso un puntuale editoriale sul mensile Il risicoltore, numero di maggio 2013, esprime una forte denuncia relativamente ai negoziati internazionali che coinvolgono il riso;
   in particolare nello stesso articolo si ripercorre la storia dei negoziati palesando le differenze tra quelli sino ad oggi posti in essere tra l'Unione europea, il Perù, la possibile estensione alla Colombia, così come con Costa Rica, Guatemala, Honduras, Nicaragua, Panama e El Salvador, e i differenti accordi che la stessa Unione europea potrebbe stringere con i «Paesi del Mercosur», tra i quali figurano Brasile, Argentina e Uruguay, tre importanti Paesi produttori di riso, e soprattutto con Paesi come l'India, la Thailandia, il Vietnam, gli Usa e il Giappone;
   nel caso dei Paesi sudamericani, secondo l'Ente nazionale risi «non si riscontrano minacce, considerato che siamo di fronte a piccoli Paesi produttori di riso i cui consumi sono superiori alle produzioni locali. Occorre però considerare che il mercato del Centro America non rappresenta nemmeno un'opportunità per la risicoltura comunitaria perché all'interno del negoziato non sono previsti contingenti di esportazione a favore della produzione dell'Unione europea»;
   i negoziati che più danneggerebbero la filiera produttiva europea, compresa quella italiana, sarebbero da ricondursi a quelli che coinvolgono l'India, la Thailandia, il Vietnam, gli Usa e il Giappone, ovvero i più importanti esportatori di riso a livello mondiale che, messi insieme, esportano circa 27 milioni di tonnellate di riso, corrispondenti all'80 per cento del commercio globale;
   il direttore Magnaghi scrive infatti: «le richieste indiane prevedono l'apertura di diversi contingenti di importazione nell'Unione europea per un totale di 250.000 tonnellate, mentre le controproposte dell'Unione europea prevedono concessioni per “sole” 100.000 tonnellate che, tuttavia, rappresentano più del 10 per cento del volume di prodotto importato nell'Unione europea in un anno»;
   il Vietnam attualmente esporta verso l'Unione europea un quantitativo di riso poco importante e che si aggira sulle 20.000 tonnellate di prodotto base lavorato e i negoziati sono ancora in una fase preliminare essendo iniziati nell'autunno del 2012;
   l'interrogante concorda con il direttore generale dell'Ente nazionale risi, il quale auspica che le importazioni dal Vietnam non vengano liberalizzate, atteso che lo stesso ha una capacità esportativa di 7 milioni di tonnellate in un anno e, a fortiori, sarebbe pregiudizievole accordare concessioni alla Thailandia, principale esportatore di riso verso l'Unione europea e con il quale sono state ufficialmente aperte le trattative dal marzo di quest'anno;
   anche le trattative con gli Stati Uniti, che dovrebbero cominciare già nel corrente mese, potrebbero esporci alla concorrenza di un Paese che è in grado di esportare 3 milioni di tonnellate di riso all'anno e che per diverso tempo è stato il primo Paese esportatore di riso nell'Unione europea;
   appare evidente come il passaggio da negoziati multilaterali, a negoziati bilaterali, così come a concessioni unilaterali effettuate dalla Commissione europea a Paesi bisognosi di alimentare il proprio sviluppo economico attraverso l'esportazione di propri prodotti agricoli, come per la Cambogia e il Myamar, rischiano di compromettere il commercio del riso comunitario con gravi conseguenze sulla filiera, in particolare quella italiana, che si ricorda, è concentrata nell'area piemontese di Vercelli, Novara e Pavia –:
   quali iniziative si intendano porre in essere, in maniera urgente visti gli imminenti accordi di cui in premessa, nelle apposite sedi istituzionali comunitarie, al fine di tutelare la risicoltura europea ed italiana. (5-00273)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 16 ottobre 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-00273

  Si risponde a quanto è stato chiesto al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali e al Ministro per gli affari europei su quali iniziative saranno adottate presso le sedi comunitarie al fine di tutelare la risicoltura italiana, in considerazione delle trattative negoziali tra l'Unione europea ed alcuni importanti Paesi produttori di riso, come i Paesi del Mercosur, che comprendono il Brasile, l'Argentina e l'Uruguay, nonché l'India, la Thailandia, il Vietnam, il Giappone e gli Stati Uniti d'America.
  È evidente che i negoziati per gli Accordi di libero scambio (ALS) tra l'Unione europea ed i Paesi terzi sono rivolti ad avere effetti concreti reciproci sugli assetti economici e commerciali e, pertanto, nelle trattative, vengono ponderati sia i vantaggi che i rischi di ripercussioni negative per gli Stati membri dell'Unione.
  In merito alle trattative con l'India, che è il negoziato in fase più avanzata rispetto a quelli con altri grandi Paesi produttori di riso, evidenzio che le richieste indiane di apertura di nuovi contingenti di riso, in particolare sul tipo «basmati», sono state fermamente respinte dalla delegazione italiana, che ha sottolineato alla Commissione europea come ulteriori aperture potrebbero risultare gravissime, fino a determinare la scomparsa di buona parte della produzione di riso italiano. Le trattative sono ancora in corso e il Ministro Nunzia De Girolamo, sia direttamente che attraverso i propri uffici competenti, continuerà a difendere il riso italiano, vigilando sulla definizione dell'accordo in modo che non leda gli interessi nazionali.
  Le trattative negoziali con la Thailandia sono in fase iniziale e, pertanto, ancora non sono state definite le posizioni né le richieste. Negli anni, il Governo thailandese finora ha portato avanti una politica di difesa del mercato interno allo scopo di tenere alto il prezzo del riso. È potenzialmente un grande Paese esportatore poiché risulta che abbia accumulato più di 10 milioni di tonnellate di riso, ma proprio a causa del prezzo interno elevato – che supera del 25 per cento del prezzo di mercato corrente – non è competitivo rispetto agli altri Paesi esportatori asiatici. Si è, pertanto, in attesa che siano esplicitate le richieste thailandesi e in base a queste sarà definita la linea negoziale italiana che sarà, anche in questo accordo, di chiara tutela della produzione di riso nazionale.
  Anche i negoziati con il Vietnam sono in fase iniziale poiché solo recentemente è stato approvato l'Accordo quadro globale di partenariato e cooperazione con l'Unione europea; perciò, non ci sono ancora richieste specifiche di eventuali aperture per contingenti di riso. È, senza dubbio, un grande Paese produttore di riso, ma le esportazioni verso l'Europa sono relativamente contenute, anche se le 38.226 tonnellate riferite al 2012 hanno segnato, rispetto al 2011, un aumento del 44 per cento.
  In merito alle trattative con gli Stati Uniti d'America, si segnala che il 2o round negoziale, previsto per il mese di ottobre, è stato rinviato su richiesta degli USA per questioni interne. Nel corso dei lavori preparatori, l'Italia ha espresso la propria posizione di chiusura ad eventuali richieste statunitensi di ulteriori concessioni di contingenti di riso.
  Il negoziato per un Accordo di libero scambio con il Giappone è in corso e, al momento, è concentrato, in particolare, sulle problematiche riguardanti le numerose barriere non tariffarie presenti nel mercato giapponese. Il riso è, infatti, un prodotto largamente protetto dalla politica del Governo giapponese ed è indirizzato prevalentemente al mercato interno, con acquisizione delle eventuali eccedenze direttamente da agenzie governative che ne regolano il mercato. Alcune fonti di studio ed informazione riportano che l'attuale produzione di riso giapponese sia in riduzione anche a causa di una politica di diversificazione produttiva adottata dal Governo.
  I negoziati con i Paesi del Mercosur al momento risultano bloccati a causa di contrasti collegati al settore dei servizi e degli investimenti, ma anche in relazione a tali Paesi il Ministro De Girolamo continuerà a difendere il settore di competenza affinché gli accordi non siano penalizzanti, ma rispondenti alle esigenze della filiera del riso nazionale.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

produzione nazionale

riso

restrizione quantitativa

scambio agricolo

concorrenza internazionale

Unione europea