ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00202

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 25 del 29/05/2013
Firmatari
Primo firmatario: D'ARIENZO VINCENZO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 29/05/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SCANU GIAN PIERO PARTITO DEMOCRATICO 29/05/2013


Commissione assegnataria
Commissione: IV COMMISSIONE (DIFESA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 29/05/2013
Stato iter:
30/05/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 30/05/2013
Resoconto D'ARIENZO VINCENZO PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 30/05/2013
Resoconto ALFANO GIOACCHINO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
 
REPLICA 30/05/2013
Resoconto D'ARIENZO VINCENZO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 30/05/2013

SVOLTO IL 30/05/2013

CONCLUSO IL 30/05/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00202
presentato da
D'ARIENZO Vincenzo
testo di
Mercoledì 29 maggio 2013, seduta n. 25

   D'ARIENZO e SCANU. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:
   la legge n. 244 del 2012 ha delegato il Governo ad emanare due o più decreti legislativi al fine di disciplinare una revisione in chiave riduttiva dello strumento militare;
   pur in assenza dei richiamati decreti legislativi, risulta che lo Stato Maggiore dell'Esercito stia procedendo alla soppressione di alcuni comandi e alla contestuale costituzione di altri sulla base di un decreto ministeriale del precedente Ministro della difesa;
   in particolare, sarebbe stata disposta la soppressione del 1o comando forze di difesa con sede in Vittorio Veneto (Treviso); la soppressione del comando brigata Pozzuolo del Friuli con sede in Gorizia; la creazione di un comando militare interregionale con sede in Padova; infine, la creazione di un comando divisione con sede in Firenze presso la caserma Predieri e avente le stesse competenze del 1o comando forze di difesa;
   ciò avviene nonostante l'ordine del giorno n. 9/5569/22, approvato nella XVI legislatura, con il quale il Parlamento ha impegnato il Governo ad adottare i decreti legislativi in modo da consentire che il nuovo Parlamento potesse esplicare i propri poteri di indirizzo e controllo in relazione ai contenuti degli atti attuativi della delega conferita con il provvedimento in esame e con ciò riaffermando la centralità del Parlamento nella delicata materia;
   non è peraltro noto il risparmio che potrebbe derivare dalla chiusura della sede di Vittorio Veneto per ricollocare il medesimo comando come divisione a Firenze in una caserma, la Predieri, dove pare che siano state effettuate spese di ammodernamento e, quindi, a giudizio degli interroganti in contrasto con l'articolo 1, comma 4, della citata legge n. 244 del 2012 secondo il quale dall'attuazione dei decreti legislativi di cui al comma 1 non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica;
   inoltre, risulta agli interroganti che al personale in servizio permanente a Vittorio Veneto, sia stato proposto di presentare domanda di trasferimento a Firenze, quindi senza alcuna indennità, pena il possibile trasferimento d'autorità a Vipiteno o a Merano;
   in particolare, le misure in questione dovrebbero essere accompagnate da un piano alloggiativo per accogliere i militari di tutte le categorie, singoli o con famiglia, visti i costi degli affitti a Firenze che sono proibitivi se rapportati agli stipendi medi del personale militare;
   in alternativa alle misure adottate, si sarebbe potuta valutare l'ipotesi di una riduzione del numero delle infrastrutture utilizzate a Vittorio Veneto o una ridislocazione del comando in caserme situate nelle vicinanze di Vittorio Veneto, inutilizzate ma efficienti come, ad esempio, la caserma «Serena» di Treviso che sarebbe stata «abbandonata» dall'Esercito;
   in simili circostanze, è comunque doveroso valutare l'impatto delle misure da adottare sul personale e sulle loro famiglie, alcune delle quali hanno comprato casa nell'area di Vittorio Veneto accollandosi mutui anche ultraventennali, nonché sui relativi costi che ne deriverebbero, eventualmente ascoltando gli organi di rappresentanza in merito ai disagi dei trasferimenti in questione –:
   se il Governo non ritenga di sospendere l'attuazione di ogni provvedimento sopra menzionato nel rispetto del Parlamento e della legge che prevede in modo inequivocabile che la revisione dello strumento militare sia attuata mediante decreti legislativi sottoposti al parere delle Commissioni permanenti competenti e con il coinvolgimento, nei casi previsti, degli organismi della rappresentanza militare e sindacale. (5-00202)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 30 maggio 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione IV (Difesa)
5-00202

  Con riferimento, agli specifici quesiti posti in merito alla Caserma di Vittorio Veneto, oggi sede del 1o Comando Forze di Difesa, confermo che, nell'ambito degli studi di natura capacitiva delle Unità dell'Esercito, è stato previsto per il 2013 il provvedimento di soppressione del citato Comando e la contestuale riconfigurazione del Comando Divisione «Mantova» in Firenze. I presupposti di tale provvedimento sono riconducibili all'esigenza di razionalizzare i Comandi deputati a svolgere la funzione di Comando e Controllo nell'area operativa, che porteranno a prevedere in ambito Forza armata non più Comandi di livello Corpo d'Armata, bensì Comandi di livello divisionale.
  Rappresento, al riguardo che, al di là di considerazioni strettamente operativo-funzionali, tale trasferimento renderà disponibili, sulla piazza di Vittorio Veneto, ben 6 infrastrutture – occupate dal predetto Comando – a fronte dell'utilizzo, nella sede di Firenze, di una sola infrastruttura, la Caserma «Predieri».
  Tale Caserma, già sede del disciolto Comando multinazionale della Forza Operativa Europea di Reazione Rapida (EUROFOR), è un'infrastruttura che si presta, soprattutto dal punto di vista info-strutturale, ad ospitare un Comando di tale livello ordinativo.
  Pertanto, un siffatto provvedimento si colloca appieno nell'alveo del dettato della legge n. 244 del 2012, laddove esprime la cogenza di concentrare gli enti militari in un minore numero di infrastrutture, allo scopo di ridurre ed ottimizzare il parco infrastrutturale delle Forze Armate.
  Con riferimento, infine, alla richiesta di informazioni in ordine alla soppressione del Comando della Brigata di Cavalleria «Pozzuolo del Friuli» (e del proprio Reparto Comando), rendo noto che essa discende dall'esigenza operativa di dotare tutte le grandi Unità di livello Brigata degli assetti necessari allo sviluppo autonomo della manovra. Nello specifico, la collocazione della capacità esplorante, propria dei reggimenti di cavalleria, oggi inquadrati nella brigata di cavalleria «Pozzuolo del Friuli», in ciascuna brigata di manovra dell'Esercito, ha fatto decadere l'esigenza di mantenere una Grande Unità elementare di cavalleria le cui infrastrutture, peraltro, non risultano più adeguate.
  Evidenzio che l'attuazione del provvedimento in parola rientra in un più ampio programma di revisione in chiave riduttiva dell'Esercito, avente lo scopo di conseguire irrinunciabili e non più differibili economie di gestione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

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