ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00201

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 25 del 29/05/2013
Firmatari
Primo firmatario: DURANTI DONATELLA
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 29/05/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MIGLIORE GENNARO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 29/05/2013
PIRAS MICHELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 29/05/2013
MARCON GIULIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 29/05/2013
SCOTTO ARTURO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 29/05/2013


Commissione assegnataria
Commissione: IV COMMISSIONE (DIFESA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 29/05/2013
Stato iter:
30/05/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 30/05/2013
Resoconto DURANTI DONATELLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 30/05/2013
Resoconto ALFANO GIOACCHINO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
 
REPLICA 30/05/2013
Resoconto DURANTI DONATELLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 30/05/2013

SVOLTO IL 30/05/2013

CONCLUSO IL 30/05/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00201
presentato da
DURANTI Donatella
testo di
Mercoledì 29 maggio 2013, seduta n. 25

   DURANTI, MIGLIORE, PIRAS, MARCON e SCOTTO. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:
   secondo quanto rivelato dal quotidiano britannico Guardian, il Pentagono ha stanziato 11 miliardi di dollari per ammodernare il proprio arsenale di bombe atomiche, comprese quelle depositate nelle basi americane all'estero o in quelle di Paesi alleati;
   si tratta di 200 bombe B61 a caduta libera, realizzate alla fine degli anni ’60, che pesano fino a 320 chilogrammi, sono lunghe 3,56 metri con un diametro di 33 centimetri, con una potenza massima di 340 chilotoni, oltre 30 volte la bomba di Hiroshima, anche se quelle presenti in Europa, si attestano sui 50 chilotoni;
   tali ordigni sono depositati nelle basi NATO europee in Belgio, Olanda, Germania e Turchia. In Italia risultano esserci 90 bombe di cui 50 custodite nella base di Aviano in Friuli e 40 a Ghedi, vicino a Brescia, anche se le ultime stime parlano della metà, cioè 20;
   nella base di Aviano è dislocata la 31 st Fighter Wing, la squadriglia di cacciabombardieri USA F-16, mentre a Ghedi Torre, in caso di necessità possono essere armati con ordigni nucleari i nostri Tornado;
   degli 11 miliardi di dollari stanziati, 10 servirebbero per prolungare la vita operativa delle B61 e 1 miliardo per dotare gli ordigni di alette di coda per trasformarle in bombe atomiche guidate;
   le 200 nuove B61 dovrebbero essere pronte tra il 2019 ed il 2020 in tempo per essere usate con il nuovo caccia F35, l'aereo di quinta generazione con caratteristiche stealth e netcentriche in grado di caricare ordigni nucleari;
   le nuove B61-12 al contrario delle vecchie B61, che hanno il sistema di puntamento analogico, avranno il puntamento digitale, compatibile con i sistemi elettronici dell'F35-A;
   l'Italia allo stato attuale ha deciso di acquistare 90 cacciabombardieri F35, di cui 60 nella versione A e 30 nella versione B destinata alla portaerei Cavour;
   il combinato disposto delle potenzialità stealth dell'F35, ovvero la capacità di sfuggire ai radar nemici e quindi penetrare a fondo nelle linee di difesa nemiche e la possibilità di sganciare le nuove testate B61-12 con grande precisione e potenza variabile, possono costruire una combinazione offensiva che mette in discussione qualsiasi accordo di riduzione delle armi nucleari, espone strategicamente il Paese e viola la Costituzione;
   essendo l'Italia tra i Paesi che hanno aderito al trattato si non proliferazione nucleare, non può dotarsi di armi nucleari;
   in base agli accordi NATO di condivisione nucleare «Nuclear Sharing agreements», prodotti nel periodo della guerra fredda, quando la deterrenza nucleare era fondata sulla minaccia di distruzione reciproca, ancora in vigore, si prevedono una serie di impegni di condivisione di strutture ed infrastrutture. Oltre allo stoccaggio delle bombe, che restano sotto il controllo degli Stati Uniti, è previsto l'addestramento di piloti italiani per il possibile uso delle armi e la partecipazione italiana alle riunioni del Nuclear Planning Committee della NATO;
   la volontà espressa dal Presidente degli Stati Uniti Barack Obama il 5 aprile 2009 a Praga di fare passi concreti verso un mondo senza armi nucleari, rafforzando il trattato di non proliferazione, aveva portato alcuni alleati europei, in particolare la Germania a chiedere la revisione degli accordi di «nuclear-sharing», ritirando le armi tattiche presenti in Europa;
   considerando che Belgio ed Olanda hanno chiesto di rivedere tali accordi di «nuclear sharing» e la Germania non acquisterà i famigerati caccia F35, l'Italia rischia di essere la «prima linea» europea;
   il repentino cambio di rotta degli USA, tra le altre cose, rischia di compromettere ulteriormente i rapporti con la Russia, già deteriorati dalla decisione americana di costruire lo scudo antimissile, riportando la relazione tra le due superpotenze a fondamenti di deterrenza e minaccia dell'uso di armi nucleari, proprio come ai tempi della guerra fredda –:
   se non ritenga doveroso cancellare la partecipazione italiana al programma di realizzazione dell'aereo Joint Strike Fighter-F35 ed attivarsi con la NATO e gli Stati Uniti per chiedere una immediata rimozione di qualsiasi ordigno nucleare presente sul nostro territorio interrompendo la partecipazione italiana agli accordi di Nuclear Planning Commitee della NATO. (5-00201)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 30 maggio 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione IV (Difesa)
5-00201

  In primo luogo, si evidenzia che l'impegno di appartenenza all'Alleanza Atlantica assunto dal nostro Paese ed i relativi vincoli sono conseguenti a decisioni prese in passato, ribadite nel tempo e condivise, tra l'altro, dal Parlamento.
  L'Alleanza Atlantica costituisce per l'Italia un cardine essenziale della nostra sicurezza e, unitamente all'appartenenza all'Unione europea, il pilastro della nostra politica internazionale, volta al rafforzamento della pace, della stabilità e della sicurezza globale.
  In tale quadro, l'Alleanza Atlantica ha costantemente riesaminato, nel tempo, la propria politica nucleare, nonché il dispositivo di tali forze nell'ambito dei Paesi alleati.
  Infatti, nel corso degli anni, in piena coerenza con l'evoluzione del quadro geo-strategico, il numero di armi nucleari a disposizione dell'Alleanza Atlantica è stato drasticamente ridotto, al pari della prontezza operativa. Inoltre, la NATO, in tempo di pace, non mantiene più alcun piano di utilizzo di tali armi, né le concepisce come dirette a qualche specifico nemico.
  Rammento, in proposito, che la NATO ha recentemente adottato la revisione della difesa e della deterrenza dell'Alleanza in occasione del Vertice di Chicago nel maggio 2012.
  Nella circostanza è stata, comunque, confermata la necessità per l'Alleanza di avere una gamma completa di capacità di difesa e deterrenza, convenzionali, antimissile e nucleari, avendo riconosciuto, in piena sintonia con la posizione espressa dal Presidente Obama a Praga il 5 aprile 2009, che finché ci saranno le armi nucleari, l'Alleanza dovrà mantenere una sua capacità di deterrenza analoga.
  In tale occasione, tuttavia, la Dichiarazione adottata a Chicago utilizza comunque un linguaggio evolutivo, che tiene conto del citato discorso del Presidente Obama a Praga e del rapporto con la Russia, che dispone di importanti dotazioni di armi nucleari in Europa, con la prospettiva di una maggiore trasparenza e, se ci fossero le condizioni, di una ulteriore riduzione degli armamenti.
  Va sottolineato al riguardo che la definizione della «Politica nucleare della NATO» è attuata con il pieno consenso esplicito di tutti i Paesi alleati, siano essi potenze nucleari o non-nucleari.
  Anche l'Italia, quindi, partecipa a tutti i processi decisionali alleati, condividendone le decisioni collettive e onorando gli impegni che ne scaturiscono.
  Detto questo, resta l'impegno per l'Italia nella direzione di un disarmo graduale e progressivo, rafforzato proprio dal nuovo concetto strategico della NATO e dalla Dichiarazione di Lisbona, che rappresenta uno dei principali punti qualificanti della nostra azione internazionale.
  Per quanto attiene, infine, alla partecipazione al programma di acquisizione dei velivoli F-35, esso consentirà al Paese, così come sottolineato dallo stesso Ministro della Difesa in sede di illustrazione delle linee programmatiche del Dicastero, di continuare a svolgere un ruolo credibile e affidabile all'interno delle alleanze di riferimento, attraverso la messa a disposizione di capacità flessibili ed integrabili con le forze armate straniere, nel più ampio quadro dell'impegno collettivo della comunità internazionale per la pace e la stabilità globale.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

arma nucleare

Stati Uniti

NATO

base militare

revisione d'accordo

aereo