ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00190

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 24 del 28/05/2013
Firmatari
Primo firmatario: BARBANTI SEBASTIANO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 28/05/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 28/05/2013
RUOCCO CARLA MOVIMENTO 5 STELLE 28/05/2013
PISANO GIROLAMO MOVIMENTO 5 STELLE 28/05/2013
CANCELLERI AZZURRA PIA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 28/05/2013
VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 28/05/2013
CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 28/05/2013


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 28/05/2013
Stato iter:
30/05/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 30/05/2013
Resoconto PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 30/05/2013
Resoconto DE CAMILLIS SABRINA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
REPLICA 30/05/2013
Resoconto PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 30/05/2013

SVOLTO IL 30/05/2013

CONCLUSO IL 30/05/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00190
presentato da
BARBANTI Sebastiano
testo di
Martedì 28 maggio 2013, seduta n. 24

   BARBANTI, PESCO, RUOCCO, PISANO, CANCELLERI, VILLAROSA e CHIMIENTI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   nelle date 9 e 23 maggio 2013 si è riunito il consiglio di amministrazione di Telecom Italia per l'approvazione dei dati trimestrali e per esaminare l'ipotesi di aggregazione con 3 Italia e il progetto di separazione della rete;
   i dati del resoconto di gestione al 31 marzo 2013 esaminati dal Consiglio di amministrazione evidenziano un quadro societario caratterizzato da un indebitamento finanziario netto di quasi 29 miliardi di euro, in aumento di 493 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2012, e con un trend negativo di tutti gli indicatori di performance finanziari tra cui il flusso di cassa della gestione operativa, precipitati in un solo anno da 626 milioni di euro a 137 milioni di euro;
   il problema dei conti è talmente grave che è in atto una politica di contenimento dei costi che sta incidendo notevolmente sui livelli occupazionali e gli investimenti, con tagli già previsti, nel piano industriale del triennio 2013-2015, di 1,3 miliardi di euro e la messa in mobilità di 2.750 lavoratori tra il 2013 e il 2014: tagli che in questa fase di recessione aggravano ulteriormente il già difficile quadro economico del nostro Paese;
   il Consiglio di amministrazione di Telecom, nelle riunioni sopra ricordate del 9 e 23 maggio 2013, ha deciso la prosecuzione degli approfondimenti in merito alla possibile operazione con la Hutchison Whampoa di Li Ka Shing, in particolare «per accertare l'esistenza di margini di negoziazione realistici ed idonei ad addivenire a un contemperamento delle rispettive posizioni sui valori delle due società», negoziazione che sarà determinante ai fini del controllo della stessa Telecom, mentre, in merito al progetto di separazione della rete di accesso, ha rinviato al 27 maggio 2013 la decisione finale, considerata ineluttabile per il destino stesso della società: da numerose notizie di stampa si evince l'intenzione del management di scorporare l’asset infrastrutturale dai servizi costituendo una newco, con la prospettiva di cedere una quota alla Cassa depositi e prestiti, probabilmente nell'ambito di una Ipo (offerta pubblica iniziale), comunque mantenendo la maggioranza assoluta. Secondo i pareri avanzati da Telecom lo scorporo farebbe ottenere vantaggi sotto il profilo del debito e del rating per i benefici regolamentati promessi da Bruxelles in presenza di una soluzione che assicuri l’equivalence of input, cioè il trattamento paritario di tutti gli operatori nell'utilizzo dell'infrastruttura (Telecom è stata recentemente multata dall'Antitrust per ostacoli alla concorrenza); la riorganizzazione che consentirebbe un meccanismo di remunerazione «da utility»; la maggiore prevedibilità dei ricavi e flessibilità operativa che oggi è ostacolata dal suo ruolo di incumbent;
   tale scorporo dell'infrastruttura dai servizi non convince i sindacati e molti analisti indipendenti, perché non risolverebbe il problema del debito e perché determina pesanti ricadute sul piano occupazionale: il problema del debito infatti verrebbe solo in parte risolto sia se l’incumbent cedesse la maggioranza della società della rete alla Cassa depositi e prestiti – valutata non meno di 15 miliardi, quindi, incassando almeno 8 miliardi, ma Cassa depositi e prestiti ha già prospettato di stanziare risorse non per il rimborso del debito del gruppo, bensì per gli investimenti nello sviluppo della fibra ottica – sia trasferendolo in toto alla newco, ipotesi non realizzabile dato che l'indicatore Ebitda della rete è stimabile in 2,5 miliardi e quindi non potrebbe superare gli 8-10 miliardi di debito; anche optando per questa ipotesi non è immaginabile, in un mercato altamente competitivo come quello dei servizi di telefonia, la presenza di una società con una ventina di miliardi di euro di indebitamento netto residuo, priva di un asset strategico come la rete infrastrutturale d'accesso;
   molteplici sono gli aspetti ancora poco chiari relativi al futuro della più importante compagnia telefonica del Paese, in particolare sorgono dubbi sulla posizione che la newco avrà nei confronti degli ingenti debiti di Telecom, sul margine di gestione che vi sarà, sulla programmazione e sul controllo che lo Stato si riserverà nei confronti della newco, sul destino degli 82 mila dipendenti all'indomani della cessione, sull'utilizzo futuro delle «centrali» di proprietà Pirelli RE, a giudizio degli interroganti, svenduti da Telecom a Tronchetti Provera durante la sua fallimentare gestione e riaffittati dalla stessa a caro prezzo e, infine, sulla titolarità degli 80 brevetti dei IT-lab e dei circa 600 brevetti registrati che hanno permesso al Paese di ritagliarsi comunque un ruolo di avanguardia nel settore delle telecomunicazioni e che, nel caso di ingresso del colosso cinese nel board del gruppo, rischiano di essere «sfruttati» da una potenza economica straniera impoverendo la capacità di innovazione italiana con contraccolpi durissimi all'intero sistema Paese;
   la Cassa depositi e prestiti, nello specifico il FSI (Fondo strategico italiano), attraverso il suo presidente Gorno Tempini ha confermato interesse all'operazione dopo attenta visione ad inizio aprile dei term sheet ricevuti da Telecom;
   la Cassa depositi e prestiti per effettuare gli investimenti si avvale del risparmio postale, e svolge una rilevante funzione creditizia a favore del settore produttivo;
   ad oggi non è ancora stata istituita la Commissione parlamentare bicamerale sulla vigilanza della Cassa depositi e prestiti –:
   se non ritenga opportuno che l'operazione in premessa debba essere rinviata, al fine di poter consentire al Parlamento, nelle sedi opportune, di valutare l'impatto che un'operazione di investimento di tale portata avrà sulla capacità creditizia di Cassa depositi e prestiti e sulla tutela dei risparmiatori considerata la sua importante e delicata funzione di raccolta e gestione del risparmio nazionale attraverso il risparmio postale. (5-00190)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 30 maggio 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-00190

  Con l'interrogazione a risposta immediata in Commissione l'onorevole Barbanti ed altri, premesso che il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia avrebbe esaminato l'ipotesi di aggregazione con 3 Italia e il progetto di separazione della rete e che Cassa Depositi e Prestiti avrebbe manifestato interesse all'investimento attraverso il Fondo Strategico Italiano, chiedono se non si ritenga opportuno di rinviare la citata operazione, per consentire al Parlamento un'attenta valutazione della questione.
  Al riguardo, l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, tramite il Ministero dello sviluppo economico, ha comunicato che Telecom Italia, in qualità di significativo operatore di mercato, è soggetto ad una serie di obblighi regolamentari stabiliti dall'Autorità stessa con delibere n. 731/09/CONS e n. 1/12/CONS, attualmente in fase di revisione. Le nuove regole saranno stabilite nei prossimi mesi all'esito delle risultanze della consultazione pubblica nazionale (attualmente in corso, delibera n. 238/13/CONS del 21 marzo 2013) e comunitaria.
  In tale contesto, assume particolare rilevanza la possibilità che Telecom Italia proceda ad una separazione funzionale o strutturale della propria rete di accesso, ipotesi prevista e disciplinata dal quadro regolamentare vigente. L'articolo 50-ter del Codice delle comunicazioni elettroniche, infatti, disciplina l'ipotesi di «Separazione volontaria da parte di un'impresa verticalmente integrata», stabilendo che le imprese designate quali detentrici di significativo potere di mercato devono informare l'Autorità nel caso in cui intendano:
   1) trasferire i loro beni relativi alle reti di accesso, o una parte significativa degli stessi, a un soggetto giuridico separato sotto controllo di terzi;
   2) istituire un'entità commerciale separata per fornire a tutti i fornitori al dettaglio, comprese le sue divisioni al dettaglio, prodotti di accesso pienamente equivalenti, al fine di consentire all'Autorità di valutare l'effetto dell'auspicata transazione.

  Peraltro, il tema delle misure di separazione della rete di accesso degli operatori dotati di significativo potere di mercato è oggetto di discussione anche a livello europeo e, in particolare, la bozza di Raccomandazione in materia di obblighi di non discriminazione e metodologie di costo per l'accesso all'ingresso di rete fissa, pubblicata recentemente dalla Commissione Europea, dovrebbe essere approvata nel prossimo mese di luglio.
  Con riferimento agli aspetti di competenza di Cassa Depositi e Prestiti, quest'ultima ha rappresentato il proprio interesse nel promuovere lo sviluppo e l'ammodernamento dell'infrastruttura digitale nell'ambito dell'Agenda Digitale Europea 2020.
  In particolare, il settore delle infrastrutture di telecomunicazioni rientra nelle priorità di Cassa Depositi e Prestiti, pertanto, la stessa ha promosso, tramite il Fondo Strategico Italiano S.p.A., l'investimento in Metroweb S.p.A, azienda proprietaria della rete in fibra ottica di ultima generazione nell'area metropolitana di Milano.
  Tale rete è, attualmente, la più grande rete metropolitana in Europa. L'investimento di euro 200 milioni nel capitale di Metroweb da parte di Fondo Strategico Italiano è finalizzato a finanziare il piano di costruzione delle reti di nuova generazione nelle principali città italiane.
  Per quanto riguarda Telecom, Cassa Depositi e Prestiti ha comunicato di avere fornito la propria disponibilità, anche tramite il Fondo Strategico Italiano, a valutare un investimento in una società della rete di Telecom Italia S.p.A., finalizzato al finanziamento degli interventi di ammodernamento necessari.
  In tale ambito, eventuali sinergie tra Metroweb ed una eventuale società della rete di Telecom permetterebbero di ottimizzare gli investimenti nel settore, minimizzare le sovrapposizioni possibili nella costruzione di più reti nelle stesse città, promuovere una tempistica accelerata e ridurre i costi della costruzione dell'infrastruttura.
  Per valutare concretamente un possibile investimento in tale società di nuova costituzione di Telecom, sarebbe propedeutica una «societarizzazione» degli asset infrastrutturali da parte di Telecom stessa, con la conseguente individuazione degli attivi e passivi, che consentano un'analisi e la valutazione di tale opportunità, nonché degli eventuali impatti su Fondo Strategico Italiano e Cassa Depositi e Prestiti.
  Queste informazioni sono necessarie a Fondo Strategico Italiano per completare la propria istruttoria sul possibile investimento in tale nuova società, nell'ambito dei criteri privatistici di valutazione dell'intervento contenuti nel proprio Statuto. Questi stessi criteri sono stati utilizzati anche nell'istruttoria dell'investimento nel capitale di Metroweb.
  Cassa Depositi e Prestiti ha, infine, precisato che alla data odierna non risulta che Telecom abbia deliberato nel senso sopra indicato.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

CASSA DEPOSITI E PRESTITI ( CDP ), TELECOM ITALIA

EUROVOC :

debito

garanzia degli investimenti

industria delle telecomunicazioni

politica industriale

telecomunicazione

restrizione alla concorrenza

legislazione antitrust