ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00257

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 29 del 05/06/2013
Firmatari
Primo firmatario: BELLANOVA TERESA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 05/06/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CAPONE SALVATORE PARTITO DEMOCRATICO 05/06/2013


Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 05/06/2013
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 05/06/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00257
presentato da
BELLANOVA Teresa
testo di
Mercoledì 5 giugno 2013, seduta n. 29

   BELLANOVA e CAPONE. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   sugli organi di stampa odierni si legge la notizia che riguarda 35 extracomunitari «accampati alla meglio in città da 45 giorni, senza un tetto ed un bagno, in attesa di conoscere l'esito della loro richiesta di asilo politico». Queste persone, molte delle quali giovani, si trovano a Lecce ed attualmente si sono sistemati come potevano nel Campetto del dopolavoro delle ferrovie in via Diaz;
   si tratta di persone irachene di etnia kurda ed afgani di etnia pashtun in fuga da territori di guerra, nei quali molto spesso se gli uomini si rifiutano di prestare consenso alla guerriglia sono sottoposti a misure durissime e inumane;
   sugli organi di stampa emergono racconti dolorosi, come quello di Abdel, uno di questi ragazzi, che parla del padre, guerriero talebano e della sua decisione di fuggire dall'Afghanistan per scampare all'arruolamento della milizia. «Non voglio combattere — dice srotolando una coperta che usa per ripararsi dall'umido della notte — sono scappato dal mio paese e adesso non so dove andare, ieri notte è venuta qui la polizia e ci ha detto di andarcene. Ma dove ?»;
   queste persone sono sbarcate sulle coste salentine in 50, facendo poi richiesta dello status di rifugiato alla Commissione territoriale governativa di Bari. Da ciò che emerge sembrerebbe abbiano chiesto ospitalità presso il CARA (centro di accoglienza per i richiedenti asilo) di Bari, ma a causa del sovraffollamento sono state costrette a rientrare nel Salento e trovare una sistemazione di fortuna in attesa dell'esito della richiesta previsto per la metà di giugno;
   tra gli immigrati, 15 hanno trovato accoglienza nella casa della carità gestita dalla Caritas diocesana. Gli altri hanno cercato per giorni una sistemazione tra i vicoli della città di Lecce, nei pressi della stazione ferroviaria per collocarsi alla fine presso il campetto del dopolavoro ferroviario, luogo evidentemente nel quale gli stessi hanno considerato potessero non dare alcun fastidio;
   in questo posto di fortuna, però, non c’è un tetto, nessun bagno, ma solo pochi alberi che consentono di avere un riparo dal sole ed una piccola struttura prefabbricata nella quale ripararsi dalla pioggia;
   in questa difficile situazione, sia dal punto di vista prettamente umano che psicologico, si sono attivate le associazioni di volontariato che hanno teso una mano a queste persone in termini di assistenza e di soddisfacimento dei bisogni primari, quali il pasto quotidiano;
   è noto, purtroppo, che la burocrazia ha dei tempi che spesso non collimano con le necessità umane delle persone, ma si ritiene che questa situazione non possa protrarsi poiché è altamente lesiva della dignità di questi esseri umani, oltre a mettere a repentaglio la vita stessa, in termini di sicurezza e salute, di queste persone –:
   se il Ministro interrogato non ritenga di intervenire con urgenza affinché episodi gravissimi, come quello riportato, non si verifichino nuovamente sulla pelle di persone che già provengono da realtà difficilissime ed affrontano estenuanti viaggi con la speranza di trovare un aiuto da parte delle istituzioni italiane, e che invece si trovano a vivere ulteriori condizioni di esclusione ed emarginazione;
   se il Ministro interrogato, in attesa che il nostro Paese si doti di una legge organica in materia di asilo politico, non ritenga utile avviare con celerità un monitoraggio dei centri di accoglienza per i richiedenti asilo con la finalità di individuare le situazioni critiche e di sovraffollamento, approntando a tal proposito un piano utile a poter accogliere e non dover rispedire per strada queste persone che chiedono solo un supporto. (5-00257)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

asilo politico