ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18997

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 904 del 09/01/2018
Firmatari
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 09/01/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA DIFESA
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 09/01/2018
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 17/01/2018
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18997
presentato da
PILI Mauro
testo di
Martedì 9 gennaio 2018, seduta n. 904

   PILI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della difesa, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   non si fermano i «carichi di morte» dalla Sardegna;

   a niente sono valse le denunce, anche internazionali, della vigilia di Natale;

   l'allerta per il nuovo carico esplosivo è scattata il giorno dopo capodanno;

   il 2 gennaio 2018, poco dopo le 19,00 una squadra dei vigili del fuoco, come ha documentano l'interrogante, ha fatto ingresso al porto Canale di Cagliari per presidiare un nuovo inquietante carico di materiale esplosivo;

   si è trattato del primo blitz dell'anno, con un carico di bombe stivate nei container caricati dentro la nave che ha lasciato gli ormeggi del porto terminal poco prima delle 21,30;

   si tratta ancora una volta di un carico festivo e notturno con il chiaro intento di continuare a nascondere questo perenne «traffico di morte» che parte dal porto canale di Cagliari;

   si continua in un'alternanza sistematica di approdi e porti funzionale a depistare le informazioni anche in relazione a vari destinatari di questi carichi;

   il 3 gennaio 2018, la nave è giunta al porto di Marina di Carrara e da lì le strade si sarebbero diversificate per raggiungere qualche deposito italiano, francese, oppure verso il fronte balcanico;

   lo Stato italiano, nonostante i deliberanti di molti organismi internazionali, sta avallando in tutti i modi questo trasbordo anche verso Stati in guerra, a giudizio dell'interrogante, in violazione di tutte le leggi ordinarie e costituzionali sulla partecipazione alle guerre e al transito e trasporto di materiale bellico;

   il Governo continua attraverso la Farnesina e il Mistero della difesa a riportare notizie che all'interrogante appaiono destituite di fondamento e a coprire di fatto questo scandalo indecente che sta generando migliaia di morti in molte parti del mondo;

   le leggi italiane e la stessa Costituzione ripudiano la guerra e vietano la vendita di armi a Stati che siano in conflitto;

   a questo si aggiunge che l'Arabia Saudita continua in una guerra condannata a più riprese da tutti gli organismi internazionali, a partire dall'Onu;

   l'avallo del Governo italiano è secondo l'interrogante in contrasto con la normativa sotto ogni punto di vista e non si comprende come questo commercio verso Paesi in guerra non venga interrotto senza ulteriori gravi violazioni che stanno provocando migliaia di vittime, a partire dallo Yemen;

   l'interrogante ha auspicato più volte che il Governo e la regione garantiscano, anche attraverso piani di bonifica ambientale specifici, la ricollocazione del personale impegnato in quella fabbrica di morte;

   non farlo significa essere ulteriormente corresponsabili di quanto sta avvenendo in violazione di norme fondamentali;

   il grado di compromissione del Governo è, a giudizio dell'interrogante, gravissimo proprio perché si continua a tacere, negare o omettere la realtà dei fatti;

   è inspiegabile come lo stesso Parlamento europeo abbia invocato lo «stop» a quelle vendite, mentre in Italia si continua ad avallare questo insulso commercio di morte;

   un commercio che finirà, purtroppo, per ripercuotersi gravemente, in termini di flussi migratori, verso l'Occidente e l'Italia in particolar modo, incrementando i rischi di reazioni terroristiche verso il Paese;

   tutto questo deve cessare, senza che altre vittime e altre stragi siano alimentate indirettamente a causa dell'operato di un Governo che consente la commercializzazione di armi a uno Stato in guerra contro le popolazioni civili dello Yemen –:

   se il Governo intenda assumere iniziative per porre fine a questo commercio di armi dall'Italia verso Paesi in guerra;

   se non intenda promuovere con somma urgenza forme di riconversione produttiva e occupazionale per quella realtà produttiva;

   se non intenda assumere ogni iniziativa di competenza per garantire la riconversione occupazionale di quei lavoratori sul versante della bonifica ambientale e la ripresa economica del territorio attraverso il rilancio delle potenzialità dell'area.
(4-18997)