ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18988

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 904 del 09/01/2018
Firmatari
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 09/01/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 09/01/2018
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18988
presentato da
PILI Mauro
testo di
Martedì 9 gennaio 2018, seduta n. 904

   PILI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   dall'8 gennaio il porto canale di Cagliari è sottoposto ad un piano dismissione di mezzi e attrezzature che ne renderanno sempre più compromessa l'operatività decretandone di fatto una dismissione;

   Governo e regione appaiono essere corresponsabili di questa situazione considerato che hanno reiteratamente disatteso le denunce dell'interrogante;

   per molti lavoratori degli oltre 700 si configura una stagione di cassaintegrazione dalle incerte e nefaste conseguenze;

   l'operazione di chiusura per il porto canale di Cagliari è stata resa nota con una comunicazione delle 17,23 del 29 dicembre 2017 a firma di Andrea Battilani, uno dei general manager della Cict, con la quale ha comunicato al gruppo manutenzione di Cagliari il piano di drastico ridimensionamento del porto canale;

   la comunicazione è secca: nell'ottica del contenimento dei costi dovuto al ridimensionamento dei volumi di traffico previsti nel 2018, in accordo con il reparto operativo è stato varato un piano di riduzione dell'utilizzo dei mezzi-attrezzature per l'anno 2018 che consentirà minori spese di esercizio. Il piano di riduzione, che sarà attuato a partire da lunedì 8 gennaio 2018, prevede l'utilizzo di alcuni mezzi-attrezzature mentre i restanti mezzi saranno parcheggiati nelle zone B04-B05 e saranno considerati non utilizzabili ma mantenuti in condizioni idonee ad essere utilizzati immediatamente in caso di variazioni positive dei volumi di traffico, attraverso interventi di manutenzione e movimentazione che saranno comunque sempre effettuati;

   si tratta di una formula, a giudizio dell'interrogante, edulcorata ma esplicita: si va verso la fermata per il crollo del transhipment e del traffico complessivo;

   la responsabilità politica, secondo l'interrogante, è tutta in capo ai Governi nazionali e regionali che più di un anno fa erano stati edotti su quanto stava avendo nel porto Canale;

   in un anno il tracollo è stato scandito da numeri impietosi: quasi il 50 per cento in meno;

   tutto questo ha fatto venir meno una delle clausole fondamentali del contratto di gestione del porto canale da parte della Conship che per esercitare la concessione doveva garantire un bugdet di movimentazione che appare decisamente fuori dagli attuali regimi di traffico;

   si fermano 2 delle grandi gru di banchina, 15 gru di piazzale, dieci trattori con semirimorchi;

   il «deserto» si era manifestato con i primi atti di sindacato ispettivo: le unità paganti a luglio 2016 erano state 17.000, nel 2017 appena 9.000. Nel 2016 i movimenti a luglio erano stati 34.000 a luglio 2017 risultavano 18.000;

   nel mese di dicembre 2017 la situazione è crollata ulteriormente e la situazione è drammaticamente destinata a peggiorare, visto che il disastro è stato attenuato da un disservizio di qualche settimana in un porto del Mediterraneo;

   si registra il blocco del collegamento inverso dall'India verso il nord Europa e l'effetto domino sta riguardando anche le rotte Canada-Mediterraneo e Golfo del Messico Mediterraneo;

   servono iniziative straordinarie e commissariali sia sul piano strategico che commerciale e occorre urgentemente riposizionare il porto nello scenario internazionale;

   da una verifica ministeriale sarebbero ancora disponibili i 20 milioni di euro statali per l'implementazione delle gru, con l'installazione di quelle più grandi, indispensabili per far rientrare il porto nei circuiti internazionali;

   all'investimento infrastrutturale deve essere affiancata una trattativa serrata e seria con un nuovo soggetto internazionale in grado di ristabilire la centralità del porto terminal container con un'interlocuzione diretta con China Shipping e Cosco, gli unici soggetti che in questo momento possono rendere nuovamente strategico Cagliari;

   deve essere previsto un taglio netto delle tasse di ancoraggio per essere competitivi con gli altri porti –:

   se non intenda attivarsi con urgenza e con quali iniziative per evitare la dismissione del porto canale di Cagliari.
(4-18988)