ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00170

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 22 del 23/05/2013
Firmatari
Primo firmatario: MARANTELLI DANIELE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 23/05/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MAURI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 23/05/2013
SENALDI ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 23/05/2013


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 23/05/2013
Stato iter:
16/07/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 16/07/2013
Resoconto D'ANGELIS ERASMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
REPLICA 16/07/2013
Resoconto MARANTELLI DANIELE PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 23/05/2013

DISCUSSIONE IL 16/07/2013

SVOLTO IL 16/07/2013

CONCLUSO IL 16/07/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00170
presentato da
MARANTELLI Daniele
testo di
Giovedì 23 maggio 2013, seduta n. 22

   MARANTELLI, MAURI e SENALDI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   la realizzazione della ferrovia Arcisate-Stabio, un collegamento ferroviario di 8,2 chilometri a doppio binario di connessione tra le linee del San Gottardo e del Sempione, permetterà ad una delle aree più popolose e produttive del Paese di rafforzare i legami politici, economici e culturali con il cuore dell'Europa;
   tale infrastruttura va completata rapidamente per essere operativa in vista dell'importante appuntamento rappresentato da Expo 2015;
   di fronte alla precedente sospensione dei cantieri, nel novembre 2011, Governo e regione Lombardia avevano fornito ampie rassicurazioni in ordine al rispetto dei tempi previsti;
   nonostante l'opera sia stata interamente finanziata dal Governo di centrosinistra prevedendo, con delibera CIPE del febbraio 2008, la destinazione di 223 milioni, i rapporti tra l'impresa Salini aggiudicataria dell'opera e Rete ferroviaria italiana sono stati spesso problematici;
   nelle ultime settimane, sembra riemergere il rischio di una nuova e prolungata sospensione dei lavori;
   tale decisione creerebbe danni ambientali, economici e sociali in tutta la Valceresio, tanto più in un contesto di dura crisi economica quale quella attuale e determinerebbe inevitabili e imbarazzanti problemi nei rapporti con la Confederazione Elvetica –:
   quali iniziative concrete intenda intraprendere affinché siano rispettati i tempi per la conclusione dell'opera, che permetterà il collegamento diretto Lugano-Varese-Malpensa. (5-00170)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 16 luglio 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione IX (Trasporti)
5-00170

  Gli Interroganti pongono in evidenza le problematiche connesse alla realizzazione del progetto del nuovo collegamento ferroviario Arcisate Stabio che il Governo si impegna a seguire e monitorare fino alla loro soluzione.
  Lo scorso 25 giugno, presso questa Commissione, l'argomento in esame è stato già oggetto di interrogazione parlamentare; in tale sede, pertanto, si è già avuto modo di ripercorrere le vicende che hanno determinato il ritardo dei lavori nel tratto italiano.
  Illustro nuovamente le criticità emerse e mi riferisco, in particolare, alle terre da scavo.
  Devo ricordare che l'opera, pur rientrando fra quelle strategiche di legge obiettivo, è sottoposta a VIA Regionale, per cui la soluzione delle questioni ambientali emerse dopo la consegna dei lavori è di esclusiva competenza della regione Lombardia.
  Circa il rispetto del cronoprogramma, il gruppo Ferrovie dello Stato, come noto agli Interroganti, ci ha confermato che dopo la consegna dei lavori avvenuta a luglio 2010 sono emersi ritardi riconducibili all'impossibilità di movimentare i materiali di scavo per via del superamento della concentrazione di arsenico nelle terre. A seguito di ciò, l'appaltatore ha acceso un contenzioso con la stazione appaltante che si è concluso con accordo bonario del 9 ottobre 2012.
  È stato poi avviato il percorso approvativo gestito dagli Enti locali per ottenere l'autorizzazione al conferimento delle terre in esubero (variante urbanistica area Rainer nel comune di Arcisate quale sito di deposito definitivo).
  Nel periodo immediatamente successivo alla definizione dell'accordo bonario e fino al dicembre 2012 sono state effettuate le lavorazioni di scavo in galleria e nelle trincee all'aperto con numerose ispezioni effettuate da parte delle Autorità, senza rilievi di sorta.
  Come precisato da RFI, in seguito a diverse segnalazioni nel mese di dicembre 2012, l'Agenzia regionale per la protezione ambientale (ARPA) – Dipartimento di Varese – ha emesso una richiesta di chiarimenti in merito alla gestione delle terre e rocce da scavo proveniente dalla galleria Bevera, alla gestione delle acque reflue, alla gestione dell'impianto di lavaggio betoniere e alle caratteristiche dell'impianto di betonaggio. L'ARPA ha inoltre richiesto che, in pendenza del riscontro ai chiarimenti richiesti, venissero sospese le attività di trasporto e deposito del materiale dalla galleria Bevera.
  Il 6 febbraio 2013 la regione Lombardia, sulla base della nota redatta da ARPA, evidenziava che i materiali di scavo effettuati in galleria erano da ritenersi rifiuti e conseguentemente da assoggettare alla gestione secondo tale regime normativo (a meno di un passaggio alla nuova normativa, presentando il Piano di utilizzo delle terre).
  Sempre nel mese di febbraio il comune di Arcisate ha emanato la delibera che incamerava (tra le altre prescrizioni) una disposizione della provincia di Varese che prevedeva un supplemento di indagini al fine di definire la presenza di arsenico nel suolo dell'area. In merito, sulla base di un apposito studio di Italferr, ARPA certificava, già nell'ottobre 2011, che l'arsenico contenuto nei terreni in argomento fosse di origine naturale e attribuibile alla specifica geologia dei luoghi.
  L'appaltatore, pur rifiutandosi di elaborare le integrazioni progettuali, ha condotto le indagini rilevando anche la (debole), presenza di idrocarburi; in tempi pressoché immediati la provincia ha quindi emanato una nota nella quale dichiarava l'area «sito potenzialmente inquinato».
  La regione Lombardia ha proposto anche l'utilizzo della cosiddetta cava Femar come eventuale deposito definitivo dei materiali in esubero ma l'adozione di tale soluzione necessita di un apposito iter autorizzativo, purtroppo non immediato.
  Per individuare una soluzione condivisa, nell'ultimo periodo sono intercorse riunioni tra regione Lombardia, ARPA, RFI/Italferr e altri Enti nel corso delle quali si è discusso su due ipotesi di conferimento delle terre in esubero: area Rainer (come previsto da Piano di gestione delle terre e rocce da scavo PGTR) e cava Femar (nuova ipotesi per cui bisogna presentare un nuovo progetto e su cui è necessario anche il coinvolgimento della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici).
  Al termine di tali incontri, l'Assessore regionale ha quindi istituito e convocato un apposito Tavolo di concertazione istituzionale (compresi i Sindacati) con RFI e l'appaltatore.
  Il primo incontro si è svolto l'11 giugno 2013. In tale occasione è stato stabilito che la regione Lombardia impiegherà circa 3 mesi per individuare la soluzione definitiva sul tema delle terre e rocce da scavo; nel frattempo l'appaltatore dovrà lavorare negli ambiti che non prevedono scavi per mantenere l'obiettivo della regione Lombardia dell'attivazione entro EXPO 2015.
  Inoltre, la Regione ha ipotizzato la sottoscrizione di un Protocollo di intesa e/o Accordo quadro (una volta trovata la soluzione alle terre e rocce da scavo) unitamente all'introduzione di un apposito Collegio di Vigilanza ed ha chiesto all'appaltatore di restare in cantiere verificando le lavorazioni proposte da RFI per 3 mesi.
  Infine, sempre in tale sede, ARPA ha disposto l'istituzione di una task force per riverificare tutta la procedura sin qui seguita per lo stoccaggio delle terre, composta da esperti (un chimico, un idrogeologo e un funzionario di ARPA). Il compito specifico è di indagare ancora una volta sulla cessione di arsenico dalle terre alle acque di falda e sulla individuazione di un sito compatibile (all'interno o all'esterno della Valle della Bevera) in caso di rilascio. I lavori della task force dovrebbero durare circa un mese.
  RFI ha comunicato che in attesa dell'individuazione (di competenza della regione Lombardia) del sito di conferimento delle terre in esubero, non è comunque possibile effettuare le lavorazioni sul percorso critico (scavo gallerie e trincee).
  Al riguardo, devo evidenziare che a fronte di ciò, il MIT e la Struttura Tecnica di Missione deputata al monitoraggio delle infrastrutture strategiche, non ha alcun potere di intervento, tale da poter accelerare il superamento delle problematiche ambientali riscontrate in corso d'opera e consentire la effettiva (e totale) ripresa dei lavori.
  In ogni caso, è fermo l'impegno del MIT a valutare ed istruire nel più breve tempo possibile eventuali varianti al progetto approvato che dovessero rendersi necessarie all'esito degli studi ambientali della regione Lombardia, così da sottoporle all'approvazione del CIPE senza indugio.
  Nella consapevolezza che tale opera transfrontaliera, è di rilevanza strategica per il territorio e le questioni attengono a normative nazionali, confermo l'importanza del progetto e la ferma volontà della sua realizzazione: proprio in tale ottica il Governo continuerà ad adoperarsi affinché possano essere superate quanto prima tutte le criticità emerse che impediscono la normale ripresa dei lavori.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

ARCISATE,VARESE - Prov,LOMBARDIA

EUROVOC :

trasporto ferroviario

rete ferroviaria